Quando vidi nella buca delle lettere quel cartoncino blu, quasi svenivo.
“Cazzoooooooo ! Il militareeeeeee ….. NOOOOOOOOOO! ”
Odiavo la vita militare ed il pensiero di passare 12 mesi della mia vita in una caserma mi scombussolava non poco.
Volente o nolente mi preparai alla settimana che precedeva la mia partenza, mia madre (ansiosa com’è) cominciò a prepararmi pedalini, mutande, magliette, camice e tutto quanto mi potesse servire, e mi riempì ben quattro valigie.
Dopo una mia attenta selezione ridussi il tutto ad uno zainetto da trekking da pochi chili.
Partì, Andavo a servire la patria ! Ero contento di questo gesto eroico mi sentivo tanto un redivivo Enrico Toti, pronto a sacrificare non un gamba ma……. MA che cazzo !
Un anno ! Merda ! Un anno di gavettoni, nonnismi, scherzi, dentrifici al piscio, cacca nelle scarpe e robetta varia !
Avevo al faccia di un condannato a morte, tanto che quando entrò il bigliettaio per obliterarmi il biglietto si fermò un attimo, mi osservò con cura e mi disse “Militare ? ” con uno dei sorrisi più idioti che avevo mai visto, stampato sulla facciona da schiaffi !
“No, suora ! ” risposi io.
Se ne andò ridendo, mentre io …… andavo, piangendo !
Arrivai alla caserma in perfetto orario (i treni ritardano sempre …. quella volta no ! ), mi presentai all’ ingresso e non sapevo a chi rivolgermi …. sentì una voce “Il primoooooo, arrivano le recluteeeeee ! Qua c’è già il primoooooo”
Mi presero per le braccia e mi guidarono (per meglio dire mi tirarono) dentro ad uno stanzone immenso nel quale, seduti per file ordinate, c’erano tanti ragazzi con le facce come la mia ….. DA TONTO !
Il più intraprendente si fece avanti.
“Ciao, mi chiamo Andrea ….. Benvenuto all’ inferno” poi si girò e con un ampio gesto della mano ad indicare i miei “commilitoni” disse …. “Loro sono i dannati ! ”
C’era un gelo, non rideva nessuno, ognuno pensava ai cazzi suoi che per un anno srebbero rimasti ad ammuffire.
Chi la ragazza, chi la famiglia, chi il cinemino porno, chi i clisteri della nonna (erano meglio persino quelli, del servizio di leva).
Ma all’ improvviso sulle nostre facce inebetite si stampò un sorriso (ancora più coglione della faccia inebetita di prima).
Da una porta situata in fondo al locale (seppì poi che lo stanzone lo chiamavano “il macello”) entrarono due ragazze, poi altre tre, pi sei, nove, quindici, venti……. “CAZZO SUCCEDE ? ? ? ” Pensai tra me !
Uno dei più inebetiti si girò verso gli altri e sotto l’ effetto (terrificante peraltro) del bromuro disse “Viva la riforma ! Viva le donne nellè esercito ! ” e ricadde addormentato su se stesso.
Cazzo, la riforma, non ci pensavo, non ci avevo pensato, le ragazz……………. non feci a tempo a finire.
“SPINAAAAAAAAAAAAA ! SEDUTOOOOOOOOOO, O TI METTO IN CELLA DI RIGOREEEEEEEEEEE ! ”
L’ urlo alle mie spalle per poco non mi fece cagare addosso dalla paura, ma avevo sentito qualcosa di strano … di “poco militare”.
Mi girai e davanti a me c’era una bonazza da urlo con due tette da infarto ed un culo da favola (in pratica mi trovavo in una favola nella quale avrei avuto un infarto gettando un urlo) ma …. ma ….. ERA IN DIVISAAAAAA !
Diedi una rapida occhiata alle mostrine ……. CAPITANO ….. ERA UN CAPITANO ….. CAPITANO…….. capitano tutte a me CAPITANO !
“ALLORA ? ! SEI SORDO OLTRE CHE SCEMO ? HO D-E-T-T-O SE-DU-TOOOOOOOOOOOOOOOO”
Ero totalmente rincoglionito (non è che fuori dalla caserma brillassi per acume) ma adesso le mie terminazioni nervose erano completamente andate.
