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Incontro in autobus

Può la vita di un uomo risultare condizionata da un unico episodio ? ? ?
Me lo sono sempre chiesto e sono giunto alla conclusione che, forse, è facile capirlo nel caso di episodi drammatici, traumatizzanti.
Certamente è molto meno facile quando, come nel mio caso, a condizionare un’intera vita è un episodio piccolo, apparentemente insignificante uno di quegli episodi i cui confini si confondono quasi con il normale scorrere della vita di tutti i giorni.

Accadde tutto molti anni fa.. .. .. accadde tutto in pochi istanti .. .. .. .. .. ed il brutto è che in realtà dire “Accadde” è, diciamo, una licenza poetica.. .. .. ..
Nella realtà.. .. .. non accadde praticamente nulla.
Eppure quell’episodio è scolpito in maniera indelebile nella mia mente.. .. .. .. fu nei primissimi anni 80.. .. era un giorno agli inizi di Aprile, un Aprile insolitamente caldo.. .. .. ..

Per tutti era una giornata stupenda una di quelle giornate che ti ridonano la voglia di vivere, t’infondono forza e speranza.. .. . per tutti ma non per me.. ..
Eppure avrebbe dovuto.. .. .. .. soprattutto per me.. .. dal momento che per me era una giornata speciale .. .. .. quel giorno mi sarei laureato.. .. .. . ma dopo lunghi anni di studio e di sacrifici.. .. a me non interessava più.. .. stavo vivendo una profondissima crisi da quanto, quasi due anni prima, la mia ragazza mi aveva lasciato.. .. ..
Oggi è ridicolo pensare che non ricordo nemmeno più per chi mi avesse lasciato.. .. .. . e che faccio persino fatica a ricordarmi di lei.. .. ..

Solitamente il giorno di Laurea si trasforma in una giornata di festa.. .. parenti amici.. .. . io invece sarei stato solo.. .. non volevo nessuno con me e .. .. .. . volevo solo “Levarmi dalle palle” la formalità burocratica della discussione della tesi.. . non avevo voglia di far festa.. .. .
Partii da casa in treno.. .. girovagai per la città in attesa che giungesse l’ora.. .. e finalmente discussi la tesi.. .. poi con fastidio dovetti attendere la fine degli esami e partecipare alla cerimonia di proclamazione.
Non appena terminata la cerimonia.. .. mentre tutti gli altri si abbandonavano alla gioia ed ai festeggiamenti con parenti ed amici.. .. presi le mie cose ed uscii per raggiungere la stazione e tornare a casa.. .. .. . la mia mente era già altrove.. .. poche settimane e sarei partito militare.. .. .. ..

Era pomeriggio inoltrato.. .. faceva abbastanza caldo.. .. stavo pensando di togliermi giacca e cravatta, il mio unico omaggio conformista alla cerimonia di laurea.. .. . il pullman, come al solito, si faceva attendere ed ero quasi tentato di incamminarmi verso la stazione.. .. ma troppe volte in passato mi era capitato di restare fregato vedendo il pullman sorpassarmi mentre arrancavo tra due fermate.. .. . non volendo rischiare di perdere il treno.. .. .. rimasi ad attendere e finalmente il pullman arrivò.

Salii mostrando l’abbonamento e dentro di me sorrisi al pensiero che quella era probabilmente l’ultima volta che lo facevo.. .. . un pezzo della mia vita era terminato e ne incominciava un’altro.. .. sperai che fosse migliore.. .. ..
M’incamminai verso il fondo dell’autobus.. .. e fu allora che accadde.. .. l’autobus era abbastanza affollato.. .. ma io sono molto alto e sovrastavo agevolmente la folla così.. .. la notai quasi subito.. .. se ne stava in fondo.. . appoggiata al grande finestrone posteriore ed.. .. .. .. era stupenda.

Guardava fuori, con un gomito appoggiato al mancorrente e la schiena appoggiata alla parete.. .. .. lunghi e morbidissimi capelli castani, pettinati lisci, incorniciavano il suo viso perfetto.. .. indossava una maglietta grigio scuro.. . di quelle senza collo.. . la cui stoffa si curvava dolcemente aderendo alla morbida curva dei giovani seni.. .. una gonna bianca.. .. in stoffa pesante.. .. ma corta.. .. come usava all’epoca.
Le sue gambe erano lunghissime.. . un poco magre con una stupenda carnagione scura.. .. ma non troppo.. .. .. non capii mai se era il colore della sua pelle o abbronzatura.. .. .. .

Rimasi li a fissarla.. .. non mi era mai capitato prima di rimanere imbambolato di fronte ad una ragazzina.. .. si perché all’epoca lei non poteva avere più di 14 o 15 anni.. .. anche se quel corpo poteva dimostrarne qualcuno di più.. .. .
Poi ad un tratto fu come sei lei percepisse il mio sguardo.
Fece una smorfiairritata.. .. . forse le capitava spesso che qualcuno si fermasse a guardarla .. .. . e le dava fastidio.. .. si voltò lentamente verso la mia direzione ed i nostri sguardi s’incontrarono.. .. .. mi persi nei suoi meravigliosi occhi verdi.. .. .

