Sconsolata

Sono Carlo, studente diciottenne, e vivo in città con mia madre, Giovanna quarant’anni, e mio padre, Silvio quarantacinque anni.
La mia vita si divide fra lo studio e lo sport, che mi ha portato a stringere una certa amicizia con un compagno di classe, che è anche mio compagno nella squadra d’atletica, Filippo.
Tutto andava avanti in modo sereno sino a quando….
Era martedì pomeriggio, mentre ero in bagno il mio amico e, quando uscimmo di casa, dando il solito bacio a mia madre avvertii uno strano odore che mi colpì, ma non riuscivo a rammentare dove l’avevo già sentito.
Quando rientrai, avvicinandomi a mia madre non risentii più quell’odore, bensì le fragranze dei prodotti che adoperava per fare la doccia.
Dimenticai il tutto sino al giorno seguente, quando, chiuso in bagno, mi stavo facendo una sega e finalmente capii che l’odore che avevo avvertito il giorno prima era di sperma.
Cosa che non doveva essere strana, se non per il fatto che mio padre mancava da casa da quattro giorni.
A tutto ciò c’era una sola spiegazione, mia madre aveva un’amante. Interruppi ciò che stavo facendo ed andai subito in camera di mia madre per affrontarla.
La trovai che si stava preparando per andare a letto.
Le dissi subito che avevo sentito quell’odore di sperma, il giorno prima, avvicinandomi a lei e che l’unica spiegazione per quell’odore era che lei aveva un altro uomo.
Per prima cosa scoppiò a piangere, confermando la mia ipotesi.
Dopo si sedette sul letto e, calmatasi, mi disse che dovevo capirla, mio padre lavorava molto spesso in trasferta e la trascurava molto ed era certa che aveva una relazione in almeno uno dei posti dove si recava.
Rimasi molto scosso da questa rivelazione, tanto da far si che la abbracciassi.
Solo in quel momento mi accorsi che aveva la camicetta sbottonata, sotto aveva uno dei suoi reggiseni di pizzo nero trasparente.
Non potei fare a meno di ammirare quel bel seno.
Le chiesi chi era l’altro uomo, se lo conoscevo.
Lei, esitando un poco, mi disse che lo conoscevo bene ma non si trattava di un uomo ma di un ragazzo.
Subito mi venne alle labbra un nome “Filippo” e lei annuì.
Rimasi di stucco e lei mi chiese se ero arrabbiato con lei ed io mi sorpresi a risponderle che piuttosto ero geloso, geloso perché lui poteva averla.
Detto questo le posi una mano sul volto e, dolcemente, scesi in una carezza fino al suo seno, sentendo il capezzolo irrigidirsi sotto il mio tocco.
Mia madre chiuse gli occhi e disse “oh… Carlo”.
Ormai non mi controllavo più, le chiesi quante volte l’aveva tradito con Filippo e lei mi rispose che non era ancora riuscita ad andare fino in fondo, si era limitata a dei rapporti orali.
L’unica cosa che riuscì a dire fu “povera mamma” e introdussi la mano sotto la camicetta, infilandola nel reggiseno.
Nel frattempo, sempre tenendo gli occhi chiusi, mia madre allungò una mano e me la pose sul sesso, che già premeva sotto la stoffa dei pantaloni.
A questo punto non ce la feci più, mi alzai e, piazzatogli il mio cazzo davanti la faccia, gli chiesi di farlo anche a me, come lo aveva fatto a Filippo, anzi meglio.
Lei cercò di ritrarsi, ma le diedi solo il tempo di dire “non credo sia .. ” che le afferrai la testa con le mani e la infilzai in bocca.
Quando se lo ritrovò dentro si abbandonò ed iniziò a succhiare e lavorare di lingua in modo divino.
Mentre mi stava lavorando di bocca le dissi di non preoccuparsi che questa volta si sarebbe sfogata del tutto.
Lei mi guardò in un modo davvero strano.
Non resistei a lungo, le venni in bocca e lei mandò tutto giù, quando finirono gli schizzi, mi ripulì tutto con la lingua.
Mi staccai da lei e la feci sdraiare sul letto.
Per prima cosa mi spogliai del tutto, quindi passai a togliere i suoi di vestiti.
La lasciai con in dosso solo calze e reggicalze, era stupendamente arrapante quello che stavo vedendo, specialmente perché si trattava di mia madre.
Per prima cosa iniziai a succhiarle i capezzoli, dopo scesi lentamente fino ad arrivare alla fica, completamente bagnata.
La sentivo mugolare e contorcersi sotto i colpi della mia lingua, fino a quando venne.
Ripresasi mi disse
“e bravo il mio bambino – normalmente mi sarei incazzato a sentirmi chiamare così, ma questa volta fece aumentare l’arrapamento – hai fatto godere la tua mammina, adesso che ne diresti di montarla anche? ! “.
Queste parole mi fecero andare in delirio, le alzai le gambe e me le poggiai sulle spalle, avvicinai il bacino e le entrai dentro lentamente, assaporando ogni centimetro di quella penetrazione, della prima volta che mi scopavo mia madre che, nel frattempo, teneva gli occhi chiusi.
Una volta entrato tutto iniziai a muovermi dentro di lei.
Questa volta mi potei gustare maggiormente l’atto, l’orgasmo precedente mi aveva permesso di durare più a lungo.
