La segretaria dell’università

La segretaria dell’università è una biondona incredibile, non la bellezza fatta persona, ma una di quelle donne che ti fa voltare quando la vedi e che stimola inevitabilmente noi uomini a porla al centro delle nostre fantasie erotiche.
è bionda, alta, sulla trentina, un fisico non perfetto ma decisamente arrapante: un seno voluminoso e prorompente che sembra voglia uscire dalle magliette sempre attillatissime che indossa; un sedere non piccolissimo, ma che sa agitare incredibilmente quando cammina avvolta in pantaloni strettissimi, movimento accentuato quando spesso porta i tacchi alti.
Insomma una di quelle che fanno di tutto per farti voltare e per mostrarti di cosa sono dotate, sebbene non siano il massimo della bellezza.
Ora mi darete del fissato col sesso, ma vi garantisco che nessuno sinora ha resistito a lanciarle un’occhiatina o a sospendere un discorso mentre lei, ancheggiando, passava.
Non sono un tipo che si fissa su una donna e la cerca senza pace, anche perché lei, al di là dell’aspetto fisico prorompente, non è che proprio mi pigliasse esageratamente.
Certo anche io qualche pensierino l’ho fatto, ma non era sempre il centro delle mie fantasie erotiche.
Ogni tanto la incrociavo per i corridoi ed un giorno capitò che mentre uscivo dalle porte me la trovai dietro: gentilmente le tenni la porta aperta e lei con uno splendido sorriso mi ringraziò.
Non l’avevo mai guardata bene in volto e mi accorsi che non era affatto male, due occhi decisamente intensi ed intriganti.
Continuai a piedi nel parcheggio verso la macchina e sentivo i passi di lei dietro. Salgo in macchina e mi accorgo che la sua auto sta parcheggiata proprio di fronte alla mia.
Mentre accendo la macchina e la radio vedo che mi fissa, le sorrido e lei ricambia salutandomi quando mi allontano.
Cavoli! Mica me l’aspettavo.
La rincontro saltuariamente i giorni successivi per i corridoi e sempre mi lancia sorrisini che decisamente mi fanno piacere e non solo quello….
Un giorno mi trattengo di più a studiare, ormai i corridoi e le aule sono praticamente deserti.
Chiudo i libri, li metto nello zaino e mi dirigo all’uscita.
Sento dei passi di scarpe col tacco e svoltato l’angolo trovo proprio lei: pantaloni di pelle nera, maglietta attillata azzurra manica corta, un gilè dello stesso tessuto dei pantaloni e naturalmente scarpe col tacco.
Tra le braccia porta una montagna di libri e fascicoli traballanti ed i tacchi certo non l’aiutano con l’equilibrio… un passo… due passi… e via tutto per terra!
Prontamente mi avvicino e le chiedo se ha bisogno di una mano.
Mi ringrazia e raccolgo la maggior parte del materiale.
Mi fa un largo sorriso e certo non posso non apprezzare la meravigliosa e sexy donna che mi sta di fronte.
Nel tragitto verso l’ufficio le domando come mai è ancora lì e lei mi spiega che deve assolutamente finire un lavoro in cui è rimasta indietro, ma il computer le dà un sacco di problemi.
Quale migliore occasione per stare con lei!
Mi offro di dare un’occhiata al PC, magari riesco ad aiutarla ed a velocizzarle il lavoro e chissà… la fantasia comincia a correre a mille ed il battito del mio cuore ha un’impennata.
Alla mia offerta di aiuto mi risponde con mille ringraziamenti.
Arriviamo all’ufficio, è deserto (meglio di così! ), mi indica il suo computer e mi spiega cos’è che non va.
Diciamo che dovrei combinare di sistemarlo. Intanto lei si muove per l’ufficio mettendo a posto i fascicoli che aveva con sé.
Non posso non osservarla mentre ancheggia provocante, si china sulle scrivanie e fa ondeggiare quel petto pieno mozzafiato.
Scambiamo qualche battuta mentre cerco (senza riuscirci un granchè! ) di concentrarmi sul computer.
Ogni tanto si affianca a me o si appoggia allo schienale della scrivania, sfiorandomi col suo seno ed inebriandomi del suo fragrante e dolce profumo. Ho il sangue che percorre la 1000 miglia di Indianapolis!
Poi di punto in bianco mi domanda:
“Cosa si dice su di me tra i tuoi amici? ”
La domanda mi coglie decisamente impreparato, ma di certo non mi perdo d’animo. Sorrido:
“Beh… che sei una gran bella donna, se posso permettermi… ”
“Grazie…. E tu cosa pensi? ”
“Concordo perfettamente! ”
“Grazie” poi con sguardo provocante:
“E si dice solo quello? ”
La sua insistenza ed il suo sguardo mi stimolano ad essere più loquace e diretto:
“Diciamo che non lasci indifferente nessuno e… ”
“E? ”
“… e che hai un gran fisico, insomma tutte le curve al posto giusto. Poi come vesti certo non nasconde tutto questo… ” mi azzardo a dire.
