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L’inizio…

Siamo una normale coppia felicemente sposata ormai da qualche anno, vicina alla quarantina, con prole e con normalissime abitudini simili se non uguali alla grande maggioranza delle persone. Io sempre immerso nel mio lavoro oltre a qualche hobby più o meno occasionale, mia moglie mamma a tempo pieno ( decidemmo di comune accordo, anche se con sacrificio, che lei lasciasse il lavoro per dedicarsi completamente alla famiglia ), molto attenta a tutti i problemi e sempre pronta a sacrificare la sua giornata pur di seguire con la massima attenzione i figli e la casa. La nostra vita matrimoniale , preceduta da un lungo periodo di fidanzamento, è
stata sempre contrassegnata da un completo accordo sia per quanto riguarda le cose di tutti i giorni che per quanto concerne l’intesa sessuale . Anna , è questo il nome di mia moglie, pur ostentando un aspetto molto controllato, ha sempre avuto una grande attenzione nel vestire anche se, pur non avendo preclusioni, non ha mai oltrepassato certi limiti diciamo di normalità. Di carattere non si può sicuramente definire o lontanamente avvicinare a certe donne che trasudano ipocrisia da tutti i pori della pelle tanto che il suo aspetto è sempre sereno ed estroverso. Fisicamente è il tipo di donna affascinante ed , aggiungo io, molto sexy anche quando non vuole esserlo, è alta un metro e sessanta con un seno di terza misura ed un culetto che tende da sempre ad essere un pochino… abbondante, viso delicato con occhi scuri , capelli biondo cenere molto sottili ma mossi e labbra che sembrano disegnate dal più grande artista del mondo e per finire, le sue gambe…. sempre inguainate da calze leggere e delicate e sorrette da scarpe snelle e rigorosamente con tacco alto……. insomma una donna molto affascinante ed attraente.
Amarsi è stata la costante di tutti questi anni che sono trascorsi anche per noi con alti e bassi ma sempre con un senso di rispetto reciproco che ci ha permesso di superare in ogni occasione gli ostacoli più difficili tanto da non sfiorare in nessuna occasione mai, la sempre temuta situazione di monotonia matrimoniale.
Ho dovuto necessariamente fare questa lunga premessa nella speranza di dare più risalto a ciò che sto per raccontare, penso infatti che l’importanza di un accadimento stia non tanto nella quantità dello stesso ma nella qualità ed ancor di più nella situazione nel quale esso si sviluppa.
Una domenica di agosto di un paio di anni fa, fummo invitati da alcuni nostri amici ad una festa di comunione come tante se ne celebrano in quel periodo dalle nostre parti. Io non ero molto entusiasta della cosa ma , al contrario di me Anna aveva voluto curare ogni particolare come d’altronde è suo solito fare e siccome si trattava di dover andare in una cittadina distante un centinaio di
chilometri dalla nostra, mi aveva praticamente costretto già dalla mattina al lavaggio dell’automobile mentre lei aveva pensato all’acquisto del regalo e all’abbigliamento .
Che quel pomeriggio sarebbe divenuto speciale lo si capì già’ mentre eravamo a casa poco prima della partenza infatti dopo essermi preparato a dovere ed in anticipo, come faccio di solito, rimasi in attesa che anche Anna si vestisse. La vidi uscire dal bagno nuda con la carnagione appena abbronzata ed accuratamente levigata e con la peluria del suo pube debitamente curata. Aveva spalmato il suo corpo con della crema pertanto non indossò nulla e si sedette davanti allo specchio per truccarsi. La vista di quelle gambe leggermente aperte e di quella schiena inarcata e protesa per meglio controllarare il suo viso mi crearono subito un piacevolissimo eccitamento tanto che , con diverse motivazioni, feci in modo di passare più volte in camera per poterla vedere il più possibile, finché arrivai a sedermi sul letto fingendo una improbabile conversazione. Dopo poco Anna terminò il suo trucco e si diresse verso il guardaroba da dove tirò fuori un completino intimo nuovo tutto di pizzo con slip abbastanza sgambati e reggiseno a balconcino di colore bianco , indossò i due indumenti con una calma che a me sembrò interminabile…. era bellissima e molto attraente…. dopo indossò un paio di scarpe chiare con tacco alto ed infine la sorpresa…… dal guardaroba uscì il nuovo completo comperato per l’occasione… era chiaro, color verde acqua ed era formato da un abitino con spalline di forma semplice,
completato da una giacchina corta dello stesso colore. Anna indossò l’abito e subito mi resi conto che era ben accostato al suo corpo tanto da evidenziarne senza esitazioni le forme bellissime del seno e dei fianchi ma cosa decisamente più sensazionale era più corto di dieci o quindici centimentri rispetto alle sue abituali lunghezze al punto da scoprirle le gambe oltre la metà delle sue
cosce……. lei era assolutamente eccezionale ed attraente.
