Continuavo a pensare a cosa si poteva provare nell’essere schiavo.
Finalmente avevo un appuntamento con una donna che voleva essere chiamata Padrona.
Pur essendo una persona con esperienze di vita e i miei 40 anni erano trascorsi senza nulla togliermi, mi ritrovavo davanti a quella porta agitato ed eccitato.
La porta si apre e non vedo chi c’è, entro e sento luna voce di donna alle mie spalle che mi ordina di entrare e andare nel salotto.
La porta si chiude, la voce mi ordina di sedermi su uno sgabello ai piedi di una poltrona, ma prima devo togliermi la giacca e la cravatta.
Eccola finalmente, tacchi alti, calze autoreggenti nere, slip neri, reggiseno nero.
Bella ma con uno sguardo duro.
Si siede sul divano e in silenzio mi massaggia il viso con la scarpa.
Il tacco si infila nella mia bocca:
“togliti camicia, scarpe , calze e pantaloni”.
Eseguo e mi risiedo ai suo piedi. Inizia ad insultarmi e a farmi domande e intanto sento il profumo dei suoi piedi.
Leccameli e sento il suo piede infilarsi in bocca, lecco prima uno poi l’altro continuo a leccare e gustare il suo sapore.
Poi allunga le gambe sul divano e mi inginocchio per continuare a leccarli.
La sua mano va sotto la maglietta e poi me la fa togliere.
Ricomincio a leccare i suoi piedi.
Le sue dita cominciano a torturarmi i capezzoli. Fa male ma continuo a leccare.
Stringe forte e io gemo.
Una sberla sul viso e la sua voce che dice soffri in silenzio.
I capezzoli mi fanno male ma sto zitto e lecco sempre.
Mi brucia la lingua ma continuo.
Mi fa sdraiare sul pavimento e i suoi piedi continuano a infilarsi nella mia bocca e a mia lingua si brucia sulle calze.
Lecco in continuazione, la saliva mi manca, i capezzoli fanno male ma lecco sempre.
Mi sale sullo stomaco e mi schiaccia. poi ricomincia a farmi male hai capezzoli.
Mi dice che la prossima volta me li brucerà.
Poi il suo piede corre sui miei boxer e mi massaggia il sesso.
E io continuo a leccare.
Vengo.
Come da ragazzo mi riempio di sperma i boxer .
Lei ride e poi mi dice.
Vatti a lavare, questo è il primo assaggio.
Ora puoi andare.
Se tornerai sai che sarà peggio.
Con la lingua che oramai non sente i sapori e un forte dolore ai capezzoli abbandono la casa pensando di non ritornare.
Ma…. Tornai.
