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La metamorfosi della professoressa Concetta

Sono la professoressa Concetta Z…. sono una donna di 41 anni ed insegno biologia in un liceo di una cittadina in provincia di Napoli e sono sposata con Antonio(Tonino) di 4 anni più grande di me, che di professione fa il preside presso lo stesso liceo dove io insegno.
Fisicamente sono piuttosto piacente : mora, alta 1. 74 m per 65 kg di peso seno molto prosperoso (4^misura) e molto sodo, ma il mio pezzo forte è unitamente le mie gambe è il mio splendido sedere.
Posso dire senza falsa modestia che sono proprio una bella donna e quando passeggio per strada non passo inosservata anzi spesso mi sento addosso gli sguardi degli uomini che incrocio e non solo quelli.
Infatti mi è capitato spesso di subire qualche mano morta o qualche furtivo pizzicotto e nonostante io abbia sempre evitato di incoraggiare tali comportamenti, non nascondo che nel mio intimo mi sono sempre compiaciuta di ricevere simili attenzioni.
Naturalmente ho sempre tenuto per me queste situazioni evitando di parlarne con alcuno ed in special modo con mio marito, che oltretutto è sempre stato molto geloso di me.
Lui poverino non è quello che si dice un bell’uomo infatti è piuttosto bassino circa 1. 63 m e piuttosto rotondetto 78-80 kg, inoltre da qualche anno sta facendo comparsa sulla sua testa una progressiva ed inesorabile calvizie, insomma mentre io continuo a fiorire il poverino seguita ad appassire.
Comunque fino all’epoca dei fatti che vi vado a narrare lui è stato l’unico uomo della mia vita e sia per l’educazione ricevuta che per mancanza di termini di paragone mi sono accontentata di quel poco che il mio consorte mi ha sempre dato.
Naturalmente mi riferisco agli scialbi rapporti sessuali che ho con mio marito.
Come vi dicevo siamo spostati da 19 anni e abbiamo pure 2 figli Antonella di 18 anni e Michele di 15, che per motivi scolastici si sono trasferiti a Roma presso una mia sorella.
E così la nostra vita scivolava via tranquillamente e senza sussulti di alcun genere fino a che un fatto non venne a turbare il nostro tranquillo menage o per meglio dire, una serie di fatti.
Il primo accadimento capitò in classe durante una lezione dove sequestrai un pacchetto che monopolizzava l’interesse degli studenti distogliendoli dalle mie spiegazioni.
Come dicevo lo sequestrai e senza guardarlo lo misi in borsa e ripresi la lezione e alla fine dell’ora, dimenticandomi dell’accaduto, tornai casa con il pacchetto nella borsa .
Solo in casa mi ricordai del fatto e curiosa di vedere cosa turbava l’interesse dei mie studenti aprii il pacchetto. Con grande sgomento mi accorsi che si trattava di una videocassetta inequivocabilmente di genere pornografico.
Rimasi dapprima piuttosto scandalizzata poi iniziai a sentirmi alquanto turbata ed infine non riuscendo a vincere la curiosità e approfittando del fatto che fossi sola in casa, inserii la videocassetta nel videoregistratore e mi misi a guardare il film.
E qui rimasi letteralmente senza fiato vidi scene che fino ad allora erano per me inimmaginabili, rimando colpita soprattutto dalle dimensioni degli organi sessuali dei protagonisti.
Erano veramente enormi ben oltre i venti centimetri ed immediatamente iniziai a confrontarli con la virilità del mio consorte.
Naturalmente il poverino non poteva che uscire ridicolizzato dal confronto infatti, il suo pene credo non arrivi a dieci centimetri, per non parlare poi della differenza di diametro.
Durante tutto lo svolgimento del film rimasi come ipnotizzata da tali bastoni e dalle evoluzioni amorose dei protagonisti.
Alla fine del film ero completamente bagnata in mezzo alle cosce e per la prima volta in vita mia mi sfiorai il sesso con una mano fino ad avere un primo orgasmo e seguitai a masturbarmi per quasi l’intero pomeriggio raggiungendo innumerevoli orgasmi che non riuscirono a placare la mia nuova voglia di sesso, era come se solo allora fossi venuta a conoscenza dei miei desideri, per la prima volta da quando mi ero sposata, considerai il rapporto con mio marito inadeguato ai miei desideri.