Uscimmo di casa ed io mi avviai verso l’automobile, Anna chiuse il portone e mi raggiunse poco dopo, aprì la portiera e salendo ci rendemmo conto che per sedersi quell’abitino aveva bisogno di andare ancora un po più sù scoprendole quasi completamente le gambe. Una volta partito iniziai a farle complimenti ed ogni tanto, non potendone fare a meno, a toccarle le gambe arrivando in più
occasioni a lambirle le mutandine che in più occasioni diventavano visibili senza troppo sforzo. Anna provò ad accavallare le gambe ma subito dopo desistette perchè, mi disse, l’abito le tirava troppo e poi scopriva troppo….. rimase così a gambe unite sedendosi un pochino di lato quasi a cercare di nascondersi solo che non esisteva posizione che la proteggesse adeguatamente.
Imboccai l’autostrada e dopo qualche chilometro ebbi la necessità di fermarmi per fare rifornimento nonché per un desiderio di caffè…. che mi assaliva già da qualche minuto. Mentre arrivavo alla stazione di servizio invitai Anna a scendere con me per prendere qualcosa al bar ma lei mi disse che preferiva attendere in auto, così fermatomi, scesi e chiesi al benzinaio , un ragazzo
bruno che subito mi salutò molto cordialmente, di fare il pieno.
Mi diressi verso il bar che si trovava , come spesso accade negli autogrill, a dieci metri dalla pompa di benzina, entrai ed attesi che fosse pronto il caffé che avevo chiesto nel frattempo e mentre iniziai a berlo mi girai quasi a controllare, verso la mia auto sfruttando la vetrata del bar stesso….. vidi l’auto con dentro mia moglie e vidi il benzinaio che con molta solerzia stava nettando i vetri non mostrando alcuna fretta di finire .
Non volevo credere ai miei occhi ma era proprio vero……. quel ragazzo stava decisamente sbirciando attraverso i vetri…. lo si capiva benissimo…… io Invece di reagire in qualche modo ( in altre occasioni molto meno palesi di questa avrei dato seguito con azioni non proprio … razionali alla faccenda), rimasi letteralmente bloccato a guardare, con addosso una strana ma travolgente
eccitazione mai provata prima…….. cosa stava succedendo? Qualcuno guardava impunemente le cosce di mia moglie ed io ero li fermo a guardare?
Terminai di bere il caffè ed uscii incamminandomi verso la macchina, il ragazzo mi venne quasi incontro ed io estrassi i soldi dal mio portafogli facendo finta che nulla fosse successo e guardandomi bene dal far trasparire anche lontanamente che mi fossi accorto della scena. Salii in auto e con lo stesso silenzio di poco prima, misi in moto e partii. Pur decisamente frastornato e
confuso, capii subito che Anna aveva cambiato umore e che qualcosa era successo, evitai però, per qualche minuto, di parlare anche perchè non avevo l’idea precisa o le giuste parole per cominciare ma alla fine fu lei a rompere il silenzio chiedendomi se mi fossi accorto di quello che le era successo…….. avrei voluto per un momento dire di si ma non ne ebbi il coraggio e così risposi negativamente e le chiesi delucidazioni. Anna iniziò a dirmi che il ragazzo della stazione di servizio con la scusa di pulire i vetri
dell’auto si era soffermato senza troppo riguardo a guardarle le cosce e che con sicura probabilità aveva potuto vedere , vista la posizione privilegiata, anche le mutandine ( preciso che mentre parlava la mia eccitazione era diventata quasi insopportabile ) aggiunse inoltre che il suo imbarazzo era stato ancor più forte vista la impossibilità di muoversi o cambiare posizione in quanto , secondo lei, le cose sarebbero peggiorate ed era per questi motivi che aveva, suo malgrado, deciso di rimanere con le gambe unite perchè, aggiunse, il cambiare posizione avrebbe alimentato probabilmente ulteriori sguardi indiscreti. Avrei potuto sopire in quel momento la discussione ma dalle mie labbra uscirono invece parole che avrebbero segnato per noi un nuovo quanto esaltante punto di partenza: infatti dissi ad Anna, con una semplicità quasi disarmante, che la cosa non mi sembrava poi così grave e che in qualche modo sarebbe stato difficile se non impossibile che un altro uomo non avesse notato quelle gambe che uscivano così
imperiosamente da quell’abitino. La sua replica immediata fu quella di tentare ancora una volta di coprirsi meglio le gambe, poi invece mi disse se non era il caso di tornare indietro per indossare un altro capo meno…. appariscente (mentre lo diceva tentò anche di addossare la colpa della eccessiva cortezza dell’abito alla commessa del suo abituale negozio ), ma io, dopo averle messo
una mano sulla coscia , le dissi che tutto sommato poteva andare cosìe che quell’abitino non mi sembrava poi così audace anche se in realtà lo era e come, ma le mie parole sembrarono tranquillizzarla .
