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Il velluto nero della notte era punteggiato di stelle splendenti.
Agosto. Nella sera fresca le stelle cadenti sembravano un fuoco d’artificio sparato da un bambino capriccioso. A volte una, a volte due, a volte una piccola serie … poi per lunghi minuti silenzio … finchè una striscia argentea non si stendeva lungo la volta celeste.

Affascinati, seduti sulla sabbia di un piccolo litorale, Marco ed Anna si tenevano stretti godendosi lo spettacolo. In silenzio ascoltavano il battito tranquillo del mare fondersi con quello dei loro cuori.
Di tanto in tanto un piccolo bacio, quasi per comunicare pensieri senza parole, lasciandosi immergere nel battito delle onde.

Da poco l’amore li aveva visitati. Dolcemente Anna stimolava con la mano il sesso del suo amante, di cui la bocca ricordava il sapore.

Entrambe si lasciarono andare ai ricordi… ai pensieri sull’ultima ora… il viaggio in macchina, la spiaggia buia… L’amore giunto di sorpresa, con un groppo alla gola, quasi congestionato, impossibile resistergli.

Erano scesi per rilassarsi dopo una lunga guida, ignari del desiderio che covava in loro. Spente le luci erano rimasti al lume delle stelle, tenendosi la mano per guidarsi, camminando nell’acqua fosforescente o baciandosi a poco a poco. Carezzandosi con le dita, quasi trasognati si ritrovarono nudi tra le vesti sparse sul terreno. Sorpresa Anna sentì Marco premere dentro di lei mentre ancora scioglieva l’ultimo laccio delle mutandine.

Innarcò la schiena e si lasciò cullare tra le braccia del suo uomo, ondeggiando sotto i colpi d’anca e vincolata a lui dal paletto che li univa strettamente. Facendo oscillare il bacino Anna si strinse a Marco e lo baciò caldamente, poi ridendo lo respinse facendolo cadere a terra.

Guardando intensamente la sagoma scura di fronte a lei si mise a cavalcioni del suo amico ed abbassandosi, si lasciò impalare nella fenditura fremente. Il membro era così duro che Anna non ebbe bisogno di guidarlo con le mani. Bastava il peso ed il movimento delle anche per farlo penetrare deliziosamente. Abbandonandosi lo fece entrare completamente nella vagina
fermandosi solo quando il pube non si fù posato contro il ventre.

Con le mani accarezzò il petto di Marco.

In silenzio Anna cominciò ad alzarsi ed abbassarsi, regolando il ritmo sullo onde del mare, e lasciando che piccoli brividi di piacere la percorressero irradiandosi dal basso. Forse Marco cercò di parlare, o forse era solo un gemito quello che stava per proferire, ma Anna lo fermò con un cenno delicato delle dita. Obbedendo Marco tacque e colse tra le mani i seni caldi ed agitati come frutti dorati appesi ad un ramo.

Come una canna sbattuta dal vento Anna cominciò ad oscillare violentemente avanti ed indietro. Talora frustando con i suoi capelli il volto del suo amato. Ma senza tema di essere sradicata dalla radice che si ergeva dentro di lei ed a cui si teneva saldamente per non farsi portar via dalla bufera che, presto, sarebbe giunta.

In uno slancio di passione Marco prese tra le braccia il tenero fusto e lo baciò intensamente, poi rovesciò di schiena la sua donna che di buon grado si distese ed allargò le gambe, lasciando che fosse lui ora a condurre il gioco. Con un colpo possente il pene rientrò nella vagina invadendola completamente per poi ritrarsi e tornare all’assalto più e più volte, squassata nel profondo, obbligandola ad aprirsi fin quasi alla rottura.
Sforzandosi di non urlare Anna si lasciò trasportare nel deliquo.
Fù con un profondo sospiro che Anna venne per la prima volta.

Riemergendo dall’orgasmo silenzioso Anna si lasciò fare. Guidata dalle mani
dell’uomo spinse le gambe indietro e mise in mostra la porta dell’ano, dove lui, con una spinta gentile, entrò per metà. Riprese a dare brevi colpi ritmati.

Lo sentì muoversi dentro di lei, colpirla ripetutamente nelle sue parti più intime fino al limite della sopportazione e del grido.

Tornò in sè dal secondo orgasmo ed approfittando della pausa rotolò via verso il mare, fermandosi quando con uno spruzzo di schiuma l’acqua la sommerse.

Un secondo spruzzo l’avvertì che Marco era in acqua vicino a lei. Si voltò trovando il forte membro accanto alla bocca. Per istinto lo prese tra le labbra, ancora caldo e gocciolante acqua salata, impregnato dell’aroma del culo e della fica. Spingendo un poco Marco lo portò tutto dentro, poi si lasciò andare alla pompata, alle labbra che scorrevano lungo l’asta, alla bocca che aspirava con decisione, alla lingua che rapida leccava la punta.

Prese la testa di Anna tra le mani, la trasse a sè e venne eiaculandole in bocca. Anna inghiottì il primo spruzzo ed il secondo poi, aspirò un poco per succhiare le poche gocce che ancora uscivano. Infine si staccò posando la testa contro il ventre e restando in silenzio, trattenendo il pene ed i testicoli tra le dita.

Accarezzandola Marco la alzò e la baciò sulla fronte, poi abbracciati tornarono sulla spiaggia. FINE

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