Ciao mi chiamo Giuliano e sono ultimo figlio dopo 5 sorelle e quindi considerato il cucciolo della famiglia.
Le mie sorelle sono tutte sposate (l’ultima ha quasi 8 anni più me) e io sono rimasto solo con i miei genitori, oggi ho 20 ma la storia che sto per raccontarvi è accaduta circa 2 anni fa ad inizio estate.
All’epoca ero un apprendista idraulico e di tanto in tanto svolgevo qualche lavoretto per conto mio (mi è sempre piaciuto il fai-da-te), piccole riparazioni.
Un giorno mi chiamò mia sorella maggiore Lina che aveva un problema con lo scarico del lavello e mi chiese se potevo dargli uno sguardo nel primo pomeriggio.
Mia sorella Lina (Carmela) e la prima ha quasi 38 anno portati non benissimo mora occhi castani non tanto alta, sposata con Flavio, due figli e un fisico da donna matura che ricorda molto la Serena Grandi, seni enormi (sarà stata una sesta), fianchi tondeggianti che culminavano in un enorme culo.
In quel periodo avevo ascoltato, senza volere a casa di mia madre, una discussione tra lei e l’altra mia sorella Carla (sono sempre state molto intime) sul fatto che ultimamente Lina era poco soddisfatta dalle attenzioni del marito e, testuali parole, una donna a quasi quarant’anni ha bisogno di un uomo che la soddisfi in tutti i sensi.
Quel pomeriggio verso le 14. 30 mi recai a casa di Lina con l’attrezzatura necessaria, avevano appena finito di pranzare e mio cognato era ritornato in ufficio, i figli erano a scuola e sarebbero rientrati verso le 18.
Lina indossava un vestito floreale molto leggero con abbottonatura sul davanti, conto fin sopra le ginocchia e scollato da far vedere il reggiseno bianco e il solco dei suoi enormi seni.
Spesso avevo fantasticato sui seni e culo di Lina e devo confessare che durante le mie gustose seghe l’avevo immaginata nuda a masturbarsi o a farmi una stupenda spagnola, così come tutte le altre mie sorelle che come gene ereditario hanno la quinta di reggiseno e dei culi da favola.
Quel giorno non so cosa ci fosse nell’aria ma non riuscivo a staccare lo sguardo dalla scollatura di Lina o dallo spazio che si intravedeva tra un bottone e un altro del vestito nella speranza di intravedere le mutandine di mia sorella.
Certo pensavo “sto sbagliando è mia sorella” ma sarà stata la giornata calda, sarà stato il vestito sentivo una strana eccitazione e un nodo mi premeva allo stomaco come un bambino davanti al suo primo regalo vero.
Certo anche Lina non faceva nulla per non complicare la situazione anzi anche lei sembrava trascinata dal quel clima soprannaturale creatosi e spesso avevo l’impressione che il suo sguardo finisse sulla patta dei miei pantaloni che nulla lasciavano all’immaginazione facendo notare che anche avendo solo 17 anni il mio sesso già raggiungeva i 20 cm.
Dopo le frasi di rito tipo “come stai ” come va il lavoro” “come stanno i ragazzi” o fesserie del genere mi feci spiegare quale fosse il problema idraulico.
Lina mi spiego che il sifone sotto al lavello perdeva e lei spesso trova dell’acqua nel mobiletto, così mi sedetti a terra e svuotato il mobiletto mi ci misi sotto.
Dato che trovare i guasti più semplici spesso è la cosa più difficile dissi a mia sorella Lina di continuare a fare i piatti nonostante la mia presenza in quando vedendo il lavello in funzione avrei potuto capire meglio dove fosse il guasto.
Trovandomi davanti al lavello e con la testa conficcata nel mobiletto sottostante mia sorella fu costretta a mettersi a gambe larghe con me seduto in mezzo e iniziare le sue faccende.
Non curandosi di me lei inizio a lavare le stoviglie utilizzate per il pranzo stando in una posizione un tantino ambigua, gambe divaricate e uno seduto in mezzo.
Da una fessura situata tra il lavello e il mobiletto notai che uno dei bottoni del vestito di Lina nel divaricare le gambe si era slacciato e lasciava intravedere tutte le mutandine con il relativo contenuto.
Mi prese un botto al cuore nel vedere che mia sorella indossava un paio di slip bianchi quasi trasparenti e che non riuscivano a contenere l’enorme fica nera, ai lati merlettati fuoriuscivano dei stupendi ciufettini neri che non lasciavano nulla all’immaginazione.
Potevo vedere benissimo il suo cavallo e ammirare un panorama che mai mi sarei immaginato di trovarmi davanti a gli occhi.
Quello spettacolo mi procurò un enorme erezione che non sapevo come mascherare e avevo paura che mia sorella la notasse e ci potesse scappare una figura da pirla, ma non potevo farci nulla il mio sesso era come pietrificato e lo spettacolo era troppo bello per non guardare.
Subito mi venne in mente il discorso ascoltato tempo prima tra lei e Carla e subito la mia fantasia si accese, immaginavo che quella fica stupenda fosse calda come il fuoco e desiderosa di essere baciata, leccata e posseduta magari da un cazzo enorme come il mio, ma poi cercavo di essere lucido e pensare che comunque per quanto bella ed enorme era comunque la fica di mia sorella e che data la differenza di età mi aveva cresciuto come una seconda mamma, e chi sa quante volte visto nudo.
Le fantasie e rimorsi furono rotti dalla voce di Lina che mi chiede se avevo individuato il guasto o se mi ero addormentato.
Risposi che doveva continuare a lavorare e che la posizione era troppo scomoda per addormentami.
Subito ritornai alla lucidità ed incominciai a parlare e scherzare con Lina per non insospettirla.
“oggi per darti la precedenza ho rinunciato ad un intervento dalla signora Flora (un’avvenente bionda che abita dalle parti dei miei genitori conosciuta in giro come una signora molto disponibile)”
“ma come un bravo ragazzo come te che si abbassa a tali donne e poi non credo che la signora Flora vada con i ragazzini” rispose Lina con tono scherzoso.
” bè” risposi in tono ” ragazzino non lo sono più e poi comunque sarebbe andata ci avrei guadagnato sicuramente di più ”
” e cosa ne sai tu di quanto guadagnerai o cosa guadagnerai se non ai ancora finito? ”
quella risposta mi rimase privo di parole, non sapevo dove volesse arrivare Lina e se si era accorta del bottone aperto e della mia erezione”
ma trascinato dal clima e dall’atmosfera che si stava creando ripresi con lo scherzo e con i doppi sensi.
“sai ” dissi con area scherzosa e birichina, tirando fuori la testa dal mobiletto e guardando mia sorella dal basso verso l’alto ” dalla signora Flora il lavoro sarebbe stato più piacevole, in quanto la fatica sicuramente sarebbe stata addolcita da un ottimo panorama e non mi riferisco all’aspetto fisico ma ai particolari forse intimi”
queste ultime parole le dissi quasi pentendomi e aspettandomi magari un bel ceffone da mia sorella che invece rispondendomi in tono e con aria di chi è desiderosa disse.
