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Finalmente ti vedo

Era ora che ti vedessi dal vivo. Dopo mesi di lunga ed intensa corrispondenza tramite internet dovevo vederti, non potevo continuare ad immaginarti, a fare strani giri con la fantasia per immaginari nostri incontri più o meno erotici. Così ti ho avvisata che sono partito con il treno e che ti aspetto in stazione alle ore 20, 00 perchè tu venga a prendermi con lo spiderino.

Pensa che bello vederti che vieni verso di me, riconoscerti, ammirarti da capo a piedi e cominciare (come se non lo fossi stato per tutto il viaggio) ad eccitarsi, anche visibilmente, ed infatti anche i tuoi occhi, dopo avermi scuadrato ben bene, si fermano in mezzo le gambe a percepire il mio apprezzamento. Un bacio furtivo, un abbraccio quasi imbarazzato, il primo contatto dopo molto, troppo tempo di fantasie e di speranze, poi abbracciati ci avviamo verso il parcheggio.

Non ho bagagli, non mi posso fermare a lungo e poi non ho proprio pensato ai vestiti, avevo altre cose per la testa. Montiamo in macchina ed in quel movimento le tue gonne salgono lasciando un ampio scorcio delle tue splendide gambe in pasto alle mie fantasie; tu parti ed in contemporanea anche le mie mani non hanno più freno e cominciano ad esplorare le tue cosce, che per l’occasione (sono convinto che lo hai fatto apposta per me) sono fasciate da velatissime calze color carne, invisibili, impalpabili ma eccitantissime sotto le mie mani.

Tu sorridi e mi lasci fare così io salgo scoprendo la fine delle autoreggenti, arrivando a quella fantastica strisciolina di carne che fa da spartiacque fra le calze e gli slip, amzi ad un tanga, un tanga rosso di mia conoscenza; ti guardo, sorrido compiaciuto e ti bacio sulla guancia (non posso rischiare che tu vada a sbattere), poi sul lobo dell’orecchia prendendolo fra le labbra e succhiandolo dolcemente, infine, prima di tornare con l’attenzione dovuta a quanto cominciato, furtivamente lancio una linguata all’interno dell’orecchio facendoti sobbalzare.

Mi abbasso con la testa avvicinandola al tuo grembo, comincio ad aspirare i profumi provenienti dal tuo ventre che ormai è caldo, sono in estasi, allora poggio le labbra sul tessuto rosso che ricopre il tuo fantastico monte di venere e lo bacio, apro leggermente le labbra e con le stesse provo la consistenza del tuo frutto proibito. Cominci ad agitarti, muovi le gambe, ma io te le fermo, anzi te le allargo in modo da poter arrivare con la lingua a percorrere da sopra il perizoma il solco del tuo sesso; è bollente, sei eccitata che non so come fai a continuare a guidare, l’attenzione non può essere sulla strada ma continui, forse vuoi raggiungere velocemente casa tua, ma quando scostandoti il tessuto ti prendo con i denti le grandi labbra tirandole verso di me pensi bene di fermarti nel primo posto che ti capita, reclinare il sedile e spalancare in modo vergognoso le gambe spingendomi la testa fra le tue coscie.

Io non me ne accorgo e continuo, prendo fra le mie labbra le tue e succhio tutto ciò che c’è da ciucciare mentre da più sotto comincio a titillarti con le dita, mentre da sopra sondo i clito con il naso (vedi i vantaggi ad averlo bello lungo come il mio).

Ormai siamo partiti e per il momento nessuno e niente ci potrà distogliere da ciò che sta accadendo. La mia bocca ora passa di continuo dalle labbra sporgenti, al solco, al clitoride in una danza che comporta delle scariche lungo tutto il tuo corpo, vibri, tremi, stai scaricando quanto in queste lunghe settimane avevi caricato, forse non sai neanche dove sei e con chi sei, io certamente lo so, l’ho troppo desiderato per non godermi ogni momento, ogni istante che poi dovrò ricordare per chissà quanto tempo.

La mia lingua non ha soste, le mie dita stanno conoscendo ogni angolo, ogni piega della tua figa, del tuo ventre , delle tue gambe; piano piano si stanno facendo strada verso l’altro pertugio, portando gli umori che ormai stanno lambendo tutto intorno. Tu lo percepisci ed inarchi un pochino la schiena, quel tanto che basta perchè il mio indice trovi la giusta strada e cominci ad insinuarsi in quel nuovo buchino, piano piano ma con decisione riesco ad infilartelo tutto dentro, riesco a sentire la consistenza del pollice che sta facendo altrettanto nella figa; Dio che sensazioni che sto provando, che stiamo provando credo.

Me ne dai la prova cominciando a muoverti con sempre maggiore frenesia, il tuo bacino accompagna sempre di più i miei movimenti fino a perdere il controllo, ogni movimento perde sincronismo, ormai entrambi seguiamo i ritmi dettati dalla nostra eccitazione fino ad arrivare …………….. con un gridolino……… con un urlo……….. con la gioia piena………. all’orgasmooooooooooooo.

Ci fermiamo, respiriamo profondamente ma con calma, tu sei abbandonata, completamente abbandonata, ogni muscolo è rilassato, forse appagato, io con la lingua dolcemente ripulisco ed asciugo tutto cio che incontro, tutto cio che è bagnato, umido, lo faccio con un piacere fantastico, assaporando e godendo di tutti quei sapori che sanno di donna, che sanno di te. Me li godo, dovrò ricordarli a lungo, dovrò trattenerli, gustarli perchè non vadano sprecati, nemmeno una goccia voglio lasciare che vada persa.

Per me è un momento fantastico, si è placata la tensione, c’è tranquillità e gioia nell’aria, e questo mio massaggio con la lingua ti rilassa mantenendoti però viva, mantenendo il tuo sesso attento, pronto a carpire ogni sollecitazione, anche se lieve, innocente ed amorevole come la mia lingua ti sta regalando. In questo modo si prolungano le sensazioni, si rinnovano gli stimoli, si mantiene uno stato di eccitazione lieve ma costante, che alla lunga ti provoca un’altro piccolo orgasmo, piccolo ma molto appagante vista la tranquillità del momento. Le tue mani nel mentre percorrono tutta la mia schiena, mettendomela a nudo, sentendo il contatto con la mia pelle.

Dopo alcuni minuti mi rialzo, ti bacio, tu rialzi il sedile, rimetti in moto e parti.

Non ti sei accorta che eravamo già sotto casa tua. FINE

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