Il sorriso di lei prova decisamente la sua approvazione:
“E tu che ne dici? ” e dicendolo ruota su se stessa
“Dico che sei il genere di donna che non lascia indifferente un uomo, anzi… hai delle curve favolose ed ora che ti conosco un po’ dico anche che sei affascinante come persona, sul serio. ”
Il dado è tratto, mi sento più leggero, l’unica incognita è la sua
reazione…
“Ti ringrazio, anche tu sei molto carino, gentile e simpatico… e che parti di me preferisci? ” seguito da un sorriso intrigantissimo.
La cosa mi lascia un po’ interdetto… o la va o la spacca e tentar non nuoce (che profusione di saggezza! ):
“Gli occhi … le labbra ….. le tue curve… in particolare il seno”.
Mi sento ardito in quello che dico, il cuore pulsa all’impazzata.
Per tutta risposta lei solleva la maglia facendomi vedere i suoi meravigliosi e grossi seni trattenuti a stento da un bel reggiseno in pizzo con il gancetto al centro.
Sarà una quarta piena a occhio e croce, ed apparentemente alto e sodo.
Sono senza fiato, gli occhi che mi scorrono da quei due rigonfiamenti ai suoi occhi che sorridono di piacere.
“Queste però scoperte non le avevi mai viste… ”
“Decisamente no… e sono anche meglio di come potevo immaginarmele”
Si toglie la maglietta e in reggiseno e pantaloni mi si avvicina fino a
pochi centimetri.
“Ti piacciono vero? Senza nulla sono ancora meglio! ”
Mi bacia sulla bocca mentre io ancora sono impietrito.
Quel bacio mi scioglie del tutto e porto le mie mani al gancetto del reggiseno, slacciandolo.
I seni finalmente liberi si rivelano in tutta la loro bellezza: sodi, alti, sferici, leggermente appuntiti verso i capezzoli proporzionati e già ritti circondati da delle areole non grandi e rosa intenso.
Resto ammirato e descrivo con un dito quelle meravigliose curve.
La fisso negli occhi e le dico:
“Mai visto nulla di più bello! ”
Mi bacia mentre comincio a palpare quei meloni duri e sodi, riempiendomi la mani e soppesandoli delicatamente e poi energicamente.
Comincia ad ansimare, introducendo anche la lingua nella mia bocca… un contatto caldo e sensuale, dolce ed elettrizzante.
Ogni volta che le tocco i capezzoli geme sommessamente, agitandosi contro di me che ancora sono seduto.
Poi passo a baciarla sul collo e poi giù sul petto.
Scorro lungo la fessura tra i seni alternando piccoli ma caldi colpetti di lingua che la fanno visibilmente eccitare.
Poi passo ai suoi seni, percorrendoli in lungo ed in largo con labbra e lingua e soffermandomi a stuzzicare i capezzoli, prima col ruvido del mio pizzo, poi massaggiandoli con le labbra, succhiandoli e leccandoli con dolcezza e calma.
Ad un certo punto sento la sua mano che percorre il mio petto ed arriva al mio sesso che era decisamente eccitato e costipato nella prigione dei boxer.
La tuta che indossavo certo aumentava la sensibilità reciproca. Ormai aveva preso a piena mano da sopra i pantaloni il mio sesso e lo tastava, felice della sua durezza e consistenza.
Si stacca da me e con un sorriso sensualissimo mi dice:
“Di te mi piacciono gli occhi, lo sguardo, le labbra, il pizzo, le mani calde e sensuali, il sedere… e questa protuberanza che devo ancora
vedere…. alla luce del sole! ”
E così dicendo mi cala i pantaloni della tuta ed infila una mano nei boxer, estraendo con le sue splendide dita il mio membro già duro e super eccitato.
Abbassa anche i boxer e con occhi pieni di desiderio si sofferma a maneggiarlo, soppesarlo, tastarlo in tutta la sua lunghezza.
Io sono ormai super eccitato e la vita di lei che mi tiene in quella maniera accanto al suo seno mi fa impazzire.
La lascio fare: lo scappella per bene e lo bacia in punta inviandomi immense scosse di piacere.
Poi lo accosta ai seni e comincia a farlo scorrere su di essi.
Il contatto con quella pelle vellutata e tesa è favoloso.
Poi si tocca i capezzoli con la mia cappella e dopo avermi lanciato una delle sue occhiate “orgasmiche” lo prende tra le sue tette. Cosa avrei potuto desiderare di più!