“Mi scusi, non lo faccio più ! ” dissi (e non l’ avessi mai fatto, però lo feci )
“SPINAAAAAAAAAAA ! SI RISPONDE : SIGNOR SI, SIGNOR NO, CHIEDO SCUSA. DA OGGI CONOSCETE SOLO QUESTI TRE MODI DI RISPONDERE AD UN SUPERIORE ….. CHIAROOOOOOO? ! ……. ” Piccola pausa, gradevolissimo sorriso e dopo “CAPITOOOOOOOOOOOOO” un urlo da fare accapponare la pelle …. Queste si che sono donne con le palle (in tutti i sensi data la voce da baritono che la bonazza aveva).
Si presentò dicendo che lei era “IL CAPITANO LINDA BARBANI TERZO FANTERIA, IV BATTAGLIONE, NUCLEO MINATORI” …… Appena disse minatori a noi maschietti scappò giù una risata che non potevamo evitare ….. infatti non la evitammo …… infatti pochi secondi dopo eravamo sul pavimento a fare 150 flessioni per uno (che te possino ! ancora sento dolore alle braccia se ci penso).
Non mi dilungo sulla caterva di improperi che quell’ angelo era capace di pronunciare …. al confronto uno scaricatore di porto con la cacarella era un collegiale di Oxford.
Vado subito al dunque (anche perchè a qualcuno rivivere ste robe da caserma fa un pochetto schifo ! ).
Ci ambientammo abbastanza bene e la prima settimana non fu così tragica come ce la aspettavamo ma all’ ottavo giorno ci incominciammo a chiedere “LE RAGAZZEEEEEEE ! ? DOVE SONOOO ? ! ” con lo stesso tono di voce del “bonazzo” (avevamo soprannominato così il capitano Linda Barbani).
Ovviamente la ricerca fu inutile, solo “cazzarola” (un commilitone detto così per il suo frequente intercalare) scoprì che le ragazze erano dall’ altra parte del muro di cinta …. quello col filo spinato elettrificato sopra ! è che erano ? ? ? oro ? ? ?
Ormai sapevamo dove le tenevano nascoste, e quello diventò il nostro primo “Full-Target”.
Una sera, in cui in camerata era circolata qualche cassetta di birra di troppo, decidemmo di farci un giro per la caserma (praticamente una sorta di suicidio, se ci avessero scoperti avremmo dovuto fare tanti di quei percorsi di guerra che al confronto i Seals erano dei paralitici).
Aprimmo la porta della camerata, ci avviammo verso il corridoio, aprimmo la porta delle cucine, aggirammo il pirla di picchetto con una stecca di sigarette, andammo verso il muro di cinta ci arrampicammo in cerca delle ragazze e………
“TESTE DI CAZZOOOOOOO, COSA STATE FACENDO ? ? ? ? GUARDONIIIIIII DELLE MIE PALLE ! (adesso sapevamo anche che aveva le palle) GIù DA QUEL MURO COGLIONIIIIIIIII ! “.
Devo ammettere che non feci mai tanta cacca in vita mia, la paura fu incredibile, quell’ urlo mi aveva fatto completamente perdere i sensi, ero in stato semicomatoso irreversibile tendente al all’ infinito.
“ALLORA BESTIE ! SAPETE SOLO GUARDARE ? GUARDA LI CHE EREZIONI SCHIFOSE ! ORA CHE FATE VI FATE LE SEGHE ! ? “.
Il più imbecille del gruppo era cazzarola quando non era sotto gli effetti dell’ alcol, figuriamoci da ubriaco, infatti quella sera confermò la sua cretinaggine e ci assicurò di essere ubriaco al punto giusto rispondendo a tono alla Barbani.
Si girò di scatto, abbassò la zip del pantalone, ne estrasse il pisello e fiero di se, guardando la Capitana dritta negli occhi pronunciò queste solenni parole “SUCCHIALO ! PUTTANA”.
Ci congelammo, io non sapevo se ridere per la situazione o piangere dalla paura, cazzarola dritto in piedi non smetteva di guardare la Barbani la quale rimase pietrificata da quella sfida.
“Non qui, seguitemi ! ” disse la capitana.
Era pure peggio di prima, dovevavmo seguirla ? dove ? nelle celle di rigore ?
Ci portò in uno stanzone semibuio (o mezzo in luce, dipende dai punti di vista, per me in quel momento era semibuio) si avvicinò a cazzarola si inginocchiò e cominciò a pompare.
Vi potete immaginare la nostra faccia, che se prima era da coglioni adesso era da culo.
Si sentivano dei potenti risucchi così forti che pensavo “Oddio, ora se lo ingoia ! “.
