Mi trovo in casa e è pomeriggio. Finalmente mi decido ad andare a vedere un bordello di cui i miei amici mi hanno parlato tanto: si trova a pochi chilometri da casa mia e gira voce che siano molte le ragazze del posto a lavorarci. Faccio un giro di telefonate a dei miei amici che rispondono senza esitazioni alla mia proposta.
Partiamo. Siamo in 7: io, Francesco, Michele, Andrea, Alberto, Matteo, Luigi. Dopo una mezz’ora siamo lì. è una palazzina: suono il campanello. Il portone si apre poco dopo e entriamo. Dai racconti dei nostri conoscenti immaginavamo si dovesse trattare di un bordello di alta classe e subito si rivelò tale. Ci accoglie una signora sulla quarantina, una gran bella donna che con molta professionalità ci chiede se è la prima volta che andiamo lì.
La risposta è affermativa. “Ragazzi qui funziona così: abbiamo una decina di ragazze al giorno disponibili; siamo in grado di soddisfare quasi tutte le esigenze dei nostri clienti. Sottolineo che nella nostra casa non c’è alcuna forma di prostituzione.
Le ragazze che sono qui sono venute spontaneamente e sono tutte ragazze di gran classe. In genere abbiamo un pubblico esigente e altolocato. Ora vi accompagno nella sala del piacere così ognuno potrà scegliere per le proprie esigenze la ragazza che poi vi porterà in una delle camere. Nella sala c’è anche il tariffario. ”
Stiamo tutti zitti e intenti ad ascoltarla, poi appena si rigira per farci strada le battute scontate si sprecano. Io solo a vedere quella gran donna che parlava e che mi diceva quelle cose come se fosse stata la cosa più normale del mondo mi ero eccitato. Camminiamo lungo un corridoio da dove si accede alle varie camere: intravediamo qualcosa dalle porte, ma la signora le chiude subito e ci dice che se vogliamo solo vedere il prezzo è minore. L’atmosfera è quasi surreale: la casa è arredata nello stile dei bordelli anni 50. Molti specchi, tappeti, luce soffusa, mobili antichi, carta da parati con fantasie sul rosso. Mi eccito solo a stare lì dentro e a pensare che dietro quelle porte c’è qualcuno che chiava. Mentre attraversiamo il lungo corridoio si sentono frasi oscene dalle camere e gemiti. Noi ci guardiamo e è inutile dire che l’agitazione e l’eccitazione è tanta. Arriviamo alla porta della sala: la signora apre la porta e richiama l’attenzione delle ragazze sbattendo le mani, poi si rivolge a noi: “Scegliete, nessuno vi mette fretta”, dice così e se ne va. Non posso credere ai miei occhi: le conosco quasi tutte e cosa incredibile c’è anche la ragazza di Luigi e altre ragazze che conosco.
Mi rigiro verso di lui: stava fissando Paola, la sua ragazza, che a sua volta lo fissava. Non so quello che dire: io sono imbarazzato per lui. “Ragazzi non pensate male. Lo sapevo che Paola frequentava il bordello. “Io sono allibito, ma non posso non guardare quello spettacolo. Ve lo descrivo: in piedi dietro al divano c’è Paola, la ragazza di Luigi.
Ha 25 anni, bionda, abbastanza alta, seno abbastanza piccolo, un bel sedere: sta in piedi senza mutande, ha una passerina bionda al vento e un reggiseno, sopra una vestaglia trasparente, stivali marroni con calze autoreggenti. Seduta su una seggiola Rosa, una mia conoscente nonché ex di un mio amico: 22 anni, bionda, seno piccolo, sedere da favola e piedi pure, viso bellissimo. Lei non ha né il reggiseno, né le mutande.
Ai piedi porta scarpe con tacco bianche. Ci guarda e accenna un sorriso poi si tocca i capelli biondi, abbastanza corti. Dietro lei… non ci posso credere: la mia ex: Marta. 26 anni, castana, capelli lunghi lisci, occhi verdi, terza di seno e bel sedere, gambe in carne. Ha stivali rossi con autoreggenti, ma per mia gioia non ha le mutande. Si sta specchiando. Si gira mi guarda e ride e sbuffa divertita accennando un saluto con la mano. Io non faccio altro che guardarle la passera e le cosce. Poi guardo il divano: non posso crederci. Seduta c’è un’altra che conosco, Luisa: appena mi accorgo di lei le guardo subito i piedi. Mi piacciono da morire. Sono i classici piedi da gran donna: curati e non troppo grandi. Indossa un paio di quei sandali a tacco alto con le stringhe che le stringono le gambe. è slanciata, ha capelli legati e un fisico perfetto, ma forse le manca un po’ di seno.