Lo avvolge e le preme l’una contro l’altra caricandosi della mia eccitazione crescente. Io mi distendo quasi sulla poltrona da ufficio e lei china la testa sul mio sesso: ogni volta che la cappella spunta da quei due meloni la fa sparire tra le sue labbra vellicandola in modo eccezionale.
Il massaggio è eccezionale e ogni tanto lo prende tutto in bocca, ingorda del mio sesso, appoggiando il suo seno sulle mie palle ormai caricatissime.
Mi porta spesso sull’orlo dell’orgasmo fermandosi un attimo prima e poi ricominciando l’alternanza di spagnola da urlo e pompino da capogiro.
Non capisco se vuole farmi venire o meno, aspetto di vedere cosa vuole fare, di certo non mi dispiacerebbe.
Ormai non resisto più, sono quasi frastornato e questa volta non si ferma.
Mi guarda in faccia e continuando a leccarmi la cappella mi dice: “Dai godi! “.
Io non aspettavo altro: se lo mette in bocca pur continuando la spagnola ed in pochi attimi sento le mie palle ed il mio membro tendersi all’impossibile e scaricarsi in lunghi fiotti di caldo sperma. Un po’ le vengo in bocca, un po’ sulle tette.
Lei lecca tutto, continuando a prenderlo in bocca, anche perché il mio arnese non smette di essere rigido.
Me lo ripulisce e si lecca il seno dove riesce, il resto usa un dito che poi succhia.
Ma in che razza di porcella mi sono imbattuto!
Sono sfinito ma la voglio tutta.
“Piaciuto? ”
Mi dice con voce sensualissima.
“Un orgasmo sa terremoto, ora tocca a te! ”
Lei si solleva da me, toglie le scarpe e voltandosi si sfila i pantaloni
chinandosi, donandomi la vista del suo sedere un po’ abbondante ma decisamente sodo e alto.
Sotto porta dei tanga neri molto belli e sexy che mettono in risalto le sue natiche.
Mi guarda da tra le gambe, lunghe e vellutate.
Mi avvicino, la afferro e la distendo su una scrivania cominciando a baciarla ovunque e palpando il suo seno.
Scendo sul suo ventre mentre lei ansima e mi spinge la testa giù… tra le sue calde cosce.
Mi sollevo per ammirare quella vita: le sue gambe aperte, le montagne dei suoi seni che troneggiano alte, i tanga neri che coprono la sorgente di un calore e di un profumo tipico della donna eccitata.
Scorro con le mani sulle cosce e poi mi avventuro con due dita sotto gli slip percorrendoli dall’alto al basso: sono già bagnati e la pelle vicino alle labbra è liscia, salvo una leggera peluria nella parte superiore.
Mi spingo al centro scostandoli e trovando una passerina quasi tutta rasata boccheggiante e già lucida di caldo miele.
Sfilo piano i tanga e baciando l’interno delle cosce giungo alla agognata fessura.
La percorro piano dall’alto al basso, sfiorando le labbra, poi ripeto ogni tanto succhiando le labbra.
Mi spingo con la lingua al centro, alla sorgente del dolce miele.
Lei si inarca ed io affondo in quell’altro caldo e viscido bevendo il suo nettare e spingendomi sempre più dentro.
Poi risalgo in circoletti portandomi alla ricerca del centro del suo piacere.
Lo trovo semi nascosto tra le sue labbra, già gonfio e congestionato: lo sfioro con la lingua, quasi schiaffeggiandolo piano.
Lei sospira forte e si agita premendomi la testa tra le sue cosce.
Poi lo succhio mentre infilo un dito nella passerina, sondando le pareti alla ricerca dei suoi punti di maggior piacere.
Da lei sgorga di continuo caldo nettare che si raccoglie sulle dita della mia mano.
Dopo un po’ la sento agitarsi e gemere forte: viene in un orgasmo credo pari al mio, al termine del quale rimane con gli occhi socchiusi ancora ansimando.
“Hai una lingua fenomenale.. ma dove hai imparato? ”
“Dono della natura” sorrido io
“ma non credere che sia finita! ”
“Ti voglio! ”
Il mio sesso di certo non si era perso d’animo ed era già tornato in forma al cento percento.
Lei me lo afferra e se lo piazza alle porte dell’antro del piacere. Io lo scorro sulla fessura sentendola eccitata come prima, mentre lei succhia le dita che la avevano esplorata prima.
Mi cinge con le sue cosce e mi attira a sé facendo sparire il mio pene all’interno delle sue labbra: la sensazione di avvolgimento e di calore che ho provato è stata inenarrabile.
