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Una gita feticistica…..

Questa pagina è un simpatico retrò di Karmen, ed è interessante per la “femminilità” che riesce ad evocare, tema?

Arte seduttiva andata perduta, ovvero: la seduzione e la provocazione in una forzata transizione di nome Karmen.

Un giorno come un altro, dialoghi e pensieri.
Un bel ricordo di un lontano appuntamento con Claude…

Karmen – Non riesco proprio a capire come fai ad essere sempre così pieno di impegni di lavoro, mentre io sono
“costretta” a passare le mie giornate sempre annoiata ad aspettarti?
Come è possibile che debbo “obbligatoriamente” aspettarti e per ore ed ore sempre qui seduta al bar?

Il mio migliore “amico” ed io, eravamo seduti in un bar del centro, un venerdì sera vicino Rimini.
(Claude mi aveva spiato per ore e io lo sapevo, mi controllava. Se ne stava nascosto il porcellino, si eccitava osservando come “provocavo” le occhiate dei passanti.

Sapeva che come al solito che la sua scuola avrebbe avuto successo. Un signore infatti da parecchio tempo gironzolava incurante attorno al tavolino di Karmen, poco dopo si era avvicinato per sedersi al tavolo accanto.
Nessuno certo nel mio sguardo promettente, poteva notare il mio imbarazzo. Ed il mio smagliante impacciato sorriso tradiva tutti).

Il fatto era che Claude mi aveva insegnato molto bene come attrarre l’attenzione dei maschi.
Ed aveva ragione: il mio abbigliamento avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi maschietto.
Ero sedotta dalla sua scuola superiore, ero totalmente depilata, alta un metro e settanta, (tutta gambe) magra ma formosa pesavo solo 69 Kg, avevo i capelli tinti lunghi con taglio femminile che completavano magnificamente la figura da lui creata.
Benché simile alla Gwendoline di John Williès da lui adorata, io dovevo essere comunque superiore ma con qualche curva in più (anche se finta che importava) importante era l’effetto finale.

Cl… – E allora, hai capito come “devi” fare ad attrarre l’attenzione dei maschi? Ti mostri sempre a loro con il look che io preferisco?

K… Ascoltavo con simpatia le sue lamentele, tante e tutte ossessionanti come al solito!

Cl… – Bene, tu “devi” mostrare loro ciò che loro vogliono vedere, spiegò lui.
“I maschietti sono prima di tutto guardoni, così tu devi catturare la loro attenzione prima ancora che essi ti notino.

K… “Sì, d’accordo, ma io ci provo con tutta me stessa ad apparire sexy e provocante come vuoi tu, ma non sembra funzionare? In cosa sto sbagliando ancora?

Cl… – “Beh, di certo il tuo look va bene, ma devi imparare a mostrare la tua “femminilità acquisita”… e ovviamente poi con quella devi stuzzicarli, ” ribatté Claude.

K… – “Stuzzicarli? Che cosa intendi? Non è forse lo stesso che masturbarli? Insomma fare sesso, non credi che basti?

Cl… – “Oddio no! Tu puoi pensare al sesso con chi vuoi e come vuoi. “Tanto se capiscono cosa sei ti usano subito tutti come vogliono”.
Solo lo stimolarli ti porta invece a risultati validi e decisamente superiori, non sarai mai una donna vera, sei solo un travestito non dimenticarlo mai, quindi devi usare altri metodi.
Adesso, guardati come sei seduta su questa panchina. Questo ti darà un’idea di cosa voglio dirti.

K… – (Saltai dalla panchina e riabbassai subito la mia gonna che si era tirata su un pochino).

Cl… – “Eccolo il tuo primo grandissimo errore! “. “Ti sei “riabbassata e risistemata la gonna. ”

K… – Naturale era troppo su… non vorrai scoprirmi tutte le cosce”?

