Amore e passione a Lampedusa

Amore e passione a Lampedusa di Barby Per me e mio marito Alex, doveva essere una settimana di rilassante vacanza questa che sta finendo qui a Lampedusa. In effetti, per la maggior parte lo è stata, mare, sole, cibo buono e tanto sesso tra me e mio marito, ma due intermezzi significativi ci hanno movimentato non poco la settimana: una brutta avventura martedì sera in una discoteca con quattro boss mafiosi ed i loro scagnozzi, ed una bella e stuzzicante avventura con tre ragazzi romani ieri sera. Oggi, ci saremmo dovuti rivedere con i tre ragazzi, ma le loro immersioni e la poca voglia mia e di Alex, ha fatto si che ciò non sia accaduto. Optiamo per una cena tranquilla, passeggiata e in camera a scopare, questo il programma della nostra ultima sera a Lampedusa. Ceniamo in albergo, in modo che così rimaniamo vestiti abbastanza informali, poi usciamo per una passeggiata. L’albergo è a strapiombo sul mare, al quale si accede scendendo dei gradini ricavati nella roccia. La spiaggia è ricavata da un’insenatura, dove c’è anche un pontile di legno, non illuminato di sera, che praticamente è buio, ed in fondo c’è una robusta ringhiera di ferro. Siamo arrivati fino alla ringhiera, poi abbiamo iniziato a stuzzicarci a vicenda; mio marito mi lecca il collo ed io lo sbaciucchio un po’, infilandogli la lingua nell’orecchio mentre lui mi infila le mani sotto la mia maglietta corta che lascia l’ombellico scoperto. Non porto il reggiseno ed Alex mi palpa le tette con impegno, mi strizza i capezzoli tra le dita e quasi subito mi sento bagnata! La mia fichetta già reclama il suo cibo preferito: l’uccello! Due o tre coppiette passeggiano sulla spiaggia, in cerca di quell’intimità che un posto come questo può solo dargli. Nessuno però arriva fino in fondo al pontile dove noi stiamo pomiciando come liceali, quindi, mi appoggio con i gomiti sulla balaustra come per guardare il mare e mio marito si mette dietro di me. Porto dei minijeans che ho tagliato cortissimi e che mi lasciano metà chiappe di fuori, e non porto neanche le mutandine. Inizio lentamente ad ondeggiare il culetto strusciandoglielo contro e facendo le fusa come una gatta in calore. Il risultato non si fa attendere, perché sento il cazzo di mio marito che si è ingrossato ed è diventato duro come il marmo! Allungo la mano dietro di me e, non senza qualche sforzo, lo tiro fuori, poi lui mi sposta un po’ i pantaloncini; per assicurarsi che la strada fosse pronta, mi infila un dito tra le labbra della mia fichetta e sente che sono già ben lubrificata, mentre con i miei sospiri gli faccio capire che non aspetto altro! Sono piegata in avanti, quasi a 90 gradi, come si usa dire, divarico un po’ le gambe, mentre mio marito fa scivolare il cazzo in mezzo alle mie gambe, facendosi largo tra il piccolo pezzo di jeans che ho sotto al cavallo dei pantaloncini. Sento il glande rovente entrare pian piano nella mia fichetta, poi ecco tutta l‘asta! Inarco la schiena e spingo il culo indietro il più possibile per assecondarlo meglio, risucchiandolo tutto fino in fondo, dentro di me, nella mia fica calda e bagnata. Proprio in questo istante mi rendo conto che non siamo soli. Una coppia, più o meno sui quaranta, si è fermata ad una quindicina di metri da noi, l’uomo ci guarda attentamente e certamente ha capito tutto. Mio marito si muove avanti e indietro dolcemente e non pensa ad altro, io non mi curo certo di chi ci guarda, se non gli va bene basta girarsi dall’altra parte penso! Se stanno li a guardare è perché gli fa piacere, quanto a noi, col nostro esibizionismo, la cosa ci eccita non poco! Alex mi pompa a più non posso, su e giù, su e giù, con un ritmo regolare; i miei capezzoli si sono induriti da far male, ho i brividi per tutto il corpo, non solo per via dell’essere scopata alla pecorina, che adoro, ma anche per il fatto che la coppia non perde una sola delle nostre mosse! Alex, noncurante dell’esser guardato, mi assesta dei colpi sempre più forti e veloci e mi rendo conto che sta per godere. Non mi dispiacerebbe esser riempita, ma poi avrei il problema di andare in giro con i mini-shorts di jeans sporchi di sperma che colerebbe dalla mia fichetta, quindi mi raddrizzo in piedi facendolo scivolare fuori. La sua cappella vibrando brilla nella penombra, glielo prendo in mano e neanche faccio in tempo a chinarmi per prenderlo in bocca, perché pochi colpetti veloci con la mano bastano per fargli schizzare tre potenti getti di sperma, che formato dei bei cerchi concentrici sull’acqua scura, mentre un quarto schizzo colpisce il mio tallone nudo per poi colare sul tacco largo e nero da 13 cm dei miei zoccoloni da