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La padrona e la schiava

‘Andiamo a fare un giro in gommone?
Paola e Loredana erano venute in spiaggia vicino a me.
‘Perchè no.. Dove volete andare?
‘è lo stesso, a fare un giro lungo la costa dove non c’è nessuno.
Paola aveva una borsa con bibite, asciugamani e non so cosa altro.
Mi diressi al largo e poi lungo la costa verso sud.
Appena raggiunta una discreta distanza le due fanciulle, sdraiate a prua, si tolsero i costumi restando completamente nude.
Paola era scura come una negra, mentre Loredana aveva il segno del bikini con le tette ed il culo bianchi come il latte.
Solo la figa era una montagna di peli neri e lunghissimi.
‘Domani le tagliamo i peli della figa eh, Carlo?
‘E tu non tiri fuori il cazzo? ?
‘Certo ma non distratemi sennò andiamo a mollo.
Le disgraziate si misero a pastrugnarsi davanti a me che dovevo governare il gommone.
‘Perchè non andiamo sull’isola? non dovrebbe esserci nessuno.
Sai ho portato due sorprese: un vibratore e una Polaroid, così mentre noi lesbichiamo tu puoi farci un po’ di foto.
A tutta forza diressi sull’isola.
Effettivamente eravamo soli.
‘D’accordo le foto a voi, ma ne facciamo qualcuna anche chiavando, vero?
Paola dirigeva l’orchestra e per cominciare cominciò a mettersi a gambe larghe sulla bocca di Loredana sdraiata supina.
‘Le ho insegnato stamattina a leccare la figa ed è diventata subito bravissima.
Dai Loredana fammi godere col grilletto come ti ho insegnato che poi ci dedichiamo a te tutti e due.
Le leccate e i giochi di dita durarono una buona mezz’ora ed alla fine erano tutte e due senza fiato.
Sempre Paola:
‘ Oggi il cazzo è riservato a Loredana come premio di aver leccato bene.
Anzi due cazzi: uno di carne di Carlo ed il mio vibratore.
‘Cosa intendi per due cazzi, insieme? ?
Si certo, uno nel culo ed uno nella figa.
Ma non ho mai preso un cazzo in culo, non voglio, fa male..
‘Bambina, fino ad ora tutto quello che ti ho fatto non è stato forse piacevole? ?
Fidati di me.
Paola cominciò a succhiarmi il cazzo che era dritto da più di un’ora, poi tirò vicino la testa di Loredana e lo passò nella sua bocca.
Facendo in modo che non smettesse di succhiare la rimise sdraiata e si mise ad armeggiare nella borsa.
Ad un certo punto udii un urlo di Loredana soffocato dal cazzo che aveva in bocca: Paola le aveva infilato con un solo colpo il vibratore nella figa, solo che era una cosa mostruosa lungo almeno 30 centimetri e grosso di conseguenza.
Paola stantuffava senza pietà ficcandolo tutto dentro con forza e violenza, io tenevo Loredana ferma e le stantuffavo la bocca.
La poveretta urlava a bocca piena e non si capiva se di dolore o piacere mentre quel mattarello la sfondava con violenza.
L’urlo smorzato divenne un ululato e capimmo che stava godendo. Probabilmente la statuffata doveva averla stimolata perchè dalla figa uscì un fiotto di piscia che investì il seno di Paola.
Porca, sei una troia,
sporcacciona. Adesso mi butto in acqua e dopo ti sculaccio..
Tutte e due si tuffarono in acqua, una per lavarsi l’altra per raffreddare la parte.
‘Adesso infilati sul cazzo di Carlo che ti devo punire..
Così mentre Loredana cavalcava il mio cazzo, Paola da dietro le dava degli schiaffoni sul culo.
Per reazione Loredana si dimenava tutta con delle contrazioni che si ripercuotevano su tutto il mio cazzo.
‘Basta, Paola, perdono non lo faccio più.
‘Ok però adesso prendi il cazzo in culo, vero?
‘Si come vuoi, ma per piacere non il vibratore, è mostruoso..
Ok ma devi fare tutto da sola: bagnati il buco con la saliva ed infilati sul cazzo di Carlo con la schiena verso la sua faccia.
Così fece e si mise sopra di me a smorzacandela tentando di infilarsi col culo sul cazzo.
Riuscì ad entrare fino alla cappella ma poi si fermò per il dolore.
Paola fu pronta a spingere sulle sue spalle ed infilarla di botto fino ad arrivare con le chiappe sino ai coglioni.
Emise un urlo bestiale e continuò piagnucolando.
‘Mi spacca, pietà lasciatemi venire su..
Io la tenevo ferma sdraiata su di me e Paola, per distrarla cominciò a leccarle la figa.
Intanto mi stringeva le palle ed ogni tanti mi dava un colpo di lingua da impazzire.
Con questo trattamento Loredana sì calmò cominciando a dimenarsi sul cazzo mugolando:
‘Fa male ma è bello.
Ci si sente piene.
Sento la pancia piena.
Non sei ancora piena del tutto..
Tieni quest’altro cazzone fuori misura.
Così le riinfilò il vibratore nella figa riprendendo a pomparla.
Sentivo attraverso la pelle del culo la vibrazione e la grandezza dell’uccello di gomma mentre Loredana di dimenava come una ossessa.
‘Adesso lo prendi in mano tu e continui a menartelo in figa ed io vi faccio le foto.
Mentre Paola faceva dei primi piani ai buchi pieni di Loredana dovetti dirle:
‘Paola sto per godere..
‘Ok schizzale nel culo che poi fotografiamo la sborra che esce dal culo sfondato.
Mentre sborravo in quel culo stupendo ululando anch’io Loredana sussurrava:
‘Godo, maiali, violentatori, mi stai riempiendo di sborra bollente, godo, mi fate morire, mi scappa la cacca, godo..
La facemmo mettere a quattro zampe e guardammo il suo culo: era più largo del collo di una bottiglia e la sborra le usciva colando giù sulla figa e tra le cosce.
Paola continuava a fotografare finchè all’improvviso Loredana non ce la fece più a trattenersi.
Lanciò dal culo un getto di sborra, merda liquida ed aria.
Questo liquido marrone le impiastricciava le chiappe e le cosce.
Loredana guardò Paola terrorizzata:
‘Adesso mi punirai di nuovo? ? ‘
‘No per questa volta no, ti perdono.
Ma vedo che stai imparando.
Da questo momento sei la mia schiava e farai tutto quello che voglio senza discutere, d’accordo? ?
Sì come vuoi(e in un sussurro) mi piace.. FINE

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