Infatti ore dopo avevo sempre davanti agli occhi le scene del film e di quei superbi cazzi che profanavano quelle femmine lussuriose in ogni orifizio.
Ebbi una notte molto agitata nella quale sognai di essere io al centro delle attenzioni di quegli uomini e dei loro bastoni, fortunatamente mio marito non si accorse per nulla di questo mio turbamento.
Il giorno dopo ero una donna nuova non più una moglie e madre virtuosa ma una femmina con tanti desideri inappagati, non riuscivo a togliermi quelle immagini dalla mente e quando incrociavo un uomo non riuscivo a non fantasticare su come avesse il cazzo, lo immaginavo nell’atto della copula, ogni uomo che incontravo scatenava la mie fantasie perverse.
Comunque ripresi la mia vita di sempre tentando di scacciare dalla mia mente quelle fantasie morbose.
Da qualche mese resistevo alla corte serrata di un mio vicino di casa, Pasquale un bell’uomo trentacinquenne e scapolo che come mio marito faceva il preside presso un altro liceo in una cittadina sempre in provincia di Napoli .
Lui a differenza di mio marito era proprio un bell’uomo alto circa 1. 85 m, bruno , muscoloso e con tutti i capelli in testa inoltre con le donne ci sapeva proprio fare.
Io mi ero sentita lusingata dalla sua corte ma ero riuscita fino ad allora a resistergli, certo che nella mia nuova situazione, rimanere fedele a mio marito sarebbe stato senz’altro molto più difficile.
Pasquale inoltre era anche molto potente politicamente infatti riuscì a farmi trasferire dalla scuola dove era preside mio marito alla scuola dove era preside lui.
Ricordo che nonostante l’opposizione di mio marito riuscì nel suo intento ed io fui trasferita ad anno scolastico in corso.
In questa maniera naturalmente poté corteggiarmi con maggiore assiduità e con più libertà.
Infatti visto che eravamo vicini di casa andavo a scuola in macchina con lui, mio marito inizialmente tentò di protestare ma soggiogato dalla personalità di Pasquale accetto quasi di buon grado la situazione.
Io da parte mia iniziai a fare la civetta, infatti a poco a poco abbandonai i miei abiti alquanto castigati sostituendoli con altri più seducenti, anche le scarpe senza tacco che ero solita portare dato che già ero 11 cm più alta di mio marito, vennero sostituite da altre con tacchi di 10 cm ed oltre.
Pasquale naturalmente recepì immediatamente il mio cambiamento e si fece più audace nel suo corteggiamento.
Antonio dal canto suo tento di dissuadermi a mettere in pratica questa mia metamorfosi ma io con una decisione che fino ad allora mi era sconosciuta ero sempre riuscita a rintuzzare i suoi tentativi.
– cara non ti sembra troppo corto il vestito che indossi – mi disse una mattina prima che Pasquale mi passasse a prendere
– senti se voglio far vedere le gambe sono cavoli miei – risposi io con tono molto deciso e meravigliandomi io stessa di quello che avevo detto e soprattutto aspettandomi una reazione da parte di mio marito
Mio marito invece non solo non reagì ma con tono sottomesso addirittura si scusò
– scusa cara, hai ragione – fu infatti la risposta di mio marito
Meravigliata dalla piega che stavano prendendo le cose decisi di calcare la mano quando Pasquale suono al citofono lo invitai, diversamente dal solito, a salire a prendere un caffè
E quando fu entrato in casa con tono civettuolo e volteggiando su me stessa per farmi ammirare a 360 gradi gli chiesi :
– come ti sembra che mi stia questo vestito ? – e aggiunsi
– sai mio marito sostiene che è troppo audace –
Pasquale radiografandomi con i suoi splendidi occhi neri ed avendo rapidamente capito l’aria che tirava mi rispose:
– sei semplicemente fantastica Concetta, quest’abito mette in evidenza le tue splendide curve e mette in mostra le tue splendide gambe – e poi aggiunse
– comunque te l’ ho sempre detto che sei la professoressa più bona d’Italia –
– o come sei galante mi schernii io – e poi rivolgendosi a mio marito
– hai sentito che complimento mi ha fatto Pasquale, lui si che sa trattare una donna –
Mio marito rimase zitto ed in disparte mentre io e Pasquale prendevamo il caffè e non disse nulla neanche quando uscendo Pasquale mi cinse la vita con un braccio.