troia. Il nostro amplesso termina con un bacio appassionato sotto la luna su questo meraviglioso pontile. La coppietta intanto ha iniziato a baciarsi e noi intanto ce la squagliamo rapidamente. La voglia di sesso però ci è rimasta addosso, intatta e più di prima, e a conferma di ciò camminiamo abbracciati baciandoci ed aggrovigliando le nostre lingue. La spiaggia di notte è quasi deserta e troviamo un angolino appartato vicino agli scogli, perché adesso è meglio avere un po’ di privacy! Più in là ci sono dei lettini da mare di proprietà dell’albergo, allora ne prendiamo uno trascinandolo per una trentina di metri fino a sistemarlo a ridosso degli scogli e ci sdraiamo insieme guardando le stelle, solo che Alex sembrava essere molto più interessato alle mie tette ed io al suo uccello che alle stelle! Mi solleva la maglietta e prendendo in mano entrambe le tette, esclamato:
“Cazzo amore mio! Che tette fantastiche cha hai!! ” Le prende in bocca, una per volta, e poi premendole una contro l’altra riesce a succhiarmi contemporaneamente tutte e due i capezzoli, lappandoli di gusto, poi ciuccia come un neonato, forte, fino quasi a farmi male! I minishorts di jeans finiscono subito sulla sabbia e il maialino mi chiede se gli faccio uno dei miei pompini super! Essendo stata la sottoscritta, nominata in più di un’occasione la regina dei pompini, e che un bel bocchino non lo nego quasi mai a nessuno, figuriamoci se lo nego quindi a mio marito! E poi, sinceramente, succhiare il cazzo è una cosa che mi è sempre piaciuta! Alex si sdraia sul lettino ed io, seduta davanti a lui, mi chino sul suo bastone che pian piano riprende vigore nella mia bocca. Parto dalle palle, poi risalgo lungo tutta l’asta e inizio un su e giù col suo bastone tra le labbra, mentre con la lingua gli lecco per bene la cappella facendogliela sentire a fondo. Con la mano mi aiuto, smanettandolo, fino a che lui mi grida:
“No! No! No! Basta! Così mi fai venire subito! ” Mi sollevo dal fiero pasto e gli dico:
“”Ok amore, allora adesso scopa la tua troia come Cristo comanda! ” Allargo al massimo le cosce, piegando le gambe e finalmente me lo infila deciso, con un colpo solo, montandomi superbamente alla missionaria, ma la posizione su questo lettino non è per niente comoda, per cui dopo qualche minuto di stantuffamento, gli dico:
“Aspetta amore, ti cavalco io così stiamo più comodi! ” Mentre ci scambiamo il posto, mi accorgo che una trentina di metri più in là un’altra coppia si sta dando da fare alla grande. Bene, penso, siamo in compagnia. Il cazzo di mio marito intanto si è un po’ ammosciato, ma bastano un paio di leccate della mia boccuccia per farlo tornare più vigoroso di prima. Mi siedo a cavallo di lui e tenendogli il pisellone bello dritto e duro lo faccio sparire dentro alla mia passerina ! Entra subito fino in fondo, lo sento bene, mi muovo un po’ per sistemarmi bene poi finalmente inizio a fottere come piace a me, col busto eretto, le tette sparate in fuori, il cazzo duro infilato dentro fino alla radice, le sue mani sulle mie chiappe e via, proprio come quando si va a cavallo! Sarà per questo che mi piace tanto l’equitazione! Cavalco e godo immediatamente, l’orgasmo che prima sul pontile, in quella posizione scomoda non è arrivato, adesso mi arriva subito. Ma proprio mentre sto quasi per venire una secondo volta, al gran galoppo finale, ecco che sento il cazzo di mio marito vibrare nella mia vagina e lui lancia un aaahhhhhh liberatorio, inondandomi la fica del suo nettare bollente, infilandomi dentro quasi anche le palle mentre mi scarica dentro il frutto della passione. ” Amore, sei venuto proprio sul più bello! ” gli dico mentre e il suo uccello si sgonfia nella mia fichetta ancora vogliosa! “Mi dispiace amore, ma vedi, sono quindici anni che ti scopo ma più passa il tempo e più mi arrapi e mi ecciti da impazzire! ” mi dice. “Beh, a me non dispiace affatto! Anzi, vedere che dopo quindici anni ti faccio sempre più effetto, mi da una soddisfazione immensa, non credi? ” gli dico mentre mi accascio su di lui e ci uniamo i un bacio appassionato e dolce. Ci rivestiamo e ci incamminiamo verso l’albergo, salendo i gradini di roccia, che adesso pesano un po’ di più nel farli! In camera, dopo una doccia rinfrescante, ci mettiamo a letto ed ho tutte le intenzione di riprendermi quello che prima sta per avere e non ho avuto per una questione di secondi! Provoco Alex con i piedi nudi, glieli passo sul pisello ed inizio a fargli una sega con i piedi! Funziona! Sento il pene che si risveglia, lui mi tasta le tette, infila un dito a cercare il mio clitoride, gli prendo la mano e gli succhio forte l’indice, che sa dei miei