Continuai il viaggio guardando magneticamente le sue gambe e ripensando a quello che era successo, ero talmente frastornato che mi ritrovai nella sala dell’hotel dove eravamo stati invitati quasi senza accorgermene, ma fu proprio Anna a svegliarmi…. chiedendomi ancora una volta se stava bene o se era esagerata ed io , dopo averla guardata di nuovo come per controllarla, la esortai a godersi tranquillamente la festa senza problemi. Ciò che temevo ma che desideravo ardentemente non tardò a verificarsi infatti mia moglie fu subito al centro dell’attenzione sia degli uomini che delle donne presenti , queste ultime con occhiate o complimenti diretti ma credo anche con commenti, gli uomini invece iniziarono a girarle attorno in vari modi cercando , vista la presenza delle loro rispettive donne, di godere il più possibile della sua vicinanza, un mio amico invece fece di più tanto che con la scusa di fare foto alla fidanzata, Anna era seduta in quel momento insieme a lei , fece quattro scatti alle due donne sedute spostandosi in diverse posizioni ( dopo qualche giorno ci fece dono solo di una delle quattro foto dicendomi che era l’unica e non sapendo certamente che io invece lo avevo visto , le altre tre io non le ho mai godute ma la mia mente le ha ben impresse come se fosse successo, tanto che diverse volte ho fantasticato del mio amico mentre si masturbava guardando le gambe di mia moglie ), poco dopo Anna fu invitata a ballare …… vi confesso di non aver dimenticato nulla di quel momento….. si trattava di un ritmo di mambo e lei che ama molto ballare, non resistette alla tentazione ma durante … l’esibizione, per due volte scoprì le gambe fino a mostrare , anche se per una frazione di secondo, le sue mutandine.
Oramai non riuscivo più a capire cosa mi passasse per la testa, mi sembrava tutto così strano, travolgente, avrei voluto essere geloso ma non mi riusciva, avrei desiderato Anna con un altro abito non cosi sexy come quello, ma al contempo desiderai che quel vestito fosse ancora più corto anzi ebbi la netta sensazione di desiderare che si spogliasse completamente lì…. in mezzo alla
sala, donandosi in pasto a chi, di sicuro, avrebbe fatto qualunque cosa pur di vederla nuda………… insomma una cosa era ormai certa……… avevo capito che il piacere che provavo nel vedere mia moglie così vestita in mezzo alla gente, altro non era che l’inizio di un nuovo rapporto tutto da scoprire insieme alla donna che amavo , mi rimaneva però di capire cosa ne pensasse effettivamente lei. Il ritorno , a notte inoltrata, fu dominato dalla mia voglia di parlare con Anna , cosa di cui continuavo ad avere timore, e da una eccitazione che era insostenibile e che prese subito il sopravvento non appena saliti in auto infattti iniziai a toccarle le gambe tanto ammirate, a carezzarla, poi imboccata l’autostrada le chiesi di sfilare le mutandine per meglio poterla toccare, lei lo fece senza batter ciglio sollevandosi il vestito e rimanendo con il suo culo a contatto del sedile, ma io non ero ancora soddisfatto e cosi decisi ,
toccandole la schiena, di tirarle giù la chiusura a zip ….. le scoprii le spalle e lasciai che l’abito cadesse sui fianchi quindi le dissi di togliersi il reggiseno….. rimase così nuda completamente con l’abito arrotolato sui fianchi…… avrei voluto fermarmi e scoparla invece iniziai a masturbarla trovandola eccitata come poche volte era capitato; lei però spaventata dall’idea che qualcuno potesse vederla decise di indossare la giacchina , questo permise a me di poterla avere nuda ma più disponibile e tranquilla.
Allargò le sue gambe lasciandosi masturbare in un modo talmente coinvolgente che dimenticai completamente il mio precedente desiderio di scoparla, mentre la toccavo lei prese a carezzarsi i seni ma poi all’improvviso si chinò su di me e dopo avermi slacciato i pantaloni avolse il mio pene con un calore irripetibile.
Arrivammo a casa senza parlare minimamente delgli accadimenti di quella giornata e per diverso tempo ancora , quasi tre mesi, ci fu tra di noi un silenzio completo come per dimenticare ma che invece si rivelò poi fatto per riflettere meglio….
….. avevamo bisogno di tempo. FINE

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