Pasquale per tutto il viaggio non fece altro che sbirciarmi le cosce e di tanto in tanto con la scusa di cambiare la marcia mi sfiorava le gambe con una mano, se non fossimo stati immersi nel traffico probabilmente avrebbe fatto qualche tentativo molto più audace.
Nei giorni successivi lo invitai sempre con più frequenza a prendere il caffè quando la mattina mi passava a prendere.
Poi successe un altro fatto che avrebbe sconvolto la mia vita . Una mattina a causa di uno sciopero degli studenti del liceo dove insegnavo tornai a casa anticipatamente.
Misi la chiave nella toppa e mi accorsi che non girava in quanto la porta era già aperta, così sorpresa entrai e li vidi mio marito che vestito solo con biancheria intima femminile, la mia, si menava il piccolo cazzo mentre sfogliava una rivista molto particolare.
– cosa stai facendo ? – gli domandai io con tono molto severo mentre entravo nel soggiorno
lui tentò di blaterare qualche scusa, ma con scarsi risultati
– lurido porco ti fai le seghe indossando le mie mutandine – lo incalzai io
– non ti vergogni e che riviste leggi maiale – proseguii e nel frattempo gli tolsi il giornaletto di mano ed iniziai a dargli una rapida occhiata
Era una rivista specializzata che trattava di storie di mariti che pur essendo gelosi delle loro mogli e sentendosi inadeguati a soddisfarli erano desiderosi di vederle con altri uomini .
– ma bravo, dunque è questo quello che desideri, un bel paio di corna – dissi lapidariamente dopo aver dato un’occhiata alla rivista e poi aggiunsi
– potrei anche accontentarti –
Lui a questo punto tentò di riprendere la situazione
– no cara non è come credi – bonfacchiò l’ometto che avevo sposato
– e spiegami tu com’è – gli risposi io
– non so come spiegarti, ti prego solo di scusarmi e di dimenticare quanto hai visto – mi scongiurò lui
– vedremo – conclusi io
– comunque adesso vedi di ricomporti che così sei proprio ridicolo – e me ne andai in camera lasciando solo nel salone.
Per tutta la giornata feci finta che non fosse accaduto nulla e mi comportai normalmente senza più menzionare alcunché dell’accaduto.
La mattina seguente quando Pasquale venne a prendermi mentre sorseggiavamo il caffè con mio marito presente gli dissi :
– lo sai che ieri quando siamo tornati a casa ho trovato Tonino che si sparava una sega indossando un paio di mie mutandine mentre leggeva questo giornaletto – dissi tutto di un fiato consegnando la rivista nelle mani di Pasquale
Mio marito sorpreso da questa mia sortita non ebbe il coraggio di aprire bocca mentre Pasquale leggeva con attenzione il contenuto del giornaletto
– Ma come? Con una bella moglie come Concetta tu che mi fai? Ti spari le seghe guardando i giornaletti porno, proprio come un ragazzino- disse Pasquale con tono di rimprovero e poi aggiunse
– ma bravo Tonino desideri essere cornuto, con la bella moglie che ti ritrovi vedrai che non ti sarà difficile soddisfare questo desiderio-
– Su Tonino, metti queste e fai vedere anche a Pasquale che ometto ridicolo che sei – gli dissi io lanciandogli un paio delle mie mutandine
– Si Tonino fammi vedere pure a me – lo incalzò Pasquale
Il mio maritino tentò di sottrarsi a questa incombenza ma come ho già detto lui subiva la personalità di Pasquale e così si convinse ad esibirsi in quell’osceno e ridicolo travestimento.
