L’ultima ragazza che ho avuto è stata molto probabilmente la più bella di tutta la mia breve vita.
Tutto iniziò quest’anno all’inizio della scuola.
Non avrei mai immaginato che una volta arrivato in quinta superiore sarei diventato così popolare nel mondo femminile di quell’edificio.
Ebbi modo di conoscere Evita grazie ad una circostanza fortuita.
Quel fatidico sabato sera doveva essere una noiosa serata al bar con gli amici ma il fato volle che alle sette di sera facessi una telefonata ad un mio amico il quale usciva con delle sue amiche. Visto che non avevo nulla da fare e lui era da solo mentre c’erano tre ragazze con lui, gli chiesi se potevo unirmi a loro.
Il mio amico Marco doveva provarci definitivamente con Evita io invece la conoscevo solamente perché la vedevo camminare per i corridoi di scuola.
Andammo a finire in un disco bar dove si ballava e si beveva, posto non ottimamente scelto secondo me.
Lei era splendida ma io per due motivi non avevo grandi aspirazioni su di lei: per prima cosa ci doveva provare il mio amico e poi non pensavo che gli interessassi veramente.
L’evoluzione della serata sembrava essere disastrosa per il mio amico, non riusciva a stabilire un contatto con lei.
Evita invece sembrava interessata ai miei discorsi, mi chiese molte cose su di me mettendomi a mio agio tra quelle ragazze che io non conoscevo per niente.
La serata si concluse verso le due ed io avevo un bilancio estremamente positivo a mio favore. Io non pensavo di interessarle più di tanto, credevo che avesse parlato con me solamente perché ero li o per non mettermi a disagio.
A scuola ci vedevamo poco e per lo più ci salutavamo e basta, qualche volta parlavamo dei soliti argomenti scolastici e nulla più. Inoltre c’erano sempre quelle sue amiche che le ronzavano intorno.
Io non le potevo vedere perché erano le classiche tipe cagone che sapevano tutto di tutto e ti guardavano dall’alto in basso stando molto attente a quello che dicevo.
La svolta cruciale in questa storia capitò circa un mese più tardi quando per pura fatalità incontrai Evita in un negozio di dischi.
Cominciammo a chiacchierare, il posto era però un po’ troppo affollato e decidemmo di andare a sederci in un bar li vicino.
Restammo seduti per circa un’ora a parlare un po’ di quello che facevamo.
Avevamo un sacco di interessi in comune, non l’avrei mai pensato.
Alla fine l’accompagnai a casa dato che in alternativa sarebbe andata a casa con l’autobus.
Lei davanti a casa sua mi chiese se quella sera ero libero. Io non aspettavo altro.
Le risposi con un po’ d’indecisione e alla fine pronunciai il fatidico:
” Si a che ora passo a prenderti? ”
Ci eravamo accordati per le nove.
Una volta a casa cominciai a lavarmi e prepararmi in modo da essere prontissimo per l’appuntamento.
Il tempo volò ed arrivai anche con un po’ di ritardo.
Ero riuscito a farmi dare la Bmw Z3 da mia mamma.
L’ho convinta dicendole che uscivo con una mia amica e dovevo far colpo.
Guidai quel bolide con molta attenzione, cosa che con la mia auto non faccio.
Arrivato davanti a casa sua mi fermo qualche secondo ad ammirare il grande cancello che racchiudeva una gran bella casa.
L’edificio sembrava antico con un gran giardino e molti alberi.
Dopo una breve pressione sul campanello vedo la sua stupenda faccia affacciarsi ad un balcone ed invitarmi ad entrare.
Il cancello si apre e comincio a percorrere il viale. Un cane mi si avvicina, io di solito temo i cani che non conosco e questo mi sembrava particolarmente feroce.
Non potevo però mettermi a correre e fare la figura del coniglio.
Faccio l’indifferente alla sua vista e freddamente lo accarezzo sulla testa.
Lui non reagisce se non con il correre verso la porta d’entrata.
Prima che ci arrivassi davanti vedo la porta aprirsi e lei apparirmi davanti.