Ha in mano un giornaletto porno che sfoglia guardandolo con degli occhiali appoggiati all’estremità del naso. Alza lo sguardo e mi viene incontro. Come lei fa Stefania, la ragazza di un mio caro amico. Ritrovo anche lei lì. Tette grandi e sode, lei bassa e con un sederino carino e un visino da vacca. è vestita stile sadomaso con una specie di frustino.
Mi rigiro verso gli altri. Siamo tutti allibiti: le conosciamo tutte. Alberto si avvicina al mio orecchio: “Tu non sai quante seghe le ho dedicato a Paola? Io me la prendo, costi quel che costi”. Ci salutiamo un po’ con tutte. Certo la situazione è insolita. Io dico qualche parola sconnessa.
Cerco di parlare, ma non riesco a togliere gli occhi dai piedi di Luisa, dalle tette di Stefania, dalle calze di Marta, dalla passera di Paola e dal sedere di Rosa. Dietro di noi si fa spazio un uomo vestito in giacca e cravatta. Guarda un po’ in giro e si avvicina a una delle tre ragazze sedute sul divano, le uniche che non conoscevo. Se le sceglie tutte e tre e esce dalla sala. Nella sala c’è un’atmosfera quasi inverosimile: aleggia del fumo e c’è un profumo che rintontisce. Ci gingilliamo un po’ poi vedo Alberto partire dalla sala con Paola mettendole una mano sul sedere e delle dita in mezzo alle chiappe. “Noi andiamo a fare l’amore” dice Paola. Luigi non sembra preoccuparsi molto: parla con Stefania (la ragazza del nostro amico).
So che a lui piacciono le tette grandi e Stefania penso che faccia al caso suo. Infatti parlottano e si appartano sul divano. Io do un’occhiata alle tariffe: c’erano i nomi delle ragazze e i prezzi a ora. Cifre esorbitanti e in più, sotto, c’erano le aggiunte che bisognava pagare in vari casi:
1) se la ragazza scelta è sposata
2) se vi sono parentele con le ragazze
3) se si tratta di orge, rapporti con più di una persona, eventuali pratiche sessuali strane.
“Non le guardare. Tanto vi conosciamo, ci parliamo noi con la signora” mi dice la mia ex, Marta. Tiro un sospiro di sollievo: tutti quei soldi non li avrei mai avuti e ormai che avevo visto tante passere non ci volevo rinunciare. Non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua passera marrone e guardavo i suoi movimenti, i suoi modi da vacca. Non l’avevo vista mai così e non credevo ai miei occhi. Parlava di cosce, di fare l’amore e accettava i commenti pesanti dei miei amici. Ci mancano 2 ragazze per essere pari: noi siamo 7, loro 5. “Le altre 2 si liberano tra poco. Le senti? ” mi dice Rosa. Da una camera vicino si sentono mugolii e gemiti.
“Ma chi sono? ” chiesi e allora Stefania mi prende per un braccio (le altre fanno lo stesso con gli altri) e mi dice: “Vieni a vedere! “. Apre leggermente la porta della camera: vedo due uomini e due ragazze.
Stefania: “Ma non le riconosci? Le tue due sorelline sono quelle che costano di più qui dentro.
Le vogliono un sacco di uomini, non so perchè, ma sono le più richieste. Forse è per via delle zizze di Ilaria (la mia sorella più grande) o forse del viso angelico di Sofia (la mia sorella più piccola), forse per il fatto che le vogliono vedere godere insieme, forse per il fatto che Ilaria è sposata e fa bene l’amore… non lo so”. Le mie sorelle? !!!!!!! Non era possibile. Non poteva essere vero. Le mie sorelle non potevano essere in quel modo. Mi sembrava di sognare: in un giorno avevo scoperto che tutte quelle ragazze che conoscevo, la mia ex, le mie sorelle stavano in quel bordello di alto borgo. Io ero allibito e imbarazzato: era la prima volta che vedevo tante ragazze nude e maiale allo stesso tempo, ma vedere lì in mezzo anche le mie sorelle… era troppo. Quei 2 uomini con loro dice che sono 2 industriali che vengono sempre al bordello.
Io guardo e non nascondo che tutto ciò mi eccita. I due uomini sono stesi uno di fianco all’altro e Ilaria e Sofia sopra di loro mi danno le spalle. Vedo gli uccelli dritti scomparire in mezzo alle loro gambe. Quello che sta chiamando con mia sorella maggiore ha un uccello piccolo. I due uomini le incitano con frasi intercalate da mugolii e complimenti, loro si alzano e si abbassano e si tengono per mano, ogni tanto si guardano, ridono e si complimentano l’una con l’altra. L’altro uomo da delle piccole pacche sul sedere a mia sorella minore e le dice di andare più svelta.