Lentamente la smorfia di disappunto scomparve dal suo volto.. .. e lei rimase a fissarmi come io fissavo lei.. .. . non so quanto rimanemmo così.. .. forse pochi secondi.. .. forse minuti.. . poi l’autobus rallentò con decisione e l’incanto si spezzò.. .. lei si scosse, guardò fuori e poi si affrettò a raggiungere l’uscita.. .. . quando l’autobus si arrestò aprendo la porta .. .. .. . uscì.

Rimasi li fermo senza fare nulla.. .. le porte si richiusero mentre io la seguivo con lo sguardo.. .. . l’autobus ripartì mentre io continuavo a fissarla muovendomi per continuare a vederla.. . le passò a fianco e lei si voltò ed i nostri sguardi s’incontrarono ancora.. .. per l’ultima volta.. .. .

Ora sapete tutto.. . tutto quello che c’è da sapere.. .. . ora potete giudicare quanto assurda sia la storia della mia vita.. .. ..
A quanti di voi è capitato un simile episodio ? ? ? ? A quanti ha rovinato la vita ? ? ? ? ?
Probabilmente a nessuno.. .. tranne che a me.
Da quel giorno non fui più lo stesso.. . da quel giorno non sono più riuscito ad avere una relazione “Normale” con una donna.
Non che non abbia più avuto relazioni, intendiamoci, solo che per me è iniziata una estenuante quanto inutile ricerca.. .. da quel giorno non ho fatto altro che cercarla.. .. .. .

Subito dopo il militare.. .. trovai un impiego a Torino.. .. la città dove l’avevo incontrata.. .. . passavo il mio tempo al lavoro o.. .. .. sugli autobus.. .. nell’assurda speranza d’incontrarla nuovamente.. .. spesso prendevo permessi o giorni di ferie.. .. per cercarla.. .. ma non sapevo nulla di lei e la città era tanto grande.. ..

Rimasi a Torino un paio di anni.. .. ma naturalmente non la trovai.. .. assurdamente deluso e frustrato da allora incominciai la mia vita di vagabondo.. . cambia città.. .. . cambia lavoro.. . e poi di nuovo.. .. ed ancora.. .. non importava dove mi trovassi.. .. in Italia.. . all’estero.. . ovunque era la stessa cosa.. . o pensavo al lavoro.. .. o pensavo a lei.. .. e per quanto possa sembrare assurdo.. .. ovunque si ripeteva la stessa scena.. . prendevo un autobus.. .. ed iniziavo inconsciamente a cercarla.. .. .. .. .. .. .

Molte volte mi sono sforzato, spinto dalla gioventù e dal desiderio, .. .. ho corteggiato qualche ragazza.. .. ho iniziato una relazione.. .. ma no poteva andare .. .. non poteva funzionare.. .. nessuna poteva rivaleggiare con lei nessuna può rivaleggiare con un sogno.. . e bastavano poche settimane perché io incominciassi a trovare insopportabile la situazione.. .. .. nessuna delle mie relazioni è durata più di un mese.. .. per quanto belle fossero le mie partner, per quanto.. .. mi amassero.

Alla lunga ho incominciato a sentirmi in colpa per come le trattavo e.. .. .. .. ho smesso di cercare una relazione.. .. accontentandomi di qualche avventura o dei più pratici servizi di qualche prostituta.. .. ..
Gli anni sono passati.. . ma la mia vita non è mai cambiata sino a due mesi fa quando ho cambiato nuovamente lavoro.. ..

Mi avevano parlato di un posto di direttore tecnico in una piccola industria che costruisce macchine per la fabbricazione di sacchetti di plastica.. .. .. non potete nemmeno immaginare quanto complesse e costose siano queste macchine, le industrie che le producono sono in genere piccole ma.. .. .. se ben gestite .. .. .. possono rendere moltissimi soldi.. .. . e pagare molto bene un buon direttore tecnico.

Così ci provai.. .. non che sia molto interessato ai soldi.. .. ma dal momento che per me era giunto il momento di cambiare ancora una volta.. .. perché sputarci sopra.
Feci una serie di colloqui.. . ed alla fine raggiungemmo un accordo e presi servizio.

Per conoscere più rapidamente la ditta iniziai a girare nei vari reparti e fu così.. .. che incontrai Giorgio.. .. .. ..
Giorgio era stato un mio vecchio compagno d’università, eravamo stati buoni amici e così lui si offrì di facilitare il mio ambientamento nella nuova città e nell’azienda.
Sin dal primo giorno, al termine dell’orario di lavoro, passò dal mio ufficio e mi disse
“Io sto andando a casa .. .. . prima però possiamo andare a berci qualche cosa .. .. come ai vecchi tempi.. .. ti va.. ? ? ? ? “.