Cl… – “E cosa c’è di male in questo? “Quando tu sei con me, “devi” sempre scoprire un po’ di più le gambe; questo di certo ti farà notare dai maschietti arrapati! Per cosa credi che ti ho fatto mettere certa raffinata biancheria intima con tanto di “calze con reggicalze” ?
Casa credi che serva una strettissima
“Guepiere in pizzo con tanto di reggicalze incorporato” con delle lunghe “calze velate allacciate al gancetto”?
Fai attenzione a come ti devi sedere e capirai.
Ora mi metto qui seduto di fronte, a meno di un metro da te e tu mi “devi” provocare, “devi” farlo proprio per bene. Ok?

K… – Capii solo allora cosa volesse dire.
Lentamente avevo accorciato la gonna che ora era tirata un bel po’ di centimetri più su di dove avrebbe dovuto essere, ma sembrava stupenda!

In quel momento pensavo che qualsiasi donna che avesse mostrato così tanto le gambe: dovesse sembrare per forza di cose una “puttana” e di conseguenza anche io mi sentivo tanto Troietta, ma Claude aveva una classe tale da farmi convincere che mi ero sbagliata.

Le mie gambe erano stupendamente avvolte in quella “calza nera con bordo lucido e fino”.
Mi vedevo riflessa nei miei pensieri, in quelle scarpette Décolleté nere con altissimo tacco e a spillo, mi perdevo in nuove mai sognate emozioni.

La gonna era tirata talmente su da lasciare intravedere la sagoma più scura del doppio bordo della calza. Era una calza trasparente e lucida, ma dava alle gambe un effetto quasi abbronzato e quel contrasto dei riflessi dorati con il bordo fino e lucido mi faceva impazzire.

(Era una calza purtroppo oggi introvabile, molto sottile non più di dieci denari, potevo distinguere in controluce il tessuto del nylon fare delle piccole piegoline sulla caviglia).

Mi guardai incurante attorno nel bar, e come ero certa, la maggior parte dei maschietti fissava le mie cosce, le cosce di Karmen. “Dunque le calze ed il reggicalze erano tanto importanti”?

Cl… – Vedi come la semplice “calza” rende le tue gambe più lucenti?

Ai maschietti questo piace un sacco! Inoltre la setosità delle calze fa apparire le tue gambe così lisce e tremendamente Sexy quando le accavalli.

Evita anzi quando sei con me non indossare mai i disgustosi collant, raramente indossa calze autoreggenti, ma soprattutto indossa sempre le “calze con le giarrettiere del tipo a reggicalze”!

I maschi quando si eccitano, adorano vedere le gambe velate dalle calze con il reggicalze che fa capolino da una corta gonnellina mini.

Sono in molti quelli che preferiscono “le calze con le giarrettiere” e sono quelli che ti devi lavorare perché in genere si tratta di gente adulta.

I ragazzi, gli studenti in genere, amano vedere le gambe delle ragazze ma non ci fanno gran caso, quindi importante è provocarli con calze trasparenti, morbide, setose e attraenti calze velate.

K… – Le sue parole mi incuriosivano non poco. “Claude, come è possibile? Io ho sempre pensato che ai giovani non piacessero: il “reggicalze di pizzo”, “le giarrettiere”, “le calze autoreggenti o a rete”.

Cl.. – Risposta facile: non credi che interessi loro vedere nuda la parte più alta della coscia? Come ti spieghi tutto questo loro andirivieni proprio qui davanti al bar del parco?

I ragazzi non hanno bisogno di vedere le giarrettiere? Karmen sei davvero una frana! .

K… – Claude sei davvero affascinante, sai coinvolgermi. Ora ho capito perché tutti i maschi stanno guardando me! Ora sono convinta che anche tu sei eccitato. ”

Cl… – Grazie non sono mica di legno! Ma non mi basta, vieni andiamo al banco nel bar. Karmen, adesso siediti e accavalla le gambe, devi eccitarmi di più.
Mostra a gli uomini ciò che vogliono vedere!

K… – Mi alzai incurante ed andai ancheggiante allo sgabello, lasciai appositamente che l’orlo della gonna salisse un po’ più su di dove avrebbe invece dovuto essere e accavallai le gambe come lui voleva.

Dopo aver teso i muscoli quanto bastava a mostrare tutto l’interno coscia iniziai a dondolare la gamba.