Quindi si spogliò nudo ed si apprestò ad indossare le mutandine da donna.
Naturalmente Pasquale quando lo vide nudo non lesinò di esternare salaci commenti
– ma guarda che pancione che ha il nostro Tonino e che braccine e gambette secche che ha –
Poi alla vista del pisellino dopo una grassa risata esclamò
– è cos’è quel brufoletto che hai in mezzo alle gambe – e poi rivolgendosi a me
– Concetta ma come può soddisfarti con quel cazzetto che si ritrova –
Tonino era arrossito dalla vergogna e così esposto sembrava ancora più piccolo di quanto già non fosse, comunque facendosi forza indosso le mie mutandine subendo fino in fondo l’umiliazione di esibirsi in quella ridicola maniera.
– Su adesso facci vedere come ti meni il pisellino – gli disse Pasquale lanciandogli la rivista
Così mio marito obbediente si prese il cazzetto tra due dita ed iniziò a menarselo.
A questo punto Pasquale estrasse il suo di arnese e mi invitò a toccarglielo.
– Su Concetta prendi in mano un cazzo vero – mi esortò
Era veramente enorme lungo almeno 25 cm e grosso e nodoso come un bastone con delle enorme vene gonfie che ne risaltavano il profilo.
Io letteralmente estasiata accolsi l’invito di Pasquale e brandii a due mani l’enorme membro ed iniziai a menarglielo.
– Hai visto Tonino che grosso Cazzo che ha Pasquale, il tuo al confronto sembra un mozzicone di matita – dissi io mentre cingevo a due mani la maestosa mazza
– Guarda Tonino come impugna bene il mio cazzo tua moglie, guarda come lo ammira avida di desiderio –
– Diglielo Concetta come desideri averlo dentro di te –
– Si ho bisogno di un bel cazzo come questo – risposi io desiderosa
– Adesso da brava leccalo un po’ così lo lubrifichi bene, che questo non è quel pisellino con cui ti ha abituata il maritino –
Così io come una scolara diligente mi inginocchiai ai piedi di Pasquale ed iniziai a leccare il glande del mio amante, il quale mi guidava passo passo nella mia opera.
– Brava continua così Concetta, leccami lungo il filetto, poi scendi fino alle palle –
– Guarda cornuto come mi lecca il cazzo tua moglie –
– Su da brava apri la bocca e prendi la cappella tutta in bocca –
Nel frattempo mi aveva posto una mano sulla nuca e con quella dava il ritmo ai miei abbocamenti
– Si brava Concetta, era da tanto tempo che speravo di farmi succhiare il cazzo da te –
– Su adesso apri bene la bocca e fatti arrivare la cappella fino in gola –
– Si è proprio una gran bocchinara tua moglie – disse Pasquale rivolgendosi a mio marito
Nel frattempo mio marito mentre assisteva impotente a me che succhiavo con passione il grosso cazzo di Pasquale, continuava a menarsi il cazzettino.
Dopo qualche minuto Pasquale mi sfilò il cazzo e di bocca e fattami voltare dopo avermi sollevato la gonna e abbassato a metà coscia le mutandine, mi puntò il cazzo in fica da dietro.
Ero faccia a faccia con mio marito mentre il mio amante puntava con decisione la sua grossa cappella sulla mia fica.
Io sentivo il calore del suo glande che entrava nella mia intimità che si allargava per accoglierlo, mi sentivo veramente riempita, capii in quel momento il significato della parola possedere riferita all’atto della copula, infatti mi sentivo veramente posseduta da quel maschione di Pasquale
– come è grosso come mi riempie bene il tuo bel cazzo – dissi al mio amante e poi guardando negli occhi mio marito
– come è bello sentire io suo cazzo dentro di me, guarda come mi scopa bene, come mi fa felice-
– tu con il tuo insignificante pisellino non sei mai riuscito neanche lontanamente a darmi il piacere che mi sta dando ora Pasquale, lui si che mi fa sentire femmina, la sua femmina –
– Hai sentito Tonino come la faccio godere quella troia di tua moglie, ormai tu puoi solo essere il nostro cornuto –
Il maschione seguito a pistonarmi per più di mezz’ora dapprima molto lentamente e via via crescendo in intensità, facendomi raggiungere una serie infinita di orgasmi prima di scaricare nella mia fica bagnata il succo dei suoi coglioni.