umori, ci guardiamo negli occhi e siamo più arrapati di prima! “Amore, tu mi fai andare fuori di testa! Voglio scoparti fino a sborrare sangue! ” Siamo già nudi a letto, quindi non ci mettiamo molto a ritrovarci avvinghiati uno all’altro. Alex inizia a baciarmi il corpo, partendo dal collo per poi scendere sulle tette, soffermandocisi per bene, poi sul ventre fino ad arrivare in mezzo alle mie gambe, dove si intrufola con la lingua nella mia passera! Me la lecca pianissimo, dolcemente, con passione, succhia le grandi labbra poi prende delicatamente il clitoride tra le labbra e lo titilla vibrando con la lingua. Mi fa vedere le stelle, godo come una pazza tenendogli i capelli e spingendogli la testa sulla mia fica, poi gli lavo il viso con il getto dei miei umori! Ancora sto tremando per l’orgasmo avuto e lui già mi solleva e allarga le gambe, appoggiandosele sulle spalle, et voilà! è già dentro e mi stantuffa come un treno! Il suo bel cazzo è veramente duro, tosto, non sembrerebbe che ha già versato la sua crema per due volte in meno di due ore! Mi sbatte poderosamente per almeno una decina di minuti, e se prima mi ha fatto vedere le stelle, adesso arrivo a vedere un altro sistema solare! Godo all’impazzata, gli orgasmi, uno dietro l’altro a ripetizione, mi sfiancano e mi fanno urlare la mia estasi tanto che penso che i nostri vicini di stanza non possano proprio dormire! Poi, siccome ci piace variare, Alex mi sussurra:
“Girati amore, mettiti a pecorina! ” “Subito amore! ” gli soffio nell’orecchio. Mi giro e mi inginocchio sul letto, la testa alta di fronte alla spalliera del letto, il culetto ben in alto, le cosce larghe, la fica è palpitante, bagnata, offerta e vogliosa, non c’è posizione più aperta, libidinosa, oscena ed invitante. Mio marito mi ricopre con il suo corpo, il suo membro è sempre ultraduro, lo punta al centro, sento la cappella gonfia farsi strada lentamente e penetrare dentro la mia fessura fradicia, sento il suo ventre schioccare contro il mio sedere, le sue mani mi afferrano le caviglie e mi tirano a lui con forza ad ogni suo affondo. Si! Si! è tutto dentro, proprio tutto! Me lo ha sbattuto dentro fino alla radice! Io resto immobile, trattengo anche il fiato, assaporo totalmente questo attimo, poi inizio a dondolare avanti e indietro, sento bene le sue palle che mi battono sistematicamente contro le chiappe. Ci muoviamo in perfetta sincronia, ad ogni suo colpo rispondo con un contraccolpo, il cazzo sussulta quando le forti contrazioni dei miei muscoli vaginali lo strizzano, il mio amore ansima, si lamenta, io con lui, mugolo, ansimo, urlo la mia goduria e mi dimeno, il ritmo diventa frenetico. Ecco! Ecco che mi arriva un’ondata terrificante di calore, come una scossa di alta tensione mi attraversa tutto il corpo, parte dalla fica ed arriva fino al cervello, tremo, appoggio la testa sul cuscino e finalmente grido:
“Si! Sii!! Siiiiii!!!!!! Non fermarti!!!! Daiiiiiiii!!!! Aacoraaa!!!! Vengoooo!! ” Godo! Un orgasmo violento, incontrollabile, estasiante ed estenuante, di quelli che ti lasciano senza fiato e dopo spossata, stremata, col cervello che ti sembra essere staccato perché tu sei in un altro pianeta. Mio marito deve ancora venire e seguita a sbattermi, a stantuffarmi, mentre io, quasi inerme, assecondo i suoi movimenti cercando di riprendermi dopo il violento orgasmo. Si ferma ed esce dalla mia fichetta, mi riprendo e so già quali sono le sue intenzioni. Ecco che punta il mio forellino, non bisogno di insalivarlo perché il suo cazzo gocciola i miei umori ed entra nel mio culo come una lama rovente penetra il burro. Ecco che è tutto dentro, ancora una volta fino alla radice ed il suo ventre ricomincia a fare quello schiocchante osceno sulle mie chiappe quando entra ed affonda nel mio ano. è tutto come prima, lo stesso ritmo forsennato e la stessa posizione, solo che il pistone stantuffa nell’altro buco e lui con la mano mi sgrilletta il clitoride. Così mi fa venire ancora, un orgasmo meno intenso e violento di quello di prima, ma godo ancora e contemporaneamente gode anche lui, per la terza volta, ma questa volta non gli va di venirmi dentro e mentre tira fuori l’uccello dal suo nido, mi annaffia con una sborrata incandescente il culo, la schiena, fino ad arrivarmi anche sui capelli. “Ma quanta sborra avevi ancora amore mio? ” Sfiniti, sudati, ansimanti, ci abbracciamo imbrattando le lenzuola di sperma, ci baciamo ancora, e mentre chiudo gli occhi ed infilo la lingua nella sua bocca, penso che non smetterei mai di farmi scopare da mio marito! Vado in bagno, una rapida doccia, ancora un’altra, per togliermi di dosso sperma e sudore, poi fresca e