Dopo una buona mezz’ora (Ebbi l’ ennesima conferma che l’ alcol fa aumentare anche la resistenza sessuale) cazzarola non si decideva ancora a venire, la Barbani lo guardò in faccia e col suo solito tono da novizia ordinò “SBORRA SUBITO O TI CARCERO, SPINAAAAA ! “.
Ebbene …… miracoloooooo …… una copiosa e fiottante scia biancastra usci dal pene di cazzarola il quale era viola in faccia per lo sforzo (non è da tutti i giorni una sborrata a comando), infatti dopo svenne.
La Capitana guardò noi e ci ordinò : “GIù I CALZONI, ADESSO SI COMINCIA A FARE SUL SERIO ….. SI TROMBA ! ”
Alla parola tromba, Semicroma (era il nostro trombettiere) si alzò in piedi inforcò la tromba e suonò il silenzio, la Barbani lo mise a tacere con una manganellata ben assestata in pieno cranio accompagnata da un dolce invito a farla finita che suonava pressappoco: “ZITTO, COGLIONE ! VUOI CHE CI SCOPRA TUTTO IL REGGIMENTO ! TESTA DI CAZZO”.
Che delicatezza, quali attenzioni ci riservava questa donna, che finezza inusitata che ……. “VACCA TI SPACCO IL CULO”.
Mi girai di scatto, era Sorbelli (uno dei mie commilitoni) che in preda ad una crisi quasi isterica si era sbottonato i pantaloni, era salito su una cassa di granate e, col cazzo in mano (ma sempre attaccato al pube) minacciava di sodomia la Barbani, la quale lo guardò e disse “SENTI QUESTA POI ! DUE LI HO GIà FATTI SECCHI ! VEDIAMO TU CHE SAI FARE ! ” alzò la gonna della divisa, abbassò slip e collant e dilatò oscenamente il suo foro anale (che per l’ occasione e molto patriotticamente avevamo ribattezzato “Foro Italico”).
Sorbelli partì alla carica da 15 metri circa piantandosi a testa d’ ariete nel culo della Barbani che non mosse un ciglio.
“MI ASPETTAVO DI MEGLIO ! IMBECILLE ! NEANCHE UN CULO SAI SFONDARE ! ”
Vedevo Sorbelli darsi un gran da fare, sudare come una pentola a pressione, sbuffare come un treno, e la capitana impassibile.
Non sopportammo oltre quell’ oltraggio fatto al nostro caro amico Sorbelli (che un altro po’ e ci rimaneva di infarto) e ci lanciammo all’ attacco della Barbani con una rapida mossa dalle retrovie degna dei migliori manuali di tecnica militare.
Io glie lo piantai in bocca, Luiselli nella figa, Franchetti e Parisi se lo facevano segare.
Malgrado tutto dovemmo aspettare una decina di minuti, passati ad alternarci e a sperimentare tutte le posizioni conosciute del kamasutra, per sentire il tanto agognato “Ragazzi, mi state facendo morire ! Cazzo che bello! “.
A quelle parole gettammo in aria i cappelli come se avessimo vinto la guerra ed accelerammo il ritmo.
Parisi propose di disarmare una granata e piantarle il percussore nel sedere ma ubriachi come ravamo rischiavamo di fare saltare in aria la caserma (oltre che il culo della Capitana, che non meritava assolutamente questa fine ingloriosa).
Luiselli, con una rapida mossa stile judo, le piantò il manganello al posto del suo pene e comiciò a fare avanti e indietro con una veemenza tale che credevo di vedere apparire la punta dell’ atrezzo dalla bocca della malcapitata.
Ci prodigammo così per mezz’ora buona e poi, gradualmente cominciammo, ad uno ad uno, a schizzare il nostro piacere addosso alla Barbani che ormai era rimasta quasi nuda.
Alla fine lei era stremata accanto al cingolo di ricambio di un mezzo da sbarco, completamente ricoperta di sperma, e con uno sguardo idiota dipinto sul volto.
Noi eravamo in preda ai postumi di una ubriacatura con maxi scopata (quindi in una fase che sta tra l’ estasi mistica ed il coma da stanchezza).
La Barbani si alzò, si mise le mani ai fianchi, e ci disse “A LETTO DEBOSCIATIIIIIIIIIIII, DOMANI MATTINA QUINDICI GIRI DI CASERMA IN TENUTA DA COMBATTIMENTO ! ”
Ma ormai la amavamo ! Quella donna era tutto per noi ………. in tenuta da combattimento ? ? ? NOOOOOOOOOOOOO ! FINE