– godo Concetta ti riempio la fica di sborra –
– Si Pasquale fammi il pieno, mettimi in cinta , fai vedere a quel cornuto segaiolo che maschio che sei –
Alla fine anche quel cornuto di mio marito venne nelle sue mani mentre si menava il cazzettino.
Così terminato l’amplesso ci ricomponemmo e abbracciati come due amanti uscimmo di casa per recarci a scuola.
La sera tornata a casa parlai a mio marito dell’accaduto e gli esternai i miei intendimenti
– vedi caro Tonino io oggi con Pasquale mi sono trovata veramente bene e sono intenzionata a proseguire questa mia relazione, spero che tu non abbia niente in contrario ? – gli chiesi e poi aggiunsi
– io non sono intenzionata a rinunciare ai miei incontri con Pasquale sia che tu sia d’accordo sia che tu non sia d’accordo-
– Certo Concetta credo che tu, oggi, abbia scoperto quanto io sia inadeguato sessualmente parlando e per cui non mi resta che accettare la tua relazione con Pasquale –
– Bene sono contenta che l’ hai presa bene, ma sappi che non si tratta di una semplice relazione io sarò la sua femmina e tu sarai solo il nostro cornuto e dovrai portare rispetto sia a me che al mio amante – gli dissi per chiarirgli una volta per tutte la situazione e poi conclusi
– Comunque domani sarà Pasquale stesso che ti spiegherà cosa ci aspettiamo da te e ora ti possa già anticipare che tra me e te non ci saranno più rapporti sessuali, l’unico piacere che ti potrai prendere sarà quello di menati quell’insignificante pisellino che hai al posto del cazzo, ma prima mi dovrai chiedere il permesso –
Poi iniziai a spogliarmi davanti a lui che si mise a guardarmi con desiderio
– vedo che ti piaccio, peccato che con il tuo insignificante cazzetto non sia grado di soddisfarmi –
– ti prego Concetta posso farmi una sega mentre ti guardo –
– Certo caro maritino menati pure l’uccelletto che ti racconto cosa mi ha fatto a scuola Pasquale –
– Sai a metà mattinata mi ha convocata in presidenza e prima si è fatto succhiare il cazzo e quando è diventato bello grosso e duro, mi ha fatto appoggiare alla scrivania e dopo avermi sollevato la gonna e scostato le mutandine mi ha puntato la sua enorme cappella sul buco del culo –
– Io ero spaventata di ricevere una simile nerchia nel mio buchino ancora vergine ma nello stesso tempo colavo come una fontana per l’eccitazione –
Nel frattempo mio marito eccitatissimo dal mio racconto si era calato i calzoni alle caviglie e aveva preso a menarsi il ridicolo attrezzo chiedendomi altri particolari del mio incontro con Pasquale
– poi è riuscito ha infilartelo nel culo tesoro ? – mi chiese sempre più eccitato il mio cornuto
– certo che ci è riuscito, mi ha fatto sentire veramente piena con il suo cazzo ficcato nel mio intestino –
– è stato bellissimo, mi ha pistonato per almeno mezzora facendomi godere numerose volte e alla fine mi ha fatto un clistere con la sua calda e abbondante sborrata-
– sono ancora piena del suo caldo nettare, dai vieni qui ed infilami la lingua nel buchetto così senti il sapore del suo sperma –
Così mio marito obbedendo alle mie esortazione prese a leccarmi il buco del culo, le sue leccate e l’idea che stesse assaporando lo sperma dell’uomo che lo aveva reso cornuto mi portarono all’ennesimo orgasmo.
Lui approfittando del mio stato di semicoscienza dovuta all’orgasmo prese a strofinare il suo pisellino alle mie natiche e dopo poche secondi raggiunse anch’egli l’orgasmo imbrattando il mio splendido culo con qualche goccia del suo seme.