L’osservo e mi sembra la più bella ragazza che abbia mai visto.
è sicuramente il vestito che la differenzia dalla classica ragazza che vedo a scuola. Ha una bellissima gonna nera !
con un’enorme spacco che parte da poco sotto il bacino fino ad arrivare alla caviglia.
Indossa un maglione nero molto aderente, il quale mette in risalto le sue curve perfette. I suoi lunghi capelli neri le cadono sopra le spalle a sembrano fare un tutt’uno con il vestito.
Sotto la gonna spuntano due lunghi stivali e un paio di calze autoreggenti che sono una favola.
In quel momento non avevo parole.
Avevo un mazzo di rose in mano ma non riuscivo a dargliele.
Lei mi guarda e mi dice:
“Beh non dice nulla”
io a queste parole mi risveglio da quello stato di coma apparente in cui mi trovavo e riesco a dirle:
“Sei molto bella questa sera”
Lei mi risponde con un “grazie” e mi invita ad entrare.
La casa è molto bella, arredata in modo molto sull’antico stile, i mobili dovevano essere vecchi, forse era dei nonni di Evita quella casa.
Lei mi guarda e capisce che non ero completamente a mio agio ed un po’ imbarazzato.
Mi invita a sedermi nel divano del salotto e mentre io mi siedo prende un vaso con dell’acqua per le rose.
Dalla cucina mi chiede se ho avuto difficoltà ad arrivare ed io le rispondo che non ho avuto problemi e che mi ero studiato bene la strada oggi pomeriggio.
Mi chiede se ho deciso che cosa fare questa sera e io le rispondo che per me è lo stesso.
Nel frattempo è arrivata in salotto con il vaso, lo pone sopra un tavolino e si appresta a sedersi di fronte a me.
Si siede sul divano davanti al mio e accavalla le gambe e posa le braccia sopra i braccioli.
Le salterei addosso!! .
La mia eccitazione inizia a crescere e il mio pene comincia ad indurirsi all’interno dei pantaloni.
La situazione sta diventando difficile da gestire.
Cominciamo a parlare per circa un quarto d’ora poi io la invito ad uscire perché altrimenti viene tardi. Usciamo e quando lei vede la mia macchina si stupisce un po’ come io avevo fatto vedendo la sua casa. Mi dice :
“Signore mi fa fare un giro? ”
io allora non mi faccio sfuggire l’occasione di fare il galantuomo, mi avvicino verso il suo sportello, gli apro la portiera, le prendo una mano e la faccio salire.
Tutto eccitato salgo anch’io e ci avviamo verso la statale.
Accendo il cd che contiene una raccolta di canzoni tranquille giuste per l’occasione.
Decidiamo di andare al cinema ma prima lei vuole passare a salutare le sue amiche al pub io sono d’accordo.
Fatalità tutti i suoi amici sono lì davanti. Ho l’occasione di far vedere la mia macchina.
Parcheggio lì in zona e poi andiamo verso l’entrata a piedi, facciamo due chiacchiere e mi ritrovo tutte le sue amiche che a me stavano antipatiche attorno a me.
Evita vede che cosa sta succedendo e mi porta dentro prendendomi a braccetto io naturalmente non batto ciglio.
Ci sediamo e guardiamo nel giornale a che ora sono le proiezioni.
La prossima è tra mezzora, perfetto.
Beviamo qualcosa, io prendo una Vodka-Martini anche se non dovrei bere ma tanto al cinema ci andiamo a piedi e perciò faccio a tempo a far passare l’effetto dell’alcol.
Lei prende un succo di frutta.
Andiamo verso il cinema io prendo i biglietti per entrambi.
Entriamo prendendoci i posti centrali, i migliori secondo me.
Il film si rivela una vera palla me a lei sembra piacere ed è questo l’importante.
Durante la proiezione lei appoggia la testa sulla mia spalla e io le prendo la mano.
Tutto andava secondo i mie piani. Il film era molto romantico (altra cosa programmata a tavolino) a lei verso la fine cominciò a piangere un po’ io ne approfittai per metterle in modo molto romantico il braccio intorno al collo e farla sentire meglio.