“quando a panorama non credo che il mio sia inferiore a quello di Flora, anzi credo sia più abbondante, e per quello che riguarda i particolari che dici tu nella posizione in cui ti trovi li hai a portata di naso, sta a te approfittane”
questa risposta mi aveva paralizzato non sapevo cosa fare, poi spinto non so da cosa sollevai la gonna a mia sorella e per la prima volta le guardai la sua intimità consapevole che lei sapesse cosa stavo facendo e notai lei divaricò le gambe per agevolarmi la vista, il tutto durò quasi un minuto ma a me era sembrato un’eternità, poi mia sorella mi disse: “devi prima completare il lavoro e poi ottenere la ricompensa” e si abbasso il vestito rificcandomi la testa sotto il mobiletto.
Il clima era diventato stupendo e mi sentivo come un ragazzo davanti al regalo ancora incartato, ero emozionato e non sapevo cosa dire, cosa fare se il gioco fosse finito lì o avrebbe avuto un seguito.
Ripresi a riparare il guasto sotto al lavello, e notai che mia sorella non aveva abbottonato il bottone birichino e continuava a svolgere le sue faccende come se nulla fosse accaduto.
Forse era vero non era accaduto nulla, in fin dei conti avevo solo visto un paio di mutandine con qualche pelo che ne fuoriusciva, e non vi era stato nulla che lasciasse intendere un continuo.
Ma ero troppo eccitato perché la cosa non avesse seguito e riparato il guasto dissi:
“il guasto è riparato, tu continua a lavare le stoviglie, in modo che collaudiamo anche il lavoro fatto…………. Nel frattempo potrei, come tutti i bravi operai, avere un acconto e il saldo dopo il collaudo? ”
ero ancora seduto tra le gambe di mia sorella che guardandomi con un sorriso a metà strada tra il complice e la libidine mi rispose:
“certo io non so valutare il compenso complessivo per una tale prestazione, ma se per acconto ti accontenti di riempirti gli occhi e tenere la bocca chiusa, ………. puoi benissimo prenderti un’altra rata di ‘vedutè, tanto so che quando eri piccolo spiavi me e le nostre sorelle dal buco della serratura, in fondo non c’è nulla di strano a guardare”
A queste parole il mio sesso ebbe un sussulto e si ripietrificò di nuovo, non credevo alle mie orecchie mia sorella Lina che mi autorizzava a guardarla sotto il vestito e ad una distanza di non più di dieci centimetri.
Non me lo feci ripetere due volte e presa la palla al balzo sbottonai gli altri due bottoni e scoprii una visione celestiale.
Mia sorella era davanti a me con le gambe divaricate, il vestito aperto e l’unica cosa che le copriva la sua intimità era un sottilissimo paio di mutandine bianche merlettate che non riuscivano a contenere i tantissimi peli neri di Lina (forse non si depilava da un paio di estati). Era stupenda riuscivo a percepirne l’odore che era di acro e dolce di chi si sta eccitando e forse mia sorella lo era, e di li a poco non avremmo più avuto controllo sul gioco perverso che si era innescato.
Guardavo e ammiravo il panorama e nello stesso tempo avevo voglia di ottenere un qualcosa di più, in quel momento mia sorella dovette posare delle posate sul tavolo quindi si voltò e mi diete le spalle, io con aria decisa mi avvicinai e in modo plateale le sollevai il vestito per godermi anche il suo stupendo culo, le mutandine erano quasi sparite nell’enorme solco delle natiche che mia sorella aveva spinto verso l’esterno per migliorarmi la posizione, mi avvicinai quasi a toccarlo con le labbra, ma ripresa anche lei la lucidità si abbasso il vestito e mi disse che forse l’acconto era troppo.
Io rimasi seduto e notai che i bottoni erano ancora aperti e il volto di mia sorella era sconvolto e nello stesso tempo desideroso anche lei di spingerci oltre.
In fin dei conti era insoddisfatta del marito e a 37 anni un po’ di buon sesso non ha mai fatto male.
Il silenzio fu rotto dal rumore dell’acqua che scendeva nello scarico e dalla voce di mia sorella che mi diceva di collaudare la riparazione, mi rinfilai sotto il mobiletto e potetti osservare che il guasto era stato riparato così dissi a Lina :
“guarda il lavello non perde più e con il lavoro fatto non credo che perderà per parecchio altro tempo ”
mia sorella si abbasso accovacciandosi e divaricando le gambe lasciandomi un a visuale stupenda .
Lei guardava il sifone ed io ammiravo le su parti intime completamente indifese sotto i sottili slip, che lasciando intravedere una macchia di umidità proprio in corrispondenza delle grandi labbra che sicuramente non era dovuto al caldo.
In quel momento capii che anche Lina era fortemente eccitata e rinunciare in quel momento sarebbe stato stupido e una nuova occasione non mi sarebbe più capitata.
Cosi con aria scherzosa e allusiva le dissi mentre si rialzava: “il lavoro sembra fatto a regola d’arte e credo che gli acconti percepiti siano si e no il 10-15% del compenso quindi ……… ” lasciai la frase appesa e guardai mia sorella dal basso verso l’alto, i suoi capezzoli erano turgidi e desiderosi, il gioco era ormai incontrollabile, aspettavo un cenno un ammiccamento o una risposta decisa forse anche un no deciso, ma il suo sguardo era come pietrificato e suoi occhi spesso si soffermavano sulla mia patta che ormai a stento riusciva a contenere l’enorme pisello.
Decisi di prendere l’iniziativa, con un gesto delicato aprii i due lembi del vestito e pian piano mi avvicinai a quella tela che nascondeva la folta foresta nera. Con le labbra, quando fui a contatto con il tessuto, iniziai con una serie di piccoli baci e con la lingua provavo a sentire il gusto del tessuto impregnato di umori respirando quel dolce odore di donna in calore che emanava Lina dalle gambe , continuai baciandole l’inguine e con i denti assaporando i peli sporgenti.
Lina mi carezzava i capelli bisbigliando frasi sconnesse cercando ora di scostarmi ora di farmi soffocare fra le sue cosce.
Con le mani, lasciato il vestito, risalii le cosce carezzandogli la parte posteriore e quando arrivai all’altezza dei glutei iniziai una esplorazione delle natiche, feci scivolare le dita sotto l’elastico degli slip e percorrendo l’enorme solco quasi a liberarlo dall’ingombro, con il dito medio mi feci strada verso il forellino anale che al tatto si dilatava e contraeva in modo irregolare.
Spinsi Lina fino al divanetto che era in cucina, e una volta seduta le sollevai una gamba in modo da avere pieno possesso delle sue intimità, il suo volto era sconvolto ma le si leggeva chiaro il desiderio di scopare, scostai l’elastico delle mutandine e con la lingua e le dita mi feci strada tra i peli in quella che sembrava una caverna di carne umida e piena di umori che di li a poco mi ritrovai sul naso e sul volto.
