Come ogni fine settimana, io e Valentina, la mia collega, ci siamo recate con la barca dei suoi genitori a prendere il sole in una delle tante insenature naturali che offre la nostra costa (siamo di un paese vicino alle 5 terre), lontano dalla confusione e dove il mare è pulito e limpido come in quelle fotografie che si vedono nei cataloghi di viaggi.
Qui spesso ci capita di metterci un po’ in libertà e magari di prendere il sole in topless senza che nessuno ci venga a disturbare, ma quel giorno non è andata proprio così.
Erano le due del pomeriggio ed il sole ancora caldo della fine di agosto picchiava a picco sulla barca, tanto che abbiamo deciso di buttarci in mare per rinfrescarci e fare una bella nuotata.
Mentre stavamo risalendo sulla barca si è avvicinato un gommone con a bordo 4 ragazzi, di cui uno di colore, che cercavano di attaccare bottone.
Per non essere scortesi prima siamo state al loro gioco e gli abbiamo dato corda, ma quando si sono fatti più insistenti ed hanno incominciato a fare apprezzamenti pesanti, gli abbiamo mandati a quel paese.
Si sono allontanati insultandoci e dandoci delle lesbiche e tutto sembrava finito lì, ma non potevamo minimamente aspettarci quello che da lì a poco ci sarebbe accaduto.
Dopo circa mezz’ora, mentre noi ci eravamo assopite sotto il sole, veniamo svegliate dal rumore di un motore che si stava avvicinando e neanche a dirlo, alzata la testa, vediamo che sono ancora loro che tornano alla carica.
Provano ancora un approccio ma noi continuiamo a stare sdraiate sulla barca a prendere il sole senza neanche calcolarli, fino a che, stufi di non essere considerati, si accostano alla barca e due di loro salgono a bordo.
A quel punto ci alziamo e reagiamo cercando di farli tornare sul gommone e ne nasce una lite che finisce con uno dei ragazzi spintonato in mare.
è stato proprio questo episodio a scatenare la reazione dei ragazzi che improvvisamente hanno assunto un atteggiamento di minaccia incominciando ad usare le maniere forti.
Stà di fatto che in pochi istanti tutti e quattro salirono sulla nostra barca e dopo averci colpito con degli schiaffi hanno incominciato ad insultarci.
Nel tentativo di divincolarmi dalle braccia di uno dei ragazzi il mio costume si stava sfilando e proprio la vista dei peli del mio pube ha portato il loro livello di eccitazione al massimo, tanto che uno dei quattro ha lanciato l’idea di divertirsi un po’ con noi prima di andarsene.
La proposta ha trovato tutti subito d’accordo e così è iniziato il nostro calvario, infatti le loro mani incominciarono a palparci ovunque e le loro dita penetrare ogni nostro foro.
I nostri costumi vennero strappati e gettati sul gommone e in men che non si dica ci siamo ritrovate stese sul prendisole della barca nude ed in balia dei quattro ragazzi.
Due ci bloccavano le braccia mentre gli altri ci hanno spalancato le gambe mettendo in mostra le nostre fighe, quindi hanno incominciato a leccarci ed a infilare le dita tra le labbra della fica.
Dopo qualche istante si sono dati il cambio ed i due che prima ci tenevano ci hanno fatto girare a pancia sotto, e allargandoci le chiappe hanno messo oscenamente in mostra i nostri buchini, incominciando a penetrarli con le dita e con la lingua.
Ad un tratto hanno incominciato a spogliarsi ed una volta nudi ci hanno obbligato a prendere in bocca i loro cazzi dicendoci di farli diventare belli duri che poi ci avrebbero fatto divertire.
Costrette, abbiamo cominciato a succhiare i cazzi dei quattro ragazzi che incominciavano ad ingrossarsi nelle nostre bocche.
Una volta pronti ci hanno sdraiato sul prendisole e a turno ci hanno penetrato senza riguardo uno dopo l’altro, continuando ad insultarci ed a sputarci in bocca in segno di disprezzo e man mano che godevano, uscivano dalle nostre fighe per sborrarci in bocca costringendoci ad ingoiare tutto tenendoci il naso tappato.
Una volta che tutti e quattro hanno finito, ci hanno pisciato addosso ed in bocca ma il fatto che quello era la fine di tutto ci sembrava quasi un sollievo, ma ci stavamo sbagliando, infatti invece di lasciarci stare , si sono riposizionati davanti alle nostre bocche per far si che facessimo diventare di nuovo duri i loro cazzi, dicendoci che il gioco non era ancora finito e che prima di andarsene ci avrebbero fatto anche il culo.
Ne io ne Valentina avevamo mai avuto rapporti anali e la cosa ci ha spaventate, viste anche le dimensioni dei loro cazzi, soprattutto del ragazzo di colore, ma nonostante le nostre suppliche, dopo pochi minuti ci siamo ritrovate a culo all’aria con i loro cazzi pronti a sfondarci lo sfintere.
Poiché, come ho già detto, entrambe eravamo vergini, non riuscivano a penetrarci e così ad uno di loro è venuto in mente di usare la crema abbronzante come lubrificante, così ci siamo ritrovate con le loro dita che ci frugavano ed allargavano i nostri culi per rovesciarci dentro l’olio solare.
Una volta ben lubrificate, a turno ci hanno inculato tutti e quattro provocandoci un dolore immenso
e sborrandoci negli intestini.
Una volta riempiteci col loro seme, hanno poi preteso che gli ripulissimo i cazzi con la bocca e per concludere ci hanno obbligato a bere il loro piscio, quindi ci hanno lasciato lì sulla barca con figa e culo in fiamme salutandoci con un arrivederci.
Io e Valentina ci siamo guardate ed abbracciate piangendo, quindi dopo esserci sciacquate in mare abbiamo fatto ritorno al porticciolo e di comune accordo abbiamo deciso di non parlare a nessuno dell’accaduto. FINE
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