Per fortuna quella noiosissima festa era terminata presto!! Di solito le feste in casa della mia amica Flavia erano molto diver- tenti, ma quella serata si era risolta in un vero disastro: signore tutte parate a festa con gioielli e pennacchi, col trucco sfatto per via dei troppi sbadigli.
I signori, invece, in smoking, si lamentavano per il colletto inami- dato, insomma la noia mortale aveva convinto tutti ad andarsene a ca- sa presto.
Dopo i soliti estenuanti saluti di commiato, nel soggiorno di Flavia eravamo rimasti solo io e Gaia per il drink della staffa. In fondo e- rano gli amici più cari che io avessi e non me la sentivo di la- sciarli soli a piangere sul fiasco della serata.
Tutto sembrava filare liscio come il solito tra noi, quattro chiac- chiere e qualche whisky, forse uno di troppo, quando improvvisamente Flavia, con la scusa che stava morendo di caldo, si tolse la gonna e si sbottonò il giubbetto scoprendo in un sol colpo le sue splendide tette e la figa pelosa, sorprendentemente nuda.
Per non mettere in imbarazzo l’amica, anche Gaia dichiarò di morire dal caldo e si tolse gli abiti, mentre io ero stupito ed eccitato al- la vista di tale spettacolo. Non avrei mai immaginato che fossero così porche quelle due!!
Sentii l’uccello tra le gambe che si metteva sull’attenti, come vo- lesse portar rispetto alle signore, e mi levai i pantaloni e i boxer per mostrare a quelle troie le intenzioni del mio cazzo che non ave- va per nulla caldo, ma che anzi non vedeva l’ora di riscaldarsi in quelle graziose topine…
Ma evidentemente le due avevano ben altri progetti per la testa, in- fatti senza neanche degnarmi di uno sguardo, cominciarono a toccarsi ridacchiando, aprendosi le gambe ed esplorandosi tra le pieghe della figa a vicenda, mentre io mi masturbavo come un adolescente. Al momento però, rimasi sconcertato da tanto disinteresse per la mia splendida fava (non fo per vantarmi, ma è lunga ben 24 cm), ma poi capii. Flavia e Gaia, che erano molto amiche, non potevano applicare la legge del “metà per uno” nè quella del buon senso che “uno per uno non fa male a nessuno”; preferivano rinunciare a farsi riempire da me, pur avendone una gran voglia.
Per fortuna io ho lo memoria lunga e mi ricordai che una volta Flavia mi aveva mostrato un cazzo finto doppio di dimensioni eccezionali, e dopo una breve ricerca nei cassetti di casa, ritornai con l’oggetto in mano.
Finalmente in “quattro” potevamo iniziare una bella partita a poker, dove il punto vincente sarebbe stato la doppia coppia svestita. Mi avvicinai alle due e le unii, infilandole contemporaneamente il fallo di puro lattice. Poi, potei finalmente togliermi lo sfizio di infilare il mio uccellone che stava per scoppiare in bocca a quella porcona di flavia che parve gradirlo molto da come prese a leccarlo. Ma da come succhiava era chiaro che aveva una gran voglia di schian- tarselo in figa e dopo aver scambiato un’occhiata con gaia, decisi che era il momento di accontentare la mia cara amica. Sfilai il cazzo finto che aveva avuto il merito di rompere il ghiac- cio e liberai le due che trascinai verso il tavolo, dove mi sdraiai, facendo sedere Flavia sul mio uccello a gambe larghe, pronto ad in- forcarla come lei desiderava.
Poi volle che le sborrassi in gola e lei bevve tutto senza far uscire neppure una goccia e andò ad offrire la sua bocca piena di sperma, alla sua amica.
Incredibile!! FINE
