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In pubblico umiliata

Ho conosciuto Valentina su internet dopo aver letto il suo racconto e abbiamo cominciato a scambiarci email parlando un po’ di tutto… soprattutto di sesso. Ci siamo anche sentiti al telefono e le ho proposto di incontrarci amichevolmente, anche se io a dir la verità speravo ci scappasse una bella e sana scopata con una troietta come lei. Ci siamo dati appuntamento per un venerdì pomeriggio alla stazione che tra l’altro distava poco da casa sua. Una volta arrivato ed esserci presentati, andiamo a prendere da bere in un bar vicino. è davvero giovane e carina, ha qualcosa che attira e potrei dire “attizza” gli uomini, ma non saprei precisamente cosa. è vestita con una minigonna nemmeno troppo corta ma che le mette in risalto le gambe, e una camicetta colorata. Parliamo per un po’ e prima di alzarci le propongo un gioco.
“Che gioco si tratta? ” mi chiede lei. Le dico che lei dovrà andare in giro con il telefono acceso per strada, e io sempre con il cellulare le dirò cosa fare o dire, seguendola ad una certa distanza. Rimane perplessa per un po’, non capendo bene di cosa si tratta, ma la convinco a stare al gioco che le ho proposto.
“Prima di iniziare però dovresti toglierti gli slip! sai è per la buona riuscita di questo gioco. ” le dico. Lei mi guarda stupefatta non sapendo cosa fare o rispondere.
“perchè dovrei togliere gli slip? ” Le rispondo che è una mia voglia che deve soddisfare, visto e considerato che lei è una ragazza che sa poco o nulla di sesso, anzi una vera imbranata. Rossa in volto, comincia a togliersi gli slip piano piano con una mano, cercando di non farsi notare dalle persone intorno a noi.
“Brava, fallo lentamente e senza dar nell’occhio, vedrai che nessuno se ne accorgerà. Brava troietta” le sussurro guardandola negli occhi. mettendosi per bene con le gambe sotto il tavolino riesce a togliere le mutandine e le posa dentro la borsetta come se fosse un fazzoletto. Sempre più rossa in viso, ci alziamo e ci dirigiamo per la via principale della città, quella più frequentata per via dei negozi. Mi allontano di qualche metro e la lascio andare avanti. La chiamo al telefono e le chiedo come si sente. Mi risponde che è imbarazzata.
“è naturale che ti senti imbarazzata, ti senti osservata perchè sei una troia vero?
“si, è vero” mi risponde.
“Sei gai bagnata? ”
“Si”
“Sei una puttana ecco cosa sei. Ti bagni al solo pensiero che tutti possano vederti senza slip. Dimmi che sei una puttana” Un po’ titubante mi risponde “si” e io la incalzo dicendole che deve essere più svelta e sicura a rispondere.
“Devi dirmi che sei una troia”
“Si lo sono” Al che io..
“Non hai capito un cazzo. Devi dire.. Io sono una troia. Mi sembra di esser stato chiaro”. Mi godevo lo spettacolo dal marciapiede opposto e la vedevo che camminava lentamente non sapendo cosa fare o dove andare. Si guardava in giro con timore. Mi guardava impaurita.
“Su avanti. Di che sei una troia.. dimmelo al telefono. ”
“Sono una troia” sussurrando.
“No Valentina non ci siamo. non ti ho sentito, ridillo più forte”
“Sono una troia” sempre più rossa dalla vergogna. Vedo una coppia di anziani che si girano verso di lei e la guardano inebetiti… posso solo immaginare quello che pensano. Le faccio dire un po’ di tutto, che le piace godere a prenderlo nel culo, che le piace avere tanti cazzi e via dicendo.. tutto questo con la gente che la guarda pensando di aver sentito male. Mi dice che siamo quasi arrivati a casa sua e che vorrebbe rincasare, ma le dico che non abbiamo ancora finito quello che avevo in mente. La faccio fermare vicino al portone di un palazzo e di accostarsi al muro piegando una gamba e appoggiandola allo stesso.
“Ma cosi mi vedono la fica” mi sussurra.
“è quello che devi fare puttanella. Tanto lo so che ti piace essere guardata. Godi a essere puttana”. Alza la gamba lentamente e dal marciapiede opposto ho la visione della minigonna che sale e mette in mostra la coscia e va su quasi a mettere a nudo la sua peluria.
“Dai alzala ancora un po’, da brava”
“No” mi risponde timida.
“Valentina devi fare quello che ti dico altrimenti non sai quello che potrei fare per sputtanarti sul serio”
“Ecco da brava. su ancora un po’”. Adesso le vedo la leggera peluria della fica.. in quella posizione è fantastica..
“Adesso metti una mano sulla coscia e fai finta di nulla. portala più su.. sotto la gonna e toccati la fica.
“Ma stai scherzando? ”
“No. per nulla. Fallo e sta zitta troia. lo so che stai godendo come una porca. Fallo e basta” è sempre più imbarazzata ma lo fa perchè le piace sentirsi cosi.
“Sei bravissima Valentina.. mi hai fatto venire il cazzo duro puttana. Dai mettiti un dito nella fica. ” Lo fa abbassando leggermente la gamba, ma lo fa con una naturalezza che la gente non se ne accorge per nulla o almeno fa finta di non vedere.
“Ti piace vero? ”
“Si, tantissimo”
“Adesso andiamo via, sei stata brava.. potresti fare la puttana sai? ” Vedo due ragazzi sui 25-30 anni davanti alla vetrina di un negozio di musica e mi viene un’idea carina.
“hai voglia di scopare vero? ”
“Si. Tanta”
“Lo immaginavo. e scommetto che vorresti avere più cazzi per te, vero? ” “Non so… ho voglia di farlo”
“Cosi mi piaci Valentina, troia fino in fondo. Adesso vai da quei due ragazzi e di loro che vorresti scopare” Si gira verso di me e mi guarda in modo supplichevole di non farglielo fare. la fisso ancora più duramente e le dico di farlo e basta.
“fallo subito, Valentina”
“Ciao ragazzi, volete.. volete sc.. scopare con me? ” Intanto mi avvicino a loro.
“non sarai una puttana, per caso? ” dice uno dei due esterrefatto per la domanda di Valentina.
“No ragazzi è tutto vero. Ciao sono il suo amico e lei fa tutto quello che le dico. Non è vero Valentina? ” dico loro. Mi guardano pensando a uno scherzo, si scambiano occhiate tra loro.
“si, è vero” risponde Valentina.
“Guarda che se è uno scherzo te la facciamo pagare” dice quello che poi scopro chiamarsi Stefano, l’altro è Marco. Entriamo a casa della troietta e appena chiusa la porta ci buttiamo insieme su di lei che viene spogliata e toccata da sei mani. Dita che entrano nella fica e nel culo, lei è bagnatissima oltre ogni immaginazione e le parole che usiamo nei suoi confronti si sprecano.
“Questa è una vera troia ragazzi e oggi ce ne darà una dimostrazione, altrimenti la mettiamo fuori dalla porta nuda”. dico agli altri due. Cominciamo a scoparla sia nella fica che nella bocca ma dopo poco, colpa la sua goffaggine nei movimenti, la insultiamo ancora di più e le diamo una sonora pacca sul culo per la sua imbranataggine.
“Questa è buona solo per il culo” fa Stefano e cosi la mettiamo a 90 e la sodomizziamo a turno, facendola gridare di dolore all’inizio e di piacere poco dopo. Questo va avanti per un po’ fino a che non sentiamo di venire..
“sborriamole tutti insieme in faccia” propone Marco e accettiamo volentieri.
“Si, datemela tutta in bocca, mi piace la sborra”e la apre per riceverla.
“è proprio troia questa… guardatela”. Ci disponiamo davanti a lei che è in ginocchio e con gli ultimi movimenti, a turno le veniamo addosso. Gli schizzi di sperma si susseguono per alcuni minuti e il suo viso si copre del liquido biancastro. una buona parte le finisce in bocca che lei manda giù a ripetizione. preso dalla foga le infilo il cazzo in bocca e me lo faccio pulire per bene..
“prendi zoccola, puliscilo per bene… ahh siiiii. gran troia. ” Una volta rivestiti e mandati via i due ragazzi, rimaniamo soli io e Valentina.
“Ti è piaciuto questo gioco? ”
“si, moltissimo. dovete scusarmi ma non sono per niente brava nel sesso”
“Non ti preoccupare, avrai modo di imparare.. anche perchè ho in mente altri ghiochini”.. dico ridendo. FINE