Quando mi accorsi di quello che stava accadendo presi ad insultare il cornuto e gli diedi anche qualche sonora sberla, d’altronde già lo sovrastavo di oltre 10 cm e con l’aggiunta dei tacchi la differenza di altezza superava abbondantemente i 20 cm.
– lurido verme come ti sei permesso di sborrarmi addosso –
– porco impotente e minidotato io sono la femmina di Pasquale vedrai che lezione ti darà quando gli racconterò cosa hai combinato
– ti prego scusami non ho saputo resistere – tentò di giustificarsi quel patetico ometto di mio marito
– non me ne frega un cazzo – fu la mia risposta e lo lasciai cosi a piagnucolare scuse mentre io andai a farmi una doccia.
La mattina seguente era domenica e nonostante non ci fosse scuola Pasquale sarebbe passato da casa verso le nove.
Io sapendo del suo arrivo mi ero preparata per riceverlo, infatti indossavo un una mise molto sexy :
calze nere sorrette da reggicalze dello stesso colore, un reggiseno a balconcino che sosteneva il mio abbondante seno ma lo lasciava quasi completamente scoperto, mutandine anche loro di colore nero molto sgambate, dietro lasciavano il culo completamente scoperto e davanti grazie a studiate trasparenze lasciavano intravedere il mio splendido pelo pubico.
Sopra tutto, una vestaglietta di seta nera trasparente, naturalmente ai piedi calzavo un paio di ciabattine con tacco a spillo di 10 cm .
Quando mio marito vide che mi preparavo in quella maniera mi chiese che programmi avevo per la giornata.
Gli dissi che aspettavo il mio amante e che mi stavo facendo bella per lui
– sai ha lui piace quando mi metto della biancheria sexy -poi con tono più severo aggiunsi
– comunque questa mattina Pasquale ti chiarirà una volta per tutte cosa ci aspettiamo da te e come ti dovrai comportare in futuro –
– certo cara – rispose quell’invertebrato di mio marito
Alle nove in punto suonò al citofono Pasquale e sali immediatamente in casa .
Io lo ricevetti come una femmina innamorata correndogli incontro buttandogli le braccia al collo, lui mi baciò appassionatamente, mentre mi palpava a piene mani il culo, il tutto naturalmente sotto gli occhi del povero cornutone.
Finito i dolci convenevoli Pasquale iniziò a parlare e rivolgendosi a mio marito disse :
– Come tu stesso puoi notare tua moglie Concetta è felice di essere la mia troia e credo che non ti resti altro che prendere atto di questa situazione e di accettarla senza protestare –
– Da te ci aspettiamo piena collaborazione e basta che rispetterai poche regole andremo perfettamente d’accordo –
Detto questo passo ad elencargli le sopraindicate “poche regole”
– primo : tua moglie non avrà più nessun obbligo nei tuoi confronti mentre tu continuerai ad averne verso di lei
– secondo : io in questa casa mi comporterò come se fossi io il padrone e tu dovrai essere sottomesso sia a me che alla tua signora
– terzo : tu non dovrai più avere rapporti sessuali con tua moglie e con nessun altra donna, potrai solo farti qualche sega, chiedendo il permesso naturalmente, in primo luogo a me e quando non ci sonoro alla tua signora
– quattro : procurati una brandina e mettila in camera da letto, perché d’ora in poi è li che dormirai sia quando nel lettone con tua moglie ci sarò io e sia quando sarà sola
– caro il mio cornutone tieni a mente e rispetta queste poche regole e vedrai che andremo perfettamente d’ accordo – e poi aggiunse
– ho saputo che ieri sera hai strofinato il tuo ridicolo cazzetto tra le chiappe di quella troia della tua signora fino a sborrare, risulta anche a te ? –
– si è vero – rispose mio marito
– Lo sai che adesso devo punirti vero ? – e senza aspettare risposta
– Prendi quella candela e portala qui –
Mio marito obbediente come un cagnolino prese la candela che gli aveva indicato Pasquale
– bene adesso calati i pantaloni e le mutande poi prendi la candela e ficcatela in culo –
– ma non l’ ho mai fatto – tentò di protestare mio marito
– non ti ho chiesto se lo sai fare o se ti piace farlo ti ho detto di ficcarti la candela in culo e basta – rispose autoritariamente Pasquale
Rassegnato il cornutone si calo le braghe e le mutande alle caviglie e poi si puntò la candela al buco del culo e con un gesto deciso se la ficco tutta in culo.
