Lui sembrò improvvisamente scomodo sulla sedia, abbassò lo sguardo.
< Come? >
< Ti ho solo chiesto con chi. > Un sospiro.
< Marcella. >
< Lo sapevo. >
< E mi ero organizzato per sabato con un’altra. >
La ragazza sembrò accusare il colpo, chinò il capo e sorseggiò un po’ di tè.
Ancora troppo caldo, si scottò la lingua.
< Io avevo un impegno per ieri. >
< Impegno? >
< Sì, due amici. >
Il viso di lui s’indurì impercettibilmente.
< Non male. >
< No… per nulla… Ma non ce l’ho fatta. >
< Qui a Genova? >
< Sì… molto ben organizzato anche… >
Il tono di lui tentava di essere distaccato.
< Immaginavo. >
Lei aveva gli occhi lucidi mentre cercava di tirar fuori le parole senza che
la voce le tremasse.
< Era una cosa… abbastanza autodistruttiva in questo momento, ma meglio dell’auto… mi avrebbe anestetizzata… anche se dopo … non so come ne sarei uscita. >
< Dopo? In che senso? >
Lei non lo guardò in viso… sentì i suoi occhi puntati su di lei… indagatori, cercavano di penetrare la sua anima…
Era quel che voleva… che lui la comprendesse.
Con un dito seguì il bordo della tazza, umido sotto la pelle.
Non riuscì a guardarlo.
< Immagina… come fartelo capire? >
Esitò.
< Spiegamelo…. >
Il viso di lei si contrasse in una smorfia di triste divertimento… il ricordo
di uno scherzo frequente.
< Sì… a parole mie… >
Il cuore di lui ebbe un sussulto, mentre sorseggiava il suo cappuccino,
ascoltando le sue parole.
< Sei una ragazza. >
< … Sì>
< Sei innamorata. Lo ami da morire. Lui ti ha convinta che ti ama.
Ti ha detto cose che non credevi ti potesse dire.
Ti svegli al mattino e il tuo primo pensiero è per lui.
Sì… la gioia di svegliarsi al mattino… >
Gli occhi di lei per un attimo si fanno sognanti… presi dal ricordo…
Altra smorfia… disincanto?
< E non solo a te.
Anche quando parla con la tua amica le ribadisce…
Tu sei felice: hai un uomo che dice di volere un rapporto basato sulla
sincerità.
Che si deve essere trasparenti… che tu per lui sei acqua che scorre…
limpida… pura, e che per lui sei l’unica chance per ritrovare quanto di innocente gli rimane.
Senza barriere, senza corazze.
Incide le sue iniziali sul tuo cuore
Pretende la tua anima… sei felice di donargliela… rimpiangi di non poter
catturare la luce della luna per offrirla a lui.
Lo supplichi di non farti del male, ma lui ti dice di essere vulnerabile… che ha paura che tu possa ferirlo.
Simbiosi, questo è il vostro rapporto.
Lui è l’aria che respiri.
E ogni week end ti lascia soffocare.
Tu capisci che qualcosa non va, ma non ci vuoi pensare.
Lui è sincero, giura di amarti.
Decidi di credergli… lo merita.
Seppellisci i tuoi dubbi nell’angolino più remoto del tuo cervello.
Poi un giorno, dopo tre settimane, lui ricorda improvvisamente di essere
sposato.
Tutto crolla.
Sei disorientata… proiettata in un incubo.
Lui continua a dire che ti ama, mentre ti parla della donna con cui vive.
La realtà si sovrappone all’immagine che conosci.
Ti guardi intorno.
Vedi le macerie, e non capisci cosa è rimasto in piedi.
Dubbi. Incubi>
La sua voce è cantilenante, il volto quasi inespressivo… non ci sono lacrime nei suoi occhi… le ha versate tutte.
< Nella tua mente rimbombano le sue parole… i vostri progetti… il giorno che avete deciso dove sareste andati in vacanza… e una domanda: chi è l’uomo che ti ha amata stringendoti le mani…
Hai una sola certezza: lo ami.
Lui dice di amarti. Non puoi perderlo.
Decidete di salvare il vostro rapporto.
Di definirlo diversamente.