Mi avvolgeva e massaggiava favolosamente, una passerina da 10 e lode!
La cominciai a pompare deciso, affondando sempre più mentre lei ansimava e mi incitava.
I suoi seni ballavano che era un piacere ed io mi buttai sopra di lei baciandoli e succhiandoli.
Il contatto dei nostri corpi era caldissimo.
Sentivo il mio pene scorrere in lei e tratte nuovo piacere ad ogni passaggio.
Le sue cosce mi stringevano in un caldo abbraccio e mi teneva il sedere con le mani spingendomi ulteriormente.
Venne in un altro orgasmo che la scosse tutta, dentro la sentivo sussultare ma il mio sesso resistette.. voleva ancora.
Lei si sfilò da me e mi disse di stendermi sul tavolo.
Diede una veloce leccatina al mio pene ricoperto dei suoi umori e poi si dispose sopra la mia faccia con quella passera splendidamente depilata voltandosi verso il mio pene.
“Scaldamela che ti voglio ancora! ”
Ci allacciammo per un paio di minuti in uno splendido 69 che la rieccitò al massimo.
Si sollevò da me e si dispose a cavalcioni sul mio pene che sembrava un totem in mezzo ad una foresta.
Guardandomi scese impalandosi e gemendo di piacere: cominciò una danza prima lenta, poi sempre più veloce, cavalcandomi e piantandoselo sempre più a fondo.
I suoi sensi ballavano con lei: lo spettacolo era straordinario.
Mi baciò e dopo un po’ la sollevai senza dirle niente, la feci mettere in ginocchio su una sedia, le leccai un po’ la fessura perché in quella posizione non potevo resistere alla tentazione ed infine glielo infilai agevolmente.
Prima mi mossi piano e poi sempre più profondamente e velocemente.
Il contatto del mio pube sulle sue natiche era favoloso, lo schiocco con quel sedere abbondante ma sodo era estasiante.
In un momento di lucidità mentre la sbattevo, volli provare a violare con un dito quel culo che tante volte avevo sognato.
Le toccai da sotto la passera inumidendolo e poi le cominciai a massaggiare lo sfintere.
Gradiva molto il tutto ed incoraggiato spinsi dentro il dito: ero eccitatissimo, lo desideravo fare da un pezzo.
Era stretto ma entrò senza problemi.
Così la penetravo in entrambe le aperture e la cosa eccitava visibilmente entrambi.
Lei gemeva forte e mi disse con difficoltà, travolta dal piacere:
“Usa …. un dito …. più grosso! ”
Non aspettavo altro.
Sfilai il mio pene e lo presentai all’apertura del suo culetto.
Infilai due dita e le ruotai con chiari segni di piacere da parte sua.
Tolsi le dita e appoggiai la cappella a quell’apertura semi aperta: spinsi piano e la cappella dopo un po’ entrò come un ariete.
Non sembrava soffrire e non mi sembrava fosse vergine lì!
Cominciai a spingere più forte imprimendogli un avanzamento costante e inesorabile, anche se lento.
Era decisamente stretta e la cosa fece irrigidire notevolmente il mio sesso già tesissimo.
Lei godeva come in trans.
Cominciai un lento movimento alternato e lei cominciò a toccarsi con due dita nella passera boccheggiante e bagnatissima.
La vedevo sull’orlo dell’orgasmo ed ero prossimo pure io.
Le afferrai le poderose tette e accentuai il movimento.
Lei urlò dal piacere sempre masturbandosi più forte.
Non resistetti oltre e gemendo le scaricai nell’intestino tutto il contenuto delle mie palle.
Al sentire ciò anche lei venne in un orgasmo senza fine.
Le gambe le tremavano ed alla fine cadde piano a terra ed io sopra di lei ancora dentro di lei, rimanemmo alcuni istanti così, perché non avevamo più forza di alzarci.
Alla fine mi sollevai da lei, lei si girò e mi tirò a sé baciandomi dolcemente.
“Sei stato eccezionale, mi hai fatto godere quasi allo svenimento! ” Gli occhi le brillavano.
“Pure tu non scherzi, sei formidabile, mi hai fatto morire! ”
“Spero questo resti il nostro segreto”
“Puoi contarci, di me ti puoi fidare ciecamente”
“Grazie”
“Quando vuoi…. io ci sono! ”
“Ci conto” guardandomi con occhi di desiderio e baciandomi teneramente.
Ci rivestimmo ed uscimmo che non c’era anima viva per i corridoi.
Fare sesso con lei fu eccezionale.
Spero di non essermi dilungato troppo, ma raccontare una bella esperienza in poche parole è difficile, se ne perde il gusto.
E spero non vi sia risultato sgradito. FINE

About A luci rosse

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