Con la lingua penetravo mia sorella che ad ogni colpo gemeva e contorceva il bacino, dopo poco il mio volto fu invaso da un liquido caldo e oleoso, Lina stava godendo.
Le sfilai le mutandine e lasciandola a gambe divaricate inizia a togliergli il resto dei vestiti, volevo vederla completamente nuda, le scoprii i seni togliendole l’enorme reggiseno, e quasi mi sentii venire meno erano enormi bianchi con le aureole scure su cui si innalzavano due capezzoli turgidi e duri da sembrare due mignoli di un bambino.
Ci ficcai la testa dentro come un bambino in cerca di protezione e iniziai a succhiale, le carezzavo e le stringevo quasi a volerle comprimere, ma sempre con gesti delicati.
Mi alzi e inizia a sbottonarmi i pantaloni, che feci cadere per terra, lo sguardo di Lina e immobile sulla mia patta turgida, con gesto deciso tirai fuori il mio pisello in piena erezione e fu in quel momento che Lina disse la prima frase connessa ” mamma mia, non credevo fossi così sviluppato ” l’allusione al mio sesso mi caricò maggiormente, lo avvicinai alle tette di Lina e iniziai a strusciarlo sopra poi lo misi al centro e con le mani gli premetti contro le due mammelle, con movimenti regolari del busto iniziai quella che resterà la più grande spagnola che avessi mai ricevuto.
La guardavo e per rompere gli induci gli dissi che era stupenda lei abbasso gli occhi e disse: “Giuliano sai ………. Non mi devi considerare una ………. Insomma sono nuda con il tuo cazzo tra le tette e tu ……….. insomma tu sei mio fratello ………. poi sono sposata e sono madre …….. Questo che stiamo facendo forse………………… dai ci siamo spinti un po’ troppo ………. ma sai io sono una donna tu sei un ragazzo ….. cioè un uomo ……… non vorrei che tu mi considerassi una….. puttana ” gli misi le mani sulle labbra per farla tacere e risposi : “sai Lina è vero che siamo fratelli e sorelle ma io ti desidero e sento che anche tu lo vuoi, sai ti ho sentita quando con Carla ti lamentavi per carenza di ……… insomma ai capito, e penso non ci sia nulla di male se quella carenza ti viene ricompensata da uno di famiglia forse non sarà neanche tradimento ” poi per rompere il clima di rimorsi e taboo che si era creato ripresi con aria tra lo scherzo e complicità ” e poi mi devi pagare l’intervento idraulico e voglio …….. ispezionarti tutta” con un gesto le tolsi il cazzo dalle tette e spingendolo verso il viso dissi “iniziamo da qui” lei sorrise e trasportata dalla complicità che sinceramente non mi aspettavo sorrise apri la sua bocca e iniziò un pompino memorabile.
Era incredibile, guardavo Lina , mia sorella che di dimenava con foga sul mio bastone di carne e con una mano si toccava la fica, con ritmo regolare faceva sparire e riapparire la mia verga ingoiandola tutta, dopo alcuni colpi vigorosi di lingua sborrai in una maniera indescrivibile sembravo un fiume in piena, e la cosa più eccitante era che mia sorella faceva di tutto per non perdere neanche una goccia di quel seme caldo e gustoso, quando ebbe ripulito per bene il mio glande mi sorrise e disse che una pompino così non lo faceva da anni.
Mi misi tra le sue braccia e lei cercava di rassicurarmi carezzandomi i capelli, mentre io continuavo a toccargli i seni, dopo poco il mio cazzo era di nuovo duro e nell’orecchio dissi a Lina “l’attrezzo e pronto per……. altro” lei sorrise e divaricando le gambe mi invito a penetrarla.
La mia cappella fu invasa da un calore stupendo quando si ritrovo tra le sue grandi labbra vaginali e sembrava una lama infuocata che taglia il burro, la penetrai delicatamente e con piccoli colpi quasi a non farla male, ma il gemito di mia sorella fece si che si scatenasse in me una voglia animalesca, cosi iniziai ad aumentare il ritmo.
La pistonai per circa venti minuti facendola venire ripetutamente, mentre io mi trattenevo perché miravo a rendere quel sogno il più lungo possibile.
Sfilandoglielo dalla fica le dissi che ero pronto per l’ultimo buco lei un po’ intimorita disse “Giuliano sai e tanto tempo che non lo prendo più dietro, Flavio non la mai fatto e ho paura per il dolore sarà sicuramente ridiventato vergine” io con aria da dominatore e per convincerla le risposi ” Lina non puoi rifiutarti proprio ora ti oh posseduta da per tutto e ti stai divertendo, ti giuro che non ti farò male ” ” ma giuliano con l’affare che ti ritrovi potresti sventrarmi ” ” guarda, Lina, che il tuo culo può sopportare anche un asino ” e così dicendo la girai a culo per aria e con le mani la feci appoggiare al bracciolo del divanetto.
Sembrava una mucca con un culo stupendo, la feci divaricare le gambe e abbassandomi iniziai a leccarla partendo dalla fica che ricoperta di peli sembrava una gattina, e risalivo per il solco anale per lubrificarla.
Dopo varie leccate e quando il forellino fu ben lubrificato per rendere più piacevole la scopata iniziai a pomparla alla pecorina lei gemeva e diceva” Giuliano mi piace mi fai impazzire continua nella lì e lascia perdere il culo, puoi anche venirmi dentro tanto ho l’aspirale ……. Godo!!! ”
Ma io senza sosta ” Lina dai è troppo bello il tuo culone per non provarlo “.
Dopo un po’ che pompavo sfilai il cazzo dalla fica e iniziai a spingerlo verso il forellino che pian piano si dilatava, lei stringeva il cuscino del divanetto trai denti e cercava di non opporre resistenza.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto con un colpo secco e deciso mi ritrovai con il pisello interamente nel culo di Lina che mollando il cuscino e riprendendosi dal dolore disse “Giuli sei enorme sento il culo che va in fiamme ma è una sensazione stupenda inizia a muoverti ma lentamente dammi solo piacere fratellino ”
Inizia a scoparla lentamente e il bruciore si trasformo in una sensazione estrema per entrambi.
Vedere Lina a 90 gradi con il culo profanato dal mio bastone era incredibile mi sembrava di vivere un sogno segreto, con le mani cercavo di tenere ferme i due seni che ad ogni colpo ballavano e penzolavano in giù come mammelle di una mucca da latte,
dopo circa dieci minuti raggiunsi un orgasmo simultaneo con Lina e riversai nel culo di mia sorella un paio di litri di sborra calda tanta da lei mi disse ” hei ma sei venuto o stai facendomi pippì dentro ”
sfilai il cazzo dal culo ormai moscio e vidi il buco anale dilatato e rosso che cacciava residui del mio seme, mi stesi a terra esausto e sudato.
Mia sorella Lina si alzo e si diresse verso il bagno, ne usci ancora nuda dopo pochi minuti andò in camera da letto e dal cassettone prese un reggiseno e delle mutandine pulite le indossò e si diresse verso di me per raccogliere il vestito, era stupenda.
