Sono assopita, distesa su una spiaggia poco frequentata (dove sono stata in Grecia l’anno scorso) a pancia in giù, l’aria mi scompiglia i capelli e cullata dal frangersi delle onde, sento qualche voce ogni tanto che passa e si perde in lontananza.
Il sole mi scalda le spalle arrossate; per evitare noiose scottature allungo la mano con l’intento di spalmarmi un po’ di crema… alzo lo sguardo e vedo che uno sconosciuto è stato più rapido di me e tiene fra le mani il mio tubetto con uno sguardo di fuoco.
è un uomo sui 40, striato di grigio e con un sorriso malizioso, non è particolarmente bello ma è molto accattivante.
Senza una parola, come se fossimo già d’accordo, lui si versa la crema fra i palmi delle mani e inizia a spalmare dal collo molto delicatamente, scende fra le scapole e con movimenti rotatori risale le spalle…. è molto rilassante ed eccitante allo stesso tempo; le mani scendono in basso verso la curva delle natiche e massaggiano prima con la punta delle dita, poi le mani si fanno più insistenti e abbracciano con voluttà le mie rotondità… vorrei dirgli di fermarsi ma dalla mia bocca non esce suono. Sono ipnotizzata dal suo tocco sapiente e mi affido completamente alle sue mani.
Insinua l’indice fra i miei glutei e lo fa scorrere… lo sento attraverso la stoffa del bikini scorrere dall’osso sacro, sull’ano, perineo, vagina e poi clitoride…
Allargo le cosce per agevolare il percorso e così risale e poi scende un paio di volte, finché non mi sento inumidire di voglia… il cuore mi pulsa e pulsa anche il clitoride impazzito che impertinente esce dal suo nascondiglio.
Mi sta scostando la stoffa del costume da un lato e si ferma ad esaminare lentamente le mie parti intime indifese esposte alla luce del sole.
Sulla spiaggia si sentono delle voci, forse qualcuno sta guardando… io fingo di essere assopita e lascio continuare lo sconosciuto ; sussulto quando sento che mi prende fra due dita il clitoride, poi me lo titilla e sento il suo alito fra le gambe mentre mi infila la lingua nella vagina.
L’uomo decide che il bikini è d’impaccio e senza una parola me lo sfila: ora sono completamente nuda, distesa carponi con le gambe aperte e la fichetta pulsante di voglia.
Delle voci si fanno più vicine, poi silenzio improvviso, mormorio, una risata e si allontanano… forse hanno visto? Non mi interessa, sono troppo eccitata ora e voglio che l’uomo grigio continui.
Mentre con una mano mi continua a torturare il grilletto, sento un dito entrare piano piano nella vagina, esplorandone l’entrata e scendendo timoroso… poi le dita diventano due e si fanno più coraggiose, si spingono in profondità, escono e ancora entrano, aumentando il ritmo … mi sfugge un gemito…
Con la coda dell’occhio vedo sulla spiaggia due sagome che osservano per un attimo e poi proseguono la passeggiata… forse hanno visto …
Le dita escono dalla vagina e sento armeggiare dentro la mia borsa termica… non so cosa stia cercando il mio eccitante sconosciuto, ma capisco quando sento qualcosa di gelido sui genitali : quel pazzo mi vuole penetrare con la bottiglietta di plastica dell’acqua!
Mi lecca l’entrata per agevolare il passaggio e la bottiglia entra lentamente, la sento mentre guadagna millimetro per millimetro, inghiottita inesorabilmente dalla mia vagina, non senza brividi!
Una volta entrata la sento muoversi in modo rotatorio e lento… è doloroso vista la temperatura gelida ma è eccitante allo stesso tempo e a questo punto mi scappa la pipì!
Cerco di trattenerla, ma non ci riesco ed esce una goccia, poi due, un fiotto e la lascio scorrere, calda mentre impregna l’asciugamano e le mie cosce… lo sconosciuto prontamente insinua la lingua nella sorgente per assaporare il liquido paglierino che sgorga dalla mia passerina.
Mi succhia il clitoride e col pollice mi tortura l’ano… prima fa entrare la punta poi la toglie, mi rilasso un attimo e lui mi infila all’improvviso tutto il medio e inizia a spingere su e giù… a questo punto sento inesorabile l’orgasmo partire, mentre mi contrae lo sfintere anale e la vagina che stringe ritmicamente la bottiglietta ghiacciata…
Il piacere arriva fino al cervello e perdo la cognizione del tempo e del luogo…
Sento delle voci che si avvicinano e borbottano…. non me ne frega nulla e mentre vengo ansimo e mi scappa un grido.
Non so quanto tempo passa, ma quando mi riprendo lo sconosciuto è sparito, senza una parola, senza pretendere nulla in cambio… tolgo la bottiglietta dalla mia cavità viscida, mi rimetto il bikini e scruto l’orizzonte: il masturbatore è sparito e mentre bevo l’acqua ormai calda penso a lui. FINE