La prima a venire fu mia madre, quando fu il mio turno le dissi che lo dovevo turare fuori che stavo per sborrare, ma lei mi disse
“non ti preoccupare, la tua mammina prende la pillola, puoi anche venirle dentro”.
Fu stupendo liberarmi dentro la mamma.
Quando mi staccai da lei ci sdraiammo sul letto e ci riposammo, senza dire nulla per alcuni minuti.
Fu lei a parlare per prima.
“Sei stato davvero bravo, sono davvero fortunata ad avere un figlio come tè”
“Anche io sono fortunato ad averti come madre, sei stata stupenda, papà è uno stronzo a trascurarti così”
“Per fortuna ci sei tu che pensi a consolarmi” e mi pose una mano sul cazzo che, a quel contatto, rispose prontamente.
“Guarda guarda, non mi vorrai dire che non ti sei ancora stancato della mamma? ”
“A dire la verità, no! ”
“E che cosa gli vorresti fare ancora, gli ha già fatto tutto”
“Non è vero, non ho ancora provato il tuo bel culetto mamma”
“Anche quello, ma sei davvero un demonio”
Orami la sua mano si muoveva lentamente ed io crescevo sempre più.
Le diedi un bacio e la feci girare e mettere in ginocchio, portandomi alle sue spalle.
Iniziai a baciargli il culo, a stringerlo nelle mani, a percorrerlo con la lingua.
Sentii che si era dinuovo bagnata, in modo esagerato, ne ero fiero e al tempo stesso volevo portarla a chiedermi di sodomizzarla, continuando all’infinito a stuzzicarle l’ano.
Iniziai a penetrarla prima con un dito e dopo con due, li rigiravo dentro ed avvertivo i suoi mugolii di piacere che diventavano sempre più forti fino a quando mi disse
“adesso basta Carlo! Non vorrai farmi impazzire per l’attesa? Da bravo ficcalo nel culo alla mamma che non ce la fa più”.
Finalmente me lo aveva chiesto, adesso potevo farlo.
Per prima cosa glielo infilai in fica per lubrificarlo con i suoi stessi umori e dopo lo appoggiai sul suo forellino anale.
Iniziai a spingere piano e mi fermai quando la cappella entrò, per darle il tempo di abituarsi ma fui colto di sorpresa quando lei diede una spinta all’indietro e mi fece entrare tutto dentro di lei.
Ripresomi dalla sorpresa iniziai a muovere solo il bacino, ma lei non era d’accordo, iniziò a dare lei il ritmo, si muoveva avanti ed indietro, sbattendo le natiche su di me.
Allora gli dissi
“vuoi essere sbattuta con forza?
Io volevo fare piano per paura di farti male, ma se sei tu a volerlo, prendi e godi! “.
La presi per i fianchi ed iniziai a darle bordate sempre più forti che la facevano sobbalzare in avanti, continuai così per un bel po’.
Di tanto in tanto le mollavo i fianchi e le afferravo i seni per stringerli e martoriarle i capezzoli oppure per infilargli un paio di dita in fica, posizioni davvero faticose da tenere durante un’inculata.
Venne come una fontana, si era abbandonata, senza forse, a subire i miei colpi.
Alla fine venni anch’io e le inondai le viscere.
Ormai stanchi esausti e sudati ci abbandonammo sul letto, uno accanto all’altra, per riprendere fiato.
Mentre stavo li mi tornò in mente il fatto dei pompini a Filippo e mi resi conto che mi eccitava il pensiero di mia madre che lo prende in bocca al mio amico e all’immagine di lei che si faceva anche montare da lui mi venne in mente che in fondo tutto ciò si poteva organizzare, infondo l’opera era già iniziata.
Mi girai verso mia madre e le chiesi se gli sarebbe piaciuto farlo con due uomini contemporaneamente e se aveva mai provato.
Lei mi rispose che una volta, da ragazza, le era capitato qualcosa del genere, si era appartata con due ragazzi ad una festa, ma si erano limitati a toccarsi, baciarsi, e lei arrivò solo a fare due pompini ai due e nient’altro, ma confessò che il sentire tutte quelle mani addosso e il toccare contemporaneamente i sessi di due ragazzi la fecero eccitare moltissimo e non gli dispiacerebbe l’idea di riprovare.
Questo mi bastò per dirle che avevo intenzione di fare in modo che Filippo si aggiungesse a noi e le spiegai il mio piano.
Un paio di giorni dopo feci preparare mia madre in modo sexy ma non appariscente e al momento dell’arrivo di Filippo per andare all’allenamento mi nascosi e attesi un paio di minuti prima di fare il mio ingresso in salotto, in silenzio.
Al mio ingresso Filippo era seduto su di una poltrona e mia madre era in ginocchio fra le sue gambe che glielo prendeva in bocca.
Io mi feci avanti e lui mi vide, rimanendo di sasso, gli dissi “bravi, così passate il tempo quando io non ci sono? ” con un tono più divertito che incazzato, facendo restare ancora più di sale, se possibile, Filippo.
Allora mi portai alle spalle di mia madre e, dopo averle alzato la gonna, iniziai a passare la mia lingua dappertutto.
Mi accorsi immediatamente che quella situazione le piaceva moltissimo, era un lago fra le gambe.
Naturalmente l’allenamento al campo lo saltammo e ci “allenammo” a casa con mia madre.
Lo abbiamo fatto in tutti i modi che ci venivano in mente, sino a sfinirci.
Questa adesso è la mia nuova vita. FINE

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