Non era molto che , per lavoro mi ero trasferito ad Aosta, ed ancora non mi ero ambientato bene.
Abitavo in un piccolo complesso residenziale poco fuori città, molto carino, immerso nel verde e con la funivia per le piste a due passi. Non vi abitava ancora molta gente, ma vicino a me abitavano Ivana e Mario, trentenni con due bambini piccoli, molto simpatici e disponibili. Mario era via tutto il giorno per lavoro, mentre Ivana era di solito a casa. Fu con lei che entrai subito in confidenza, infatti, facendo i turni ero spesso a casa , e poi eravamo quasi coetanei, lei ventinove io ventisei.
Il tempo passava, e fu grazie Ivana e Mario che iniziai a trovarmi bene nella mia nuova casa. Spesso Ivana mi chiamava , in quanto sola, per farsi dare una mano nei lavori più pesanti, anche loro dovevano ancora sistemarsi. Fu proprio in una delle mie visite, che mi accorsi quanto fosse provocante e maliziosa la mia vicina.
I bambini erano all’asilo, e Ivana mi chiamo per farsi dare una mano a spostare delle pesanti pensiline. Faceva un caldo terribile, e il sole primaverile entrava dalle finestre riscaldando l’appartamento Ivana mi stava spiegando cosa intendesse fare, ma io ero più intento a guardare le sue grazie, che a starla a sentire. Indossava pantaloncini corti abbastanza stretti , e la sua figura alta e formosa era immersa nella luce del mattino, i lunghi capelli castani erano legati a formare un’elegante coda. Di lei mi colpiva soprattutto il seno, abbondante forse una quarta, ben fatto, e la sottile e attillata maglietta bianca ne delimitava bene la forma, sembrava anche abbastanza sodo, infatti senza reggiseno stava li, alto e immobile . I capezzoli appena visibili sembravano grossi e scuri, per un attimo la mia immaginazione navigo , mi vedevo intento a strofinare l’uccello tra quelle tette, mentre Ivana stringendole con le mani mi faceva una magnifica spagnola, culminata in un’abbondante sborrata in pieno volto di lei .
Fui riportato alla realtà da un:
-secondo te ci riusciamo?
-come? ……. a ….. si.. si … -risposi io un po’ frastornato.
Iniziammo a spostare queste maledette pensiline , e sarà stato per il caldo e per Ivana che mi girava attorno , ma mi sembravano veramente pesanti. Il culmine fu quando Ivana, in piedi sopra ad una piccola scala, mi chiese di tenerla in equilibrio, mentre liberava uno scaffale.
La tenevo con le braccia vicino alle natiche, e il suo seno era poco sopra la mia testa, io approfittandone spostavo lentamente le braccia verso l’alto per sentire il suo sedere , non il classico culo a mandolino , ma formoso ed eccitante , quello per capirci che rende al meglio visto a 90 gradi , pronto per accoglierti nel suo caldo piacere. Lei comunque non disse nulla, forse non se ne accorgeva neppure.
Finito il lavoro, Ivana senza aspettare che mi scostassi scese dalla scala, il suo seno mi sfiorò tutta la faccia, mentre le mie mani le accarezzarono il sedere. Restammo immobili l’uno vicino all’altra fissandoci con complicità, e mentre le mie mani continuavano a palpare il suo sedere, ormai in modo sempre più esplicito, sentivo il suo seno comprimersi contro il mio petto, accarezzandomi con i capezzoli sempre più turgidi per l’eccitazione. Il mio cazzo ormai in piena erezione non passo certo inosservato, Ivana vi si appoggio con la fica, strusciandosi dolcemente. Mi sembro di rimanere cosi con Ivana per un’eternità , ma poi ritornati in noi ci allontanammo, e senza dire una parola, riprendemmo i lavori, mantenendo però, per i giorni a seguire , uno sguardo tra noi misto tra complicità e voglia di stare ancora vicini, forse più vicini.
L’occasione si presento la settimana seguente, quando Ivana , mentre era in giardino a bagnare i fiori , si schizzo la maglietta e mentre rientrava per cambiarsi ci incontrammo sul pianerottolo. L’acqua faceva aderire la maglietta al seno rendendolo ben visibile, i capezzoli grossi e scuri spuntavano in modo eccitante, mi avvicinai a lei e, senza proferire parola ci baciammo appassionatamente. Ivana continuando a baciarmi , mi spinse in casa sua e con frenesia mi sbottonò i jeans.
