Conoscevo Clara da tempo, eravamo stati compagni di scuola e venivamo dalla stessa cittadina. L’avevo sempre ritenuta una donna tremendamente affascinante ed intrigante: capelli neri corti, occhi che sembravano due pietre, labbra carnose e soprattutto un seno enorme (una sesta misura abbondante), tutto naturale e incredibilmente marmoreo.
A voler essere pignoli Clara aveva qualche chiletto di troppo, ma le dita affusolate e il bel culo facevano ancora pendere la bilancia dalla parte della mia amica. Era sempre stata una ragazza discreta, qualche flirt ai tempi delle scuole (sempre con ragazzi estranei alla nostra compagnia) e poco più, ma quando si parlava di sesso Clara non aveva rivali a livello di fantasia, classe ed erotismo. Eravamo amici, nulla più, ma spesso avevo sognato una notte con lei: chissà se i fatti avrebbero uguagliato le parole! Ormai eravamo dei trentenni ed erano alcuni anni che non la vedevo, si era infatti trasferita ad un centinaio di km. dopo essersi sposata con Michele, un nostro coetaneo che veniva da fuori, finchè un giorno ci rincontrammo in seguito alla nostra adesione ad un associazione culturale di una cittadina a metà strada fra le nostre attuali. In quegli anni ci eravamo sentiti solo alcune volte per telefono e quando ci abbracciammo e i suoi seni si schiacciarono contro il mio petto, il mio membro si indurì repentinamente e di questo Clara se ne accorse perché le scappò un risolino che mi sembrò terribilmente eccitante.
Ebbi modo di conoscere anche Michele, un bel ragazzo, simpatico e disponibile. Insomma, una bella coppia, sensuale ed interessante. Una sera, durante la pausa di una riunione (Michele era assente), io e Clara ci concedemmo un bicchiere di spumante in un bar vicino per brindare alla nostra amicizia ritrovata e in quel frangente lei mi confidò il desiderio suo e di Michele di sperimentare l’amore a tre, facendo entrare nel loro rapporto un secondo uomo. Io, fra il serio e il faceto, mi proposi subito e Clara, carezzandomi il volto, rispose
“Era la risposta che speravamo di avere, ci divertiremo parecchio noi tre… “. Ci incontrammo tutti e tre due giorni dopo, ad una cena dell’associazione, e poi trascorremmo tre ore buone in un locale per conoscerci meglio: Michele e Clara erano aperti, disinibiti, gentili, intelligenti, di classe e soprattutto intriganti. Fissammo l’appuntamento per la sera dopo, un venerdì, a casa loro. Quel giorno in ufficio non riuscii a lavorare, ero tremendamente eccitato dall’idea di un rapporto a tre con la mia amica e suo marito che più volte fui sul punto di andare al bagno a masturbarmi! Alla sera partii in macchina e arrivai nella piazza della stazione della cittadina della coppia, dove Clara mi stava aspettando. Era vestita, come sempre, in maniera tremendamente eccitante: un velo di trucco, lucidalabbra rosa, un vestito molto aderente che le scopriva le gambe fino a metà coscia e con un ampia scollatura che metteva in mostra i suoi seni colossali, un ciondolo dorato al collo che cascava sul petto imponente e delle scarpe nere col tacco che la slanciavano parecchio.
Durante il tragitto Clara mi descrisse il menù gastronomico della serata e mi raccontò quello che la sera prima lei e Michele non mi avevano ancora detto, cioè che avevano intenzione di provare per la prima volta la doppia penetrazione anal-vaginale; ne avevano discusso quel giorno ed erano arrivati alla conclusione che il culo di Clara sarebbe toccato a me: la mia amica mi chiese se ero d’accordo e io per poco non uscii di strada con l’auto nel rispondere di sì! Mi spiegò che loro due avevano già avuto rapporti anali, ma che per una posizione così impegnativa era meglio che il didietro toccasse ad un pisello come il mio (di quindici centimetri, come avevo confidato alla coppia la sera prima), piuttosto che a quello di suo marito, che era oltre i venti. Arrivammo alla villetta dei due, molto carina e discreta, e fummo ricevuti da Michele, già nudo e intento ai preparativi per la cena; aveva un bel cazzo, notai. Clara mi intimò subito: “in casa nostra niente vestiti addosso! “, per cui mi feci indicare un bagno, entrai, mi spogliai completamente e mi diedi una rinfrescata.
