Quelli che seguono sono file di testo con messaggi per Luigi, così come li ho trovati nel computer della zia di Luigi.
1
Bravo Luigi! Se stai leggendo queste righe vuol dire che hai imparato ad aprire anche senza il mio aiuto i files e sai usare il mio computer. Mi è venuta l’idea di lasciarti i miei messaggi direttamente nella memoria del computer, così sono sicura che li leggi quando cominci il tuo lavoro per la scuola. Vedrai, una volta che conosci i comandi fondamentali il resto verrà facilmente. Buon lavoro e buono studio, non perdere tempo con i video-giochi e non preoccuparti: ho già detto alla portinaia di dare al mio caro nipotino studioso le chiavi quando non ci sono. è il minimo che possa fare la tua zietta, con l’augurio che presto i tuoi genitori ti comprino un computer tutto per te!
(Dì alla mamma che per i miei disturbi ho già preso appuntamento dal ginecologo che mi ha consigliato)
2
Speravo di fare in tempo a rientrare per aiutarti, ma dall’ufficio ho dovuto andare direttamente dal medico (cose da donne). Vedo comunque che sei stato capace di salvare il tuo file. Bene, se hai bisogno di consigli ne parliamo domenica. Dì alla mamma che verrò a pranzo. Un bacione dalla tua zia. (Se ti serve un floppy disk li trovi nel secondo cassetto del tavolo; non perdere tempo a cercarli nel cassetto in camera vicino al letto, mi fai solo disordine)
3
LUIGI, QUESTA VOLTA TI HO SCOPERTO. Già mi sembrava strano che il cassetto della biancheria intima fosse sempre in disordine. Cosa credevi, oltre tutto, che non fossi capace di leggere quello che hai scritto in quel ZIA. TXT? Ma guarda qua cosa mi tocca leggere: “tutti quei merletti, quei tessuti impalpabili, quelle mutandine minuscole, quei reggiseni semitrasparenti, quelle calze fruscianti scatenano in me sensazioni sconosciute”. Ma com’è possibile che simili idee vengano in mente a un ragazzo sano? Non ti vergogni? Va bene, capisco che alla tua età tu possa avere certe curiosità, ma ti proibisco di curiosare ancora nella mia biancheria: ricordati che vieni qui per il lavoro scolastico, non per fare lo stupido. E non credere che non ti sorvegli.
4
E va bene, ho sbagliato io. Sono stata troppo paziente con te, ma questa volta l’hai veramente fatta grossa. Prima di tutto sia ben chiaro che stamattina mi ero accorta benissimo che il completino nuovo non era al suo posto, solo che dovevo uscire di fretta per cui me lo sono infilato e sono scappata. Solo in strada ho sentito quel bagnato sotto… e allora ho capito che dovevi aver fatto delle cose schifose con le mie belle mutandine nuove. Non ho apprezzato per niente, non ti dico che schifo sentire quell’appiciccaticcio tra le cosce tutto il giorno; non vedevo l’ora di rientrare per cambiarmi. Per cui, caro il mio nipotino, o la smetti DEFINITIVAMENTE con i tuoi vizi schifosi o sarò costretta a mettere sotto chiave la mia biancheria intima… o a fare di peggio. Ti do l’ultima possibilità.
5
Luigi, tutto mi aspettavo da te a questo punto, ma non QUESTO. Non di tornare a casa prima del solito e di scoprire… cosa? Il MIO NIPOTE NEL MIO BODY ROSA, le mie calze, e per di più tutto truccato come una… Ah, ma non voglio neanche ripensarci. Io mi chiedo: dove hanno sbagliato i tuoi genitori? Dove ho sbagliato come zia? A proposito, guarda che tuo padre mi ha chiesto come procedono i tuoi compiti. Cosa devo rispondere? Dipende da te, perciò riga dritto, altrimenti… (E poi, se proprio lo vuoi sapere, il rosa non ti dona neanche un po’).
6
Vorrei essere molto chiara con te. Il motivo per sono stata costretta a prendere questi provvedimenti è che se ti lasciassi fare passeresti tutto il pomeriggio a sculettare con la mia guepiere, le calze a rete e le scarpe coi tacchi. E poi, se proprio lo vuoi sapere, così legato alla sedia come Vittorio Alfieri non stavi neanche male. Almeno in questo modo sono sicura che impieghi il tempo a preparare i tuoi compiti. Certo che per me è stato un colpo scoprire che il mio caro nipote non perde occasione per comportarsi come una volgare puttanella, di quelle che non vedono l’ora di farlo rizzare a un uomo e farsi palpare, con il trucco pesante sugli occhi e una quantità di rossetto da farmi fuori un tubetto al giorno. E non dirmi che hai imparato in famiglia, perchè‚ in QUEL modo io non mi sono mai conciata. (Capisco che sia sparita la sottoveste con i merletti di sangallo, ma che cosa te ne fai dei TAMPAX? ? ? Per fortuna in questo periodo non mi servono, con queste maledette cure di ormoni che sto facendo)
7
Tu non sai che giorni sto vivendo. Ho pensato a te; sono molto preoccupata. Intendiamoci, anche a me è capitato di avere momenti di vanità … ma quello che mi sconvolge è il tuo atteggiamento provocante… e non dirmi che il tuo è un passatempo innocente, con quell’atteggiamento da libidinosa. Oggi mi è venuta persino la nausea. Ti prego, non pensare che voglia fare la zia moralista, ma una ragazza per bene non si comporta così. Pensa, per esempio: credi forse che potrei andare a passeggio con te? Attirando gli sguardi di tutti? E gli uomini che ti vedessero con me, che cosa penserebbero di tutti e due? Ah, non farmici pensare.