Si rivestì e mi disse di fare la stessa cosa.
Ero assente non credevo a quello che era successo, avevo scopato e inculato mia sorella maggiore a casa sua.
Per rompere il silenzio sopra naturale che si era creato mia sorella guardando il lavello mi disse che ero stato bravo, allora io per ripristinare il clima dissi “come idraulico o come ………. Esattore” lei guardandomi e perdendo ogni tabù rispose “entrambi ”
Si chinò per controllare il lavello e io avvicinandomi le misi una mano sulla schiena e la feci scivolare fin sotto al vestito riappropriandomi del suo enorme culo e con aria candida le dissi “scusami se ti ho fatto male ma se vorrai potrai chiamarmi quando vuoi per tutto ………. ” Lei mi baciò sulle labbra e mi disse “vedremo …….. ”
Usci per ritornare a casa pensando e ripensando all’accaduto, e sperando che come tutti i bei sogni potesse ritornare..
Uscito dal palazzo di mia sorella pensavo e ripensavo all’accaduto, non mi sembrava vero credevo di vivere un sogno e di li a poco mi sarei risvegliato nel mio lettino.
Invece era tutto vero, rientrato a casa, mia madre mi chiese “hai risolto il problema a Lina, il tubo glielo hai riparato o glielo hai rotto di più? ” rimasi interdetto credendo che mia madre sapesse dell’accaduto ma ripresomi dallo spavento dissi “il lavello è riparato e funzionante e il lavoro durerà per una vita” in mente a me alludevo ad altro.
I giorni seguenti passarono con la solita vita e il mio pensiero ritornava sempre sul quel pomeriggio e ogni giorno speravo che Lina mi chiamasse per ripetere l’avventura, ma nulla.
Dopo un paio di settimane mi ero rassegnato e ritornata la completa freddezza, considerai l’accaduto come un momento di reciproca debolezza vissuto intensamente ma senza continui.
Dopo circa un mese una domenica mattina mia madre mi avvisò che a pranzo avremmo avuto come ospiti Lina Flavio e i nipotini, quella notizia mi prese un po’ alla sprovvista non sapevo come mi sarei dovuto comportare era il prima volta che rivedevo Lina e non sapendo come avrebbe reagito mi assillavo di domande.
E se Lina né ha parlato con Flavio? ? E se si è confidata con Carla? Se si comporta in modo da far capire qualcosa ai miei? Come devo comportarmi ? ? ? ? ? .
Arrivata l’ora di pranzo bussarono alla porta, un nodo mi prese allo stomaco, mia madre impegnata ai fornelli mi disse di aprire perché forse era il babbo.
Aprii la porta e vi trovai Flavio che sorridendo mi strinse la mano chiedendomi come andava, risposi bene e gli feci strada per farlo passare, dietro di lui mia sorella Lina con un completino blu mi salutò affettuosamente come sempre dandomi un bacio sulla guancia.
Quel saluto e quel modo di fare mi fecero prendere coraggio e capii che la soluzione migliore era quella di comportarmi in modo naturale come se nulla fosse accaduto.
Feci entrare Lina e suoi due bambini , chiusi la porta e mi incamminai seguendo il gruppo.
Lina era l’ultima e io ammiravo il suo fondo schiena esaltato dal completino attillato, era stupendo sentii risvegliarsi il mio desiderio ma dovevo contenermi, ora rischiavo grosso.
Il pranzo passo quasi monotonamente tra una portata e l’altra vi erano le solite discussioni e i soliti discorsi della domenica, io partecipavo in modo superficiale perché il mio pensiero batteva sempre sullo stesso ricordo.
All’improvviso una posata cadde e io per raccoglierla mi abbassai sotto il tavolo per raccoglierla, notai che Lina stava con le gambe accavallate senza calze e così potetti ammirare le sue belle gambe sode, mentre risalivo la mia attenzione fu attratta dal cambio di posizione delle gambe, per non risalire feci volutamente ricadere la posata.
Lina inverti le gambe e in quel momento potetti vedere il suo candido slippino bianco, risalito mi chiedevo se cosa era voluta o se era successo casualmente.
Con lo sguardo cercavo di capire ma non ebbi nessun segno.
Nel pomeriggio quando ormai tutto sembrava svanito mio cognato esordì “Giuliano ti piace sempre il FAI DA TE ? avrei un vecchio lampadario a muro, recuperato da una ristrutturazione in ufficio, che vorrei sistemare in cantina, c’è anche già l’impianto fatto si deve solo installarlo sei capace? ”
Io risposi “non so posso provare, se esiste già l’impianto elettrico……. Si può fare ”
Fu allora che Lina rispose “ok se domani sei libero potresti venire la mattina e magari poi pranzare con noi”
Io per scherzare e rompere il ghiaccio “dipende da cosa mi prepari di buono? ”
E lei apostrofando “tutto quello che vuoi” e dopo sorrise
La mia mente inizio subito ad attivarsi e a guardare Lina immaginandola nuda con il culo per aria.
Il giorno dopo ripresa la cassetta con gli attrezzi mi recai a casa di Lina, bussai e lei apri la porta indossando una gonna a pieghe corta fino al ginocchio e un camicione bianco entrai.
Riprovarmi nella cucina mi faceva uno strano effetto ma la cosa strana era che mia sorella si comportava come se nulla ci fosse stato.
Così preso il lampadario mi recai in cantina, mentre lo montavo mi chiedevo come faceva Lina a non mostrare esitazioni, emozioni o altro, possibili che aveva dimenticato tutto e quella magnifica scopata non avesse lasciato nessun segno?
Ero nervoso non riuscivo a montare il lampadario, per un lavoro da 5 minuti stavo da armeggiando da venti.
L’improvviso apparve mia sorella con una aranciata fredda, io scesi dalla sedia e mi sedetti.
Lina esordi “sembra che hai qualche problema, sembrava un lavoretto così semplice e ancora non l’hai finito? ” io per giustificarmi “sai i lavoretti semplici sono quelli che uno fa con meno impegno e quindi non riescono mai”
Lei scherzando “ma dai sarei capace anche io di montarlo reggimi la sedia ” e cosi dicendo salì sulla sedia io per reggerla mi avvicinai di spalle e gli abbracciai le gambe. Lei iniziò ad armeggiare con le mani in alto e i suoi movimenti facevano si che il suo enorme culo sbattesse sul mio volto, iniziai ad eccitarmi e accentuavo l’urto.
Era magnifico sentire il culo e l’elastico degli slip a contatto con il mio naso che a volte finiva proprio al centro del solco e ne ascoltavo l’odore, man mano che lei armeggiava io con la faccia cercavo di tirare su la gonna in modo di andare a contatto con la sua pelle, dopo una serie di peripezie con la testa riuscii quasi a tirale il culo da fuori.