Ritornai allora dai due che mi attendevano sui divani del salotto, entrambi nudi; alla vista delle tettone di Clara il mio membro, che era floscio, si inturgidì repentinamente e la cosa sembrò eccitare parecchio i miei ospiti che mi invitarono a sedere vicino a loro. Clara, in mezzo fra me e Michele, versò un aperitivo per tutti e tre e brindammo incrociando le braccia. La cena era pronta e consumammo il “menù afrodisiaco” (come l’aveva denominato Michele), annaffiato da dell’ottimo vino francese, discorrendo del più e del meno (di sesso, avevamo concordato, si sarebbe parlato dopo), anche se più volte dovetti distogliere lo sguardo dai seni di Clara (con quel ciondolo che ogni tanto vi spariva in mezzo! ), nonché dalla sua fica depilata e soprattutto dal suo culo, quando lei si alzava per prendere una pietanza. Al termine della cena Clara e Michele mi fecero sedere nuovamente sul divano: lui prese una bottiglia di champagne e tre bicchieri, mentre lei si unse discretamente con un olio dal profumo tremendamente eccitante. Michele si sedette di fianco a me e mi porse un bicchiere, Clara prima accese lo stereo e mise su un cd di musica strumentale molto sensuale, poi venne a sdraiarsi sopra di noi sorseggiando lo champagne.
La sua testa poggiava sulla mia pancia, un braccio era attorno al mio collo mentre le gambe avvolgevano il collo di Michele; Clara aveva addosso solo il ciondolo, un braccialetto al polso sinistro ed uno alla caviglia destra, più le scarpe: proprio come la volevo io e come avevo spiegato loro la sera prima. Io e Michele eravamo completamente nudi tranne che per le scarpe, un mio piccolo fetish! La mano destra di Clara con le unghie dipinte di rosa e tre anelli dorati, posò il bicchiere e passò fra i miei capelli; io, che fino a quel momento l’avevo solo abbracciata discretamente, cominciai a stringere fra le mani i suoi seni: erano colossali e marmorei, dai capezzoli turgidi come quelli di poche donne al mondo! Clara mugolò languidamente, mentre il mio pisello durissimo le si schiacciava contro la schiena nuda, Michele cominciò a masturbarla leggermente e anche il suo membro cominciò ad indurirsi, aveva davvero un bel cazzone, come aveva detto ridendo Clara la sera prima. Io e Clara ci baciammo, poi io cominciai a leccarle i capezzoloni, succhiandoli e mordicchiandoli, mentre Michele le leccava la fica, rosea e bagnatissima. All’improvviso Clara si alzò e spense lo stereo, Michele ripose lo champagne nel frigobar e i due mi invitarono in camera da letto; Clara ci prese sottobraccio entrambi ed entrammo nell’alcova: una camera con moquette blu, stampe erotiche alle pareti e un letto basso e ampio con le lenzuola del colore della moquette. Clara si sedette sul letto, io e Michele le stavamo in piedi davanti coi cazzi in erezione; lei, stuzzicandosi il clitoride, chiese
“allora, cosa facciamo? “. Michele le diede uno schiaffetto su una spalla e disse
“maleducata! Chiedi al nostro ospite! “. Io, ancora un minimo imbarazzato, esitai un attimo e poi dissi
“se vuoi prendere in bocca i nostri membri… “. Clara non se lo fece dire due volte e sorridendo maliziosamente prese i nostri peni uno per mano e cominciò a masturbarci lentamente. Era fantastico, ma lo fu ancora di più quando la mia amica iniziò a mettersi in bocca i piselli: a volte ne succhiava uno per un tempo piuttosto lungo mentre masturbava l’altro, e viceversa, altre volte dava due baci sulla punta di un cazzo e poi passava all’altro. Io ero in estasi e con la testa all’indietro e le braccia lungo il corpo, lasciavo che la mia amica si infilasse il mio membro completamente in bocca, oppure passasse la lingua sul suo orifizio; la situazione trasgressiva e la bravura di Clara mi stavano facendo provare un piacere mai sperimentato prima, sospiravo e dicevo ogni tanto
“ahhhh sìì così Clara, ahhh ancora”, mentre socchiudevo gli occhi dopo aver osservato la mia amica darsi da fare col mio pisello. Clara si buttò in piedi, ci abbracciò entrambi e mi chiese cosa volessi fare adesso; io non ebbi dubbi: la spagnola; ma una spagnola particolare che avevo accennato alla coppia la sera prima e che aveva eccitato da morire i due: Michele avrebbe dovuto stringere fra le mani le tettone di Clara mentre io vi infilavo il cazzo e sarebbe stato lui a muovere i seni su e giù. I due si posizionarono, io mi misi davanti a Clara e lentamente appoggiai il mio pisello fra le due tette di marmo, dissi
“cominciamo! ” a Michele e per un tempo indefinibile mi sembrò di essere in paradiso! Michele baciava la moglie sul collo, lei gemeva di piacere e io avevo il cazzo eretto allo spasimo! Ad un certo punto mi tirai indietro e dissi
“cazzolina ragazzi, è meglio fermarci un attimo perché sto per venire! “.
