Questa domenica fa caldo, fortuna sono invitato a pranzo da vecchi amici, un occasione per rivedersi.
Prendo la moto ed esco dalla città.
Pochi km. e sono in campagna, si sta già meglio e penso a come staranno Chiara e Lucia: un bel pezzo che non ci vediamo , quante ne abbiamo fatte insieme.
Adesso io continuo la mia vita da single, loro ormai hanno famiglia, chissà chi alla fine avrà fatto la scelta giusta, chi avrà ragione?
Il casale è bello, al limite di un bosco con intorno pendii di vigneti, bel posto, già l’afa mi ha mollato e mi sento in splendida forma.
Eccole le mie vecchie amiche, un anno almeno che non ci vediamo, ma siete belle come sempre e quell’anno in più non ha guastato nulla.
Anche in campagna il caldo si fa sentire e mi adeguo agli usi locali ed al caldo, mi tolgo la giacca di pelle e i jeans e caccio fuori T-shirt e costume.
Andiamo a pranzo e discutiamo del presente e dei tempi andati, ci sono i consorti, i figli e altri amici, una bella banda!
Dopo pranzo buona parte della compagnia si ritira, chi si svacca sul prato, chi opta per una “pennica” al fresco.
Lucia e Chiara continuano a chiedermi come va cosa faccio, che intenzioni ho? Il bello è che non lo so neanch’io.
-Vuoi dormire anche tu? – mi chiede Lucia.
-No, si sta così bene… – le rispondo. Chiara dice
-Dai Luci, portiamo Andrea a vedere il podere… -,
-Si dai Andrea, aspettaci un attimo che prendiamo le scarpe e siamo da te-. Vabbè andiamoci a fare un giro… meglio che a cuocere in città.
Ci avviamo per il vigneto, scendendo lungo il pendio
-C’è una gran pace qui- dice Lucia,
-e bello si può fare quel che vogliamo, non c’è nessuno intorno a rompere le balle-.
-Dai Andrea andiamo in fondo, laggiù dentro quella macchia c’è un torrentello, un fresco divino- dice Chiara.
Effettivamente è vero, si sta da dio, l’acqua è poca ma mi sdraio con i piedi a mollo, superga comprese.
Chiara è accanto a me e Lucia è entrata con i piedi in acqua di fronte a noi.
-Che si fa? – dice Lucia rivolta a Chiara. Io non vedo, che cosa ci possa essere da fare, ma Chiara dice
-Vai, vai… come avevamo detto… –
Non capisco, ma non mi interessa, la compagnia è buona ed il posto è davvero bello.
-Ho un idea ancora più bella… – dice Lucia e voltatasi, si sfila gli slip del costume, si rigira verso di noi e allargate le gambe inizia a pisciare.
-Ma dai Luci… – dico io,
-Ma non ti ricordi quando facevamo campeggio libero? – mi risponde e allarga ancora di più le gambe, alzando la T-shirt a mostrarmi il suo ciuffo di peli neri.
Sono imbarazzato, il mio uccello si sta intostando a gonfiare visibilmente il costume.
Mentre penso questo mi accorgo che Chiara è in piedi accanto a me ed anche i suoi pantaloncini sono andati, Lucia arriva e ridendo me lo tira fuori ed inizia a masturbarmi.
Chiara si china a mettermi la fica sulla faccia, ormai sono andato ed inizio a leccare a più non posso mentre le mie mani cercano i suoi seni, sono un po’ più maturi ma due capezzoli duri rispondono alle mie dita.
Lucia intanto si è ingoiata il mio cazzo ed io sto impazzendo, lo devo mettere da qualche parte!
Chiara si alza e mentre io sto pensando cosa vuol fare lei dice
-sai Luci, ora che ci penso mi scappa anche a me… – le bucaiole si mettono a ridere mentre un getto dorato sgorga dalla passerina di Chiara che con due dita sapientemente me lo indirizza in faccia.
Lucia, approfittando dell’impegno dell’amica si siede sul mio cazzo, ormai durissimo ed inizia a muoversi.
Non ce la faccio più, dico a tutte e due che sono delle gran bucaiole e che sto per venire.
Chiara si precipita sul mio uccello che sta stantuffando la sua amica, Lucia si sfila ed io riempio la bocca di Chiara con il mio seme caldo.
Dio mio, ma che vi è preso?
-Sono più di dieci anni che volevamo farlo- dice Lucia
-e adesso vediamo di fartelo tornare duro che tocca a lei… -.
Quella sera tornando, nel buio della superstrada col sottofondo del mio bicilindrico, pensavo di nuovo a chi avesse avuto ragione… , chissà?
Le palle mi fanno ancora male e mi dispiaccio di non essermi accorto di tutto questo dieci anni fa. FINE