Lei mi si avvicinò ancora di più.
La mia eccitazione salive sempre di più, avrei voluto baciarla ma non sarebbe stato il momento opportuno anche se tutte le circostanze erano favorevoli.
Quando il film finì lei andò un attimo in bagno a sistemarsi nel frattempo io mi ero comperato un pacchetto di caramelle alla menta per rinfrescarmi l’alito.
Arrivò all’uscita ricomposta perfettamente e ci incamminammo verso la mia macchina.
Camminavamo proprio come due fidanzati, lei mi teneva sottobraccio e io avevo il mio braccio attorno al suo collo.
Per strada parlammo per lo più del film e di come erano innamorati i due protagonisti.
Mi disse che avrebbe voluto che la portassi a casa visto che lei aveva freddo e poi preferiva che bevessimo un caffè a casa sua che in un bar pieno di fumo e gentaglia.
Io ero perfettamente d’accordo e con il mio bolide sfrecciai verso casa sua.
Parcheggiata l’auto all’interno del cancello lei mi invitò a salire e mi fece accomodare in salotto. Andò di là e cominciò a scaldare il caffè.
Andai in cucina per darle una mano e ricominciammo a parlare, l’argomento era che cosa facevamo nel tempo libero e lei mi chiese a mia sorpresa come andava con il mio gruppo rock.
Io non le avevo detto che suonavo in un gruppo, doveva averlo sentito da qualcun altro.
Il caffè era pronto, lo lasciammo raffreddare un po’ e poi lei portò il vassoio in sala.
Io nel frattempo mi ero accomodato ed aspettavo che mi portasse la tazza.
Mi chiese:
“Quanto zucchero vuoi? ”
“Due cucchiai” Risposi io
Mi stava portando la tazza ma Inciampò nel tappeto che io prima per sbaglio avevo messo male.
Scivolando la tazza cadde sopra la mia camicia bianca, era molto caldo e d’istinto me la tolsi.
Lei era molto imbarazzata per quello che era successo ed era in piedi davanti a me. Mi disse:
“Mi dispiace, sono proprio un disastro, ti sei scottato? ”
“Non preoccuparti, non mi sono fatto nulla e oltretutto non mi piaceva nemmeno questa camicia” le rispondo per farla sentire meno in imbarazzo.
“Prendo uno straccio in cucina” mi dice lei
Quando ritorna io sono seduto per terra sul tappeto.
Lei si siede davanti a me e comincia a pulire la mia maglietta. Mi dice:
“Dammi la maglietta e la camicia, le metterò nell’acqua immediatamente”
“Che brava” le dico io.
Faccio per togliermi la maglietta e mi ritrovo a petto nudo eccitatissimo con una ragazza stupenda davanti a me.
Lei prende i miei indumenti e li porta in bagno mettendoli in una bacinella.
Torna da me e mi dice:
“Come posso farmi perdonare”
“Non preoccuparti, l’ho già fatto” gli rispondo.
Le passo la mia mano tra i capelli e lei fa lo stesso.
Ci baciamo intensamente.
Non aspettavo altro. Io intanto penso che la casa è libera fino a tardi visto che i suoi sono andati all’opera.
Dopo che quel lungo bacio termina io la guardo e le dico:
“Per ricambiare il favore anch’io laverò il tuo maglione” lei se lo toglie e me lo porge, io non guardo nemmeno il capo e fisso solamente i suoi seni stupendi.
Non desideravo altro che toccarli.
Ci baciamo e io comincio a mettere le mie mani nel suo corpo caldo e focoso.
Lei mi accarezza e mi fa eccitare quando mi fa un succhiotto sul collo. Io a quel punto la prendo in braccio e la porto grazie alla sua guida in camera sua che era lì vicino.
Il suo letto era ad una piazza e mezza, perfetto per quella sera.
La poso dolcemente sopra e lei mi dice di mettermi comodo.
Lei va verso lo
stereo e inserisce un Cd.
