In Vacanza con Luca

Salve mi chiamo Luca, ho 21 anni, studente universitario. Mi è capitata un’avventura in vacanza davvero bizzarra, ma piacevole con una signora dall’aspetto per bene, ma con l’indole da porca.
Vi racconto i fatti sin dal giorno che arrivai a Pantelleria; all’epoca ero ancora vergine. Sbarcammo, la mattina verso le 11, andai in albergo a depositare le valige e cominciai il mio giro turistico. Mi era venuta voglia di sesso vedendo alcune ragazze con costumi ridottissimi; conobbi una squillo, me la portai in camera e cominciammo a limonare, la spogliai, mi spogliai e iniziò a farmi una pompa, poi le proposi un brindisi prima di continuare. Mi risvegliai l’indomani mattina, con un forte mal di testa, la troia mi aveva drogato, e mi aveva pure derubato, infatti, non trovai il portafogli e la carta di credito. Andai a fare la denuncia, per bloccare la carta di credito, i soldi ormai erano persi, anche i biglietti, e non mi rilasciarono nemmeno un duplicato della carta, poiché la puttana mi aveva fregato i documenti. Anche io ero perso, ero in vacanza senza un soldo e non potevo nemmeno ritornare a casa, poiché la troia mi aveva fregato il biglietto. Poi il colpo di scena, la sera mentre ero seduto su uno scalino di un’abitazione, si avvicinò una signora con un’auto di lusso che mi stava abbordando, infatti, mi chiese quanto prendessi per una serata d’amore. Restai ammutolito, poi pensai che avrei potuto risolvere i miei problemi così le affermai che prendevo 500. 000 lire, lei mi offrì addirittura un milione così accettai. Mi fece salire sulla sua automobile e mi portò nella sua villetta a pochi metri dal mare. Era una bella signora, tra i 42 e i 45 anni, occhi azzurri, capelli biondo scuro, seno piccolo, fianchi 93-95 cm. Scendemmo dalla macchina, chiamò la cameriera e le raccomandò di farmi fare una doccia, di favorirmi un accappatoio e dopo aver fatto ciò di portarmi in camera. La ragazza mi accompagnò in bagno, mi chiese se poteva entrare a vedere mentre mi rinfrescavo, accettai mi spogliai ed entrai nel box della doccia, lei guardava fissa il mio uccello che si stava indurendo (forse per come lo guardava quella cameriera). Uscii dalla doccia la donna mi porse l’accappatoio e mi diede una tastata al sedere, poi mi portò nella camera della signora. Bussò, le disse che ero pronto e la signora la cacciò via dicendole di lasciarci soli; lei era in vestaglia, mi baciò sulle labbra, poi mi disse che voleva vedermelo e mi tolsi l’accappatoio, ce l’avevo duro, mi disse che le piaceva la forma e le dimensioni poi lo strinse forte con la sua mano. Si slacciò la vestaglia e mi disse che le avrebbe fatto piacere se le avessi leccato i capezzoli, così cominciai a baciare e succhiare quei meravigliosi capezzoli neri e turgidi, la signora gemeva, poi mi allontanò mi fece alzare, e me lo prese in bocca, alcuni colpi di lingua poi una ciucciatine.
Mi fece distendere sul letto con il cazzo in aria; mi mise, con la bocca, il preservativo, si mise sopra di me e cominciò a scoparsi da sola, non volle che mi muovessi sotto di lei, infatti, faceva tutto lei andava su e giù come una troia pratica di queste cose sporche.
Sentii che aveva sborrato sul mio cazzo, poi non resistetti e sborrai riempiendo il serbatoio del profilattico. Mi sfilai dalla sua vagina e tolsi il profilattico, lei mi disse che non avevamo finito, infatti, i patti erano stati presi per un’intera notte. Mi disse di non gettare il profilattico con lo sperma poiché lo avrebbe fatto ingerire alla domestica; poi si avvicinò e cominciò a giocherellare con il mio pene, lo fece indurire, mi disse di lubrificarle l’ano e poi di sfondarglielo.
Appoggiai la punta del pene al suo sfintere e spinsi piano fino a farlo affondare tutto, poi cominciai a muovermi dentro di lei; la signora ce l’aveva stretto, era meraviglioso sentire le pareti del suo ano che stringevano il mio cazzo duro. Mi bruciava, lo sfilai e vidi che stavo sanguinando, il filetto si era tirato, lo introdussi di nuovo nel buco dilatato, e ricominciai a trombarla…Alcuni colpi e venne silenziosamente, mordendosi le labbra, mi disse che non ce la faceva più e che voleva riposarsi, inoltre chiamò la cameriera per farmi riaccompagnare in bagno a cercare di tamponare quel poco di sangue che usciva dal mio pene. La cameriera, con il pretesto, mi aiutò a cospargere della crema rinfrescante sulla zona del filetto, poi lo agitò un poco come una bomboletta spray, mi disse che non aveva mai avuto un rapporto sessuale e che si era abituata a fare da se. Mi disse che se la lasciavo fare mi avrebbe svelato alcuni misteri sugli abitanti della casa; fui curioso ed accettai la proposta. Mi disse che la signora che mi aveva assunto, era sposata, però il marito era impotente e non la soddisfava sessualmente; mi disse che la signora aveva una figlia ninfomane che era chiusa in una stanza con tanti vibratori e video cassette pornografiche per farle placare la voglia, inoltre non le permettevano di uscire poiché lo avrebbe fatto sesso anche con un bambino di 10 anni. Mi disse ancora che la signora aveva cominciato a fare sesso da piccolissima, era stata “svezzata” dal fratello e le piaceva moltissimo farsi sbattere da lui. Dopo la morte del fratello, si era fatta consolare da tutti coloro che avevano mostrato interesse verso di lei. Mentre lei diceva questo io mi ero eccitato tantissimo così le sborrai in mano; non aspettava altro quella puttana di una cameriera e raccolse tutto con la sua bocca.
La serva mi riaccompagnò nella “stanza del peccato” e trovai una sorpresina molto gradevole; stavo prendendoci gusto a fare il gigolo, mi balenò in testa, perfino di intraprendere quella carriera!!!