Guardo Ilaria: ha due tette bellissime, chiare, porta una terza, ma è magra magra e i due seni risaltano, due capezzoli abbastanza grandi. è castana e mi sembra di intravedere la sua passera marrone. Anche lei ha due bei piedi. Le mani sono stupende. Sofia ha il seno più piccolo, è castana. Ha due belle gambe e due piedi da favola, non riesco a vederle la sua fichetta, ma in compenso vedo il sedere. Luigi le guarda tutte e due estasiato: è un grande amico di Sofia.
“Intanto che finiscono tu Luigi vieni con me” disse Stefania “Michele e Andrea: voi venite con me” disse Marta (la mia ex), io mi prendo Luisa, e Rosa se ne va con Matteo e Francesco. Prima di andare ognuno nella propria camera passiamo a vedere cosa sta facendo Alberto. Luigi entra con noi nella camera e gli chiede se era di suo gradimento la sua Paola. Alberto risponde “come faccio a dirti di no? ! Guarda che sedere! “: Paola si piega in avanti e ci mostra il suo fondoschiena ridendo, poi invita Luigi e noi ad uscire, il resto lo potete immaginare. Luigi ormai pensava solo a Stefania. Ognuno va per i cavoli suoi, ma so solo che dopo pochi minuti in quella casa chiavano tutti. Entro con Luisa nella camera. “Da che vuoi cominciare? ” mi chiede.
Io non ci vedo più dall’eccitazione. La faccio sedere sul letto e le faccio sollevare leggermente i piedi da terra; mi chino e incomincio a leccarle i piedi tra la suola e le dita. “Ma allora sei un intenditore! ” mi dice. Ha quelle stringhe che le salgono per le gambe, quella passerina depilata che mi sta davanti alla faccia.
Lei geme. Mi confessa che le da piacere farsi leccare i piedi. Poi mi fa stendere, mi si mette sopra e si rigira dandomi le spalle. Sento le sue cosce calde sopra le mie, le guardo i piedi e infilo la mia mano tra la sua scarpa e la pianta. Il mio uccello entra dentro la sua passerina e lei incomincia a fare su e giù. Le guardo la schiena e la prendo per i fianchi aiutandola, ma poi si china un po’ in avanti: vedo il suo buchino rosa davanti alla faccia. Ci metto un dito, ci gioco e lei approva schiundendolo e gemendo. “Lo sai che i piedi di tua sorella Ilaria hanno un bell’odore?
La più porca quì è Paola, ma tua sorella è la donna di gran classe qui dentro. Tutti la vogliono. Per scopare con lei devono sborsare un milione e due a botta, ma non ci pensano due volte. ” Luisa si sforza di dirmi queste cose mentre si muove. Ogni tanto si gira a guardarmi è seguita a spingere. Vengo dopo pochi secondi. Lei mi guarda e ride, poi si alza, prende uno Scottex, me lo pulisce, mi ci da un bacino e aggiunge: “Sei stato bravo bravo, ma potevi durare un po’ di più! ” Alberto entra: “Sofia e Ilaria hanno fatto. Venite di là che ci aspettano. ”
Mi prende l’agitazione: ora so il passatempo delle mie sorelle e forse loro sanno che anche a me piace. Raggiungo gli altri, ma sono imbarazzatissimo. Entro nella sala di prima. Ci sono anche loro due. Ilaria e Sofia mi guardano anche loro imbarazzate e impacciate. Ognuno parla della sua chiavata sotto gli occhi divertiti delle ragazze, poi ad Andrea viene un’idea: “Io avrei un desiderio. Perchè voi donne non vi mettete tutte in fila mostrandoci i vostri sederini? “.
Non è soltanto il suo desiderio penso fra me. Le ragazze tutte vestite con quelle cose da troie ci guardano e ci prendono in giro. Marta, la mia ex dice: “Ma perché a voi uomini piaceranno tanto i sederi? Tutti quelli che vengono qua li vogliono, pur essendo la tariffa più alta. La settimana scorsa non ho fatto altro che prenderlo in mezzo alle chiappe. “Io pensavo tra me e me: “Ma quanto sei troia? “. Le ragazze si dispongono davanti al divano e fra loro ci sono anche Ilaria e Sofia: ora siamo 7 uomini e 7 donne. Tutte si piegano in avanti, chi aveva le mutandine o i perizomi se li toglie: qualcuna (come Paola o Ilaria) con le mani allarga un po’ le chiappe e qualcun’altra (come Rosa e Marta) si mette le mani sui fianchi.
