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La mamma del mio amico è una Padrona?

Questo che mi appresto a raccontarvi è una storia vera, l’ho romanzata per l’occasione ed ho aggiunto qualche particolare, ma comunque è come io avrei voluto fosse, i nomi delle persone sono inventati. Io e Mario siamo davvero buoni amici è dal tempo delle superiori che ci frequentiamo, ogni tanto si sa ci si prende in giro e noi tutti si prendeva in giro le tette della mamma di Mario. Rita una donna ormai sulla quarantina ma che conservava un aspetto gradevolissimo, in particolare il suo seno era grandioso, faceva morire di voglia tutti noi, ma nessuno poteva pensare veramente che un giorno tutto questo sarebbe accaduto. Mario aveva da poco compiuto 20 anni ed essendo coetaneo passavo molto tempo con lui anche per studiare, molte volte rimanevo a cena da lui e con tantissima timidezza guardavo sempre Rita sapendo che dopo mi sarei sicuramente segato al suo pensiero. Un pomeriggio Mario volle imbarazzarmi, e all’improvviso disse alla mamma:

“Mamma lo sai che tu piaci molto a Pino? ” io arrossii subito, lei sorrise un pocchino imbarazzata e disse che ne aveva piacere, poi tutto finì. Quando io e Mario restammo soli gli dissi che era uno stronzo e che non avrebbe dovuto farlo. Lui mi rispose che forse in questo modo avrei finito di rompergli le scatole. Tornai a casa e come al solito mi feci una sega pensando di venire su quelle tette magnifiche. Qualche giorno dopo, andai da Mario e (che voi ci crediate o no) lui non c’era. Non era la prima volta che restavo solo con la madre ad aspettarlo, ma quella volta fu speciale. Lei subito mi disse:

“Ma come mai l’altra volta Mario mi disse quella cosa su di te? è verà? ” molto molto imbarazzato dissi:

“Bhe signora, non posso dirvi che non mi piacete, ma vi giuro non l’ho mai detto a Mario, l’ha fatto solo per imbarazzarmi” Al che lei:

“Quindi allora ti piaccio? ” io stavo già perdendo un pochino di timidezza e dissi finalmente:

“si signora mi piacete moltissimo e non solo a me, altri amici di Mario hanno detto che siete davvero una bellissima donna” mi zittii credevo di correre troppo, quando lei:

“allora adesso devi dirmi assolutamente cosa ti piace di me, non dirmi bugie me ne accorgerei subito” Non sapevo che fare se dirgli tutta la verità rischiando di mandare a monte questo idillio, o cercare di fingere, optai per la seconda possibilità…

“siete una donna molto carina, simpatica e dolce tutti noi vorremmo avervi come mamma” Dio mio avevo combinato un casino, l’avevo sparata troppo grossa infatti lei:

“Senti Pino credi io sia una stupida? E meno male che ti ho detto di dirmi la verità!! , ok diciamo che lo dico io e tu mi rispondi, aspetta forse tra voi commentate il mio culo? Rispondi! ” Dio mio quella parola tanto innoqua tra noi in bocca a lei era il massimo dell’eccitazione, non riuscivo a parlare….

“allora che dici? Forse prendete in giro le mie mammelle, no aspetta voi non direste mai mammelle, voi dite tette, zinne, vero? ” crollai:

“Si signora sono le vostre tette il nostro sogno! ” Rita aveva un camice che si usa generalmente per i lavori domestici, senza pensarci un attimo lo aprì. Che visione, aveva un reggiseno di pizzo che risaltava ancora di + il suo seno, sotto aveva una specie di pantalone da tuta che non lasciava intravedere molto ma i suoi seni erano il massimo della scena.

“allora che c’è adesso non parli? volevi vederli no? Eccoli, non hai commenti da fare? ”

“…… ”

Si avvicinò a me mi prese una mano e se la posò su un seno, dicendo:

“oggi ti farò un regalo, che nessuno mai ti ha fatto, sarai mio! ” Mentre diceva ste parole mi guardava dritto negli occhi senza sorridere, con una serietà angosciante.

“Bacia il mio seno! ” ordino. Eseguii senza fiatare, mi lasciai perdere tra quelle enormi mammelle, baciavo quanti più potevo sapevo che non poteva durare a lungo quel sogno, mentre baciavo mi usci di bocca un maledetto:

“Come sei bella Rita” Non l’avessi mai fatto!! Mi diede uno schiaffone, molto molto forte:

“Non ti permettere mai più di darmi del tu, non ho mica detto che sarò tua TU sarai MIO!!! ” Mi fece inginocchiare con forza e mi costrinse a baciargli i piedi. Erano fasciati in dei collants, scuri ed odorosi, lei aveva fatto le pulizie tutta la mattina credo, e i suoi piedi ne erano testimoni. Erano umidi, emanavano un calore rassicurante, mi piaceva quel sapore e senza che lei me lo ordinasse presi a leccarli. Mostrò di gradire si sedette sul pavimento, penetrandomi la bocca con quei piedi favolosi. Ero fuori di me, ero schiavo della mamma del mio amico e quello mi piaceva. All’improvviso mi scalciò via e mi ordinò:

“non muoverti e guardami mentre mi spoglio per te! ” Molto lentamente si sfilò il camice, poi abbassò la tuta restò davanti a me in collants e intimo. Era una donna meravigliosa, non bellissima, ma assolutamente da perdere la testa. Tutti gli indumenti che toglieva li scagliava con forza tra le mie gambe, come se volesse punire la mia eccitazione. Dopo i collants fu la volta delle mutandine, le tolse mettendomi davanti al muso, (giuro a pochi mm) il suo culo, non prima avermi ordinato di non toccare. Ormai nuda si avvicinò a me e schiacciandomi la patta con il suo piede nudo mi disse:

“Appena toglierò il piede, avrai pochissimi secondi per denudarti se non sarai veloce, questo sogno per te sarà finito… ” Dio mio mentre parlava aveva già tolto il piede, scattai su come una molla mi sfilai alla meno peggio tutto quello che potevo restai in men che non si dica, nudo che più nudo non si può. Il pavimento era ricoperto da abiti nostri lei, iniziando una sfilata inizio a calpestare, per far stropicciare sempre di più i miei abiti. Prese tutte le mie cose ne fece un mucchietto e si sedette sopra avendo cura di posizionare sia la fica che il culo sui miei abiti poi piena di se disse:

“Adesso tocca a te, se mi farai bagnare i tuoi vestiti(erano in tutto un pantalone azzurro di cotone, e una polo bianca a righe celesti, naturalmente calzini e slip) si sporcheranno di me, ma se non sarai capace di farmi godere potrai scordarti queste” toccandosi voluttuosamente i seni! Mi avvicinai a quattro zampe e iniziai a leccarle i piedi, come un cagnolino, adesso erano nudi, non potete sapere che aroma che emanavano. Lentamente contavo di arrivare tra le gambe ma lei con l’altra gamba mi rimandava sempre ai piedi.

“aspetta! ” tuono!

“mi scappa la pipì, continua a leccarmi che mi stuzzichi…. ” Allora dissi:

“no ti prego non farlo non saprei come dirlo a casa”

“brutto stronzo” gridò

“chi cazzo ti ha detto di parlare” si alzò sulle gambe allargò la figa e iniziò una pisciata lunghissima sui miei vestiti.

“adesso impari chi comanda! ” Si alzò mi prese per i capelli e mi sbatte il muso sopra i miei abiti sporchi di lei,

“non muoverti cane! ” La scena vedeva me col culo in bella mostra, con tutta la faccia affondata nella piscia di Rita. All’improvviso sentii una cosa accarezzarmi il buco del mio culo. era lei, non potevo vedere con cosa, ma stava cercando di entrare. Alzai la testa, ma subito ebbi una specie di calcio dietro la nuca, che mi rifece finire tra la pipì. Col piede lei premeva la mia testa per non farmi alzare, e con la mano non so cosa ficcasse dentro al mio culo.

“indovina cosa entra? ahahahahah”

“ti piace questo gioco cagna? (diceva)” Annuii

“allora è un oggetto molto utile, serve in bagno ma anche in cucina, hai capito? ” Facevo di no con la testa…

“è utile per stasare hai capito? ” avevo un’idea ma speravo non fosse quello che pensavo io

“è uno stura lavandini ed ho deciso di fartelo entrare senza lubrificarti quindi non resistere o ti farai molto male” Volevo gridare, ma il suo peso mi schiacciava. Sentivo la punta del manico cercare di entrarmi dentro, ma con grandissimo dolore non ci riusciva.

“ah sei vergine dietro, aspetta allora…. ” credo che si spostò di lato e iniziò a umidirmi il buco con la sua saliva, non so se direttamente o con un dito, a dire il vero non so nemmeno se fosse la sua saliva. Quando decise di aver lubrificato abbastanza, riprese l’arnese e per darsi più forza, tolse anche il piede dalla mia testa adesso si era appoggiata col corpo allo sturalavandini e come se volesse scoparmi inizio a dare dei colpi. Sentivo quell’oggetto entrare in me, morivo dal dolore, ma il solo fatto lo facesse una donna, non mi dispiaceva, anzi il mio cazzo non accennava a calare l’eccitazione … all’improvviso con un colpo megli assestato il mio ano perse del tutto la resistenza e cedette sotto il potere di lei, che non stanca faceva entrare ed uscire l’arnese, non c’è che dire mi stava scopando, si mi stava facendo SUO! Mi lascio nel culo lo sturalavandini, e inizio a leccarmi i coglioni, fu fantastico, io dovevo venire ma non avevo il coraggio, lei prese a segarmi velocemente, mi portò vicino ai miei indumenti e fece diventare il movimento più insistente, tanto che non resistendo venni copiosamente sui miei vestiti con lei che indirizzava il getto a suo piacimento. Una volta venuto mi sfilò il coso dal culo, mi girò verso di lei, mi mise una mano intorno al mento e disse a pochi cm dalla mia faccia:

“Non credere che tu avresti potuto scopare con me, non tradisco mio marito con una nullità, raccatta le tue luride cose e sparisci, dimentica questa giornata, fa finta che non sia mai esistita, io sarei capace di rovinarti, ” mentre sillabava quest’ultima parola mi sputo in faccia.

“via muoviti sparisci! ” Raccattai velocemente i miei abiti e mi fiondai in macchina, dove in un posto solitario mi rivestii.

P. s: Prima di rientrare a casa mi tuffai nel lago vicino casa mia, raccontai di esserci caduto dentro almeno un pochino avevo salvato il mio onore. FINE

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