Accettai.. . e ci ritrovammo in un bar a bere birra e mangiare schifezze mentre chiacchieravamo dei tempi passati e del lavoro.
“E` un buon posto sai.. .. . credo che smetterai di fare il giramondo e rimarrai qui.. .. ” mi disse ad un certo punto io scettico scossi la testa
“Non credo proprio.. .. sono un vagabondo autentico.. .. .. te lo assicuro” lui sorrise in modo strano
“Con chi hai parlato al momento dell’assunzione ? ? ? ? ” mi domandò subito dopo
“Con il capo del personale.. .. . e poi con il proprietario.. .. . il signor Prandelli.. .. ” risposi non capendo bene la domanda
“Solo con lui ? ? ” continuò lui.
Mi limitai ad annuire.

Lui sorrise apertamente
“Quindi ti sei perso il meglio.. .. .. . non hai mai incontrato la signora Prandelli.. .. ? ? ? ? ” nuovamente scossi la testa, mentre lo fissavo con aria interrogativa.. .. ..
“Mio caro Luca come ti dicevo .. .. ti sei perso il meglio.. .. . ”
“Non credo.. .. sai invecchiando.. .. preferisco le ragazze alle mature.. .. sto diventando un vecchio satiro” ridacchiai.. . lui ridacchiò a sua volta
“Non ti far ingannare dal tuo incontro con Prandelli.. .. .. . la signora non è così vecchia sai.. . non ha passato la trentina.. .. almeno credo.. .. . ” disse lui
“Troppo vecchia.. .. ” liquidai la cosa con un gesto noncurante.. .. . ed ero sincero.. . la cosa non m’interessava minimamente.

Ma Giorgio insistette
“Sai in realtà è lei che manda avanti tutto.. .. . il vecchio è solo la facciata.. .. è una donna in gamba e.. .. .. . stupenda.. .. assolutamente stupenda.. .. . “, avrei voluto rispondergli che per quanto fosse bella.. .. la cosa non m’interessava.. .. . ma lui era eccitatissimo e riprese subito a parlare “Sai.. .. sono solo voci.. .. ma pare che la signora.. .. diciamo che non si accontenta del marito rincoglionito.. .. .. pare che gli scapoli della ditta.. .. . tu sei scapolo vero.. .. .. non sai quanto t’invidio.. .. . , non dirlo a mia moglie.. .. ma io farei follie per portarmi a letto una così.. .. .. ”

Non potei fare a meno di ridere
“Stai tranquillo.. .. . saranno le solite voci che girano attorno ad ogni bella donna che ha sposato un uomo molto più vecchio di lei.. .. comunque se accadrà qualche cosa ti racconterò tutto.. .. . ” taglia corto.. .. la cosa mi stava annoiando.. .. e non pareva che Giorgio avesse voglia di cambiare argomento.. .. quindi decisi di accomiatarmi e me ne tornai a quella che per un po’ di tempo avrei chiamato.. .. . casa.. .. . un ampio monolocale ammobiliato che avevo preso in affitto.

Tutto riprese come al solito sino a quando pochi giorni dopo.. .. la mia segretaria entrò in ufficio e mi disse
“Questa mattina alle 10.. .. la vogliono in direzione.. . ”
“Qualche cosa di speciale ? ? ” domandai
“No.. .. è tradizione che ogni Venerdì si riuniscano la direzione ed i responsabili del vari settori.. . si analizza la settimana.. .. si fanno i piani per quella successiva.. .. .. non ne so di più.. .. non ci sono mai stata” era bruttina ma efficiente.. . mi era simpatica.. .. le sorrisi.
Sbrigai un poco di corrispondenza.. .. controllai gli appunti che avevo preso i giorni precedenti ed all’ora prefissata andai all’incontro.

Nella sala riunione c’erano quasi tutti.. .. stavano discorrendo a piccoli gruppi.. .. salutai ed andai ad accomodarmi, , , , riprendendo a leggere i miei appunti sino a che una voce non mi distolse
“Scusate il ritardo.. .. possiamo incominciare ? ? ? .. .. avete perso anche troppo tempo per colpa mia.. .. .. ” sollevai lo sguardo verso la voce e.. .. . accadde nuovamente.

Rimasi li imbambolato a fissarla.. .. con la bocca leggermente dischiusa.. .. probabilmente con un’espressione ebete.. .. mentre nella mia mente le immagini si confondevano con i ricordi di tanti anni prima. Indossava un abito delizioso.. . color rosa pallido.. .. i lunghi capelli scendevano graziosamente sulle spalle come tanti anni prima.. .. la giacca stringeva le forme di un seno diventato grande e sodo cercando di mascherarlo ma.. .. . riuscendo solo ad attirare l’attenzione.. .. la gonna fasciava i fianchi morbidi e pieni e guidava irresistibilmente lo sguardo verso le coscie perfette e le lunghe gambe tornite.. .. . sembrava anche abbronzata.. .. come allora.. .. .. ma forse era solo il colore della sua carnagione.. .. ..