Non sapevo come avrebbe reagito ma non stavo nella pelle, quando fui a contatto con il suo slip ficcai la lingua tra le sue chiappe quasi a volerla penetrare lei indifferente continuava ad armeggiare con il cacciavite ma era solo una scusa, capii che voleva riprende il gioco cosi le dissi “guarda che con quel cacciavite non ci riuscirai mai ” e lei rispose a tono “bella la vita io lavoro e tu che invece di darmi una mano già stai attingendo il compenso” .
Quella risposta mi fece capire che ogni tabù era superato e che anche lei voleva continuare.
La guardai e con aria ansiosa gli dissi “sai hai cominciato tu a mettermi il tuo …….. portamonete a contatto con il naso , l’occasione fa l’uomo ladro” lei rimase prima a fissarmi poi continuo ad armeggiare .
Spinto da una voglia irrefrenabile sollevai la gonna a mia sorella e gli abbassai le mutandine tuffandomi con la testa fra le sue gambe iniziai a leccargli il culo e con le mani gli esploravo la caverna già umida.
Mia sorella dopo un momento di debolezza , ripresa, mi staccò e reagì con un schiaffo rialzandosi le mutande e ritornandosene sopra.
Rimasi di stucco come, pensavo , quando gli ficcavo il naso nel culo non diceva nulla e poi sul più bello si tira indietro? ? Prima mi provoca e poi mi schiaffeggia ? ?
Incazzato come una bestia risalii deciso a chiede spiegazioni non si può trattare una persona in quel modo.
La trovai in salotto con aria assente ma ero deciso e pretendevo delle spiegazioni cosi esordii
“senti Lina non credo di aver sbagliato e se mi sono permesso di compiere certe azioni è solo perché avevo capito che il gioco piacesse ad entrambi, chi credi di essere , prima mi provochi e poi mi meni non sono più un ragazzino con cui si può giocare, e poi voi donne dite che vi trattiamo come oggetti? Ma se prima tu mi hai trattato come un oggetto fin quando ti piaceva il gioco mi hai usato poi mi meni? ? ” e la guardai immobile lei con voce confusa rispose
“scusami ma ci siamo imbarcati in un gioco troppo pericoloso da quel pomeriggio sono sconvolta, ho scopato con mio fratello e ti ho desiderato altre volte ma non ho il coraggio di rifarlo………… sono una donna sposata ma mi sento come una ……… insomma …. ” Capii dal suo tono che il gesto dello schiaffo era un odio amore e cosi sedendomi accanto a lei e passandogli una mano sulla spalla gli dissi ” dai continua a parlare forse ti sentirai meglio se può servire a qualcosa offendimi menami pure almeno ti liberi ” alludevo alla mente ma non immaginavo che mia sorella intendeva liberarsi dalle inibizioni morali e tabù.
Lei riprese “sai dopo quel pomeriggio ho rifatto l’amore con Flavio ma non è stata la stessa cosa il gioco che si era innescato quel giorno mi ha procurato una sensazione mai provata, sentivo un qualcosa che mi fece perdere ogni inibizione e far uscire quello che veramente sento dentro ……….. sai Giuliano a 37 anni una donna vuole provare nuove esperienze e quel giorno sentivo una strana eccitazione poi vedendo che tu ti eri eccitato mi sono fatta trasportare facendo esplodere quello che veramente sono ….. insomma una puttana ”
Notai dal tono di voce di Lina che si era eccitata ma non sapevo se insistere o provarci.
All’improvviso squillò il telefono e mia sorella si alzo e andò a rispondere appoggiandosi al mobile in salotto, era Carla che gli doveva chiedere alcune cose.
Lei parlando disse di essere sola, e questo mi lasciò molto perplesso (perché nascondere a Carla la mia presenza), mentre parlava si girò e mi sorrise con aria maliziosa.
Capii subito che il ghiaccio era rotto ed era giunto il momento di vendicarmi dello schiaffo ricevuto, così mi alzai e andai vicino a lei con passo deciso, sapevo che non poteva reagire parlando al telefono, infatti lei mi fece segno di stare in silenzio ed io annuii con gli occhi.
Giunto alle sue spalle iniziai a carezzargli con il dito la schiena percorrendo la colonna vertebrale dall’alto verso il basso e risalendo appena iniziava l’orlo della gonna quasi a torturarla poi con gesto deciso mi abbassai ed iniziai a guardarla sotto la gonna, lei sorrise ed inarcò la schiena divaricando leggermente le gambe.
Mi sedetti a terra e gli sollevai completamente la gonna scoprendo il suo magnifico culo che sembrava ormai un trofeo da conquistare ed inizia a baciarlo.
Era ricoperta dagli slip bianchi che si infilavano nel solco e io inizia ad esplorarli sembrava un mappamondo, con il dito provai ad allentargli orlo in modo da intravedere il buco e provai ad infilarci il mignolo, lei si mordeva il labbro inferiore e cercava di non farsene accorgere con Carla, io per vendicarmi dello schiaffo mi infilai in bocca il mio dito medio e lo lubrificai poi facendoglielo prima vedere di colpo la penetrai nell’ano lei diete un urletto che giustifico a Carla con una scusa banale e inizio a muovere il culo per agevolare la penetrazione.
Muovevo il dito e contemporaneamente le lappavo la fica che ormai era un lago, lei mi guardava e mi minacciava con lo sguardo, ma non poteva reagire, allora decisi che il castigo era poco, mi alzai e tirato fuori il mio pisello già duro le abbassai le mutandine e iniziai a penetrarla.
Era stupendo scopare e vedere mia sorella trattenersi, spingevo con forza in modo che potesse sentire tutta la lunghezza e lei apprezzava, stavo quasi per venire quando lei chiuse con Carla e abbassato il telefono mi apostrofò “né hai approfittato perché non potevo reagire ma adesso ti aggiusto io ” mi prese per mano e mi portò in camera da letto.
Mi spinse sul letto e mi disse ” ora vediamo cosa sai capace di fare, voglio divertirmi anche io, non è giusto fottere la sorellina mentre si parla a telefono ridurrò quel pisello in uno stecchino” quasi fosse una minaccia inizio a spogliarsi come la più grande troia, man mano che si denudava mi guardava con aria di voleva distruggermi.
Quando fu completamente nuda mi fisso e con aria orgogliose disse “cosa ne pensi? ” si inginocchiò e inizio a baciarmi il glande che ormai era nel pieno del suo splendore, con la lingua mi percorreva la cappella e poi tutta l’asta per soffermarsi sui genitali, poi risaliva e lo faceva sparire tra le sue labbra, era stupendo vedevo la testa muoversi con ritmo e le guance gonfiarsi e sagomarsi ad ogni penetrazione, non resistetti molto e riversai il contenuto dei coglioni nella bocca di Lina la quale si fermo solo dopo aver ripulito il tutto.
“già stanco piccolo, siamo solo all’inizio ” disse con tono di vendetta
“lasciami il tempo di riprendermi, ho ricevuto uno schiaffo, ho leccato una fica stupenda e ho appena svuotato il cazzo nella più bella bocca di pompinaia che conosco troppe emozioni in una sola volta ” risposi con aria di chi voleva acquistare tempo.
