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La madre del mio migliore amico

Il mio nome è Guido vivo in una tranquilla cittadina del sud Italia e da sempre il mio amico è Francesco oggi all’età di 35 anni posso dire che ne abbiamo combinate di tutti i colori la prima sigaretta, le prime masturbazioni, le prime ragazze con cui facevamo degli esperimenti insomma tutto quello che è la vita di due adolescenti assetati di esperienze.
Ma da sempre la cosa che mi ha attirato di più è sua madre Chiara che quando la conobbi era una donna sui 35 anni con dei meravigliosi capelli neri e una carica erotica di cui forse non se ne è mai resa conto.
Chiara era quello che un ragazzetto vedeva come la donna ideale su cui fare sogni erotici che ogni notte si concludevano in spettacolari eiaculazioni che la vedevano intenta nelle pose e nelle situazioni più porche possibili, succhiava il mio cazzo, mi regalava la sua figa pelosa, mi concedeva il suo culo, nei miei sogni sempre disponibile, vogliosa, porca.
Ogni volta che mi recavo a casa di Francesco non perdevo occasione per guardare sua madre, in maniera disinteressata la osservavo da cima a piedi ed era bello vederla vestita da casa, mostrare anche i suoi difetti adoravo osservare i suoi piedi le sue calze cercare di scrutare sotto la sua vestaglia le mutandine guardare i panni stesi e vedere le mutandine stese ricordo che una volta andando in bagno aprii il box dei panni sporchi dove fra camice e calze trovai le sue mutandine dismesse ebbi una reazione immediata il mio cazzo si era indurito notai delle leggere macchie bianche le annusai vorace ne sentii la fragranza avevo scoperto il suo odore intimo.
Non perdevo occasione per recarmi in bagno e rovistare tra le sue mutandine avvolte percepivo l’odore acre della sua pipì e inevitabilmente tutto terminava con una grande sborrata nel letto di casa. Nonostante questa mia passione per lei gli anni passavano io e Francesco continuavamo ad essere amici e combinarne di tutti i colori sua madre quarantenne ormai mi considerava come un figlio e la mia erotica passione nei suoi confronti non intendeva cessare anzi più lei era disinvolta in casa più avevo modo di sentirla di annusarla e goderla a modo mio.
Questa mia passione mi portò ad avere rapporti con donne più grandi di me sempre con tanto godimento ma alla fine di ogni storia mi rendevo conto che Chiara era la mia vera passione e avrei fatto di tutto per averla.
Anche all’università io e Francesco fummo compagni inseparabili e le occasioni di rivedere sua madre si limitarono ai periodi di vacanza ma dentro di me lei era il sogno erotico di un ragazzo che cresceva ma che non riusciva a dimenticare. Tutto ha fine e grazie a Dio anche gli esami ma la marina ti aspettava per girare il mondo e quell’anno passò spensierato , dopo il servizio militare mi trasferii al Nord per prendere posto come ingegnere in una ditta di profilati i miei rapporti con Francesco si diradarono ma non si ruppero mai ed anche i rapporti con Chiara e la sua famiglia non furono mai spezzati tutte le volte che ci vedevamo era una festa e non potevo negarmi a una cena con loro.
Qualche tempo fa ricevetti una telefonata che mi informava della morte del papà di Francesco lo chiamai subito cercando di essergli vicino ed immediatamente dopo chiamai Chiara la sentivo affranta indifesa e le promise che appena fossi risceso giù in Sicilia sarei sicuramente andata a trovarla.
Passarono due anni prima che il lavoro mi permettesse di prendere una vacanza e ne approfittai subito per ritornare a casa, dal momento del mio arrivo passarono pochi giorni alla telefonata che feci a Chiara per dirle che sarei passato da lei per salutarla, lei ne fu contentissima anzi mi costrinse a venire la sera perché mi voleva a cena fui contento ed accettai.
Tutte le mie fantasie e voglie si erano sopite ma l’idea di rivederla mi eccitava feci di tutto per liberare la mente e a cuor sereno la sera bussai alla sua porta. Chiara aprì la porta e nel vedermi fece un sorriso immenso e mi abbracciò, la sua freschezza era un po’ sfiorita era una donna di 55 anni vedova che aveva infiammato il cuore di un ragazzo. La cena fu gradevole e buona il vino era fresco e nel dopo cena ci abbandonammo ai ricordi di quel che combinavamo con Francesco e di tute le volte in cui loro i genitori dovevano riparare le nostre malefatte ma tutto quel ricordare aveva risvegliato in me quella sensazione di eccitamento nello spiare la madre del mio migliore amico.
Il mio cazzo si risvegliava mentre Chiara parlava io le osservavo la bocca, la lingua, guardavo il suo corpo che nonostante il tempo non aveva perso la sua grazia fu in quel preciso istante che mi venne in mente quando spiavo le sue mutandine nel box dei panni sporchi e mi alzai così chiedendole se potevo usufruire del suo bagno.
Entrai adagio nel bagno il cuore mi batteva speravo di ritrovare vecchie sensazioni aprii il box e cercai la fortuna era dalla mia parte c’erano due mutandine nere più larghe di quelle di una volta ma cariche del suo odore ancora più acre dei miei ricordi, leccai adagio mentre con una mano avevo estratto il mio cazzo e mi toccavo la verga dura sentivo i miei coglioni riempirsi ma non volli mastrurbarmi volevo ritornare in salotto con quella sensazione di sesso e parlare con Chiara.
Tornando Chiara mi domandò cosa ci fosse il mio viso era differente in un primo momento feci finta di nulla ma più parlavo con lei più il mio cazzo reclamava quella donna, le domandai come una donna ancora giovane non pensasse di risposarmi ma lei mi disse che non era il caso ma io la incalzai dicendo che comunque non poteva far finta di nulla nei confronti del sesso e che la natura non si può fregare, Chiara si rabbuiò e scoppiò in un pianto che mi portò ad avvicinarmi più a lei ed abbracciarla.
Così vicino sentivo il suo odore il mio sesso indurito non passò inosservato lei si stringeva per farsi coccolare fu lì che iniziai a confessarle del mio nascosto desiderio per lei, raccontai quando da piccolo le annusavo le mutandine, quando la spiavo e non mi trattenni nel confessargli che anche pochi minuti prima lo avevo rifatto.
Chiara mi guardava stupita ma non offesa la sua parte di donna era eccitata dal mio interesse pluriennale e con occhi arrossati mi domandò se ancora adesso avevo voglia di lei, non risposi piano le accarezzai una gamba aprii la sua gonna e piano le sfilai le mutandine.
La sua fica era nera incredibilmente larga e paurosamente bagnata il suo umore sporcava la poltrona le divaricai oscenamente le gambe e cominciai a leccare le sue labbra bagnate. Chiara gemeva io sentivo finalmente il sapore di quello che da anni era stato il mio desiderio più forte lamia lingua leccava la sua figa e scendeva al buchetto del suo culo impazzita mi venne in bocca gridando che era una troia.
Aveva perso ogni freno cercò il mio cazzo lo prese in bocca e cominciò un pompino meraviglioso la sua bocca saliva e scendeva ma ero troppo eccitato e cominciai a sborrarle in bocca litri di sperma che conservavo per lei da venti anni.
Tutta la notte fu un continuo di scopate furibonde scoprii che Chiara era la donna che avevo sempre immaginato nei miei sogni volle che la leccassi anche mentre mi pisciava in bocca tutto era un sogno che si realizzava e continuava ancora oggi. FINE

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