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Avventura in Classe

Un martedì come tanti altri, a matematica.
Una mia compagna di classe (18 anni, 1. 70, occhi verdi, capelli biondi, fisico atletico) seduta nel banco di fianco al mio, mi guarda in modo strano, facendomi gli occhi dolci. Io la guardo negli occhi e le sorrido.
Dopo un po’, senza farsi notare, lei avvicina il suo banco al mio. Io continuo a guardarla sorpreso, e non capisco che cosa stia facendo.
Lei allunga la mano destra verso il mi ginocchio sinistro, e incomincia a farla scivolare verso il centro del mio corpo.
Poi, con un dito, mi solletica il pene, il quale incomincia a svegliarsi.
Poco dopo mi abbassa la lampo dei pantaloni, ed ecco che il membro salta fuori tutto contento.
Ci troviamo in ultima fila, e siccome c’erano un po’ di assenti, eravamo gli unici in quella fila.
Nessuno ci poteva vedere, nemmeno il professore, perchè stava spiegando la lezione seduto alla sua cattedra, ed era nascosto dalle teste dei nostri compagni.
Lei intanto incomincia a massaggiarmelo, dall’alto verso il basso. Io allora allungo la mia mano verso le sue gambe, e mi accorgo che fortunatamente indossa una gonna piuttosto corta.
Dopo avergliela tirata su un po’, a mia mano si infila fra le sue gambe, e scopro che non indossa le mutandine.
Allungo la mia mano ancora un po’, e scopro che sulla sua sedia si era formato un piccolo laghetto.
Sì, era tutta bagnata.
Come le tocco il clitoride, lei emette un gemito, ma subito dopo si copre la bocca, perchè sa che se veniamo scoperti, oltre alla figuraccia, ci becchiamo anche una bella sospensione.
Mentre io le massaggio il buchino, lei continua a strofinarmi il membro.
Suona il gong.
Noi ci immobilizziamo, per paura che qualcuno possa vedere quello che stiamo facendo.
Con nostra grande fortuna la classe, docente compreso, esce dall’aula senza girarsi verso di noi. Io la guardo fissa negli occhi per un attimo, poi corro a chiudere la porta a chiave, perchè per nostra fortuna le chiavi erano state lasciate nella serratura.
Corro a risedermi.
Lei mi dice:
“Ho tredici minuti per farti il pompino migliore della tua vita”.
Detto fatto!!!
Quei tredici minuti li passo con gli occhi chiusi per la maggior parte del tempo, perchè un pompino così non me lo aveva mai fatto nessuno!!!
Il mio orgasmo arrivò praticamente col suono del primo gong, quello che avvisa gli studenti che è ora di rientrare in classe.
Prima del secondo gong, le mi ripulisce bene la cappella con la lingua, e al suono del secondo gong, quello che dice di entrare in classe, eravamo entrambi seduti sulle nostre sedie, ai nostri posti.
Prima che arrivasse l’onda di studenti, lei mi da un bacio sulla guancia, e io le dico grazie.
Poi lei aggiunge “A proposito……… come ti chiami? ” FINE

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