Ma lei si ripiego sul mio sesso e con una maestria mai vista lo riporto allo spessore precedente.
Resomi conto delle mie capacita le tolsi la testa dal mio cazzo e le dissi “non vorrai esaurirmi solo con la bocca” lesi si alzò e divaricando le gambe mi venne sopra sdraiandomi sul letto apri la sua fica e con la mano ci accompagnò il mio pisello che in una frazione di secondo scompari ingoiato da quella caverna di carne. Iniziò a muoversi lentamente e a gemere ed in estasi inizio a dire “muhh…. È stupendo un cazzo cosi grosso non ricordo mai di averlo preso sei fantastico anche se sei solo un ragazzino…….. ” ed io stritolandole i seni un po’ per godermeli un po’ per tenerli fermi incalzai “sei una troiona ha saperlo prima ci saremo divertiti da parecchio…. Sei proprio fatta bene mi sembri una professionista dei film porno ……. ” E lei per vendicarsi rispose “segaiolo chi sa quante pippe ti sarai fatto pensando a me confessa , e chi sa quante altre pensando alle nostre sorelle ……… a proposito sono la prima che tela da o ti sei già scopato qualche altra magari Carla? ? ? ? ” queste parole mi eccitarono in modo animalesco divincolandomi e spingendo mia sorella a pancia sotto e culo per aria la penetrai alla pecorina e con impeto incalzai “sei la prima a cui prendo la fica, ma un po’ tutte siete state oggetto delle mie pippe anche se tu e Carla siete le mie preferite vi inculerei volentieri entrambe e chi sa che un giorno non ci riesca “.
Eravamo ormai trasportati dall’orgasmo e non riuscivamo più a controllarci ne negli atti ne nelle parole e spinto da una voglia irrefrenabile e aumentando il ritmo delle pompate dissi “Lina ti desidero voglio sborrarti dentro ho bisogno di sfogare sei stupenda vorrei……… vorrei ……….. vorrei chiavarti insieme a Carlotta inculare tutte e due godo….. godoooooo!!!! ”
Con un urlo venimmo insieme e ci sdraiammo a pancia all’aria in il cazzo moscio e lei con le gambe aperte.
Dopo una decina di minuti trascorsi in silenzio fui io a rompere l’atmosfera “Lina sei stupenda ho una voglia matta di continuare non dirmi di no” e lei “ma dai ci siamo fatti trasportare troppo e poi se qualcuno lo scopre…….. ” “Lina ” incalzai io “siamo soli tu una donna poco soddisfatta io un ragazzo pieno di energie sarà il nostro segreto. Ricordi quando mi dicesti ‘se ti accontenti di guarda e tenere la bocca chiusè bene io la bocca c’è lo cucita e poi ……….. ” lei mi tappo la bocca e mi disse ” proviamo, sento troppo una voglia di porcagini dentro per dirti di no anche se dentro di te magari mi consideri una troia o una puttana ma hai un cazzo stupendo per dire di no” e dicendolo mi baciò la cappella che al contatto delle labbra ebbe un impeto strozzato dalle campane che avvertivano che era mezzogiorno e tra poco sarebbe rientrato Flavio.
Ci vestimmo in fretta e continuammo a toccarci e baciarci finche non suonò il citofono.
Era Flavio che con una fretta maggiore del solito ci avverti che data una riunione urgente ed inaspettata aveva solo il tempo per un panino veloce.
Nel giro di 15 minuti Flavio era di nuovo sull’uscio per ritornare in ufficio, guardai mia sorella e appena chiusa la porta gli dissi “beh la sorte vuole che continuassimo a fare porcate ” lei rispose in tono ” se resisti ? ? ? ” ci spogliammo mentre lei era completamente nuda davanti a me mi disse ” ma veramente dicevi a proposito di Carla? ? ? ” ed io “cosa? ? ? ”
Lei “insomma ……… che ti ……… hai capito? ” ” No”
“insomma che ti piacerebbe incularci a tutte e due insieme ? ”
guardai mia sorella con aria meravigliata e risposi ” guarda un po’ da santarellina a maialona! Be che ne dici tu basterebbe ? ? dissi mostrando la mia verga in erezione
e Lina ” credo di si……. lasciami fare ………. ” Continuammo a scopare per tutto il pomeriggi facendolo nelle posizioni più incredibile e mettendo in vero risalto la nostra indole due maialoni ………….
Da quel giorno io e Lina andammo avanti con scopate fantastiche, ogni giorno che passava andavamo oltre. Un giorno dopo una magnifica scopata Lina esordì “senti Giuliano ma veramente dicevi quando volevi …… insomma farlo anche con Carla e me assieme? ”
Rimasi un attimo interdetto ma poi risposi ” mah ….. perché me lo chiedi? ? ? ”
“sai se veramente vuoi potrei combinare qualcosa …… ”
“ma come ” risposi ” mica avrai parlato con Carla e detto di noi due? ” in modo spaventato
“no non ti preoccupare e solo una mia idea, sai sono sempre stata molto intima con Carla, e poi non dire che non te la faresti subito mica e tanto male anzi……. ”
Risposi “da parte mia non ci sono problemi solo vorrei evitare figuracce quindi sappi come agire ” e lasciai cadere il discorso riprendendo la nostra attività sessuale sicuro che la cosa non poteva avere seguito.
Passarono un paio di giorni e Lina mi telefona dicendomi se il sabato successivo volevo accompagnare lei e Carla con i relativi bambini alla spiaggia in quanto i loro mariti dovevano andare fuori per lavoro.
Rimasi un tantino perplesso e non riuscivo a capire lo scopo di questo incontro in presenza dei bambini e alla spiaggia poi. Pensai forse e solo una gita al mare e non a nulla a che vedere con il lato sessuale vedremo.
Il sabato seguii le istruzioni di Lina, verso le 8. 30 andai a casa di Lina e lei mi spiegò.
“Giuliano, allora, tra un po’ verrà Carla con la sua auto e ce ne andremo in un lido che conosco li esiste anche un mini club dove accudiscono i bambini in modo che saremo più liberi e se va in porto una mia certa idea ci divertiremo anche”
“ma Lina Carla è d’accordo? ? E sa di noi? ? ”
“no Carla non sa nulla tu devi solo fingere di essere ingenuo e dimostrare di essere ancora vergine”
“come ingenuo e ancora vergine e perché? ”
“lasciami fare e non fare molte domande”.
Alle 9. 00 arrivò mia sorella Carla a bordo della sua Panda, noi la chiamavamo la brasiliana in quanto non molto alta, scura di carnagione capelli lunghi castani seno sodo e abbondante e come ciliegina sulla torta un culo che ricordava un mandolino anzi un mandolone.
Salimmo a bordo e dopo circa 20 minuti tutta la compagnia era in spiaggia, Lina conosceva il bagnino e si fece dare una cabina più riservata, per riposare nel pomeriggi disse, e i quattro bambini subito sparirono nel mini club, li avrebbero accompagnati da noi solo quando saremmo andati via.