– bravo cornutone – si complimento con lui il mio amante mentre mi prendeva nuovamente tra le sue possenti braccia
– adesso stai li e goditi lo spettacolino che ti offriremo io e quella grande troia di tua moglie Concetta
Così dopo avermi baciata sulla bocca facendo pressione sulle mie spalle mi fece accovacciare ai suoi piedi e mi invitò prima ad estrarre dai pantaloni il suo grosso cazzo e poi a sbocchinarlo con amore.
– dai troia fai vedere a quel cornutone di tuo marito come mi succhi bene il cazzo –
– si amore te lo prendo tutto in bocca e smetterò solo quando sentirò gli schizzi di sborra colpirmi il palato – risposi io accondiscendente
Gli succhiai il cazzo per una ventina di minuti, alternai lunghe leccate alle palle e all’asta con succhiate con tutto il cazzo in gola, mi adoperai con devozione ed amore e alla fine venni gratificata con notevole quantità di calda sborra in gola.
Dopo che mi ebbe sborrato in bocca il mio amante ancora non pago mi fece mettere alla pecorina e dopo avermi puntato l’enorme cappella alla rosellina del culo con una violenta spinta mi sodomizzò
– tieni troia prendi il bel cazzone nel culo – disse il mio ganzo mentre mi penetrava nell’intestino
– si tesoro trasformami in una rottainculo, fammi sentire la tua troia, la tua puttana – risposi io godendo di quell’oltraggiosa penetrazione, poi rivolgendomi a mio marito
– guarda come un vero uomo ti inchiappetta la moglie, guarda come ti facciamo cornuto –
Visto che aveva già sborrato una volta Pasquale riuscì a pistonarmi il culo per oltre mezzora dopo di che se ne venne riempiendomi il culo con il suo caldo seme, naturalmente dopo che io ero venuta almeno per una decina di volte.
Finito di godere ci baciammo teneramente sulla bocca, proprio come due innamorati e solo allora ci ricordammo di quel cornutone di mio marito che era li davanti a noi in piedi con le braghe alle caviglie ed una candela infilata su per il culo.
– su renditi utile e preparaci qualcosa da bere – ordinai seccamente a mio marito
Mentre il cornuto sempre con le braghe alle caviglie e la candela nel culo si adoperava per preparaci una tonificante bevanda il mio amante gli spiegò che stava disponendo per un suo trasferimento presso la scuola dove lavoravamo io e lui.
– Vedi caro Tonino tu dovrai firmare una richiesta di trasferimento presso la nostra scuola –
– Qui svolgerai le mansioni di mio vice anche se la tua retribuzione rimarrà uguale a quella di adesso che svolgi le mansioni di preside –
– Si caro così farai tutto il lavoro al posto di Pasquale così lui potrà scoparmi a suo piacimento, sai mi ha confidato che mi vuole condividere con alcuni professori suoi amici, così tu sai il cornuto di tutti e lo zimbello della scuola –
Naturalmente il mio povero maritino succube mio e della personalità di Pasquale finì per accettare e quel giorno stesso, consegno nelle mani di Pasquale la sua domanda di trasferimento.
Come ho già detto Pasquale era ben introdotto politicamente e nel giro di quindici giorni il mio maritino cornuto fu trasferito presso la nostra scuola come sottoposto di Pasquale.
Questa non fu l’unica cosa che quel giorno Tonino dovette accettare infatti come atto di sottomissione Pasquale pretese che il mio cornutissimo marito gli praticasse un pompino mentre comodamente seduto sul divano sorseggiava insieme a me la bibita che Tonino ci aveva servito.