Non avrei mai immaginato quello che avrebbe fatto.
Attraverso le note di Joe Cocker inizia un strip mozzafiato.
Io sono eccitatissimo e mi sarei sparato una sega lì davanti a lei ma non volevo fare la figura del coglione.
Quando le note terminarono le mi saltò addosso.
Avevo quella ragazza stupenda completamente nuda davanti a me.
Mi tolsi i pantaloni e lei mi tolse gli slip!
. Una volta nudi cominciammo a baciarci.
Lei mentre mi bacia comincia a masturbarni ed in sono eccitatissimo al punto che dopo qualche sponpinamento esce già qualche goccia del mio seme.
Lei è molto brava a maneggiare la mia asta che è già durissima e lunga.
Mi accorsi che lei era molto più sciolta di me, probabilmente aveva già accumulato esperienza mentre io ero rimasto indietro.
Lei questo non doveva capirlo.
Andai con il mio dito a cercare la sua vagina e la trovai.
Era completamente bagnata.
Le infilai due dita dentro, lei emise un grido di piacere.
Le mie dita erano piuttosto lunghe e potevano arrivare facilmente al punto x per farla eccitare in maniera incredibile.
Lei comincia a succhiarmi il pene per farmi godere ancora di più.
Quel momento è stato incredibile.
Quando ormai sto per venire, tira fuori il pene dalla sua bocca e si prende tutto lo sperma in faccia e sulle sue tette. Io allora glielo spalmo e lo lecco e poi la bacio.
Ora toccava a me leccarle il suo sesso.
Scendo fino alla vagina e comincio a leccarla, per me è la prima volta e sono un po’ imbarazzato.
All’inizio è un po’ sgradevole tutto ciò ma poi vedendo la sua incredibile eccitazione continuo per inerzia.
Con la lingua la penetro e lei continua a gridare di eccitazione.
Quando io smetto ci guardiamo e intendiamo entrambi cosa ora sia giusto fare.
Io mi alzo con il mio pene duro a lei non riesce a fare a meno di farmi un piccolo bocchino.
Io le dico di aspettare un’attimo e prendo un profilattico dalla giacca.
Lo apriamo con attenzione e lei me lo vuole infilare.
Una volta terminata l’operazione io la penetro con decisione e comincio ad andare avanti ed indietro con il corpo lei è eccitatissima e io lo sono ancora di più perché per me era la prima volta.
Andiamo avanti per svariati minuti, io riesco a resistere ma poi vengo per primo.
So che lei non ha avuto l’orgasmo e perciò le dico di rifarlo.
Questa volta io sto sotto sdraiato ed è lei sopra di me a comandare l’azione. !
Andiamo piano per far durare di più e lei questa volta viene per prima.
Adesso che entrambi eravamo soddisfatti potevamo fermarci.
Guardo l’ora e vedo che sono già le una e venti. Io dovevo riportare a casa la macchina di mia madre alle due.
Lei mi dice che andava bene.
Ci baciamo e poi io faccio per andare verso la mia roba quando mi giro e la vedo ancora sul letto tutta nuda ed indifesa.
Io a quel punto le salto addosso a la penetro ancora.
Lo facciamo in modo veloce ad un ritmo che l’orgasmo sarebbe arrivato subito ed infatti…
A quel punto dovevo andarmene anche perché i genitori di Evita potevano tornare ormai.
CI rivestimmo, lei mi prestò una maglietta e una giacca della tuta di suo padre.
Arrivammo alla porta e prima di salutarci lei mi bacia e mi dice:
“è stata una serata meravigliosa! ”
“Anche per me, sei una ragazza stupenda” le dico io
“Domani ci vediamo? ” mi chiede lei
“Certamente” le rispondo io.
“Ciao” un bacio e mi incammino verso il cancello che nel frattempo si sta aprendo.
Mi giro e la saluto mandandole un bacio con la mano.
Arrivai a casa in anticipo perché da come ero eccitato non badai alle velocità che facevo.
Il contachilometri segnava i 200 Km/h nella statale per casa mia. FINE