Quindi alzai lo sguardo e ne sono sicura, tre signori stavano già dando attenzione al piccolo spettacolo che stavo dando loro.
“Caspita, questi signori adorano questo, per davvero?
Che stupida io che pensavo che tutti gli uomini fossero interessati solo alle tette.

Cl.. – “Bene, ora hai capito? Mi piaci e mi ecciti, voglio vedere i maschietti appassionati dalle tue cosce con le calze, è così bello ed eccitante vedere come tu li attrai!
Posso solo dire che mi stai facendo diventare folle di piacere e di gelosia!
“Ora inizia ad accarezzarti le gambe. Fai con le tue mani ciò che gli uomini vorrebbero farti con le loro”, mi incitò Claude.

K… – (Dicendo ciò Claude scosse i pantaloni, si tocco forte la patta e accostò le gambe).
Misi la mano sulla mia gamba accavallata e iniziai ad accarezzarmi su e giù lentamente lungo tutta la coscia, godendo davvero della morbidezza di quella mia calza velata trasparente.

Cl.. – Lo vedi che hai fatto colpo, provocalo per bene, stai diventando un Troietta perfetta….

K… – Lo vedevo era molto eccitato. Con lo sguardo cercai nel bar, fissai di fronte e sorrisi a uno dei signori che sembravano davvero ipnotizzati dal piccolo show che stavo portando avanti.

Incurante mi abbassai un pochino e iniziai a scorrere con la mano la gamba per l’intera lunghezza e accarezzandomi la caviglia finsi un lieve prurito, il polpaccio e il ginocchio, e ancora più su, molto lentamente perché quella “zanzara feticistica” mi aveva punto ovunque fin oltre l’attacco del reggicalze.

Il ragazzo che mi stava fissando, stava praticamente cadendo giù dalla sedia, e io mi resi conto che mi piaceva davvero eccitare gli uomini.

Cl… – Ma è grandioso! Complimenti impari in fretta, sei bravissima. Lo vedi: è davvero facile attirare l’attenzione dei maschietti. Ti accorgi?

Noti in questo modo come li ecciti? Grazie per aver capito le mie esigenze. Ma lo sai benissimo che tutto questo non mi basta!

Ho alcune esigenze particolari, devo studiare alcuni nuovi trucchi che possono far attirare più maschietti su di te, ” scherzò strizzando l’occhio Claude.

K… è forse una sfida? ” chiesi io.

Cl… Beh, penso che potrebbe anche esserlo… Che ne dici di quel tipo biondo e grosso che mi sta guardando da un oretta; fammi vedere se sei in grado di farlo godere senza che si tocchi.

K… – è inutile Claude! Quel grassone tedesco mi sta fissando ormai da tutta la serata. è troppo difficile è cotto e per di più è pieno di birra!

Cl… – Molto bene, fai la schizzinosa? Però mi sembra che hai accettato la scommessa?

Vediamo se riesci a farlo avvicinare e poi sedurlo, se non ci riesci pagherai tu il conto stasera a cena. Accetti, Karmen ? …

K… – “Accetto”, dissi e Claude schioccò le dita.
Era già molto tardi quella notte ma subito iniziai a giocare duro.
Mi alzai e scesi da quel alto sgabello senza esitazione lasciando che l’orlo della gonna scoprisse generosamente le mie cosce abbondantemente oltre il reggicalze.

Mi diressi verso la toilette e certo Claude non mi aveva mai vista prima a “sculettare” in quel modo.

Mentre attraversavo la sala, i miei altissimi tacchi a spillo sbattevano sul parquet di legno e i miei passi in quell’ancheggiare procedevano molto seducentemente.

Ogni uomo lì intorno si voltò per guardarmi. Sarebbe stato difficile superare quanto già fatto, ma da un minuto avevo accettato la sfida e ora non sapevo più cosa fare, ma quella era la mia sola chance.

Arrivata poco lontana dal grassone lasciai cadere apposta le mie chiavi sul pavimento ai miei piedi e mi chinai a raccoglierle.