Io sono davanti a loro: vedo le loro gambe, le loro scarpe, i loro sederi e intravedo le loro schiene e i loro visi. In mezzo a loro non posso non pensare che ci sono anche le mie due sorelle. Tutti abbiamo capito l’idea di Andrea: ognuno si sceglie la prima ragazza e poi a mano a mano che veniamo cambiamo l’abbinamento. Siamo tutti in estasi. Tutti ci chiediamo: “Ma è possibile che esistano ragazze così vacche? E è possibile che proprio queste ragazze siano le nostre fidanzate, le nostre sorelle, le nostre amiche? ! “. Io guardo il sedere di Rosa: quelle belle mani sui fianchi mi piacciono troppo: scelgo lei.
Luigi si prende Sofia e Andrea si prende Ilaria. Gli altri non me li ricordo. Le ragazze ci danno una crema da mettere sul loro buchino. Ci dicono che per loro è una specie di rito. Seguono minuti spesi, ognuno con la propria ragazza, a mettere la rispettive creme sui rispettivi sederi.
Finalmente iniziamo: Andrea propone di metterci intorno al divano a cerchio, così tutti si possono guardare in faccia e così facciamo. Il primo è Andrea: è davanti a me con mia sorella. Mia sorella mi guarda e io impazzisco. Andrea non ci mette tanto a farlo entrare, poi guarda in alto per il godimento e mia sorella emette un urletto seguito da un riso.
A seguire noi: io vedo entrare il mio uccello tra le chiappe di Rosa. è una sensazione meravigliosa: è la prima volta che lo metto dentro al sedere di una donna. Sento il buco più stretto e sento di possederla. Vedo il mio uccello entrare e uscire da quel buchino rosa fino alla parte terminale.
Mia sorella Ilaria mi guarda e io continuo a guardarla: vedo le sue zizze tra le mani grassottelle di Andrea muoversi su e giù ogni volta che Andrea da dietro spinge e mi verrebbe voglia di toccarle, ma non posso. è proprio una gran donna. Tutti godono: c’è chi mugula e basta, c’è chi incita la propria ragazza e il bello è che ognuno sa che la ragazza che le sta dando il sedere è la ragazza di un suo amico o la ragazza a cui ha dedicato le seghe per una vita o la sua ex-ragazza o… sua sorella. Veniamo quasi tutti insieme. Tolgo l’uccello dal buchino di Rosa e insieme a lui esce anche un filetto di sperma che le va a sporcare le chiappe. Segue un momento di pausa: le ragazze (non tutte) vanno in bagno e ritornano subito dopo. Riprendiamo le postazioni di prima. è un sogno eppure è tutto vero. Mi domando alla fine cosa succederà. Come farò a riguardare in faccia le mie sorelle, le mie amiche sapendo cosa è successo?
“Noi maschi scorriamo di un posto così ci prendiamo la prossima ragazza” dice Andrea. Ero venuto due volte, ma avevo un’eccitazione tale che non sentivo nè stanchezza nè voglia di smettere. Cazzo!!! Ora davanti a me avevo mia sorella Sofia: che faccio? “Che c’è non ti piaccio? Guarda che lo so che sono una bella ragazza.
Lo so che ti piacciono i miei piedi e che mi prendi le calze quando non ci sono, le odori, le lecchi e ti ci fai le pippette! Non è vero? Come fai a dire che non ti piaccio? Quì mi vorrebbero chiavare tutti e tu no? ” dice mia sorella. è tutta truccata, ha le tettine di fuori, ai piedi porta un paio di sandaletti neri di quelli che vanno di moda adesso, quelli con il tacco squadrato e la fascia di pelle all’altezza dell’attaccatura delle dita. “Ho capito. Sei imbarazzato? ” aggiunge. Io la guardo e non rispondo, mi sembra di vivere qualcosa di irreale.
Mi è davanti con quella specie di fazzoletto-velo sulle spalle. Ha la passerina in bella mostra, ha il reggicalze ma è slacciato dalle calze (non so se lo aveva slacciato Luigi), le calze color carne le coprono le dita dei piedi, salgono su fino ad arrivare a metà coscia.