Ci recammo verso la cabina assegnataci io indossavo un paio di pantaloncini corti e sotto già avevo il costume così come Lina che indossava un costume intero blu coperto da un pareo e da una camicia in tinta Carla invece, per non fare tardi, aveva una gonna larga e ancora doveva indossare il costume quindi entro per prima in cabina per cambiarsi.
Ne usci do circa dieci minuti ed indossava anche lei un costume intero di colore oro che metteva in risalto il suo bel fisico, uscendo disse che si sarebbe avviata in spiaggia mentre noi posavamo il resto delle cose, allontanandosi io potetti ammirare il suo fondoschiena e Lina che se ne accorse di disse “non essere impaziente”. Entrammo in cabina e subito Lina si mise a rovistare nelle borse di Carla ” cosa cerchi? Hai forse dimenticato qualcosa? ? ? ” chiesi incuriosito e lei “no non ho dimenticato nulla ma so che ti piacciono gli acconti e sto cercando …. Ecco cosa ” si alzo e mi mostrò un paio di mutandine color carne “tieni inizia a guadare sono le mutande che indossava Carla prima del costume ” e me le mise sotto al naso.
Le odorai e guardai sapevano di fica sudata e subito il mio pisello iniziò a gonfiarsi subito spinsi Lina verso una parete e iniziai a toccarla volevo fotterla lei mi toccò il cazzo e dopo averlo tirato fuori e scappellato accosto la porta e inizio un pompino da favola, io le tastavo i seni e cercavo di denudarla ma lei si opponeva. Di scatto mollò la presa e mi disse ” non devi stancarti ci divertiremo tutti dopo” e ricomposta se ne usci e raggiunse Carla sotto l’ombrellone.
Rimasi di piombo e con il bastone duro in mano avevo ancora le mutande di Carla e le riposai in borsa aspettai che mi passasse l’erezione e con il pensiero cercavo di capire cosa stesse succedendo ma non trovavo nessuna spiegazione.
La giornata passò quasi monotona tra bagni spruzzi d’acqua e Lina che non perdeva occasione per mettermi in difficoltà. Ogni volta che eravamo in acqua mi toccava il pisello oppure se provavo a farla salire sulle spalle per un tuffo si spostava il costume apposta per farmi vedere la sua caverna nera.
Verso ora di pranzo io ero ancora bagnato, Lina e Carla si avviarono in cabina per preparare i panini portati da casa, nell’avviarsi Lina mi fece l’occhiolino così dopo un po’ approfittando che la nostra cabina era in un posto poco affollato le seguii e origliai i loro discorsi.
“Carla ti stai divertendo? ? ? ”
“abbastanza e proprio una bella giornata e con il mini club ho il pensiero tranquillo per i bambini”
“Carla ma ……. Hai notato che Giuliano è diventato proprio un bel ragazzone? ”
“certo chi sa quante ragazze gli correranno dietro ”
“ma non credo sembra molto timido secondo me è ancora vergine ”
dall’esterno, intanto io non riuscivo a capire perché Lina volesse a tutti i costi farmi passare per un timido e per giunta vergine ma se gli rotto il culo ogni qualvolta scopiamo insieme? .
Proprio non capivo nulla. Intanto all’interno Carla rispose .
“a questo sono problemi suoi se è ancora vergine ”
“ma hai notato il bozzo ? ? ? ? ”
“il Bozzo? Di quale bozzo parli Lina”
“insomma non lo ha notato ………. Il rigonfiamento ……….. insomma come devo farti capire il pisello ecco il pisellone ”
“ma Lina ti sei ammattita cosa vai a notare il….. il……. dai è nostro fratello e per giunta è un ragazzino di 16 o 17 anni non ricordo, ma sei proprio matta il sole devi averti fatto male ”
“ma dai Carla non fare la puritana lo hai notato o no? ? ? ? ? ? ? ? ”
“be insomma……. Ho visto………… si se ti fa piacere l’ho notato il bozzo come lo chiami tu”
“o finalmente lo hai ammesso, e di un po’ e bello grande secondo me supera abbondantemente i venti centimetri e sarà sicuramente bello spesso ”
“ma Lina non ti riconosco proprio oggi parli del ……. Coso insomma di Giuliano come una….. una…. Scusami te lo devo dire, una puttana non dimenticare che sei sposata sei madre e Giuliano e nostro fratello come devo dirtelo. ”
“ma Carla siamo sono noi due, e poi non mi dire che non lo hai mai sognato un bel pistolone, sicuro giuliano quando si masturba penserà a noi magari anche assieme, dai ti conosco ammettilo che tutte queste storie le fai solo per falsa morale”
“ok voglio assecondarti, tanto ci siamo sempre confessate tutto e mi conosci troppo bene, si una volta ho sognato Giuliano che mi scopava e aveva un enorme affare, ma era un sogno ”
“o evviva la sincerità anche io l’ho sognato e spesso, peccato che sia nostro fratello avremmo potuto divertirci che dici ? ”
“ma Carla ti sei bevuta il cervello ? ? ”
“ma dai come sei puritana intendevo che verginello com’è avremmo potuto insegnare qualcosa fargli vedere una tetta o il culo e basta così per scherzo ”
“sei proprio matta io faccio vedere il culo e le tette a mio fratello? E se lui allunga le mani o spiffera tutto passiamo per due ……. Ma dai ”
“be guarda è una persona seria terrà la bocca chiusa e poi visto che siamo in clima di verità ho voglia di vedergli il pisello ok, ……….. dai ci divertiamo solo un po’ …….. lo chiamo? ? ? ”
Carla restò in silenzio e fissava Lina che ormai era tutta un lago e sprigionava sesso da tutti i pori poi finalmente Carla “ok non so perché lo faccio però non ci spingiamo molto non vorrei …………. ”
“dai Carla so che sei anche tu eccitata e hai notato benissimo il pisello di Giu. ” e cosi dicendo usci e venne a cercarmi.
Non ci mise molto ma pazientò un po’ prima di entrare spiegandomi che avrei dovuto fare il principiante.
Entrammo con la scusa del pranzo e mia sorella Carla era rossa in viso, Lina invece euforica e sensuale distribuì i panini.
Ero seduto di fronte a tutte e due, Lina mangiava con aria da troia mentre Carla a testa bassa.
Dopo qualche secondo Lina si alzo e con la scusa di cercare qualcosa si piegò mostrandomi tutto il suo culone ricoperto dal costume io fingendomi ingenuo prima rimasi a guardarlo desideroso di approfittarne e poi abbassai gli occhi. Carla notò la cosa se si riassicurò della mia timidezza, prese coraggio e senza forzare divarico le gambe lasciandomi tutta la visuale del suo cavallo dorato dal colore del costume .
Lina rialzandosi disse “hei ragazzi ma qui fa proprio caldo sono tutta sudata ” e prendendo una asciugamano inizio ad asciugarsi il costume all’altezza del pube e con la scusa di strofinare spostò il suo costume facendolo fuoriuscire tutto nel suo completo splendore.