Mantenni le gambe dritte per quanto potei e tirai su il mio sedere rivolto al resto della stanza. Raccolsi le chiavi, ma lasciai che la gonna salisse ancora un po’ più su.

Stavo già probabilmente mostrando per intero le mie calze, forse anche parte del reggicalze, ma per una volta non mi sentii imbarazzata da questo.

Mi ero infatti girata per vedere che i pochi presenti nonostante l’ora tarda, stavano bevendo fissando la mie gambe ed il mio sederino esibiti apposta per loro.

Poi entrai in toelette.. mi truccai molto forte e marcai abbondantemente il rossetto sulle labbra. Lentamente tornai dalla toelette e mi sedetti di nuovo sul mio sgabello.

Con qualche alcolico di troppo in corpo, nell’eccitare i maschietti ero diventata più brava di quanto io stessa potessi immaginare.

Ero eccitata e esageravo volutamente, appena avevano sentito il mio avvicinarmi a loro, notai la loro attenzione passare tutt’intorno a me.

Bevemmo qualcosa per un pochino, ma io non volevo gettare la spugna e neppure la scommessa. Ballando con loro ebbi una grande idea per attirare l’attenzione del “biondo ciccione” all’altro lato della stanza.

Inoltre, questo gioco era divertente, una specie di eccitante; la caluria che sentivo tra le gambe lo dimostrava!

Guardai di fronte a me Claude assestarsi sullo sgabello e bere il suo drink, senza perdere nemmeno per un attimo il suo spettacolo preferito.

Eccitato ed attento con una ciliegia tra le labbra e lo sguardo meravigliato fissava il nostro amico di fronte, ed era difficile immaginare per quale ragione non si fosse ancora avvicinato a me.

Tornai allo sgabello, ma restai in piedi al bar. Mi accorsi subito che il “biondo ciccione” si era seduto accanto a noi facendo finta di nulla.

Improvvisamente sentii un “clop” sulla mia scarpa. Subito mi accorsi che uno dei miei tacchi altissimi era accanto ai suoi piedi. Sfilai la scarpa ma la lasciai al suo posto, Il mio piede leggero iniziò ad accarezzare l’altra mia gamba dall’alto in basso. E lui lo vedeva chiaramente anzi nella vicinanza sentiva il mio incurante movimento.

Le unghie dei miei piedini erano colorate di un rosso fuoco luminoso identico a quello del mio rossetto e delle unghie lunghe delle mani.
Dopo qualche minuto che il mio piedino sensuale scorreva seducentemente su e giù lungo la gamba, simulai un crampo, mi chinai e iniziai ad accarezzarmi il piede con la mano mentre tenevo il bicchiere con l’altra.

Ero cotta e coinvolta sarei potuta diventare una professionista in questo! Sicuramente stavo dominando lo spettacolo con cose semplici ma efficaci.

Improvvisamente ebbi un idea. Mi scusai, mi piegai e calzai la scarpetta. Poco dopo recai nella toilette delle signore per una seconda volta, portando con me la borsetta.

Una volta che mi fui ritirata. Mi alzai la gonna e mi abbassai le mutandine. Senza mutandine il mio piano sarebbe stato grandioso, ma perché toglierle?

Meglio era studiare come mostrarle al femminile.
Tenendo il mio lungo clitoridone fra le mani, lo legai con una calza di riserva che tenevo nella borsetta.

Poi lo tirai per bene fra le chiappette e lo legai alla Guepiere. Risultato anteriore perfetto.. Mi tirai su le minuscole mutandine in pizzo aperto e le sistemai in modo che il mio delicato “ciuffo di pelo” fosse ben visibile e al femminile (il resto era ben nascosto fra le chiappe).
Ritornai di nuovo nella sala del bar dove era seduto Claude. Ora sapevo che il mio spettacolo sarebbe stato migliore e più audace di quanto avessi mai fatto prima.

Appena mi avvicinai a lui, dissi con una voce sarcastica, mi vuoi Troietta maliziosa? Bene inchinati a prendere la mia scarpetta e vedrai….. lasciami fare!!

