Oramai l’estate è arrivata, mio padre decise di andare al mare con la compagnia di Carlo e Anna per passare una piacevole settimana rilassante.
Così il giorno seguente si parte per il mare.
Aspettiamo i nostri amici al casello e quando li vediamo arrivare ci accorgemmo che la loro macchina era troppo carica; si fermano dietro alla nostra macchina e dopo una chiacchierata decidemmo di alleggerire la macchina di Carlo.
Però dopo aver sistemato i bagagli in più, ci accorgemmo che il mio posto in macchina era occupato e facendo una banale battuta mi accomodai nell’auto di Carlo.
Questa pensata mi venne perchè nel sedile posteriore era seduta Anna.
Incominciammo il viaggio per il mare ma nel tragitto combinai una sciocchezza che ancora oggi mi pento di averla fatta.
Siccome Anna sedeva a fianco a me, quasi appiccicati, faceva di tutto per non venirmi addosso ad ogni curva che Carlo faceva; però il continuare delle oscillazioni e delle pressioni del suo seno sul mio corpo, mi fece eccitare e così facendo cercai di camuffare la mia erezione prendendo un giornale.
Anna si rese conto della mia eccitazione e incominciò a sedurmi così:
si incominciò ad accarezzare le sue belle gambe accalorate e nel frattempo si tirò la gonna fino a scoprire metà delle coscie.
Io a quel richiamo mi convinsi e cominciai ad accostare la mia mano, mentre giravo le pagine del giornale, alle sue gambe fino a sfiorarle.
Lei comprese a pieno il mio gesto e con molta disinvoltura si riaccarezzo le gambe, ma nel compiere quel gesto la fece scivolare sulle mie gambe (premetto che portavo solamente un costume pantaloncino e una magliettina poco attillata che faceva vedere il mio fisico giovanile e ben tornito merito della palestra) accarezzandole per bene.
Io senza più pensarci avvicinai la mia mano sulle sue stupende gambe incominciando un piccolo massaggio arrivando così al toccare la sua stupenda intimità.
Con mio grande stupore mi accorsi della sua eccitazione.
Mi girai a fissarla negli occhi e accarezzandomi la mia verga intimai il desiderio di essere spompinato da lei mentre suo marito ignaro dell’accaduto continuava a guidare.
Mi avvicinai e cominciai a sentire il suo corpo tutt’uno col mio, la suo piccola bocca sfiorava la mia, sentivo il suo respiro accelerato e con decisione baciai a lungo Anna.
Lei, sorpresa, rimase sbalordita ma dopo poco sentii la sua dolce lingua intreccarsi con la mia.
Mi staccai da lei e senza darle il tempo di pensare le alzai la gonna ed abbassandomi le leccai per benino la sua fessura, facendola ansimare. dopo circa dieci minuti mi rialzai perché i suoi umori erano usciti dalla sua patatina.
Lei rossa in faccia mi tirò giù i calzoncini scoprendo così il mio arnese pulsante e rosso, il quale non vide l’ora di essere accolto nella sua magnifica bocca.
Si mise con impegno che ad un certo punto il marito sentendo dei rumori un po’ insoliti, ironizzando, disse:
“Anna ma per caso stai facendo divertire A. mentre io guido?
Anna rispose con un bel risucchio facendo così sorridere Carlo.
Dopo qualche km. ci fermammo ad un autogrill e Carlo ridacchiando mi disse apertamente:
“ora che ti sei fatto succhiare non ti resta che scopare con mia moglie”; io a quelle parole rimasi paralizzato.
Mentre mio padre si accostava all’autogrill, Carlo parcheggia va in un parcheggio isolato.
Scese dalla macchina e raccomandandomi di far divertire Anna, mentre lui intratteneva i miei genitori.
Fù così che incominciai a denudare Anna che nello sesso tempo mi calava i calzoncini.
Incomincia a baciarla, palpare le sue tette mollicce, arrivando fino ad odorare il suo cespuglio.
Con foga mi feci accarezzare il membro che come una guardia si rizzò ben diritto; lo avvicinai alla sua fessura e lo feci scivolare all’interno e dopo le energiche stantuffate la feci venire mugolando il suo piacere.
Mi sentii scuotere la testa ma nell’aprire gli occhi vidi mia mamma che nel suo grande imbarazzo vide il mio corpo nudo, con una erezione da far eccitare qualsiasi donna.
Mi coprii di scatto ma il suo sguardo rimase fisso al mio pene e scherzando le domandai se lo voleva vedere di nuovo.
Mia madre rimase impietrita dopo la mia domanda e così facendo la tirai per un braccio facendola cadere su di me.
In quel momento vidi la faccia di mia mamma diversa, si incominciò ad eccitare e con movimenti strani si denudò e saltandomi addosso mi accarezzo, mi baciò con foga ed alla fine si mise in ginocchio e si portò il mio membro alla bocca facendomi un bocchino così godurioso che alla fine la presi con forza e la penetrai facendola godere come non mai. venuto due volte nella sua vagina, la girai e le profanai il suo culetto vergine facendola urlare ad ogni mia affondo.
Sfinito mi buttai a peso morto sul letto e così feci rialzare mia madre e andandosene mi promise
“quando tu vorrai”. FINE