Io ho l’uccello non proprio dritto, lei me lo prende in mano e incomincia a scappucciarlo, poi incomincia a muovere la sua mano verso di lei e verso di me. Guardami. Non ti viene voglia di toccarmi” mi dice. Mi parlava con aria da troia. Il mio cazzo si indurisce e lei lo sente: “Ma allora ti piaccio un pochetto! “. Io non ci vedo più dal godimento. Gli altri hanno già riniziato: mia sorella Ilaria si sta già facendo inculare da Francesco, Paola è davanti all’uccello di Matteo e cerca di toccare le tette di Stefania e le dice tra una spinta e un’altra di Matteo: “Quanto ce l’hai sode Stefy. Ma possibile che ti ballano così tanto? ! “.
Luigi guarda la sua Paola e intanto tiene per i fianchi Rosa spingendo continuamente. Io non resisto: giro mia sorella la prendo per il sedere. “Non è che ti puoi pulire per favore? ” le dico. Aveva ancora un po’ dello sperma di Luigi sull’ano.
“A perchè tu no? ” risponde lei e poi aggiunge “Aspetta. ” Va verso la sedia: c’erano le calze di Luisa sopra, forse se l’era tolte prima. Prende le calze se le passa in mezzo al sedere e poi ci pulisce il mio pene. Mi sarebbe bastato quello per venire, ma è arrivato il momento fatidico. Mia sorella si piega, io vedo il suo buchino rosa… si schiude leggermente, io appoggio il mio cazzo, lo guido con le mani e lui lentamente entra scivolando: sto inculando mia sorella. Incomincio a spingere, lei ogni tanto si rigira per guardarmi e vedo dal viso che tutto ciò le piace.
Le guardo i piedi: le ditina curate stanno vicine vicine, l’una accanto all’altra; il tallone si alza e si stacca da quei sandaletti da zoccoletta ogni volta che spingo e le ditina premono contro la pianta della scarpa. Per godere ancora di più ogni volta che torno indietro con il bacino lei si avvicina. Allungo una mano per toccarle una zizza: sono sode e si muovono in continuazione. Le guardo ancora i piedi e davanti a me ho la mia ex che rigira continuamente la testa spostando i capelli. Mia sorella maggiore incitava Francesco. Paola diceva di essere la più troia tra tutte le troie. Mugoliamo tutti e tutti ci guardiamo in faccia e ci rendiamo conto di quanto siamo porchi.
Sento il cazzo che mi scoppia. Vengo. Le riempio il sedere di sperma. Anche mia sorella viene. Dice delle frasi oscene. Lo tolgo dalle chiappe e è tutto ricoperto di bianco. Paola si volta verso di me: “è da 2 anni che voglio fare l’amore con te. Glielo dicevo sempre a tua sorella”. Io la guardo estasiato. A ogni spinta il suo corpo vibra e lei quasi urla. Luigi la guarda compiaciuto. Paola poi si rigira verso Matteo: “Tu continua”. Sicuramente il mio pene non è il massimo della pulizia: l’avevo messo nella fica di Luisa, nel culo di Rosa e in quello di mia sorella Sofia e in più è tutto sporco di sperma. Ma questo non sembra tanto importare a Paola: me lo prende con le mani e se lo porta alla bocca. Non lo fa entrare, ma lo lecca e mi guarda. Giro lo sguardo: mia sorella Sofia lecca l’ano di Alberto e mia sorella Ilaria mi chiama: “Abbassa gli occhi e guardami i piedi” . Dai suoi piedi capivo quanto stava godendo. A ogni spinta alzava i talloni dai suoi sandaletti e aveva le gambe tutte sudate… e … sù e giù, sù e giù… venni per la quarta volta. Ancora bisognava finire il giro e io ero esausto.
Mia sorella Sofia si accorse: “Non ce la fai più? ” Mi fa mettere seduto sul divano, si toglie un sandaletto e una calza: “Tu odora la mia scarpa io intanto ti rigenero… “prese la sua calza proprio nella parte dove la teneva a contatto con il piede e la mise tra il mio cazzo e la sua mano. Mi incomincia a fare una pippa, dopo pochi minuti le dico di smettere altrimenti le vengo nelle calze e sono pronto per il prossimo turno: mi aspetta il sedere di quella con le zizze grosse e sode: la mia amica Stefy. Continuiamo così per altre due ore. Non riusciamo a finire il giro, ma in compenso riesco a fare l’amore con la mia ex (la presi per le caviglie e mentre la scopavo le leccavo gli stivali) e riesco a leccare le tette a mia sorella Ilaria. Paghiamo una stupidata: 200. 000 a testa e ritorniamo a casa. Non sapevamo più quello che dire. Io ero confuso. In breve… quella sera torna mia sorella Sofia: tutta cambiata. Si era rimessa i jeans, le Nike, il maglioncino. Io entro in camera sua e le dico: “Senti Sofy… io… “. “Adesso devo studiare” mi risponde. FINE