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Spagna

Fuori nevica.
Speriamo di non trovare ghiaccio lungo la strada.
La sogno da tanto tempo, da troppo per far si che qualcosa la rovini.
Ricontrollo le valigie un’ultima volta. è la mia ottava ultima volta.
Ma che ci posso fare, sono un po’ distratta e voglio che tutto sia perfetto. Lui è nell’altra stanza a fare la stessa cosa! !
Anime gemelle.
Quando ci siamo incontrati per la prima volta (al ballo del liceo) ci odiavamo.
Lo consideravo troppo perfettino, troppo con i piedi per terra, un po’ come me. Il nostro è stato un innamoramento lento, graduale.
Stiamo insieme da molto, moltissimo tempo. Dopo l’università ci siamo sposati. La nostra era una vita felice, sempre allegra, senza problemi.
Mi sembra incredibile che dopo 10 anni di matrimonio stia per finire tutto.
Forse era tutto troppo perfetto, troppo uguale. Fatto sta che vogliamo provarci un’ultima volta prima di andare dall’avvocato. è per questo che abbiamo deciso di partire. Località prescelta:
la Spagna, la culla della passione, del sentimento, della sensualità (non facciamo sesso da più di due anni).
Lo so che la Spagna, in inverno, è una meta un po’ insolita, ma volevo fare qualcosa fuori dagli schemi, almeno una volta nella mia vita.
Carichiamo i bagagli sulla nostra familiare e partiamo.
Fra due ore fermata di 7 minuti all’autogrill, il tempo di mettere benzina e di sbrigare certi “bisogni”. Quindi altre 3 ore di viaggio fino all’aeroporto dove partiremo dopo mezz’ora.
Ha considerato tutto, ritardo causato dal traffico, dal tempo, ritardo dell’aereo, persino il tempo necessario per far riscaldare la macchina.
Tutto perfetto, tutto organizzato.
Inizio a odiare tutto questo. Finalmente sull’aereo e finalmente in Spagna.
Ci dirigiamo subito verso l’albergo e posiamo i bagagli.
Ci sediamo ai bordi del letto e iniziamo a guardarci negli occhi. Avremo passato così quasi 15 minuti.
Non ci posso fare niente, provo indifferenza per lui. Per lui e per tutto quello che fa. Provo comunque. Mi avvicino piano piano a lui e inizio a baciarlo, prima con tenerezza, poi con sempre più passione. Lui ricambia. Ma non c’è niente da fare.
Decidiamo allora di goderci un po’ le nostre vacanze e ci addobbiamo come i classici turisti: macchina fotografica e … (nient’altro. è inverno, gli zoccoli e il cappellino di paglia sono un po’ sconvenienti).
Usciamo in Piazza. Fa un certo effetto vedere un paese che i libri ci descrivono come caldo e afoso, pieno di neve. è incredibile. Tutto questo bianco mi fa anche un po’ male agli occhi.
Comunque iniziamo il giro, ma dopo mezz’ora siamo costretti a ritornare in camera. Fa troppo freddo per restare fuori.
Stiamo un po’ nella Hall dell’albergo e lì non posso fare a meno di notare il portiere che ci aveva consegnato le chiavi prima.
Il tipico spagnolo per certi versi: alto, carnagione olivastra, dei bei capelli neri, un po’ ondulati, non troppo, al punto giusto. L’unica nota stonata sono gli occhi: ha due incredibili occhi grigio-azzurri, che risaltano notevolmente sotto quei sopraciglioni neri. Oddio, non è che ci stiano male, però fanno uno strano effetto. Un effetto molto eccitante e sexy.
è molto aperto e ospitale e mi rivolge subito la parola. Scopro che è anche molto intelligente, che ha 27 anni e che è lì per poter racimolare un po’ di soldi per andare in America durante le vacanze estive.
Devo confessarlo, ho iniziato subito a fantasticare situazioni incredibili con lui. Mentre parlava desideravo riempirlo di baci dappertutto, baciare quelle sue labbra carnose, riempire di morsi le sue piccole e perfette orecchie, il suo collo, lungo e armonioso, e tutto il resto.
Credo che mio marito mi abbia letto nel pensiero perché con una scusa mi riporta in camera.
Allora qualcosa c’è ancora. Se c’è la gelosia vuol dire che c’è ancora un po’ di sentimento, un po’ d’amore.
Inizio a spogliarmi e a prepararmi un bel bagno caldo. Aggiungo all’acqua una goccia di bagnoschiuma al cocco e un bel po’ di sali profumati. Non potete immaginare quanto sia bello immergersi in un mare di schiuma. Mi sentii subito meglio. Iniziai a strofinarmi dappertutto, immaginando che fosse il bel portiere a farlo. Purtroppo, però, ne io né lui arriviamo a strofinare la schiena. Chiamo quindi la mia metà e affido a lui questo incarico. Sapete, ora che ci penso è da tanto che questo non succede più. Ultimamente ho sempre usato lo spazzolone e lo avrei usato anche oggi, ma me lo ero (come ben potete immaginare) scordato. Lo sapevo che dovevo rivedere la valigia ancora una volta.
