Dopo quasi un anno di insistenze ero riuscito a convincere mia moglie che il nostro rapporto aveva bisogno di introdurre qualcosa di piccante e soprattutto l’avevo convinta a provare un rapporto a tre. In realtà per lei non era una novità: tempo fa mi aveva raccontato che da bambinetta amava giocare al dottore con due suoi coetanei i cui piselli amava “visitare”.
Era però la prima volta per lei in età adulta e soprattutto la prima volta in cui avrebbe disposto di due grossi cazzi tutti per lei e di due maschi da monta per i suoi desideri.
In realtà io non volevo che all’interno del gioco noi maschietti fossimo gli oggetti e lei la dominatrice ma piuttosto il contrario: lei doveva sentirsi l’oggetto o meglio il buco in cui noi avremmo scaricato il nostro seme.
A me era toccato il compito di trovare l’eletto che avrebbe diviso con noi il talamo: avevo già scartato amici vari e conoscenti, meglio con uno di cui non sai troppo per la prima volta.
Pubblicai un annuncio e ricevetti numerose risposte.
Dopo averne scartati alcuni perchè ci sembravano poco affidabili decidemmo di contattare un ragazzo di 21 anni (noi siamo attorno ai 35) la cui foto piaceva a mia moglie.
Ci demmo appuntamento ad un motel, dove ci incontrammo e bevemmo qualcosa assieme, poi mia moglie disse:
“Dai, andiamo”.
Era molto nervosa, come se volesse finire il più presto possibile e tornarsene a casa.
Capii che dovevo aiutarla a rilassarsi, per cui dissi a Massimo (questo era il nome del baldo giovane, che effettivamente era un bel pezzo di carne): “Lascia ci soli per cinque minuti”.
Egli uscì ed io feci stendere Cristina sul letto ed iniziai a massaggiarle le spalle ed il collo, poi la schiena e le cosce.
Effettivamente ciò ebbe un ottimo effetto rilassante su di lei che, languida se ne stava sdraiata sul letto.
Uscii e richiamai Massimo dicendogli:
“Continua a massaggiarla come faccio io, poi quando inizia ad eccitarsi la spogliamo”.
Il baldo giovane, pur non essendo espertissimo aveva compreso benissimo la situazione prendendosi cura della parte inferiore di mia moglie (infilandole a più riprese la mano tra le cosce), tra cui i suoi bei piedini dalle unghie rosso laccate che su di me avevano sempre fatto un grande effetto.
Io intanto continuavo a massaggiarle le spalle e a sbaciucchiarla sul collo, sulle orecchie ed a toccarle e titillarle i capezzoloni dall’aureola bruna.
Iniziammo a spogliarla mettendo a nudo le sue generose rotondità, mentre a lei si accapponava la pelle e ci spogliammo anche noi e feci infilare a Massimo un profilattico (cosa che peraltro avevamo già concordato via e-mail: solo sesso sicuro)
Quattro mani la frugavano ovunque: un pollice si insinuava tra le sue labbra come un cazzo, un medio analizzava la sua fessurina che, fremente, cominciava ad inumidirsi, un indice inquisitore riempiva il suo forellino anale…….
Cristina stava veramente partendo e infilò la sua mano nei miei pantaloni estraendone la verga bella eretta, mentre Massimo si dedicava a leccarle il sesso facendola vibrare.
Poi anche Massimo estrasse la sua verga e la mise in mano a Cristina la quale si dedicò per un po’ allo “sci di fondo” smanettando le due mazze, poi prese a leccarle come una gatta facendole sempre più indurire, mettendosi in bocca prima un cazzo, poi l’altro infine tutti e due insieme.
Io e Massimo ci guardammo ed io gli dissi:
“Prima tu, sei ospite… : ”
Facemmo mettere Cristina alla pecorina: lui iniziò a pomparla con vigore mentre io mi facevo leccare il pisello, le palle fino al buco che lambiva facendomi sentire delle piacevoli scossettine.
Dopo un po’ invertimmo i ruoli e fui io ad infilare il mio cazzo in mia moglie alla pecorina mentre lei succhiava Massimo.
Mentre la pompavo le accarezzavo il clitoride con una mano: so che questa cosa da sempre la fa impazzire ed infatti comincio a dimenarsi ed a spingere il suo culone verso di me…..
…. dopo un po’ di tempo, nel quale mugolava sempre più forte disse:
“Basta! Prendetemi in due, voglio sentirmi veramente piena”.
Non glielo facemmo ripetere: Massimo si stese sopra e la fece cavalcare sopra di sè mentre io la penetrai nel culo con un dito per prepararla e lubrificarla bene.
Quando sentii il suo muscolo sfinterico diminuire la resistenza attorno al suo dito la sfondai dietro mentre il cazzo di Massimo la trapanava davanti.
Cristina era fuori di sè e quasi urlava:
“Godo, che bello, non ho mai provato una cosa del genere, grazie amore, prendetemi tutta e fatemi venire…. ”
Nella stanza si sentivano solo i nostri gemiti ed il rumore liquido dei nostri cazzi che sciacquettavano con gli umori di Cristina.
Quando estraevo il mio cazzo dal suo culo questo si apriva oscenamente come ad implorarmi di riempirlo di nuovo.
A questo punto ebbi un idea: mentre Massimo continuava a farla cavalcare (e godere devo ammettere) mi infilai un profilattico su una mano che poi unsi con del lubrificante.
Le rinfilai per un po’ il cazzo nel culo allargandola sempre di più, poi iniziai con due dita dentro di lei, poi con tre e con quattro, cercando di allargarla sempre di più: volevo che il mio pugno sparisse in quel buco.
Eravamo come drogati in una folle corsa: i nostri movimenti erano ossessivi, gli occhi e gli sguardi stralunati e l’odore dei nostri corpi regnava nella stanza.
Cominciai a forzare l’apertura anale di mia moglie con tutta la mano, facendo piano perchè sentivo di farle male ma lei mi disse:
“Non fermarti, vai fino in fondo… ” e così feci.
Quando la mano fu dentro rimasi fermo un attimo ad osservare il mio moncherino che usciva da quel buco e mi sembrava impossibile, ero fuori di testa, il cuore mi sembrava di scoppiare….. continuai a spingere dentro di lei fin quando metà del mio braccio scomparì dentro di lei che continuava a godere…..
Con l’altra mia mano le sfregai il clitoride fin quando urlando non ebbe un orgasmo drammaticamente violento.
Restammo per alcuni minuti tutti e tre fermi ed in silenzio, ma io e Massimo pretendevamo ora la nostra parte di piacere: facemmo sdraiare Cristina in mezzo al letto, e ci mettemmo ai suoi lati scappellandoci i cazzi con vigore.
Quando ci vide prossimi a venire prese in mano la situazione ed i cazzi e ci fece sborrare come cavalli.
La coprimmo ovunque, soprattutto sul viso, tra i capelli e sulle tettone, sulle mani e sulle labbra che si leccò avidamente.
Dopo aver congedato Massimo, Cristina mi disse:
“Grazie amore, grazie che mi hai convinto adesso so cosa vuol dire e credo che avremo spesso qualcuna di queste serate…. ” FINE