con i capelli bagnati torno in camera. Vai lui a lavarsi, poi torno e mi trova nuda, seduta sul letto, mentre lui è in piedi di fronte a me, nudo, ed io senza vergogna glielo riprendo in bocca, senza chiedergli se a lui andasse ancora, senza alcun ritegno, ne pudore. Tengo tra le labbra il suo bel cazzo ovviamente floscio, gli lecco la cappella, mi piace il suo sapore. Anche a mio marito però piace la cosa, gli piace il modo con il quale apro e chiudo il prepuzio con le labbra, in cui gli lecco per bene la cappella titillandogli il buchino in cima al membro, lasciandolo sospirare e gemere di desiderio. Eccolo che si indurisce ancora nella mia bocca, sotto i colpi sapienti della mia lingua, mentre la sua testa è un continuo alzarsi e abbassarsi, per gemere e guardarmi, poi mi fa cenno di alzarmi, ed io so cosa mi aspetta! E lo voglio! Il suo cazzo è di nuovo duro come un bastone ed io non vedevo l’ora di avere ancora dentro quell’ arnese, di infilarlo nella tana, per muovermi come piace a me, di godermelo tutto, fino in fondo. Mi alzo, lui mi aiuta a prendere la posizione di prima, a pecorina, con il culo all’insù, godendo anche di questo, anche sentendo la sua pelle sulla mia schiena mentre mi posiziona, ed io con le due mani e la faccia sul materasso, gli lascio libero il campo, di fare ciò che vuole: mi passa la lingua sulla fica per bagnarla un po’, anche se non serve, poi mette la cappella all’entrata, quasi sulla soglia, per poi spingerlo dentro, prima piano, dolcemente, poi quando è ben dentro la mia vagina, fino in fondo, continuando come un fucile a ripetizione, una mitragliatrice! Io lo sento muoversi avanti e indietro, procurandomi infinito piacere. In questa posizione è facile farmi venire, nel mio cervello non c’è nulla, più niente che riesca a fermare il mio continuo godimento, continuo solo a dire si, ad alzare i piedi all’indietro per sentirlo di più, per seguire il suo movimento, prima lento, poi veloce. La nostra danza continua entusiasmante ed estasiante, anche se avverto un po’ di bruciore, dato dai colpi ricevuti e dalle quasi 4 ore di scopata, ma in questo momento il leggero fastidio è sopraffatto dalla goduria, e non fa alcun male. Poi gli chiedo di fermarsi, per cambiare posizione, e quando si toglie, e quindi io mi giro, mi sembra di vedere il pennone di una nave, e nel pieno della sua potenza lo vorrei prendere di nuovo in bocca, per vedere il mio amore godere, ma non lo faccio. Ho quasi l’intenzione di prendermi almeno un minuto di pausa, mi ha distrutta! Ma non c’è niente da fare, lui ha troppa voglia di me e mi monta alla missionaria! “Cazzo!! Che bello!! ” dico mentre lo sento tutto che sprofonda nella mia carne, su e giù, come un pistone di un motore, ed è un continuo spostamento delle mie gambe, continuo spingere sui glutei, perché a me non basta, lo voglio di più, voglio urlare tutto il mio orgasmo ma mi contengo, visto che è l’una ed i vicino di stanza dormono. Poco importa, perché anche senza gridare sono venuta ugualmente, ansimando fortissimo, il mio corpo vibra e la mia fica infiammata pulsa come un cuore aperto! Ma Alex niente, continua ad sbattermi con potenza, senza sosta, mi prende con le mani le gambe e se le porta sulle spalle, e così continua a schiaffarmelo ancora dentro, ancora più in fondo, il suo randello mi sembra un oblio, una punizione divina, fra la lussuria e il dolore. Siamo sudati, ma ciò non importa, continua lui a darci dentro, a farmelo sentire quanto sia duro e rigido il suo bastone per me, e dai suoi occhi traspare solo dolcezza e attenzione per quello che mi sta facendo. Ad un certo punto mi chiede se sono stanca, ed io quasi contenta della domanda rispondo:
“Beh devo ammettere che un pochino si! ” Allora lui si sposta e si mette accanto a me. Sto bene, mi sento appagata, contenta; chiedo a mio marito se vuole venire ancora, dopo le sensazioni che mi ha fatto provare, dopo tutto voglio che anche lui le provi, ma mi risponde:
“Non preoccuparti amore! Io sono già venuto tre volte, posso venire anche dopo. Riposati un po’, poi riprendiamo. ” MMhhhh, mi stiracchio un po’, poi lui mi sussurra all’orecchio che vorrebbe fare l’amore con me tutta lo notte! Vado in bagno, me la risciacquo per bene con l’acqua fredda e torno subito alla ribalta; mi sento meglio, mi siedo sul letto e lascio che il mio amore vada a rinfrescarsi anche lui, poi a cosa fatta, ci sdraiamo sul letto in vena di coccole. Gli faccio due carezze, e lui parte in quarta, senza aver cura dei miei voleri, senza preoccuparsi se ne ho ancora voglia, e fa bene perché di voglia ne ho, e tanta! Iniziamo a ridere, mentre lui si mette sopra di me con la baionetta in tiro, ed io sono di nuovo bagnata; apro le gambe, spalancandole davanti a lui, davanti al suo bastone ancora bello turgido che sembra lo abbia rubato ad un’acciaieria perché è duro come un tubo di ferro! Se lo tiene tra le mani, dandogli qualche colpetto a mò di sega, poi lo punta al centro della mia passera e via, si ricomincia! Un paio di minuti di questa dolce delizia e poi si ferma, mi gira di nuovo, con le mani appoggiate alla spalliera del letto e ricominciamo! Non sento la stanchezza, sento solo il suo cazzo lungo, grosso, duro che mi sfonda la vagina, che irrompe senza timore, senza preoccupazioni, per uscire un po’ più di metà e rifare di nuovo la sua entrata per 10, 100, 1000 volte! Di fronte a me lo specchio della parete riflette i nostri corpi uniti nella fantastica perdizione del sesso. è in questo preciso istante che decido di scrivere anche questo racconto e di pubblicarlo insieme agli altri! Anche Alex mi guarda con lussuria, a me fa libidine guardarle riflessa nello specchio la sua immagine nel ritmo incalzante dei suoi fremiti, nell’affondare il suo perno in fondo! Guardo lo specchio, cercando di intendere il suo volto, le sue espressioni, è sempre dietro di me, che spinge con la forza di uno stallone in calore! Godo, godo, godo e ancora godo! Poi, stremata, mi butto con la faccia sul materasso e urlo:
“Fermati amore!! ” Mi giro di nuovo, ci guardiamo in faccia, nessuno dei due parla, ma intuisco che tocca a me comandare il gioco. Mio marito si sdraia sul letto e subito io sono sopra, avvinghio il suo membro con le mani, desiderosa di averlo dentro, pronta per un’altra volta; pianino però, la fatica ed il bruciore ora si fanno sentire; quando finalmente sento dentro di me la suo strepitosa cappella, tiro un urletto, come se fosse per me la prima volta in assoluto! Accelero la danza, ho fretta di spingere, di spingerlo più in alto, fino a toccare il limite, più in fondo, sempre di più, e questo gioco mi prende l’anima, ho il suo randello dentro di me, il randello di mio marito, dell’uomo che amo, potrei scoparmi il mondo intero, ma quello che provo con Alex non lo proverei con 100 stalloni negri! Mi muovo, si, sono io che comandavo il gioco, e come mi muovo!! Su e giù con qualche pausa, in fondo me lo posso godere come meglio credo mio marito, quindi non ho voglia di venire subito, dunque un po’ forte, un po’ piano, poi, quando mi va, punto i piedi sul materasso e mi alzo, quasi a farlo uscire, ma ritorno a riprenderlo ed è come se la mia fica baciasse il suo cazzo. Nei suoi incitamenti c’è una goduria che non saprei descrivere. Mi sussurra frasi dolci e porche, continua a ripetermi:
“Si! Si! Si! Amore mio sei fantastica! Una fantastica troia in calore! Dai amore così! Muoviti puttana! ” Cerca di muovermi come piace a lui, veloce, quanto piace a me, ma io non lo seguo, io dentro la mia mente ho le mie sensazioni, i miei ritmi da seguire, la mia estasi a cui badare, quindi ignoro le sue mani appoggiate sulle mie chiappe ma sento solo il suo bacino spingere in alto, e questo mi basta, mi basta per godere a lungo. Un “Siiii!! ” liberatorio esce dalla mia bocca, mentre vengo e rivengo ancora, allagando con gli umori della mia vagina il suo bacino già fradicio di sudore. Mentre arrivo all’ultimo scalino del mio compiacompiacimento, finalmente viene anche lui e sento il suo cazzo che vibra dentro di me prima di scaricarmi dentro il poco sperma rimasto. Così mi muovo ancora, per non far finire il suo godimento, due colpi ancora, due movimenti di glutei, e poi finisco fra le sue braccia. Il nostro grido è unisono nel momento dell’estasi, quasi come fosse uno sfogo, o meglio, un rito, una canzone, che oramai conosciamo ambedue. Stremata, mi rilasso sul letto, con le gambe che ancora vibrano dall’estasi provata. Alex si mette vicino a me, succhiandomi dolcemente i capezzoli, palpandomi amorevolmente il seno prima, e i capelli poi. Io appoggio la testa sul suo petto, sentendo l’odore del suo sudore. Lo accarezzo, la sua pelle è di velluto, liscia, senza imperfezioni; restiamo in silenzio per qualche minuto, poi dopo questa esuberante scopata, ricca di sentimenti e di piacere, decido che è ora di dormire. Ma mio marito seguita a leccarmi i capezzoli, con la maestria che ha lui, con quel modo che ecciterebbe anche una frigida, e non c’è verso! Di nuovo! Vuole reinserirlo, rimetterlo, penetrarmi, affondare il suo arnese dentro la mia vagina gonfia e caldissima! Infatti, decide di montarmi su di nuovo:
“Ehi!! Ma cos’hai stanotte? ” esclamo “Ma io ho sonno, sono stanca, mi hai spaccata stasera! ” E lui avendolo fra le mani con tutta l’intenzione di sbatterlo dentro e guardandomi con la faccia spiritosa:
“Già ti arrendi? Non è che mi diventi frigidina? ” Sono uno straccio, stanca, e troppo inebriata dalle dosi di randello avute, rispondo:
“Ma non ce la faccio più, amore mio! Non mi hai scopata abbastanza? ” Non è mai abbastanza la sua risposta che mi riempie di orgoglio e di amore. La testa mi gira, sento dentro di me che non ce la farei di nuovo, con la mazza fra le cosce, a godere, e lui:
“Te l’ho detto, tutta la notte! ” “Ma allora non scherzavi? ” rispondo io e scoppiamo in una fragorosa risata! Gli do uno schiaffetto, e finalmente si sdraia al mio fianco, tranquillo per qualche secondo. Ho lasciato stare ogni pensiero di mettermi all’opera; ma accarezzandolo, avendolo vicino, non sono contenta. Forse il motivo è chiaro, lui continua a toccarselo, a menarselo, piano, delicatamente, quasi si vergogna di quello che sta facendo. E allora penso: Povero caro, qualcosa devo pur fargli perché stia buono! Immediatamente dopo il mio ragionevole pensiero arriva la sua domanda:
“Allora fammi un pompino, di quelli che sai fare tu! ” Cosa potrei rispondergli io, una così dolce ragazza, buona e comprensiva quale sono? Alzo la testa, la schiena per sedermi meglio vicino al suo incredibile membro insaziabile, mi abbasso e ce l’ho fra le labbra. è già duro ancor prima del mio si, mentre se lo menava, ed io nel frattempo rimugino al tempo, allo sforzo che dovrò impiegare per farlo venire, un’altra volta. Continuo a passargli la lingua sull’asta, continuo a sentire i suoi lamenti e gemiti ricchi di orgoglio, incontro la sua mano, sulla mia fronte sudata, e con un cenno, ma senza smettere di lamentarsi, fa in modo che mi sposti, verso le sacche che oramai sono divenute le sue palle. Allora inizio a succhiargliele cercando con la lingua il nocciolo, quasi impercettibile per la montagna di sperma che ha tirato fuori stasera. Lui continua a menarselo irrigidendo le gambe sempre con più frequenza, io lo guardo, mi piace osservare il suo viso al momento dell’orgasmo. Smette di colpo di sospirare , passano alcuni secondi di silenzio nei quali si sente solo il rumore della mia lingua che incessantemente lecca, lappa, slurpa con passione, dopo di che il suo ansimare si fa più frequente, la sua mano più veloce, e il suo sperma rovente mi colpisce sulle labbra, sugli occhi sui capelli, sulle tette. “Ma quanta sborra hai!!! ” Lui si ferma con la mano lasciando la presa, ma li ci sono io, che continuo a fargli sentire quanto sia lungo il corridoio dell’estasi, poi scoppia in una risata, ad occhi chiusi, quasi come se fosse ubriaco dalla passione e dal desiderio! Infine, stanca e finalmente soddisfatta, come del resto lui, decido che è il momento di finirla con tutto questo godimento, anche per render la notte quieta ai vicini, per lo meno al mattino! Chiudo gli occhi e spengo la luce, con mio marito vicino, cercando di non pensare a quello che abbiamo appena concluso; una notte folle? Una notte di goduria e passione? Non lo so, ma mi è piaciuto tutto, fino in fondo, ma cerco di non pensarci, per paura che mi venga voglia di nuovo! Lui è contento, la sua pace sprizza da tutti i pori, il suo pisello è divertito, quasi a non promettere nulla di buono. Gli chiedo:
“Ma ora dormiamo vero? ” Mi fa di si con la testa, con gli occhi chiusi accennando un sorriso. Mi giro verso di lui. Lo bacio ripetutamente sulla bocca e sulla spalla, poi mi abbandono cercando finalmente il sonno. Ma? Che? Che cosa? Penso, con gli occhi gonfi ancora chiusi, la bocca impastata. Realizzo tutto, e dalla mia faccia si cancella l’espressione di disgusto per essere stata svegliata, e mi appare un sorriso compiaciuto aprendo gli occhi. “Ciao! Buongiorno amore! ” mi dice. La sua mano mi accarezza il seno e la pancia, il lenzuolo mi copre a malapena ed essendo anche lui scoperto, mi sfugge un’occhiata e vedo che non è ancora in tiro. E rispondo:
“Buongiorno! ” Lo lascio continuare a toccarmi, inconsapevole io, di ciò che accadrà di qui a poco! Guardo l’orologio che segna le 8, 30 e subito mi metto il palmo della mano sulla fronte e dico:
“Ho sposato un pazzo, maniaco sessuale! ” e giù una risata! Mi giro dall’altra parte, vorrei continuare a dormire, e faccio qualche rumorino con la bocca, simile ad un yawnnn come per far capire che la mia stanchezza continua ad essere tanta, quindi di lasciarmi stare, e che non combineremo niente. Continua, lui, invece a toccarmi la schiena, a baciarmi la spalla fino a che si mette con il fianco sul materasso, parallelo al mio corpo, allunga una mano per tastarmi le tette e lo lascio continuare; mi si avvicina con il corpo, sento la sua pelle vellutata contro la mia schiena, sorrido quasi nascondendomi dai suoi occhi, credendo di poter far accrescere il suo desiderio se mi vedesse attenta a ciò che avviene. Vorrei fare centomila cose per distrarlo, perché sono ancora distrutta, mi fa male tutto, ma sono attenta al volgersi della situazione, perché in fondo non è male la cosa! Mi giro, stanca di sentire le sue lamentele per la posizione scomoda in cui eravamo, e con la sua mano mi tocca i capezzoli, li palpa per renderli turgidi, pianino, delicatamente, senza troppo far sentir le mani. Io rimango ad occhi chiusi, gustandomi il tutto senza dar adito ai suoi stimoli, forse con aria compiaciuta, la mia, e coccolandomi fra le nuvole incontro il macigno! è di nuovo impietrito e mi stupisce! Mi rigiro di scatto, e lui me lo fa sentire appoggiato al mio sedere, insieme al suo lieve movimento, disteso sul fianco, incomincia a muovere il bacino con movimenti quasi impercettibili, e a me cresce, nonostante tutto, la voglia di averlo ancora dentro, e di godere ancora tantissimo. Gli chiedo sorpresa:
“Ma amore, hai ancora voglia di scopare? ” Lui ridacchia un po’ e in un orecchio mi risponde sussurrando:
“Si amore, ho ancora voglia! ” A questo punto spalanco gli occhi presa da un brivido sulla schiena, mi rendo conto che si sta per ricominciare e con estrema fretta vado in bagno a fare pipì ed a sciacquarmi il viso ed i denti, già con in mente la libidine di farmelo di nuovo, il mio amore, il mio maritino, arrapato come un animale che non lascia tregua. Torno di là e mi avvicino al letto guardando attenta il pene di mio marito, il suo cazzone sostanzioso, che sta bene in bocca e subito penso: Ora me lo succhio per benino! Da leccarsi i baffi, golosa solo a pensarci! Invece Alex mi invita a montargli a cavallo, ed io non me lo faccio ripetere, lo inserisco adagio ed inizio la mia danza sul palo, muovendomi sistematicamente avanti e indietro, fino ad arrivare alla soglia dell’oblio, accelerando il movimento per sentirlo fino in fondo, per sentire entrare ed uscire questo meraviglioso muscolo duro! Mi pare impossibile: quasi 10 minuti fa ero mezza addormentata, quasi insensibile alle sue effusioni, ed ora eccomi qui, a godermelo tutto, ansiosa di averlo dentro, desiderosa di venire, di bagnarlo tutto, di spargergli addosso la mia essenza! Dentro di me c’è il fuoco, sento i lapilli dell’ardore e mi sento bruciare di passione! I miei sospiri sono interminabili, poi soffocati, e ancora sussurrati. Rallento, anche se lui mi ripete:
“Continua! Mi piace! Si! ” quasi ad implorarmi “Non smettere amore! ” Ha in mano le mie chiappe, ben aperte per far spazio al suo dito medio nel mio ano, e mi tiene ben stretta. Vado piano si, ma solo per qualche secondo, poi chiudo gli occhi e mi lascio andare, riprendo l’andatura al galoppo, sembra quasi che il letto salti; poi pianto i piedi ben saldi al materasso, e lo sento entrare, uscire, entrare, uscire, il suo bastone duro mi fa godere, e di nuovo, senza fermarmi e sempre con dentro il suo magnifico cazzo, riprendo la posizione di sella, appoggio le mani sul suo petto e per poi godere di nuovo, ma molto, molto più intensamente di prima! “Siiiiii!!! – urlo – Siiiiiiiii!!!!!!!!!! ” E nell’impeto dell’orgasmo gli pianto le unghie sul suo petto, susseguendo ai miei “Siii” sospiri e lamenti indescrivibili. Ho dentro la forza, l’impeto e la libidine di un’animale, di una cavalla vogliosa, accelero il mio galoppo, lo sento in fondo, mi tocca l’utero da quanto in fondo lo voglio, intanto mi ha preso fra le sue mani le tette e lancio l’ennesimo urlo, con le labbra fra i denti, ma pur sempre un urlo di piacere infinito; mi sento bloccata, non riesco ad accasciarmi sul suo petto rassicurante, dato che le sue mani sono affondate nei miei seni, quindi gli prendo le mani e con forza gli piego le braccia, portandogliele sopra alla testa; a lui questa imposizione non fa piacere e con sforzo si libera dalla mia presa, io lo lascio andare, sicura che ha capito le mie voglie, e le ha capite! Colpi secchi, verso l’alto, inarcando la schiena, ogni suo affondo mi solleva dal letto e mi sconvolge il cervello, non lo sento fino all’utero, di più! Sembra che mi debba uscire dalla gola il suo magnifico cazzo! Godo, godo ancora, selvaggiamente! Uno spruzzo di umori mi esce dalla fica, lavandogli l’uccello, le palle, i peli pubici, allagandolo! Mi guarda sorridendo, poi appoggio la testa alla sua spalla e gli dico:
“Sali tu adesso! ” E lui ironicamente:
“Sei già stanca? ” Mentre gli due o tre leggeri pugni sul petto, gli rispondo per le rime:
“Ma brutto bastardino! Non mi fai dormire, mi scopi come un ossesso e ti lamenti anche? ? !!! Adesso ti metti sopra e mi scopi come si deve!!! ” Smonto da lui e mi rigiro sul letto, sfilandomi da dentro il suo bastone; non mi sorprenderei se si ammosciasse soltanto un attimino, ma invece niente! Sta su come l’asta dell’alza bandiera in una caserma di alpini! Tirandosi su aggiunge:
“Invece adesso ti scopo a pecorina! ” e mi rigira facendomi inginocchiare sul letto. Si inginocchia sul letto anche lui e con le mani appoggiate sulle mie chiappe inserisce la sua bestia nella tana, ancora calda e fradicia. Tiro su la testa, quanto mi piace cazzo! Il rumorino costituito dai miei umori e l’aderenza del cazzo duro e tosto, quanto mi piace il dolorino che sento sulla mia fica! “Piano amore – gemo – Con calma” e lui:
“Così va bene amore? ” e con tranquillità lo fa sprofondare tutto, perdendosi nell’abbraccio delle mie grandi labbra. Stringo le gambe, tiro i muscoli addominali, quelli inguinali, e quelli dentro la vagina. Lui sospira, molto profondamente, entra ed esce, irrompendo lentamente per due volte, poi sempre con più forza, con velocità, sempre di più, sempre più in fretta. Mi piace, ed anche a lui, prova piacere vedermi con gli occhi stretti e la bocca semi aperta in una smorfia di godimento a causa delle sue spinte, della profondità a cui arriva, sento che mi apre, mi squarcia il ventre, e ci piace ad entrambi! Abbasso la schiena e mi inarco, in modo da tirar su ancor di più il culo, allargo le gambe ed appoggio la guancia sul materasso, mentre lui a questo punto fa ancora più forza schiaffandomelo dentro, avanti e indietro, tanto forte da sentire le mie chiappe far lo stesso rumore di sberle in faccia, contro il suo addome. Continuo a godere, i miei sospiri sono di nuovo urli, ed anche lui ansima forte di piacere. Poi ad un tratto, mi prende per i capelli, mi tira su la testa dicendomi affannato:
“Voglio vederti la schiena! Voglio vedere i tuoi capelli! Tirati su così lo senti di più! ” Gli do retta, drizzo le braccia e la schiena, in modo da sembrare la sua pecorella smarrita, dalla mia bocca escono gemiti, mugolii, urli e parole sconce e gonfie di lussuria, e per sottofondo ci sono i rumori della nostra pelle, del mio fondoschiena e del suo ventre che sbattono tra loro impazziti. Poi si ferma, si piega sulla mia schiena e mi sussurra all’orecchio:
“Stanca? ” “Si” Rispondo affannata e sospirante. “Però ti piace? ” continua. “è bellissimo! Mi fai morire! ” Anche se penso che se continuiamo di questo passo mi farà morire per davvero! Mi spinge avanti con il busto dandomi un colpetto con il bacino:
“Mettiti giù, distenditi che ti scopo così. ” Mi stendo in avanti, sentendolo sopra di me, mi pare di rinascere quando me lo ha detto. Mi distendo sul letto con il suo cazzo ancora dentro, siamo uno sull’altra, lui con la pancia sopra la mia schiena, ma non mi pare convinto della cosa; mi da alcuni colpi poi si tira su, con le mani appoggiate alle mie spalle mi punisce ancora, e ancora, lo sento deciso nel suo godimento, poi, mi invento di muovere il culo, di fargli sentire come si muove la maestra! Impazzisce anche lui! Si sdraia ancora sopra di me, appoggia la bocca al mio orecchio e lo sento urlare di piacere, mentre io tiro i muscoli del fondoschiena, andando su e giù, estremamente stanca, ma ben ripagata dall’eccitamento che sta provando il mio amore. Continua ad emettere suoni che a scriverli non vi farei capire quanto belli siano, e con la sua bocca, alternando baci affettuosi sul collo e sulla nuca a mugolii, mi dice:
“Si! Si! Sei fantastica, mi piace, non fermarti! ” La sua eccitazione è al massimo, tanto che gli cambia perfino la voce, diventa roca ed affannata. E continuo, bagnata di sudore, a muovere il bacino, con i muscoli del sedere tirati al massimo, in una danza a lui adatta, fino a che lo sento urlare, compiuto, soddisfatto, sazio, appagato, ed io mi ritrovo ancora piena del suo caldo sperma! Si distende su di me esanime, senza aprir bocca, contento dalla dose di amplessologia che la sua maestra gli ha appena regalato! Si mette di nuovo accanto a me, con gli occhi chiusi, ed io lo guardo sorpresa, quindi ora sono io che lo stuzzico:
“Allora amore? Che mi dici della lezione di porcaggine che la tua troia ti ha regalato? Però ora ti vedo un po’ fiacchino!! ” Scoppiamo in una gran risata, felici di quello che abbiamo provato, che gli ho e che mi ha fatto provare, un accoppiamento proprio ben riuscito! Lui aggiunge:
“Quasi quasi, ho bisogno di una ripetizione! Non l’ho capita bene questa parte, maestra! ” Ma a mezzogiorno abbiamo l’aereo, quindi la lezione la ripeterò a Roma, a casa nostra! FINE

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