-ma non arriverà qualcuno -dissi con voce eccitata
-no… non ti preoccupare, Mario arriva alle otto e i bambini sono da mia madre- disse lei tra un bacio e l’altro.
Allora con una voglia irrefrenabile le tolsi la maglietta e , finalmente le palpavo il seno facendo gemere Ivana per l’eccitazione, era come lo immaginavo bello sodo nonostante le dimensioni di tutto rispetto. Non desideravo altro chi baciarlo e abbassandomi iniziai a succhiarle i capezzoli. Ivana inizio a godere sempre di più, ansimando ad ogni mia carezza. L’eccitazione continuava a salire per entrambi , Ivana si fece togliere i pantaloncini e gli slip rimanendo completamente nuda di fronte a me, mentre io a dorso nudo avevo ancora i pantaloni , che anche se slacciati mi stringevano sempre di più il mio uccello ormai al limite.
-Dai ….. fammi vedere quanta voglia hai di me- e cosi dicendo Ivana mi tolse i jeans e gli slip, il mio cazzo era grosso e duro come non mai.
-uhmmmmm….. ti piaccio cosi tanto? –
-da morire Ivana, non ti immagini che voglia ho di fare l’amore con te –
-lo vedo, abbiamo tutto il giorno e ti faro godere vino a che non ne avrai più-
cosi dicendo mi prese il cazzo con una mano e incomincio a farmi una sega , scappellandolo ad ogni movimento , mentre io iniziai ad accarezzarle il pube e sentendo i suoi umori le infilai un dito nella fica, aumentando il suo piacere. Poco dopo sentii che stava venendo bagnando completamente la mia mano.
-siii….. uhmmmm …. ti amo ……. ancora dai….. voglio che mi scopi….. –
-lo voglio anche io, ma sto per venire………. -cosi dicendo iniziai a venire , e mentre Ivana continuava a scappellarmi
caldi getti di liquido bagnarono i nostri corpi . L’abbondante sborrata non mi tolse la voglia di scoparmi Ivana, il cazzo era ancora duro e pronto, quando lei si abbasso e come se mi leggesse nella mente lo prese tra il seno e lo fece indurire ancora di più facendomi una spagnola magistrale.
-è di nuovo bello duro e grosso ……. siediti dai …. che voglio farmi scopare- e cosi dicendomi mi fece sedere su una poltrona, mentre lei mi veniva a cavalcioni. Ivana mi bacio con sensualità mentre strusciava la fica al mio cazzo, il suo seno si schiacciava contro il mio petto rendendo io tutto ancora più eccitante. Era incredibile stavo per scoparmi Ivana, e alla faccia di Mario , avrei approfittato del suo corpo in ogni modo. Con una mano indirizzai il cazzo verso la sua fica, bagnatissima , e Ivana sentendo la mia cappella si avvicino a me facendosi penetrare .
-ahhhhhh….. siii… è bellissimo, fammelo sentire tutto…. –
quelle parole mi eccitarono ancora di più, mi le mani sul sedere di Ivana e la tirai verso di me aumentando il ritmo della penetrazione, ad ogni colpo Ivana gemeva e mi baciava, la sentii venire una, due volte e i suoi umori mi scendevano lungo il cazzo .
-aspetta ……. – cosi dicendo Ivana mi fece alzare , e si mise a 90 sulla poltrona , da dietro vedevo la fica aperta.
-dai… continua …… mettilo dentro…… cosi sono ancora più brava-.
La penetrai con vigore gememmo insieme , mentre la scopavo le accarezzavo il seno rendendole ancora più piacevole il tutto. Ma ormai stavo per venire.
-Ivana ….. sto per godere …… non resisto ……. –
-siiii….. vienimi dentro……….. riempimi…………. voglio sentire il succo del nostro amore…… -e mi mise le mani sul sedere tirandomi verso di se . Il mio cazzo era infilato fino alle palle , iniziai a venire , ad ogni schizzata Ivana godeva con me.
Mi tolsi solo quando non ebbi più nulla da darle, non avevo mai goduto cosi in tutta lamia vita. E ancora oggi , che Ivana è diventata mia moglie riesce a stupirmi e a farmi godere come la prima volta. FINE