Lei si accorse di me.. .. mi guardò a sua volta.. . e rimase alcuni istanti a fissarmi immobile.. .. . poi ruppe l’incantesimo.. ..
“Bene.. . lei è sicuramente Masetti.. . il nuovo direttore tecnico.. .. ” disse e si mosse rapidamente verso di me.. .. mi porse la mano.. .. ancora frastornato la strinsi e lei rispose con decisione inaspettata.. .. .
La sua stretta era forte.. . la pelle asciutta e delicata.. .. il suo profumo inebriante.
“Io sono la signora Prandelli.. .. mio marito è il proprietario.. .. ma qui comando io.. .. forse glielo avranno già detto.. .. . ”
“Molto piacere.. .. ” riuscii a farfugliare.. .. lottando disperatamente per riprendere il controllo di me stesso, mi guardai intorno e mi accorsi che gli altri mi fissavano.. .. ma non riuscii ad interpretare le loro espressioni
“Niente male incominciare con una bella figura di merda.. .. ” pensai.. ..

Con mio sollievo la riunione iniziò.. .. lei la conduceva magistralmente.. .. interrogava.. . dava disposizioni.. . ascoltava attentamente le relazioni dei vari responsabili.. .. . io non riuscivo a concentrarmi.. .. .. .. continuavo a ripetermi che non era possibile.. .. che non poteva essere lei.. .. .. non poteva essere la ragazzina dell’autobus.. .. . del resto a parte l’indecisione iniziale dovuta probabilmente all’espressione ebete con la quale la fissavo, non aveva dato alcun cenno di conoscermi.. .. .. .

Ma mentre la mia parte razionale cercava di convincermi dell’ineluttabile realtà.. .. l’irrazionale continuava a ripetermi che invece era proprio lei.. .. . la somiglianza era notevole.. .. .. . sorprendente.. .. .. e lei era ovviamente cambiata in tanti anni.. .. .. e questo spiegava le leggere differenze rispetto ai miei ricordi.. .. eppure era quasi impossibile.. .. incontrarsi così dopo tanti anni.. .. a così tanta distanza.. .. ..

La riunione si concluse senza che io aprissi bocca
“Credo che lei Masetti abbia bisogno di ancora un po’ di tempo.. .. prima di partecipare attivamente per cui.. .. la risparmio.. .. . ” disse lei.. .. . io in realt1à prima della riunione mi ero
preparato per dire un sacco di cose, avevo piani.. . avevo proposte.. .. .. prima d’incontrarla avrei potuto parlare per ore.. .. .. . mi limitai ad assentire.
Tornai nel mio ufficio e cercai di riprendermi.. .. c’ero quasi riuscito.. .. mi ero quasi convinto che non poteva essere lei.. .. . quando sentii bussare alla porta.. ..
“Avanti .. .. .. ” dissi distrattamente.. . la porta si aprii e la vidi entrare.
Mi sentii nuovamente assalire dall’emozione.. . ma questa volta riuscii a controllarla “Disturbo.. .. ” disse lei
“No anzi.. . ” dissi io alzandomi un po’ troppo frettolosamente
“.. .. . volevo tanto scusarmi ma non sapevo come fare.. .. . temevo di disturbarla.. .. .. ” aggiunsi .

Lei assunse un’espressione stupita
“Scusarsi.. .. e di cosa.. .. . ”
“Be.. .. in riunione non sono stato molto brillante.. . per non dire che ho fatto la figura dell’idiota.. .. chissà che cosa ha pensato di me.. .. . ” ridacchiai nervosamente
“In effetti l’ho vista un po’ strano.. .. . anzi ti ho visto un po’ strano.. .. qui usiamo darci del tu sai.. .. ”
“Strano è dir poco.. .. ma c’è una spiegazione.. . per quanto strano possa sembrare.. . lei.. . cioè.. .. tu.. . tu assomigli in modo incredibile ad una persona che ho incontrato moltissimi anni fa.. .. .. ” dissi di getto senza nemmeno rendermi conto di quello che dicevo.

La vidi assumere un’espressione corrucciata
“Cazzo.. . di bene in peggio”.. . pensai
“Prima faccio la figura dello scemo ed adesso.. .. . cerco di rimediare.. .. e ci ricasco.. .. .. ”
“Non ti sembra di esagerare ? ? ? ? ? ” mi disse.. ..
“Non sono tanto vecchia e.. .. . non sono poi passati troppi anni da quel pomeriggio a Torino.. .. .. . ” ed il suo viso si aprì in un sorriso.
Le sue parole mi colpirono con la violenza di un pugno.. . le gambe vacillarono e dovetti sedermi.. .. mentre scuotevo la testa cercando di svegliarmi.
Mi accorsi che ripetevo ossessivamente
“Tu.. .. sei proprio tu.. .. . “.

