Questo più che un racconto è una cronaca, in cui i fatti sono descritti come realmente accaduti.
Premetto , per chi volesse contattarmi, che NON mi piacciono gli uomini; non ho niente in contrario all’omosessualità ma un individuo dalle sembianze maschili non mi ha mai detto proprio niente. Mi è capitato abbastanza spesso di essere fatto oggetto di attenzioni da parte di uomini, e quando ciò avviene in modo discreto non mi disturba; una volta mi è capitato di subire attenzioni al limite della molestia, esperienza che mi è servita per farmi riflettere su come si sentono le donne quando un uomo magari sconosciuto si fa troppo insistente.
Per quanto riguarda i transessuali, io sono una persona che in materia di sesso non si fa alcun preconcetto, e dunque non posso fare a meno di ammettere di averne viste qualcuna che mi ha fatto scorrere il sangue nelle vene a velocità doppia; nella città di *******, dove lavoro, mi è capitato qualche anno fa di conoscere C. , una trans bellissima che poi ho saputo si è sposata e ha messo su regolare famiglia.
Dunque , io lavoro a *******, mentre abito non molto lontano, a qualche decina di chilometri.
Ogni tanto nei momenti liberi vado in centro , con la scusa di fare shopping di vario genere, in realtà spesso bighellonando e cacciando con molta leggerezza fauna femminile.
Un giorno era un bel pomeriggio di primavera inoltrato (cominciava quasi a fare buio) ed ero reduce da un vagabondaggio; salii sull’autobus che doveva portarmi alla stazione ferroviaria e la vidi.
Era un bel pezzo di fica alta , dalla fisicità straripante, con tanto di tatuaggio sul solco dei seni sfacciatamente evidenziato da un vestitino intero leggerissimo , che invece sapeva di acqua e sapone e contrastava magnificamente con il suo portamento ed il suo modo di guardare che dicevano “SESSO SESSO SFRENATO”.
Era a sedere in fondo al bus e mi misi davanti a lei mangiandola con gli occhi. Lei mi notò subito e prese a rispondermi colpo su colpo, o meglio sguardo incendiario.
Tutta quella attenzione mi eccitava e mi confondeva ad un tempo, e dunque ci misi un bel po’ a capire, anche perché il momento era magico e non volevo spezzarne l’incanto: LEI era un LUI !
Bella sì, ma di una bellezza tanto attraente quanto volgare (dico questo per amore di cronaca e non come giudizio negativo: ce ne fossero così femmine al cento per cento ! ); quei lineamenti aveva un che di outré che uniti ai modi non lasciavano troppo spazio al dubbio.
Mentre accadevano queste cose il mio tempo personale era scandito dai suoi occhi e dalle sue labbra; quello reale scorreva noncurante ed implacabilmente mi accorsi, come in un fugace risveglio, che la mia fermata era passata da un bel po’.
Nel frattempo il mio stato stuporoso ed i miei dubbi aumentavano : non sarà semplicemente una prostituta che sta cercando di adescarmi ?
Si libera un posto accanto a lei e io mi ci fiondò senza pensare a niente; aspiro i suoi odori mentre lei / lui prende uno specchietto dalla borsetta in grembo e inizia a farsi un maquillage.
Passano due minuti così, con lei impegnata ed io titubante; nel frattempo il bus si era un po’ svuotato.
Improvvisamente, lei / lui con delicatezza mi prende una mano e se la porta fra le cosce; mi ritrovo ad impugnare la cappella di un grosso cazzo duro, sono in deliquio, credo addirittura di avere iniziato a carezzarglielo dolcemente; in quel momento mi sarei abbandonato a qualunque cosa.
Dopo pochi istanti lei mi toglie la mano dicendo: “Calma, calma ! “; in effetti c’era ancora gente sul bus. Io ho ancora un attimo di lucidità e di ripensamenti, quando per colmo di coincidenza sale sull’autobus, proprio davanti a me, una mia vecchia e cara amica che subito mi vede e attacca a chiacchierare.
