In attesa di convolare a Nozze con Wizard (dopo 10 anni di vita trascorsi insieme sarà pure ora! ), trascorro tutti i fine settimana a casa sua.
Si cena con amici, si fà un po’ di chiacchiere, per poi finalmente rimanere soli, o quando capita, con la mia amica M. (amica di vecchia data: esplorammo i piaceri saffici quando eravamo tutte e due bambine, e da quel tempo non ci siamo più perse di vista, ripetendo ogni tanto i nostri giochi, per il nostro piacere e quello di Wiz).
P. S. : noi non abbiamo mai frequentato fermoposta o scambisti abitudinari, e al momento M. èl’unica persona a cui abbiamo aperto la coppia.
SABATO SERA
Rimesso in ordine l'”orgia” di bistecche ai ferri (anche loro!!! ) che si era completata ad opera di me, Wiz e M. , in camera da pranzo, ci eravamo messi a vedere un film in camera da letto (“Quando eravamo repressi”, che è veramente carino e lo consiglio a tutti, proprio perchè prende in giro gli scambisti abitudinari e i forzati del “facciamolo in 16! “). Al termine del film, durante il quale avevo abbondantemente pomiciato con M. , ho inserito nel videoregistratore il nuovissimo “Buttman: Bendover Brasilian Babes” (John Stagliano è il mio regista hard preferito, perchè i suoi filmati della serie “Buttman” sono insoliti: anche a me e ad M. piace vedere qualche bel sederino femminile, quindi cosa c’è di meglio dei “bela bunda” originali brasiliani). Ci volle poco per rendere l’atmosfera più “calda” di come lo era già (un grosso aiuto lo dà il fatto che le mansarde hanno questa caratteristica: accumulano il caldo di giorno, restituendolo di notte e rendendo l’ambiente un vero inferno; a poco serve il condizionatore, fra l’altro un bel po’ vecchiotto e rumoroso). Affidammo la telecamera alla nostra amica M. , chiedendole di documentare la serata e invitandola a riprendere soprattutto me (e dandoci così la possibilità di deliziarvi con le immagini che troverete nella area ASK Utenti), che con un po’ di dispiacere per non poter partecipare cominciò a riprendere. Wiz legò le mie caviglie con della corda bianca, facendo diversi giri intorno ad esse. Lo stesso fece con i polsi, e cominciò a baciarmi sul collo, scendendo poi sul seno.
I miei capezzoli si inturgidirono immediatamente, incominciai a sentire fremiti dappertutto; Wiz prese la bottiglia di “Lancers” rosè dal congelatore e la stappò, riempiendo il suo bicchiere per metà. Versò qualche goccia del vino sul mio ombelico, tanto quanto poteva contenerne, asciugandolo poi con la lingua.
Continuò la discesa verso la mia natura, baciandomi sempre più in profondità. Era una settimana che non mi depilava (in genere lo fa lui, perchè viene decisamente meglio e piace moltissimo a tutti e due che sia lui a farlo).
Decidemmo quindi di rinnovare la mia acconciatura intima, e dopo avermi liberato le caviglie mi portò in bagno, dove sul bidet cominciò l’epilazione. Di solito radiamo accuratamente tutta la parte inferiore lasciando soltanto un piccolo quadratino sul Monte di Venere, stavolta invece mi pulì quasi completamente.
L’operazione aveva vistosamente eccitato Wiz, ed io sentivo la mia micina completamente inumidita. Decise di continuare i suoi baci sotto la doccia legandomi con la corda i polsi all’erogatore. M. , registrando la scena, cominciava intanto a masturbarsi con la mano libera.. Poi Wiz si alzò e fece scivolare la corda così da potermi inginocchiare e restituirgli il piacere che mi aveva dato. è una delle cose che preferisce e spesso mi dice che sono molto abile nel baciarlo in quel modo. Quando capii che era arrivato il momento, mi alzai e appoggiai i miei glutei sulla sua punta svettante.
Mentre mi inchinavo in avanti lui aveva cominciato a penetrare la mia bollente fessurina. Dopo qualche minuto di piacevolissimi affondi, uscì da me per accovacciarsi e preparare con la lingua il mio orifizio posteriore.