“Posso sedermi ? ? ? ” mi domandò.. . le indicai la poltroncina e lei si sedette.. . quando accavallò le cosce.. .. .. distolsi a forza lo sguardo.. .. respirai profondamente.. .. e solo allora mi resi conto che anche lei si ricordava perfettamente di me.. .. il cuore mi palpitò all’impazzata.
“Senti.. .. . ” mi disse
“da quel giorno non ho fatto altro che chiedermi chi tu fossi.. .. non vorresti dirmelo.. .. .. “.

Risi tra me.. . incredulo nel constatare che lei provava esattamente quello che provavo io.. .. .. poi iniziai a raccontarle la mia storia.. .. e non le nascosi nulla.. .. .
“E tu ? ? ? anch’io mi sono sempre domandato chi fossi.. .. . ” lei sorrise.. . poi si alzò di scatto.. .. .
“Non adesso.. .. in fondo è orario di lavoro e ti paghiamo profumatamente.. .. . facciamo stasera a cena ? ? ? ” mi disse lasciandomi di stucco
“Ma tuo marito.. .. non sarà geloso ? ? ? ? ” domandai quasi balbettando
“E di che cosa.. . di una cena di lavoro con il nostro direttore tecnico”.. .. ridacchiò assumendo quella che mi parve un’espressione maliziosa.. .
“passo a prenderti alle 20.. .. . ” e per la seconda volta nella mia vita.. . la vidi sparire senza riuscire a fare nulla.. .. .. ma per fortuna questa volta sapevo che sarebbe tornata.

Non combinai molto quel pomeriggio.. .. continuavo istericamente a guardare l’ora.. .. .. puntualissima tornò nel mio ufficio alle 20.. .. uscimmo con la sua macchina e mi portò in un rinomato ristorante.. .. cenammo divinamente e lei mi raccontò la sua vita.. .. che per altro non era molto diversa dalla mia.
“Cinque anni fa ho conosciuto Giancarlo.. .. . lui era pazzo di me.. .. l’ho sposato.. .. ” concluse.
Avrei voluto chiederle.. .. se lo amava.. .. se era felice.. .. . ma tacqui.

Ora sapevamo tutto, o quasi, l’uno dell’altra.. .. non avevamo più molto da dirci.. .. da quel momento palammo pochissimo.. .. mi ricondusse alla ditta.. . presi la mia macchina e me ne tornai a casa.
L’incantesimo avrebbe dovuto essere ormai spezzato.. .. ma non era così.. . almeno non lo era per me.. ..
Cristina, ora sapevo il suo nome, .. .. continuava ad ossessionarmi.. .. .. ..

Dopo quel giorno tra di noi i rapporti tornarono normali.. .. . normali rapporti di lavoro.. .. lei sembrava non avere più interesse per me.. .. anche se c’incontravamo spesso.. .. e molte volte veniva nel mio ufficio per discutere dei programmi.. .. .. poi all’improvviso un giorno ricevetti una telefonata.. .. .. . era lei
“Ciao Luca.. .. hai impegni questa sera ? ? ? che ne diresti di venire a cena da me ? ? ? ? ”
Esterrefatto.. .. . accettai.

La cena fu molto imbarazzante.. .. . dal momento che c’era anche il signor Prandelli.. .. mentre io, chissà perché mi ero immaginato una cena intima.. .. parlammo essenzialmente di lavoro.. .. ma io stentavo a concentrarmi.. .. lei era talmente bella.. .. con uno stupendo vestito di lame nero ed una scollatura che esaltava lo splendore dei suoi seni.
Dopo cena andammo in salotto.. . ed io meditavo di riuscire a sganciarmi prima possibile.. .. per liberarmi del tormento di doverla guardare.. . quando.. ..
Il vecchio si alzò
“Bene.. .. io sono abituato ad andare a letto presto.. .. ma lei resti pure.. .. finisca il suo cognac.. .. ” mi disse stringendomi la mano.. .. poi si chinò e baciò Cristina su di una guancia
“Buona notte mia cara.. .. .. “.. .. e ci lasciò soli.

“Non ti preoccupare.. .. faccio presto.. .. e poi me ne vado.. .. . ” dissi affrettandomi a bere una lunga sorsata di liquore.. .
“Non ho nessuna fretta.. .. anzi.. .. .. ” disse sorridendo.. .. ma era un sorriso diverso da quello che conoscevo.. .. .. per poco non mi strozzai con il liquore.. .. .
Si era accovacciata sul divano ripiegando le lunghe gambe sotto di se.. .. e si era leggermente chinata verso di me.. .. ora potevo vedere molto distintamente ciò che la scollatura celava.. ..
“Non fare così o.. .. . potrei farmi brutte idee.. .. . ” cercai di scherzare.. . lei parve non udirmi.. ..