8
Se credi che passi sotto silenzio le tue belle imprese ti sbagli, carina. Oggi ho incontrato un mio ex, abbiamo preso l’aperitivo e gli ho raccontato che ho scoperto di avere una nipote che evidentemente ha l’istinto delle puttane, visto che non aspetta altro che conciarsi come una vera troietta. Ti ho descritto come ti ho scoperta l’altro giorno, con il reggiseno imbottito, i miei orecchini eccetera. Il mio amico sembrava molto eccitato; ci siamo fatti delle risate fantastiche, anzi, l’ho convinto a venire da me per “ammirarti”. Visto che ti sei ridotta a una sgualdrinella, come ce ne sono diecimila, almeno ci divertiremo un po’ a farti fare la figura che meriti. Tanto più che è sì un mio ex ma ci spero sempre, visto anche che sono casta da dieci mesi (sarà per questo che ho i disturbi alle mestruazioni? ).
9
Come sarebbe a dire che non hai fatto un passo avanti nello studio perchè‚ eri “agitata”? Quanto sei scema, oltre che troia! E se sono morta dal ridere quando ti ho visto, truccata come una battona del raccordo anulare, con addosso della biancheria come nemmeno una spogliarellista di quart’ordine, e per di più tutta legata e imbavagliata, ho riso solo per non piangere. Ma lo sai che mi fai proprio pena? Solo perchè‚ ti avevo accennato che forse sarebbe venuto il mio amico, ti sei affrettata a preparare quella messa in scena da casino, e in più non hai combinato niente perchè‚ eri troppo agitata nell’attesa che lui arrivasse! Se non finisci il lavoro come ti giustificherai con i tuoi genitori? E se raccontassi loro che il loro caro figlioletto studioso si comporta da troietta? Pensa che risate ci faremmo tutti quanti! è questo che vuoi?
10
Ora basta. Ci ho pensato. Sono STUFA di te. Ho sopportato fin troppo, solo per amore di zia, i tuoi continui furti di mutandine, le sparizioni di body, le sfilate col reggicalze (non ho più un capo di biancheria pulito). E che tu ti sia fatta trovare, quando sono arrivata col mio amico, tutta discinta con il completino con i volants di pizzo che mi ero comprata a Parigi, me l’aspettavo. E ammetto che sono stata io la prima a incitarlo tra le risa (con tutto quello che avevamo bevuto e spinellato) a strapazzarti un po’. Sì, l’ho fatto perchè‚ avevi bisogno di una lezione. E quando ti abbiamo legata sul letto, ti assicuro che ti abbiamo trovata tanto disgustosa da risultare perfino eccitante. Hai sentito benissimo che quando gli ho detto “Che cosa te ne sembra di quella puttanella? è eccitata che muore dalla voglia” lui ha risposto: “Veramente schifosa, e guarda che capezzoli rigidi! “. Già mi preparavo a farmi con lui un po’ di risate, e constatavo con piacere che si eccitava sempre di più. Ci siamo divertiti un mondo mentre lui ti passava le mani sul culetto, che tu cercavi in modo patetico di aprire più che potevi, o sui tuoi capezzoli, che a momenti mi rovinavano le coppe del reggiseno, da tanto erano irrigiditi… e stendiamo un velo pietoso sul resto; ti dico solo che una figura da sgualdrinella più in calore di così non potevi farla. Io morivo dal ridere, ancora nel fumo degli spinelli. Ho cominciato ad allarmarmi solo quando ho visto che lui approfittava della tua posizione per schiaffeggiarti, e poi sculacciarti sempre più violentemente, dicendoti delle offese terribili. Poi, tutto si è svolto come in un brutto sogno: la testa mi girava, non riuscivo a smettere di ridere e non mi reggevo in piedi. Guardandoti ho visto per un attimo le mie vezzose mutandine di seta tese dall’interno, con una macchia che si spandeva. Il mio ex che, continuando a pronunciare oscenità, aveva gli occhi fuori dalla testa mentre ti teneva la testa e ti costringeva a prenderglielo attivamente con la tua bocca impiastricciata di rossetto… e in più mi veniva da vomitare e mi sentivo quasi mancare, forse colpa di tutti quelli spinelli… Quando mi sono risvegliata da sola ho pianto dalla rabbia: eri riuscita a rubarmi l’unica occasione che mi fosse capitata con un uomo in quasi un anno! Ti odio. Non voglio più avere a che fare con una puttana come te, che oltre tutto approfitta del mio guardaroba per fare la troia e rubarmi gli uomini. Ho dovuto accarezzarmi rabbiosamente per oltre mezz’ora per sfogarmi. Oggi mi procuro i dischetti, domani tu torni, mi riporti le calze con la riga nere e la sottogonna con i fiorellini, registri il tuo lavoro e non ti fai più vedere.
11
Caro Luigi, torno adesso dal ginecologo. Il fatto è che, tra disturbi ginecologici e cure, da diversi mesi non avevo fatto caso alla mancanza di mestruazioni. Ho scoperto il perchè‚ di certi mancamenti e di certe nausee: ricordi il giorno in cui avevi giocato con le mie mutandine, quelle rosa? Si vede che quando le ho indossate mi sono impiastricciata, e quei graziosi cosini con la coda hanno cominciato a nuotare, nuotare verso l’alto finchè… oramai è fatta, ed è troppo tardi per abortire. Per cui tra qualche mese… spingerò la carrozzina. (Per il nome del bebè hai idee? Se viene una femminuccia io pensavo a “Lori”). FINE