Brividi indescrivibili mi percorrevano la schiena e tutto il resto del corpo e mi trovai dopo poco a godere la sua carne nel mio forellino posteriore.
Avevamo oramai perso tutti i controlli e cominciò a mordermi sulle spalle e sul collo.
Capii dal suo respiro che era vicino ad esplodere, mi posizionai per poter accogliere il suo piacere in bocca e sul mio viso. Rimasi in quella posizione, con la bocca piena e col viso imbrattato continuando a baciare il suo membro perchè sapevo che presto avremmo goduto del piacere di una “doccia diversa”.
Intuii il giungere di questa e chiusi l’acqua della doccia: il getto bollente cominciò a scorrere sul mio seno e io direzionai con le mani il glande in modo da farmi raggiungere dalla pioggerellina anche sul viso e in bocca rimuovendo così i residui del precedente amplesso.
M. si unì a Wiz in questa operazione bagnandomi sulle cosce e sulla mia fessurina bollente.
Mi slegarono i polsi e insieme procedemmo ad una doccia rigenerante con acqua fresca.
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ii La catena pendeva dal robusto gancio del soffitto (sopporta una enorme e pesante plafoniera di Fontana Arte, che al momento avevamo staccato per la pulizia).
Senza dire nulla mi posizionai sotto di essa: Wiz mi legò i polsi in modo che avessi le braccia ben tese in alto. Per facilitare questa operazione mi misi in punta di piedi, così che una volta terminata la legatura, appoggiando i talloni per terra, avessi le braccia in discreta tensione. L’ultimo frutto del nostro bricolage era una frusta: una striscia di cuoio nero arrotolata e incollata intorno ad un vecchio vibratore di plastica rigida e nera serviva da manico, e nove laccetti di cuoio erano fissati ad una delle estremità. Anche io non vedevo l’ora di provarla, ed evidentemente Wiz lo capì. Cominciò a colpirmi sulla schiena da vicino, tanto che i laccetti di cuoio arrivavano sino sul davanti fin quasi al seno. Qualche colpo inferto di lato aveva colpito addirittura i miei capezzoli, facendoli indurire all’inverosimile. Neanche il mio culetto fu risparmiato, e rimasero coinvolti anche i fianchi.
Ero completamente segnata da rosse strisce: schiena, glutei, fianchi, lati del collo, e seno. Sentivo i miei umori sgocciolarmi all’interno delle cosce insieme al sudore. Stavolta ero stata colpita molto più forte del solito, non so se per un eccesso di Wiz, o se perchè mancava la mano alla nuova frusta, ma non ero affatto dispiaciuta.
Wiz prese uno dei miei “giocattoli” (con cui mi diverto spesso con M. mentre lui ci fotografa, prima di unirsi a noi): non mi piacciono i soliti vibromassaggiatori “a pile”, preferisco quelli realistici che assomigliano in tutto e per tutto al pene vero. Il mio preferito, è l’ultimo acquisto (in un fornitissimo pornoshop alla periferia di Roma, dove si può trovare di tutto, comprese delle videocassette S/M veramente interessanti ed “estreme”), è quello che replica gli attributi di Jeff Stryker (un pornoattore: 26x6cm. ).
Lo montò al contrario sulla cinghia usata solitamente da M. , in modo che indossandola mi potesse penetrare per più della metà della lunghezza, rimanendo così fissato dentro di me.
Mi applicò ad ambedue i capezzoli dei pesi (sono dei pesi con delle clips che in genere utilizziamo per tendere la tovaglia sul tavolo da pranzo): all’inizio stringono un bel po’, ma passato il dolore iniziale mi piace vedere i miei seni tesi. Cominciò a baciarmi l’anellino posteriore (siamo veri patiti del secondo canale), e dopo avervi depositato abbastanza saliva, mi penetrò nuovamente, riempendomi.
I miei seni sobbalzavano ad ogni affondo di Wiz, e M. che aveva abbandonato del tutto il camcorder al termine del nastro, mi colpiva con la frusta sulle gambe e sul seno.