Stai da cani mentre gli dici che può andare a letto con chi vuole, che il
vostro sarà un rapporto aperto.
Pensi che sia quel che desidera, e in fondo forse cerchi di ferirlo, di
allontanarlo.
Ma quando lui lo fa, tu pensi che si sia consolato presto…
Pensi di cambiare.
Sì.
Avevi sempre detto che non avresti mai permesso a nessuno di cambiarti, di cambiare la tua gioia di vivere, la tua ingenuità, la tua fiducia negli
altri.
E ti senti cinica, delusa… forse più forte? Ma sola.
Fai una telefonata
Ti sfoghi con un amico
E l’amico ti dice che lui ti vuole bene.
Hai voglia di essere abbracciata.
Hai voglia di morire.
Le due cose possono essere messe in pratica allo stesso tempo.
Qualcosa che hai sempre rifiutato.
Lontano da te.
Dal tuo modo di essere.
Serve per cambiare… per distruggere quella purezza che lui ama… e poi
sbattergli in faccia il tuo nuovo modo di essere.
Ti fai tentare.
Ti fai descrivere come sarebbe. Chi sarebbe l’altro… lo conosci.
La sua voce è suadente, dolce… ti accarezza.
Tu pensi… quattro mani sulla tua pelle, tre lingue che si intrecciano,
nuove sensazioni… fuoco per il corpo, fumo per la mente.
Ti è amico… dice di volerti bene.
Due persone che ti vogliono bene possono compensare una che non ti ama più?
Forse sì.
Accetti.
Ti fai dare delle istruzioni… c’è più di un forte carica erotica perché
è… come un brindisi all’addio della giovinezza, dell’ingenuità.
Tutto è pronto, biglietti Alitalia in mano.
Stai per partire, ma senti un vuoto, un vuoto enorme, mentre ti vesti come ti hanno chiesto.
E pensi… forse adesso mi telefonerà, mi dirà che mi ama, e io non partirò.
Ritardi la partenza.
Fai finta con te stessa di aver dimenticato qualcosa.
Torni indietro, ti siedi, guardi il telefono muto.
E l’aereo parte senza di te. >
Un lungo istante di silenzio…
La donna alzò lo sguardo su di lui, tentando di leggere nei suoi occhi.
Un’infinita pena.
Lui avrebbe voluto abbracciarla, il tavolino li separava.
< Io ti amo, definitivamente>
Le labbra di lei si piegarono in una specie di sorriso asimmetrico.
< Cioè fino alla mia fine? >
< Ti amo… sappilo. Non ho giocato. Non ho mentito. Ieri mi sono difeso… sono difeso dalla tristezza. Da una tristezza insopportabile che sapeva di abbandono, di gelosia>
Gli occhi di lei, così scuri… come la notte che sentiva dentro… gridarono.
< Ma tu mi hai abbandonata, non io! >
Lui scosse il capo, posò la mano sulla sua:
< Non è così. è o non è, non esistono rapporti da ridefinire. >
< Ma se “è”… perché mi respingi, perché di nuovo la corazza? Questo mi
ferisce ancora. >
Lui era deciso.
< Io non ti respingo… ti chiedo una cosa ingiusta e, sapendo che è
ingiusta, mi difendo>
< E chi difende me? >
La mano si strinse sulla sua, possessiva.
< Io ti voglio… tutta e senza compromessi>
< E cosa avrò io? >
< Me, senza barriere, senza tradimenti, senza menzogne. Posso offrirti….. la dose minima di infedeltà. Quella consentita dalla mia situazione. Sono
sposato. >
Quelle due parole le trafissero il cuore.
Lui, inesorabile, continuò.
< Ti tradisco istituzionalmente, ma è te che amo… ed è a te che penso. >
Il cellulare lo interruppe, lui sospirò.
< Questa volta devo rispondere, ora sai perché. >
Lei lo seguì con gli occhi mentre lui si allontanava verso l’uscita, sulle
note di una musichetta metallica, triste parodia di un’aria meravigliosa.
Una parodia… sì.
Si alzò senza fretta, raccolse la sua borsa.
Fuori un vento gelido, si strinse nel cappotto.
Era inverno ormai. FINE