Nella camera trovai la signora in compagnia di una ragazza, stavano leccandosi a vicenda, la serva che era con me mi disse che quella insieme alla signora, era la figlia ninfomane della quale mi aveva parlato prima. Restai impietrito, con un misto di eccitazione e sdegnamento, era impressionante vedere madre e figlia lesbicare in quel modo! La signora disse alla domestica di lasciarmi lì con loro, poi mi prese per mano e mi disse che era arrivato il momento delle presentazioni. Le dissi il mio nome, Luca, lei si chiamava Rossella, mentre la figlia Moira. Mi fecero sdraiare sul letto matrimoniale e si piazzarono sopra di me cominciando a leccarmi in ogni dove; poi Moira, me lo prese in bocca io sussultai, la signora Rossella mi accarezzava il viso e di tanto in tanto mi dava dei baci come si fa con un amante, erano baci d’amore, per un attimo pensai che Rossella si era innamorata di me, ma poi mi resi conto che era impossibile. Mi conosceva da poche ore. Ora Rossella mi stava succhiando il cazzo, mentre Moira le leccava la fica che colava i suoi umori. Moira si piazzò davanti ai miei occhi alla pecorina lo tolsi dalle fauci della madre e glielo piantai in fica, cominciò a gemere come una matta, io le davo colpi forti e decisi non ce la facevo e le dissi di darmi attimo di tregua. Madre e figlia si erano di nuovo messe a limonare, mentre io cercavo di calmarmi; poi dissi alle due di mettersi alla pecorina l’una vicina all’altra; iniziai a penetrare Moira, due colpi e passai alla madre, altri due colpi e ritornai alla figlia e così via. Arrivai allo stremo, l’orgasmo era imminente le avvertii e si misero sotto la mia asta con la lingua di fuori, appena sborrai le due litigarono per avere i fiotti più grossi, poi se li scambiarono da lingua a lingua. Mi dissero se avevo voglia di andare con loro in giardino, in attesa di qualche minuto prima di ricominciare (un mio punto debole è che non appena ho un orgasmo non riesco a continuare, mi diventa moscio e non ho più voglia!!! ). In giardino mi offrirono un succo d’ananas e mi guardavano vogliose, era impensabile un’intesa sessuale così straordinaria tra madre e figlia. Stavo passando momenti memorabili, era impensabile per me aver perso la verginità, per di più con una bella signora. Mi dissero che avremmo potuto continuare lì in giardino all’aperto, così cominciammo a palparci dappertutto senza aver fretta nel ricominciare la penetrazione, Rossella me lo prese in bocca, mentre Moira mi leccava il buco del culo; poi invertirono i ruoli, Moira era davvero brava a fare le pompe mentre sua madre è più violenta, mi fa quasi male quando ce l’ha in bocca! La mia avventura finì la, anche se ero diventato molto più maturo dal punto di vista sessuale. Con i soldi che ricevetti feci il biglietto e ritornai a casa mia dispiaciuto per la vacanza, ma contento per l’esperienza che avevo avuto. FINE

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Luce bassa, notte fonda, qualche rumore in strada, sono davanti al pc pronto a scrivere il mio racconto erotico. L'immaginazione parte e così anche le dita sulla tastiera. Digita, digita e così viene fuori il racconto, erotico, sexy e colorato dalla tua mente.

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