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Le voglie e le masturbazioni

Eravamo in ferie in Puglia, avevamo affittato una casetta in un paesino in collina, durante le calde ore del giorno ci rifugiavamo nella camera che era la stanza più fresca.
Stare vicini tutti nudi complice l’ozio mi portava ogni giorno a frugare tra i peli folti di Maria alla ricerca della sua splendida fica.
E lei non tardava mai a bagnarmi la faccia di profumati succhi.
Quando raggiungeva l’orgasmo, prima sospirava forte poi, si scatenava in urla che a stento trattenevo con la mano.
Ero abbastanza tranquillo, avevo notato che la camera affacciava sul davanti nella campagna e la parete posteriore era appoggiata alla roccia.
C’era però qualcosa che non mi convinceva nello sguardo di una ragazza che, originaria del paese, studiava a Roma ed era tornata per le vacanze.
Certo era smaliziata ma certe battute mentre facevamo la spesa mi facevano capire che ci doveva aver sentito,
Ma come? la finestra chiudeva molto bene, un giorno per caso chiesi come mai la parete appoggiata alla roccia era così asciutta e seppi che in una casa vicina, una stanza adibita a magazzino confinava con la nostra camera ed in passato c’era una porta di comunicazione.
Mi misi a cercare e anche se ben intonacata ed imbiancata si intravedeva il vecchio vano della porta.
Inutile dire chi abitava in quella casa, proprio Carmela la ragazza delle battute e dei sorrisini, quel giorno non trattenni Maria, anzi dopo che ebbe urlato il suo piacere la presi alla pecorina e in quei momenti le posso far dire tutte le porcate che voglio, tanto è presa dal piacere.
La mattina dopo trovai Carmela a comprare il pane e aveva delle profonde occhiaie, uscendo le dissi
” dormito poco ehh” Lei non mi rispose per la prima volta e forse arrossì.
Passarono un paio di giorni, aumentò la confidenza e Maria la invitò a prendere il caffèda noi, poi a pranzo.
Una sera Maria mi chiese se potevo accontentarla e faceva la misteriosa, mi prese il cazzo in bocca e quando sentì che ero vicino all’orgasmo parlò:
“Carmela poverina non ha molta esperienza ed è vergine, si finisce di ditalini ascoltando le nostre scopate e vorrebbe imparare qualcosa sul sesso.
Vorrei che assistesse ad una nostra scopata a patto che tu ti impegni a non penetrarla anche se fosse lei a chiedertelo presa dalla libidine.
Ricorda che ha un fidanzato del paese in Svizzera e non la sposerebbe più. ”
Pur sapendo che Maria non era bisex le feci promettere che non avrebbe leccato Carmela.
Sapevo che si erano accordate per far sembrare il tutto casuale e stetti al gioco.
Quel giorno la invitammo a mangiare e provvedemmo a versarle molto vino, nell’ora della siesta Lei chiese di restare e noi salimmo in camera, quando le grandi manovre erano iniziate e Maria saltava sul mio uccello più arrapata del solito, vidi dal pozzetto della scala a chiocciola gli occhi di Carmela fissi sui nostri corpi, devo ammettere che per poco non venni subito.
Feci girare Maria e alla pecorina iniziò il solito concerto di mugolii, Carmela era salita ormai nella stanza e nella penombra, seduta sul divano si smanettava sotto le mutande.
Maria la guardava e quando la vide irrigidirsi nell’orgasmo la sentii fremere e godere, mi bagnò il cazzo come poche volte ed ebbe 2 orgasmi di fila.
Carmela si avvicinò ed avvertivo l’odore acre della sua fica piena di succhi, smaniava, stringeva le cosce, quando Maria si lasciò andare soddisfatta, disse che lei non ce la faceva più, i ditalini non le bastavano, sentiva proprio il desiderio di farsi scopare e mi appoggiò la passera alla bocca.
Maria si mise d’impegno e in poco tempo mi succhiò tutta la sbroda sotto gli occhi della ragazza che mi massaggiava le palle.
Dato che non la leccavo si mise due dita sul grilletto tutto gonfio e sfregandosi velocemente venne di nuova ma, non aveva l’aria soddisfatta anzi il contrario e ci disse:
“Non ce la faccio più a toccarmela ho bisogno del cazzo dentro” e uscì sbattendo la porta.
Penso proprio che il suo fidanzato abbia fatto bene a farle una sorpresa il giorno seguente rientrando in anticipo dal lavoro all’estero.
Evitò per il momento un bel cesto di corna.
La incontrammo dopo 2 giorni e camminava un po’ strana, l’aria era però quella di una regina che finalmente ha preso il suo scettro.
Il fidanzato aveva un’aria smunta e spompata non era il tipo adatto per una con il fuoco nella passera. FINE

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Un commento

  1. Corna per un soffio!

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