“Luca dimmi sinceramente.. . hai mai pensato di fare all’amore con me ? ? ? ? “.. .. i suoi occhi verdi si fecero intensi e sensuali.. .. improvvisamente mi sentii calmo .. .. insolitamente rilassato.. .. ma del resto tra di noi era tutto talmente insolito.. .. .. che mi parve normale essere tranquillo e rilassato mentre mi accingevo a rispondere ad una simile domanda.. .. .. .
“Ho passato i quaranta.. .. ma non ho ancora perso l’istinto.. . e tu sei talmente bella.. .. .. limitandomi agli ultimi 15 anni.. .. . credo di averlo fatto.. .. diciamo .. .. . un milione di volte ? ? ? .. .. pensa che la prima volta.. .. . tu probabilmente non avevi ancora 15 anni.. .. .. ” dissi fingendo di pensarci.. .. . lei rise leggermente poi riprese.. .. ..
“E dimmi.. .. di dispiacerebbe tanto se accadesse.. .. stasera intendo.. .. . ” .. .. . senza attendere risposta si chinò ancora in avanti e sollevandosi leggermente sulle ginocchia.. .. mi baciò.

Poco dopo eravamo nella sua camera.. . le sue mani mi spogliavano.. . le mie spogliavano lei.. .. ci stendemmo sul letto.. .. mi gettai avidamente sui suoi seni.. . erano grandi sodi.. . sotto i tocchi della mia bocca i capezzoli s’inturgidirono e lei emise un gemito.. ..

Continuai a baciarle e succhiarle i seni, mentre la mia mano scivolava sul suo ventre piatto.. .. incontrai il leggero vello pubico.. .. poi il rigonfiamento del clitoride.. .. la sentii fremere mentre l’accarezzavo dolcemente.. .. lei mi stupì nuovamente.. . le sue mani si portarono sulla mia testa spingendola in basso con decisione
“Leccami la fica.. . ” disse con voce forte ed alterata.. .. . incredulo obbedii.

Tutto il suo corpo fremeva e sussultava.. .. lei gemeva forte.. . il respiro era affannoso.. .. eppure non rispondeva ai miei tocchi come avevo sperato.. .. la sua mano si spinse a cercare il mio membro.. . lo trovò ed iniziò ad accarezzarlo.. .. .
“Uhmm che bel cazzone.. .. come è grosso e duro.. .. . ” ascoltai le sue parole stupefatto.. . per un attimo mi arresta smettendo di leccarla.. ..

Improvvisamente lei si spostò.. . con forza insospettata mi rovesciò sul letto sorrideva mentre mi masturbava.. ..
“Voglio succhiartelo tutto.. .. mangiartelo.. .. ” mi disse .. .. poi di scatto si chinò ed il mio cazzo scomparve quasi completamente nella sua bocca.. . penetrandole in gola.. . la sentii gemere.
Le cose non andavano come mi ero immaginato.. .. non che potessi lamentarmi.. .. Cristina succhiava in modo
fantastico.. .. la sua bocca era calda ed accogliente.. . la sua lingua instancabile.. .. si arrestò nuovamente tenendo saldamente l’asta in mano e frullando perversamente la lingua sul glande mentre .. . mi fissava.

“Non ti spettavi che fossi così troia vero? ? ? .. .. . ti piaccio così vero ? ? ? ” mi disse ed io mestamente annuii senza riuscire a parlare.. .. mi fece sollevare leggermente le gambe.. . si spinse a leccarmi e succhiarmi i coglioni.. .. mentre la mano continuava a masturbarmi.. .. poi si spinse ancora più giù e sentii la sua lingua stuzzicarmi l’ano.
Se non fosse stato per la sua mano che continuava a masturbarmi.. .. . mi si sarebbe ammosciato.. . non che non fosse piacevole.. . solo che.. .. cristo si comportava come una puttana.. .. la donna che avevo sognato per anni era solo una puttana.. ..

Nuovamente lei mi distolse dai miei pensieri.. .. .
“Alzati dai.. .. . ” mi stuzzicò.. .. io mi alzai.. . lei si voltò sul letto, mettendosi carponi.. .. si portò le mani sui perfetti globi di carne delle natiche e le divaricò oscenamente.. .. .. la vidi portarsi due dita alla bocca ed inumidirsele di saliva.. . poi osservai le dita affondare nel suo ano.. .. le sfilò e tornò a divaricarsi le natiche.. .. .. ..
“Dai presto.. .. mettimelo nel culo.. .. . ” mi urlò istericamente.. .. . agitandosi tutta .. .. .

Esitai un attimo.. . poi però l’accontentai.. .. ..
“Si così .. .. è bellissimo.. .. sfondami tutta.. .. ” gridava lei.. .. volevo liberarmi il più presto possibile.. . l’afferrai per i fianchi ed inizia a sodomizzarla con furia.. .. lei gemeva e m’incitava mentre il suo corpo era scosso dai miei colpi ed i suoi seni sobbalzavano elastici nell’aria.. .. .. stentavo a venire chiusi gli occhi e cercai di rievocare l’immagine di lei nell’autobus.. .. e finalmente riuscii a godere scaricando il mio seme nel suo morbido culo.