Cl… – “Oh, Karmen, guarda un po’. Hai perso la scarpetta. Lascia che te la prenda. ”

K… – Prima che lui potesse ribattere, mi piegai in ginocchio di fronte a lui calzando la scarpetta e coprendolo dallo sguardo degli uomini. La mia gonna lentamente scivolò sulle mie cosce e appena mi abbassai abbastanza, potei ben sentire il mio clitoridone tirato come un elastico, ma le mie mutandine anteriormente erano esposte al resto della stanza e nessuno poteva minimamente supporre il marchingegno studiato per l’arcano trucco.

Restai stupita del brivido erotico che mi dava questo gesto e potei sentire il mio clitoridone iniziare a godere dall’eccitazione sessuale che quella esposizione mi stava provocando, ma dovetti desistere per il dolore di quella
trazione.

L’espressione del viso di Claude era completamente di sorpresa; avevo capito ed era sorpreso che io fossi giunta a mezzi così drastici per vincere la nostra amichevole scommessa!

Chiudeva il locale che quasi albeggiava, si usciva tutti sul lungomare. Ma non era ancora tutto.

Allora capii che opportunità stavo perdendo – sicuramente i signori volevano vedere di più.. !! forse godere?
Il mio piede avvolto nel nylon era così morbido sulla mia pelle, lo sentivo scivolare nella scarpetta ad ogni passo sulla sabbia e questo mi eccitava.

Dietro una Cabina mi piegai al femminile e mi ritrovai Claude davanti mentre facevo pipì, . Claude mi blocco la testa e mi obbligò a sfiorare con la labbra l’adorabile suo pisellone. Bacino!

Sono sicura che i due signori che ci avevano seguiti mentre proseguivamo abbracciati stavano per uscire fuori dalle proprie mutande!

Lì in quell’angolo c’ero io, una ragazza travestita accovacciata sul pavimento che mostrava pudicamente la sua bella pisciatina al femminile, una Troietta che al tempo stesso leccava il sensuale membro di Claude.

Alzai lo sguardo verso Claude e vidi che mi stava sorridendo entusiasta. Mi allontanai un po’.
Mi sedetti sul muretto, tolsi la scarpa ed iniziai a far scivolare la mia scarpa sul suo pene turgido.

La curvatura del tacco gli si adattava perfettamente e per la prima volta notai come la punta aperta della mia scarpa potesse essere penetrata come …..

Mi alzai e guardai il mio pubblico silenzioso. Tutti ci stavano guardando, ciascuno sorridendo o con la bocca spalancata.

Non mi aspettavo applausi ma adorai quell’attenzione, quel silenzio d’intesa.

Cl… – “Tu hai scoperto la mia arma segreta”, Karmen, disse lui ridendo.

K… – “Che vuoi dire? ”

Cl… non disse altro. Si girò e allargò le gambe. Guardai in mezzo alle sue cosce e vidi cosa mi stava mostrando; il piacere e la voglia erano tornati, sorridendo sfilò i pantaloni e mi mostrò che sotto indossava pure lui: “calze e
reggicalze” binomio feticistico completo.

Claude – iniziò a ridere, ammettendo che Karmen sapeva eccitare gli uomini, ironicamente quasi quanto lui.

E il nostro pubblico? Sfortunatamente, penso che li avevamo meravigliati con questa ultima ns. azione perché erano tutti ancora perfettamente in piedi, ancora li a fissarci.

“Sembra che gli abbiamo mostrato troppo”, disse lui.
Karmen – “Già. Credo che abbiamo perso entrambi! ”

Claude e io ridemmo e decidemmo di raggiungere un altro bar per fare colazione, visto che dovevamo chiudere entrambi il nostro show tanto valeva farlo per bene.

Saltammo giù dal nostro muretto, allungando le gambe per quattro passi sulla sabbia andammo alla scalinata, lasciando tutti gli uomini a fissarci.

Claude davvero sapeva come farmi eccitare quegli uomini; forse era nato con quell’abilità ambigua.
Ma io ho dimostrato, con l’aiuto di Claude, che queste cose possono essere imparate! FINE

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