Wiz mi tolse la cinghia, e mi applicò due clips alle labbra della mia micina. L’effetto migliorò quando tolse le clips dal mio seno e le aggiunse alle due già applicate sotto.
Provai piaceri indescrivibili, tanto da pensare come sempre se io sia una vera masochista e lui un vero sadico, o se semplicemente si tratti di un gioco.
M. è vicina alla laurea in medicina e vedendo i miei seni liberi pensòche fosse forse giunta l’ora di farmi provare una sensazione che lei conosceva molto bene:
due anni fà si è applicata un orecchino al seno sinistro (c’e uno studio a Roma che oltre ad eseguire tatuaggi applica anche questo tipo di gioielli, ma posso garantire come testimone oculare, che lei se l’è applicato DA SOLA!!! ).
Dopo molte lamentele (anche perchèio non abito ancora con Wizard, e dal lunedìal venerdì vivo con mia madre che già aveva mal sopportato il tatuaggio sul mio culetto vedendolo quando ho provato i costumi per il mare, figuratevi… ) e reclami riguardo al dolore, M. mi assicurò che non avrei sentito nulla.
M. disse di avere nella sua borsa da medico (deve solo dare la tesi) solamente dei “monouso da sutura” non troppo grandi, e la piccola sterilizzatrice elettrica avrebbe reso sterili due spille da balia che Wizard (aveva degli occhi così strani in quel momento) aveva tirato fuori dall’astuccino del cucito.
Dopo una decina di minuti (tecnologia moderna!!! ) la sterilizzatrice si aprìe mostrò le due spille.
M. indossò i guanti da chirurgo monouso estraendoli da una confezione simile a quella dei fazzoletti Kleenex, e mi poggiò sui lati del capezzolo destro due cubetti di ghiaccio.
Sentivo un freddo indescrivibile sulla zona: M. tastò il mio seno in modo assai diverso da come faceva di solito (a dire il vero anche il suo pallato oculare era assai strano), e tenendo il mio capezzolo tra pollice e indice cominciò ad inserire la punta dell’ago. Spinse lentamente e vidi uscire la punta dall’altra parte del mio capezzolo: non avevo sentito molto dolore e mi eccitai nel vedere sostituire all’ago una delle spille da balia.
Decisi allora di ripetere l’operazione all’altro seno.
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I miei seni erano ornati dalle due spille da balia, e il vederli mi provocava copiosi umori nella mia natura. Vidi uscire delle piccolissime goccioline di sangue dai buchi delle spille che colarono sul mio torace. Wiz aveva documentato l’operazione con delle Polaroid.
M. prese a leccarmi tra le labbra allungate dalle clips mentre Wiz scioglieva la catena che mi teneva bloccata al gancio. Mi trovai in ginocchio, a godere un favoloso 69 con M. , alternando la sua micina con il membro rigido di Wiz, che masturbandosi godette sulla peluria di M.
Leccai tutta la calda crema e , giratami, resi partecipe del sapore anche M. con un bacio appassionato, mentre la continuavo a penetrare furiosamente con tre dita.
Completammo la serata con un amplesso collettivo, con Wizard che alternava ai miei fori quelli di M. , e fummo tutti e tre pienamente soddisfatti. M. prima di andare (raggiungeva i genitori che erano andati al villino che hanno vicino Roma), propose di rendere permanente uno degli “orecchini” applicandomi del filo sterile, avrei dovuto tenerlo per tre giorni e poi sotituirlo con un anellino d’oro di mio gradimento.
La mia indecisione a riguardo era forte, e fu Wizard a convincermi per il no.
Avevo provato una sensazione assolutamente nuova: vista in videocassetta era sembrata una cosa dolorosa, ma da protagonista mi era proprio piaciuta.
Ci aveva eccitato inverosimilmente, e nel riguardare le Polaroid mi eccitai ancora di più.
Forse una volta stabilita a casa di Wizard (le Nozze saranno il prossimo anno) non mi dispiacerebbe avere un orecchino sul seno, mi èsempre piaciuto essere diversa da tutti.
Lo stesso fatto di dividere con Wizard la mia amicizia con M. mi eccita da morire, ed ha rafforzato moltissimo la nostra unione. FINE