Restai solo pochi secondi nel letto.. ..
“Ora debbo proprio andare.. .. scusa.. .. ” le dissi senza guardarla
“Va bene.. . sei stato fantastico.. .. mi hai fatto godere come una porca.. .. . ” rispose Cristina.. .. ma io già avevo smesso d’ascoltarla. Uscii rapidamente dalla casa.. .. aspirando voracemente la fresca aria della notte.. . sperando che mi liberasse dell’angoscia che mi attanagliava.. .. .. me tornai tristemente a casa.

Disteso nel letto non riuscivo ad addormentarmi.. .. cristo ero riuscito a rovinarmi anche quell’occasione.. ..
OK lei aveva fatto svanire il mio stupido sogno.. .. ma cazzo era una figa pazzesca.. .. si era dimostrata pronta a tutto.. . ed invece di godermela.. . io.. . io che molte volte ero ricorso alle prestazioni di puttane.. .. ..

“Succeda quello che succeda.. .. io domani raccatto le mie cose e me ne vado” pensai e risi tra me.. .. un nuovo record abbattuto meno di un mese nello stesso posto.. .. .. .
Sobbalzai mentre il citofono suonava.. .. guardai l’orologio.. . le tre.. . mi alzai pensando
“Sarà successo qualche cosa in fabbrica.. .. ”
“Si.. .. ” dissi meccanicamente alzando il microfono.. .. .
“Luca sono io.. .. Cristina.. .. mi fai salire ? ? ? ? ? “.. .. sobbalzai.. .. non avevo voglia di vederla.. . non volevo vederla più.. .. .
“Cristina.. . è tardi.. .. ed io non sono una macchina.. .. mi hai completamente prosciugato.. .. ” dissi irritato.. .. .
“Ti prego .. .. Luca.. .. . voglio solo parlare.. .. . ” rispose lei.. .. ed il tono di voce mi colpì.

Meccanicamente schiacciai l’interruttore aprendole la porta.. .. .. poi presi una vestaglia e l’indossai. Bussò alla porta.. . le aprii
“Ciao.. .. ” disse entrando.. .. non potei fare a meno di notare che si era cambiata.. .. sembrava tanto diversa.. .. indossava un paio di jeans aderenti.. . ed un maglione
“Mi fai sedere.. .. ” disse lei dal momento che io la guardavo senza parlare.. .. .
“Scusa.. . vuoi qualche cosa da bere ? ? ? ” lei annuì
“Qualcosa di forte.. .. grazie.. .. ” le versai un cognac.

Mi sedetti per ascoltare quello che aveva da dirmi.. .. ma non vedevo l’ora che se ne andasse e lei non si decideva a parlare
“Cristina.. .. è tardi.. . domani avrò una giornata difficile.. .. .. ” le dissi.. .. lei sollevò lo sguardo che aveva tenuto fisso sul bicchiere.. ..
“Te ne vai vero? ? ? ” domandò.. .. io mi limitai ad annuire
“Lo sapevo.. .. non ti è piaciuto.. .. ” non era una domanda.. . era un’affermazione.. .. risposi con rabbia.. .
“Nemmeno a te.. .. malgrado tutti quei gridolini e le altre cose.. .. . non capisco perché l’hai fatto.. .. .. se non ne avevi voglia.. .. e poi quelle cose che hai fatto.. .. mica te le ho chieste.. .. Cristo io volevo solo fare all’amore con te.. .. .. . ”

Lei mi fissava e vacillai davanti a quegli stupendi occhi ed a quell’espressione
“L’ho fatto per lui.. .. . lo sempre fatto solo per lui.. .. . ci spiava sai ? ? ? ? ? “.. .. rimasi ammutolito
“Giancarlo quando ci siamo conosciuti.. . era pazzo di me.. . ma io non l’avrei mai sposato.. .. ” iniziò a dire.. ..
“Il nostro è stato un’affare.. . io l’ho sposato e sono diventata la sua puttana.. .. ed in cambio lui mi ha dato la sua azienda.. .. ecco perché comando io.. .. . ” la fissavo ammutolito
“Da tre anni a questa parte lui.. .. è diventato impotente.. . solo di fisico.. . la sua mente anzi.. .. . mi ha chiesto d’iniziare ad incontrare altri uomini.. . nella nostra casa.. .. . nella mia camera ha fatto installare delle telecamere per godersi lo spettacolo.. .. è lui che decide con chi devo farlo e cosa devo fare.. .. .. . mi dispiace che abbia scelto te.. . io volevo evitarlo.. .. non volevo che tu sapessi.. .. .. . ”

Vidi le lacrime velare i suoi occhi verdi.. . il suo petto sussultare
“Cerca di capirmi.. .. .. ero stata con tanti altri uomini.. .. cercando qualche cosa che non riuscivo a trovare.. .. che differenza avrebbe fatto.. .. .. ed in cambio avrei potuto dimostrare a me stessa cosa valevo.. . ho fatto un gran lavoro in ditta sai.. .. . era l’unica cosa che importasse per me.. .. .. ” non mi guardava più.. . aveva chinato la testa ed il morbidi capelli le coprivano il viso.. ..

