Avevo 18 anni quando mia nonna rimasta vedova a 63 anni venne a vivere con noi.
Nonostante le rughe e i capelli bianchi possedeva un corpo attraente, con un seno e un sedere pronunciati e due gambe ben formate; essendo in lutto vestiva di nero, ed il nero delle sue calze velate cominciò a suscitare in me un’attrazione morbosa: cominciai a masturbarmi spesso pensando a lei e cominciai a spiarla quando si cambiava; notai con particolare piacere che indossava dei reggicalze: riuscire a vederla mentre si agganciava o si sganciava le calze era uno spettacolo che mi eccitava da morire.
Un giorno che ero rimasto in casa solo con lei, mi avvicinai come al solito alla porta della sua camera con l’intenzione di masturbarmi di nascosto guardandola mentre si vestiva.
La vidi seduta sul suo letto in sottana blu, intenta a infilarsi le calze: mi tirai subito fuori l’arnese e cominciai a menarmelo; non so bene cosa successe, probabilmente feci rumore e mi distrassi un attimo, mia nonna si alzò ed aprì del tutto la porta, cosicché me la trovai davanti mentre io ero in atteggiamento inequivocabile; dopo un attimo di sbalordimento mi gridò:
-Porco! Queste cose ti metti a fare davanti a me? -.
Io ero imbarazzatissimo e, vedendomi perso senza possibili giustificazioni, decisi di tentare, mi avvicinai a lei il più possibile e con voce tremante le dissi:
-Ti prego nonna, fammi una pippa, non ne posso più!
-La nonna vedendomi notevolmente alterato si spaventò forse un po’, quindi con voce calma e al tempo stesso severa mi disse:
-Va bene vieni qui, basta che ti calmi! -.
Si sedette sul letto e mi prese il cazzo in mano cominciando a massaggiarlo delicatamente; a questo punto persi ogni remora e avvicinandomi con il cazzo al suo viso e dissi:
-Prendimelo in bocca, ti prego! Sono troppo eccitato! –
Lei cercò di opporre resistenza, ma finalmente cedette alle mie insistenze e se lo portò in bocca: si realizzava finalmente un mio sogno, il contatto della sua lingua sul mio cazzo mi fece venire immediatamente; un primo schizzo di sperma le andò in bocca, un secondo, mentre si toglieva il cazzo dalla bocca, le andò sulla guancia e le colò in parte sulla sottana; mi disse con tono di rimprovero:
-Porco, adesso sarai contento! -, quindi si alzò e andò a pulirsi in bagno. Io rimasi per un po’ indeciso sul da farsi, ma la giornata era appena iniziata… FINE