– ma guarda che ricchione di marito che mi ritrovo – dissi mentre osservavo il mio consorte spompinare con trasporto il mio amante
– Dai frocione succhiami il cazzo fai vedere alla tua signora come sei sottomesso alla mia volontà –
– Bravo Tonino adesso che la mazza è ben intostata posso nuovamente fottermi quella troia di tua moglie -disse Pasquale mentre toglieva il suo possente randello dalla bocca di Tonino
– Adesso leccagli la fica a lei, poi impugna il mio cazzo e ficcaglielo dentro tu stesso –
Così il mio accondiscendente maritino dopo avermi leccato con cura la fica impugnò nuovamente la potente asta di Pasquale e me la punto sulla fica e così il mio amante iniziò nuovamente a pistonarmi nella fica.
– che fica calda che hai Concetta, mi avvolgi il cazzo in maniera meravigliosa – mi sussurrò il mio amante mentre mi scopava vigorosamente
– Tua moglie è veramente fantastica ed ormai è la mia donna, la mia femmina, la mia troia -aggiunse il mio amante rivolgendosi al cornuto
– Si amore sono tutta e solo tua, ma continua a darmi il tuo splendido cazzo – risposi io
– Guarda cornuto come mi fa godere Pasquale, dopo per ringraziarlo gli pulirai il cazzo con la lingua –
Dopo oltre venti minuti di poderose spinte e dopo vari orgasmi da parte mia, il mio fantastico amante mi riempì l’utero con un’abbondante e calda sborrata
– oh si amore riempimi tutta fammi figliare – dissi io mentre sentii il bollente nettare invadermi la fica
– si troia ti farcisco tutta do sborra, ti godo nella fica siiiii –
rimanemmo esausti sul divano l’uno sopra all’altra per alcuni minuti io dopo l’ennesimo orgasmo addirittura svenni e quando mi ripresi il mio uomo (Pasquale ndr) mi baciava teneramente sul collo, tanti piccoli bacini che sortivano l’effetto di illanguidirmi ulteriormente.
Ero veramente una femmina soddisfatta e innamorata pronta a donare tutto e a soddisfare ogni desiderio del proprio maschio e mio marito era solo il mio cornuto da umiliare e ridicolizzare per soddisfare i desideri miei e soprattutto del mio uomo.
Quando, io ed il mio maschio, finimmo di farci le coccole, invitai mio marito a ringraziare il mio amante e la sua splendida virilità per tutto il piacere che aveva saputo donarmi.
– Su cornuto adesso ringrazia l’uomo che mi rende felice –
– Grazie signor Pasquale – disse umilmente il mio consorte
– Grazie per cosa gli chiese Pasquale –
– Per come la scopa e per come la fa godere, la ringrazio per tutto il piacere che dona alla mia signora –
– Bravo cornutazzo adesso inginocchiati e ringrazia il suo poderoso cazzo – lo incalzai io
E qui mio marito supero ogni nostra fantasia, infatti inginocchiato ai piedi del mio amante e fissandogli i genitali esclamò :
– grazie signor cazzo per come penetra la mia signora e per come la riempie di sborra –
Questo come ho detto supero ogni nostra fantasia e per la sorpresa non riuscimmo a trattenerci dal ridere e dall’insultare quel mezzo uomo di mio marito.
– hai visto sto finocchietto da del signore pure al mio cazzo – mi disse il mio amante
– già penso che ci divertiremo parecchio riempiendolo di corna – gli risposi io
Per tutta la giornata io ed il mio amante scopammo selvaggiamente mentre il cornuto assisteva e ci accudiva e ci serviva molto docilmente, sempre con la candela ficcata nel culo.
Il lunedì seguente come ordinatogli da Pasquale fece subito la domanda di trasferimento e grazie agli agganci di Pasquale nel giro di solo un mese anche lui fu trasferito presso la scuola dove io insegnavo e Pasquale faceva il preside.
Naturalmente fu messo a svolgere le mansioni di galoppino di Pasquale.
Io nel frattempo ero stata presentata nella mia nuova veste di troia ad alcuni professori amici di Pasquale. FINE

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