Sono imbarazzato, afflitto e sollevato da questo evento che mi toglie dal dubbio e dalla tentazione.
Lei semplicemente si alza e se ne va, non posso sganciarmi e seguirla; l’episodio finisce lì. Nei giorni seguenti ci ripensai sempre più spesso; non era un’ossessione ma quando ritornavo con la mente all’episodio non potevo fare a meno di mettermi a fantasticare; va bene, aveva il cazzo grosso quasi come il mio, ma era anche una bella fica e molto probabilmente non aveva secondi fini, non si può avere una erezione violente senza stimolazione se non si è davvero eccitati; dunque probabilmente si era comportata così perché le piacevo davvero !
Presi a gironzolare da quelle parti ogni tanto e non tardai ad avere la mia seconda occasione.
La sorpresi infatti una sera , più o meno alla stessa ora , seduta alla fermata dell’autobus proprio alla stazione; questa volta ero proprio eccitato ed indossavo un paio di pantaloni leggeri e senza mutande, come faccio spesso come gesto trasgressivo e liberatorio.
Mi misi in piedi davanti a lei a poco più di un metro, appoggiato ad una colonna; avevo una spolverina leggera e la scostai, piegando il bacino in avanti per evidenziare ancora di più l’erezione che mi tendeva in modo osceno i pantaloni.
Lei se ne accorse e una scarica di adrenalina la sconquassò tutta; prese a guardarmi apertamente non in faccia ma lì ed addirittura abbozzò un gesto con la mano, come se volesse accarezzarsi le parti intime, riprendendosi però subito.
Anche stavolta mi sedetti accanto a lei, ma quasi subito arrivò il bus; lei stavolta fece un gesto molto volgare, stringendomi il cazzo in modo rude da sopra i pantaloni, e poi si avviò per salire.
Ero fuori di me; contavo di fare qualcosa, qualsiasi cosa , anche subito se sul bus ci fosse stato abbastanza casino.
Lei si sedette nell’unico posto libero e questo inizialmente mi contrariò; l’unico modo per esserle almeno vicino era di stare in piedi davanti a lei , cosa che feci accostandomi il più possibile; il bus era molto affollato.
Ero in piedi davanti a lei con i piedi quasi sopra ai suoi e le sbattevo letteralmente un gran bendiddio di cazzo sulla faccia, c’era una persona che ci dava la schiena e la mia stessa spolverina ci nascondeva; tutto questo non toglie comunque nulla all’audacia del suo gesto; infatti mi calò la lampo e lo prese tra le labbra, prima timidamente con una carezza fugace, quasi un bacio, poi sempre più decisa; alla fine mi stava facendo una pompa in piena regola, muovendosi lentamente ma cercando di ingoiare tutto ciò che poteva; io da una parte cercavo di liberarlo più possibile per facilitarle il compito e dall’altro mi chinavo davanti a lei, occhieggiando qua e là per essere pronto a ritrarmi se qualcuno avesse sospettato cosa accadeva; la tensione nervosa moltiplicava la mia eccitazione e fin dal primo momento sentivo l’orgasmo salire; resistetti così poco più di un minuto, dopo di che ebbi uno dei migliori orgasmi della mia vita, accentuato addirittura dal fatto che dovevo starmene fermo e in apparenza tranquillo.
Lei deve avere quasi soffocato dal getto di sperma che le bagnò direttamente le tonsille, a giudicare dalla violenza delle mie contrazioni, dove il piacere intenso sconfinava nel dolore.
Ed ecco la nota dolente del mio resoconto: un po’ mi vergognavo per la prestazione scadente, un po’ avevo paura di me stesso per quello che avrei potuto fare se questo contatto fosse continuato, paura poi del diverso, delle malattie ed altre menate; sta di fatto che lei aveva appena finito di ingoiare tutto che io me ne scappai come un ladro.
Non l’ho più vista e mi dispiace, perché vorrei conoscerla e scusarmi con lei, a meno che anche lei non goda a fare pompini così, per dire, di rapina. FINE