Ero ormai cotto avevo una erezione che non riuscivo più a controllare e non so cosa mi tratteneva a saltale a dosso e iniziare una fantastica scopata a tre. Ma non sapevo come avesse reagito Carla in fondo avevo solo divaricato le gambe e magari neanche apposta.
Vista la non collaborazione di Carla Lina le bisbigliò all’orecchio facendo credere che io non sentissi “dai Carla cerca di essere più sciolta io l’ho già messa fuori e tu neanche un pelo dai ”
Lei presa da un impeto di orgoglio esclamo come la cosa più naturale “anch’io sono tutta sudata quasi quasi mi cambio il costume ne ho portato uno di riserva”
Io per recitare bene la mia parte risposi “aspetta esco ” ma Carla in tono rispose guardando Lina ” non c’è problema dai resta sei nostro fratello siamo in tempi moderni una tetta non è peccato ” e così dicendo iniziò a calarsi le spalline del costume poi rivolta a me si abbassò pian piano il lembo scoprendo prima uno e poi l’altro seno.
Ho mio dio ebbi un sussulto erano sodi come due uova giganti e i capezzoli erano turgidi forse si stava eccitando e io non so fino a quando avrei resistito.
Lei intanto continuò scoprendo prima la pancia e poi le sue parti intime fino a sfilare completamente il costume. Rimase un attimo immobile quasi a farsi ammirare.
Era stupenda aveva un pelo castano e ricciolo e un fisico da far saltare su anche il pisello di un frocio. Si girò e con la scusa di cercare il costume in borsa si abbasso offrendomi il suo culo senza difese . avevo una voglia matta di saltarla a dosso ma Lina con lo sguardo mi incitava a mantenere la calma e far condurre il gioco a loro.
Dopo una manciata di minuti che Carla rovistava nelle borse si rialza e con un due pezzi bianco esclama il fatidico “ECCOLO MA DOVE TI ERI CACCIATO”.
Lina per rendere il gioco più piacevole ad un tratto disse “Carla sbaglio o ti sei ingrassata? ” con aria da scherzo.
Carla restando completamente nuda e con il due pezzi in mano assumendo una posizione da modella rispose sempre in tono “Bella guarda che forse tu sei ingrassata no credo che ti possa permettere un bikini con quel davanzale? ”
Lina di tutta risposta disse ” guarda che posso farti concorrenza ” iniziò anche lei a spogliarsi e quando fu completamente nuda con orgoglio disse “cosa ne dici ? ? ? ”
Ero in estasi avevo tutte due nude davanti e non sapevo che fare se continuare a fingere o saltarle addosso.
Ad un tratto Lina esclamo “be visto che con noi c’è un uomo possiamo far valutare a lui chi regge di più” e mi si avvicino dicendo “giuliano che ne dici? Sono ancora piacente a 37 anni? ” e prendendomi la mano la posò sui suoi enormi seni. Poi facendola scivolare si voltò e la spinse verso i suoi glutei, io subito ne approfittai e feci scivolare il mio medio lungo il suo solco fino all’ingresso anale per poi proseguire verso la fica avvantaggiato anche dal suo leggero piegamento in avanti. Poi scostandosi disse “allora ? ” io rosso in viso dissi indicando Carla “be bisogna vedere la contropartita che ad occhio nudo sembra messa bene”
Carla presa dall’orgoglio si avvicino e si lasciò toccare il seno poi le dissi di girarsi le obbedì ma quando feci scivolare il dito tra le sue intimità divenne rossa e con aria seria disse “ok ragazzi stiamo scherzando troppo e il gioco ci sta sfuggendo di mano, siamo due donne sposate e abbiamo dei bambini e oltre tutto siamo fratelli e sorelle non possiamo continuare ………….. ” ma Lina subito la riprese ” Carla come ti vuoi fermare sul più bello? Ora che possiamo divertirci …… ”
“come ? ” disse Carla con aria spaventata ” cosa intendi, Lina non ti riconosco più guarda che Giuliano è nostro fratellooooooooooo”
allora Lina ebbe la sua idea più gloriosa mi chiamo vicino e disse “Giuliano ” mi infilò un dito nel costume facendo in modo ce si abbassasse e scoprisse il mio pisello eretto ” fai vedere a Carla cosa vuole perdersi”
Carla rimase ammutolita fissando la mia verga e le sue uniche parole furono, quando Lina inizio a maneggiarlo a mò di sega “ma Lina cosa fai masturbi nostro fratello? ? ? ”
Lina senza rispondere si chinò ed inizio a baciarlo prima sulla punta e poi lo fece sparire nella sua bocca iniziando un gustoso pompino.
Capii allora che era il momento di uscire allo scoperto così guardando Carla pietrificata le dissi ” dai Carla, non c’è nulla di male non morde mica perché non ti unisci a noi? ? ”
Lina lasciò la presa e guardando Carla la invitò. Lei si sedette sulla panca e rimase immobile a guardare la mia asta che vibrava, allora io sentendomi protetto da Lina mi avvicinai e glielo mostrai in tutta la sua erezione.
Lei lo toccò e dopo un paio di colpi con la mano aprì la bocca e lo prese per intero.
Lina esclamò ” finalmente ora puoi realizzare il tuo sogno ”
Carla aumento il ritmo dimostrando un certo mestiere nel succhiare e andò avanti fino a che non le riversai in gola buona parte del contenuto dei miei coglioni.
Il cazzo sembrava non volesse saperne proprio di smettere cosi feci alzare Carla e dopo averla fatta appoggiare con le mani sulla panca iniziai a penetrarla da dietro.
Ad ogni colpo ansimava e continuava a ripetere che ero grande, riferendosi al pisello.
Mentre scopavo Lina si affianco e assumendo la stessa posizione mi disse “ora puoi fare quello che sognavi da sempre ”
Carla incuriosita rispose “cosa sognavi? ? ? ? ”
Sfilai il cazzo dalla fica di Carla e lo appoggiai vicino al buco del culo “o no non vorrai mica ……… ” le parole furono strozzate da un colpo deciso che penetro Carla la quale dopo un po’ di urli e tentativi di divincolarsi cedette al piacere godendo come mai visto.
Scopavo alternativamente una e poi l’altra che dimostravano un certo affiatamento nell’aspettare il loro turno senza infierire.
Andammo avanti nelle nostre prestazioni per circa una oretta e mezza alla fine eravamo sfiniti ci ricomponemmo e ci tuffammo in acqua.
Alle 18 quasi riprendemmo il tutto e tornammo ogni uno a casa propria.
Nei giorni e mesi successivi ripetemmo l’esperienza ogni qual volta era possibile fino a che dovetti partire per il militare.
Finito il militare per problemi di lavoro mi sono dovuto trasferire in un’altra città.
Di quell’esperienza ricordo volentieri le fantastiche scopate fatte, ma poi ripenso che forse è stato meglio interrompere. FINE