“Meglio che ti riposi un attimo” consigliò Michele e aggiunse
“ci vuoi vedere in azione? “. Dissi di sì e dopo pochi secondi Clara, in posizione “doggy style”, stava accogliendo il pisello del marito che la pompava in maniera decisamente sostenuta. Dopo un po’ mi sentii in grado di riprendere e cominciai a masturbarmi guardando la scena, finchè Clara non mi fece un occhiolino e mi invitò a riunirmi a loro: porsi il mio cazzo alla bocca di Clara e lei riprese a succhiarlo. Pochi secondi e andai nuovamente in estasi, stavolta presi con una mano la testa di Clara e ne accompagnai il ritmo della bocca, mentre Michele accelerava e decelerava di continuo i suoi colpi. Stavamo godendo tutti e tre come non mai, io e Michele ci scambiavamo degli sguardi d’intesa mentre la nostra partner sembrava eccitata allo spasimo. Clara si sdraiò sulla schiena, mi fissò negli occhi e mi disse
“adesso voglio te! “; Michele mi passò un preservativo, la coppia aveva espresso il suo desiderio di fare sesso sicuro, quindi me lo infilai senza problemi. Mi avvicinai alla mia amica che sdraiata mi attendeva a gambe larghe e lentamente feci entrare il mio pisello nella sua fica calda e bagnata. Cominciai a farmela prima piano e poi sempre più forte, godendo dei suoi gemiti, mentre Michele le passava il pisello sulle labbra e lei ogni tanto lo succhiava per un attimo. Tenevo una gamba di Clara col braccio sinistro e le passavo la lingua sulla caviglia e sul braccialetto che la ornava, mentre Michele le massaggiava le tettone.
“Sei fantastico” mi disse lei mettendosi a sedere sul letto
“… sembra addirittura che voi due abbiate già condiviso una donna, non è che mi nascondete qualcosa? ! ” aggiunse maliziosamente facendoci ridere di gusto. Era il momento della doppia penetrazione e Clara mi sembrò un minimo nervosa mentre il marito le lubrificava il buchetto con una crema speciale; io intanto mi ero sdraiato a riprendere un po’ le forze per questo gran finale, ma non ebbi molto tempo perché in men che non si dica Michele si era sdraiato a sua volta e Clara si stava lasciando scivolare sul suo cazzo: i due si abbracciarono e io mi avvicinai col pisello fra le dita. Michele cominciò ad allargare le chiappe di Clara per permettere al mio membro di entrarvi ed io, prima appoggiai il cazzo sull’orifizio e poi iniziai a spingerlo dentro, finchè entrò completamente! La mia amica che aveva già ritrovato la sua usale sicurezza ci disse
“dai, fatemi venire! ” e noi cominciammo a pomparla. Clara ci disse fra i gemiti che ce la stavamo facendo come due dei del sesso e che era incredibile come sembravamo affiatati nel farla godere! Ormai il mio cazzo stava per esplodere, ma per fortuna Clara venne prima di me urlando di piacere, mentre il suo umore le colava fra le cosce, caldo ed odoroso.
“Sono morta e sono in paradiso! ” esclamò Clara lasciandosi cadere fra le braccia di Michele, il quale disse
“voglio venire, Clara” e cominciò a masturbarsi mentre la moglie gli metteva le tettone sul volto; pochi secondi e Michele schizzò il suo orgasmo sulla pancia di Clara, un bel po’ di schizzi densi che Clara iniziò a spalamarsi addosso con una mano. Io mi stavo masturbando a mia volta e appena Michele ebbe esaurito i suoi getti presi Clara, la buttai sul letto e mi ci misi sopra a cavalcioni: due colpetti con la mano strizzandomi le palle ed ecco il mio pezzo forte (di cui avevo avvisato la coppia un po’ incredula la sera prima), una venuta copiosa ed interminabile di schizzi acquosi sulle tettone della mia amica urlando
“ahhh Clara, sborrooooo sborrooooo!!!! “; sembrava non finissero mai e mandarono in estasi una stupefatta Clara, che aveva ormai il seno completamente cosparso dai miei fiotti, ma anche Michele era sinceramente stupito e si complimentò con me! Da quel giorno noi tre ci divertiamo parecchio insieme, ma questo probabilmente l’avete già capito, no? ! FINE