Comunque devo ammettere che non mi dispiace affatto. è ancora bravissimo. Mentre strofina inizia a baciarmi i capelli, poi il collo, poi di nuovo i capelli, in un continuosali-scendi molto sensuale. A quel punto si sarebbe dovuto spogliare, entrare nella vasca a iniziare a fare l’amore, come è normale. Ma lui mi sciacquò la schiena e se ne ritornò semplicemente di là. Fu la prima volta che mi lasciò sorpresa e senza parole. La prima volta dopo 20 anni che lo conoscevo. Finii di lavarmi e andai subito di là. Era sdraiato a leggere uno dei suoi soliti libri sulla psiche umana. Era seminudo.
Indossava ancora i pantaloni, ma non aveva ne i calzini né la maglietta. Aveva un petto meraviglioso, non me lo ricordavo così perfetto.
Ah, già, mi ero scordata che da un anno a questa parte aveva cominciato a frequentare una palestra e che io avevo accettato passivamente questa sua decisione. All’epoca devo ammettere che non me ne fregava assolutamente, ora lo ringrazio per aver preso questa decisione.
Io ero avvolta in un asciugamano più piccolo delle mie unghie e lo guardavo estasiata. Lui se ne deve essere accorto perché inizia a muoversi lentamente fino a raggiungere una posizione dive tutta la sua bellezza veniva esaltata.
Dovete sapere che è un narciso e che come vuole la perfezione nelle cose che fa, la vuole anche nell’aspetto.
Mi avvicino e mi asciugo davanti a lui ben bene, dappertutto, anche nelle più piccole fessurine.
Lui rimane impassibile, ma lo so che sotto sotto si sta “riscaldando”. Poggia il libro e inizia a squadrarmi da capo a piedi. Se permettete anche io ho un corpicino niente male. è pieno, morbido, ma anche bello sodo e scattante. Mi avvicino ancora di più e inizio a slacciargli i pantaloni, glieli sfilo lentamente, tirandoli da tutte e due le gambe. Porta un paio di boxer aderenti che esaltano quel suo culetto sodo che riempirei di morsi e baci. Gli tolgo anche quelli e inizio a baciarlo prima sulla fronte, scendendo poi sul naso, sugli zigomi, sul mento, senza toccare le labbra, ma girandoci intorno.
Il suo corpo è freddo (sta nevicando adesso) e inizio a baciarlo sul pomo d’adamo, gli bacio le spalle, il petto, l’ombelico, e risalgo ripetendo tutto al contrario. Lui intanto prende i miei seni fra le sue mani. Meravigliose mani. Le mani che tutti dicono da musicista, con dita lunghe e affusolate che ti sanno far provare un immenso piacere, se vogliono.
Mi sdraio sopra di lui e continuo a baciarlo, questa volta voracemente sulle labbra. Sento le sue mani che continuano a salire e scendere sulla mia schiena. Intanto mi mordicchia i lobi. Le orecchie sono la mia parte più sensibile e lui lo sa bene, e ne approfitta. Faccio per mettermi sopra di lui ma mi gira di scatto ed è lui che mi monta sopra. Mi penetra piano piano, dolcemente, poi inizia ad accelerare il ritmo. Non si sente un fiato nell’aria, i nostri respiri sono all’unisono, dapprima bassi, poi sempre più forti e intensi, affannosi [Siamo sempre stati uguali.. ].
Dopo ci prendiamo una piccola pausa. Mi avvicino al frigo e ne tiro fuori una coppa di piccole fragoline rosse, le mie preferite, così dolci e succose. Mi siedo affianco al mio amore [come sono sdolcinata dopo un po’ di sesso! ] e lui mi toglie la ciotola di mano e mi lancia uno sguardo che solo io e lui riusciamo a decifrare.
Ricominciamo a fare l’amore. Lo facciamo in tutti i modi possibili e immaginabili, in tutte le possibili varianti, un sacco di volte.
La mattina mi sono risvegliata fra le sue braccia e non mi volevo più staccare, faceva troppo freddo intorno e lui era così caldo!
Si sveglia un minuto dopo di me e dice di preparare i bagagli che si ritorna a casa.
Vado a rendere le chiavi della camera e lì vedo il mio bel portiere. Giunta di fronte a lui lo fisso negli occhi, porgo le chiavi e gli rivolgo un sorriso. Insieme al sorriso riesco solo a dire:
-Grazie, grazie di tutto”.
Quindi salgo in macchina. Il motore inizia a vibrare, piano piano, poi sempre più forte fino a mettersi in moto. Va alla grande. Come il nostro rapporto.
E poi, se ci sono altri problemi c’è sempre la Spagna, il mio bell’hotel e il mio bel portiere. FINE

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