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Luce bassa, notte fonda, qualche rumore in strada, sono davanti al pc pronto a scrivere il mio racconto erotico. L'immaginazione parte e così anche le dita sulla tastiera. Digita, digita e così viene fuori il racconto, erotico, sexy e colorato dalla tua mente.

Un commento

  1. Mia moglie lavora in un’impresa di pulizie. Si tratta di un’azienda che appalta anche lavori giornalieri, di sanificazione e di pulizia di immobili. Una sua collega, mi ha raccontato che quando questo accade, vengono organizzate squadre miste, con uomini e donne. In queste occasioni, non è raro che accadano episodi “divertenti”. In genere questi lavori si svolgono in appartamenti, dove le squadre si autogestiscono, operando in autonomia e senza controllo diretto. Non è raro, che nelle pause, vengano organizzati scherzi. Una volta è toccato a mia moglie. La squadra, da sei dipendenti, era composta da tre donne, di cui una mia moglie e, gi altri tre erano uomini: due tunisini ed un indiano. Dopo aver mangiato il solito panino e bevuto la solita birretta, ridendo e scherzando, il discorso, inevitabilmente. . . scivola sul sesso! In particolare su come venga “servito” dalle mogli europee, ai relativi mariti!. . . A tal proposito, si parla di “rasatura” e tra una risata e l’altra, viene presa di mira proprio mia moglie!. . . Che presa di forza dai tre, afferrata per le braccia e le gambe, viene sollevata e portata nella camera matrimoniale. Qui, malgrado la sua resistenza, viene depositata sul letto, immobilizzata e. . . le tirano giù i pantaloni e gli slip per verificare se la sua patata fosse depilata. Constatata la presenza di peluria, anche se molto curata, dopo essersi divertiti accarezzandogliela a turno, decidono di lasciarla e di farla rivestire.

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