Il fresco vento autunnale iniziava le sue piccole incursioni nelle ultime notti estive.
Quell’estate avevo conosciuto una ragazza, Chicca, 18 anni, un viso da bambina, capelli lunghi e biondi, occhi di un verde molto scuro, delle labbra belle sottili e ribelli, due tette grosse abbastanza per sognare di dormirci in mezzo, un po’ di pancetta, quanto basta per renderla ancora più dolce.
Io avevo 20 anni, e quell’estate l’ultima cosa che mi andava di fare era darmi da fare per rimediare qualche triste scopata estiva.
Con Chicca e altri amici trascorsi una piacevole estate condida da notti ubriache davanti a un falò.
Per dirla tutta Chicca non era la più bella del gruppetto di amici che si era formato quell’estate, c’era mia cugina (che ho sempre sognato di scoparmi a casa sua e ci andai vicino, vi racconterò), mia cugina era più magra di Chicca, ma con un bel culone che desiderava solo di essere riempito di sborra, i suoi lunghi capelli rossi e le sue lentiggini ancor oggi mi producono intense e copiose sborrate quando mi masturbo… Poi c’era Francesca (la cugina di Chicca) che le assomigliava molto, aveva 18 anni, i capelli poco più corti, una bocca da porca e un fisico più sodo, ma mi era un po’ antipatica per i suoi comportamenti. il fidanzato ci raccontava di quanto fosse troia a letto ed io glie lo avrei messo volentieri nel culo!
.. al solo ricordo è mi è già venuta un’erezione…
Ma torniamo a quelle ultime notti estive, appena tornati dalle vacanze.
Chicca si lasciò col suo fidanzato nei primi giorni di settembre, proprio dopo il suo diciottesimo compleanno. Così mi chiese di uscire, ed io accettai volentieri…
Passai a prenderla dopo cena e passammo tutta la notte a bere vino rosso in un pub a trastevere, la serata fu perfetta, ma non mi andava proprio di baciarla ed iniziare una storia con lei, anche perchè sapevo che era molto infedele.
Alla fine della serata la riaccompagnia semplicemente a casa, pensando che la serata fosse finita come quando mi capitava di uscire con un’amica per una chiacchierata. Restammo un po’ sotto casa sua, in macchina. Lei si preparò una canna e me la offrì, io l’accesi, trattenni il fumo dentro di me e miavvicinai a lei, la baciai e le buttai dentro il fumo. Ci staccammo per prendere aria, e continuammo a baciarci.
Chicca mi chiese di salire a casa sua, perchè i genitori erano partiti. Ero stanco e non mi andava, anche perchè non l’amavo e non mi piace il “sesso senza amore”.
Le infilai una mano sotto la felpa, le palpai una tetta e le stuzzicai un po’ un capezzolo. Salimmo.
Prendemmo l’ascensore per salire e quando stavamo per raggiungere il terzo piano lei premette il tasto ALT. Si levò velocemente la felpa e la maglietta, mi sbottonai i pantaloni e li feci scendere fino alle scarpe. Le palpai un po’ le tette, le succhiai i capezzoli come un bambino affamato. Chicca intanto mi sfiorava il cazzo con la mano, la mia erezione era arrivata al massimo. Avevo bisogno di sborrare, possibilmente di non sborrarmi nelle mutande!
Lei si accovacciò e mi abbassò i boxer, scappellandomi e prendendo a baciarmi la punta del mio glande ormai gonfio all’inverosimile.
Poi lo prese in bocca in un sol boccone e iniziò un succoso bocchino. Ci sapeva proprio fare. Le accarezzavo i capelli in estasi. Continuò mentre sentimmo qualche passo provenire dalle scale del palazzo, ma per fortuna non potevano vederci perchè lei era stata molto brava a farci fermare proprio tra un piano e l’altro. Nel silenzio di quell’ascensore si sentiva solo il suono melodioso della sua bocca che avidamente mi spompinava. Venni potentemente dentro la sua bocca mentre lei senza timori o alcun problema ingoiò tutto!
Ci rivestimmo e lei premette il pulsante dell’ascensore per andare su da lei, ed io ero ancora frastornato da quel magnifico regalo che mi aveva appena fatto. FINE