Mi alzai di scatto.. .. . mi avvicinai e dolcemente le sollevai la testa
“Faresti una cosa per me ? ? ? ” le domandai.. . lei annuì senza nemmeno domandare cosa.. .. .. mi allontanai.. . frugai nei cassetti poi tornai da lei e le porsi la gonna bianca e la camicetta grigia senza collo.. .. ..
“Indosseresti questi.. .. . ”

Erano identici a quelli che lei aveva indossato tanti anni prima.. .. il giorno in cui l’incontrai.. .. in un momento di smarrimento li avevo comperati tanti anni prima.. .. senza sapere perché.. .. . ma ora finalmente lo sapevo.. .. .. lei prese i vestiti e li guardò incredula.. . l’accompagnai in bagno.. . poi mi misi a passeggiare.. .. lei rientrò e senza parlare si appoggiò ad una parete riassumendo la posizione che aveva tanti anni prima.. .. . improvvisamente il tempo ritornò indietro.. .. almeno per noi.. .. lei fu di nuovo la ragazzina dell’autobus.. .. ed io questa volta non volli lasciarla sfuggire.. .. .. .
Come in trance la raggiunsi.. .. .

“Signorina mi scusi.. .. ” lei si voltò con la stessa espressione irritata della prima volta e poi come allora quell’espressione scomparve dal suo bellissimo volto mentre lei iniziava a fissarmi.. .. ..
“Non sa da quanto tempo desidero baciarla.. .. . posso.. .. ” dissi io.. . li annuì e sollevò il mento.. . le sue labbra si dischiusero.. . e io mi chinai a baciarla.. .. .

La potai sul letto.. .. . ancora una volta ci spogliammo con mani frenetiche.. .. . ma questa volta il suo corpo rispondeva ai miei tocchi.. .. sentì il dolce profumo della sua eccitazione pervadere l’aria.. ..
“Ti voglio.. .. ” mi sussurrò in un raro attimo in cui le nostre labbra si staccarono.. .. .. . le fui sopra e la penetrai.. . il suo ventre era caldo ed accogliente.. .. . la sentii fremere.. .. .. . entrambi emettemmo un gemito soffocato dalle rispettive bocche.. ..

Frenai l’impazienza, mi mossi con lentezza.. .. mentre le mie mani vagavano sul suo corpo perfetto.. .. . ne gustavano la consistenza.. .. sfioravano la sua serica pelle.. . attesi che il suo corpo vibrasse sotto il mio prima di godere a mia volta.. ..

Restammo a lungo distesi sul letto.. . abbracciati senza parlare.. . poi lo rifacemmo.. .. ed io mi stupii di riuscirci per la terza volta in poche ore.. .. .. lei sopra di me danzava nella penombra del monolocale.. .. e mi sembrava, se possibile ancora più bella.. .. .. questa volta fu lei a seguire i ritmi del mio corpo.. .. ad accelerare quando mi sentii prossimo all’orgasmo.. .. .. poi rapida si staccò scivolò lungo il mio corpo e me lo prese in bocca.. . il contatto con le sue morbide labbra fu sufficiente a farmi esplodere.. .. .. e mentre godevo nella sua bocca la sentii gemere e capii che stava godendo a sua volta.. .. ..

Alla fine.. . la luce dell’alba iniziava a filtrare dalle persiane
“Sei sempre deciso a partire? ? ? ” mi domandò con un filo di voce io annuii .. . lei distolse lo sguardo
“Si domani.. . anzi questa mattina parto”.. .. .. la sentii irrigidirsi al mio fianco.. .. .
” ma tu vieni con me.. .. non voglio perderti ancora.. .. .. . ” le risposi
“Dove andremo ? ? ? ? ” mi domandò lei.. .. alzai le spalle come per dire che non lo sapevo.. .. che non ci avevo pensato.. .. .
“Ha importanza ? ? ? ” domandai.. .. lei abbandonò nuovamente la testa sul mio petto e si strinse forte a me.. .. .. no.. .. non aveva importanza.. . non aveva proprio alcuna importanza.. .. .. . FINE

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Luce bassa, notte fonda, qualche rumore in strada, sono davanti al pc pronto a scrivere il mio racconto erotico. L'immaginazione parte e così anche le dita sulla tastiera. Digita, digita e così viene fuori il racconto, erotico, sexy e colorato dalla tua mente.

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