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La sorella vuole il bebè

Questa è la storia di Monica, la mia ragazza e Gabriella sua sorella maggiore.
Un giorno parlando con Monica saltò fuori che sua sorella desiderava una gravidanza, sia per appagare il suo desiderio di donna che per l’età, a suo dire, avanzata.
Dissi alla mia ragazza:
-Gabriella ha solo trentadue anni, ma non ha il ragazzo. Ha intenzione di ricorrere alla fecondazione artificiale? –
Monica rispose:
-è molto determinata e mi ha chiesto aiuto ! –
-E tu come pensi di aiutarla ? – Lei in risposta:
-Non lo so ancora. –
Passarono alcuni giorni ed io non pensai più ai discorsi fatti, quando un pomeriggio venne Gabriella a casa mia cercando di sua sorella, che era uscita.
Io la feci accomodare e guardandola mi venne in mente il suo desiderio di gravidanza.
Gabriella era una donna non altissima mora con lunghi capelli, due grossi seni, le gambe snelle, ma leggermente storte.
Dalle nostre parti sono considerate gambe da gran “chiavatrice”.
Si sedette sul divano.
Portava una minigonna ed accavallando le gambe mi fece intravedere le cosce.
Sedendomi vicino a lei, le chiesi se aveva bisogno di qualcosa.
Rispose negativamente.
Attaccai discorso dicendo:
-Come va ? – e lei con gli occhi in basso:
-Sono triste ! .. .. Tutte le mie amiche sono sposate ed hanno già un figlio ! –
Risposi:
-Stai tranquilla, sei giovane e bella vedrai che anche tu ti sposerai ed avrai figli. –
-Sono vecchia ! Ho già delle rughe ! Non riesco ad accontentarmi del primo uomo che incontro. –
Mentre chiacchieravamo si era avvicinata e mi aveva preso una mano dicendo:
-Per fortuna che ci siete tu e Monica a consolarmi ! –
Sentendo la sua mano calda, il suo profumo e sapendo del suo desiderio di gravidanza iniziai ad essere eccitato.
Infatti, l’idea di ingravidare una donna mi piaceva molto.
Sino ad allora non avevo mai preso in considerazione l’idea di scopare Gabriella, anche perché aveva quattro anni più di me.
-Se vuoi un figlio come hai intenzione di fare ? Farai la fecondazione artificiale ? –
Lei rispose:
-Non credo, voglio farlo in un modo naturale ! –
Si girò verso di me dicendo:
-Credi che possa essere una buona madre ? – Io risposi in modo affermativo ed aggiunsi ironicamente:
-Ti manca la materia prima ? –
Non so perché, ma iniziai ad accarezzarle i capelli.
Di rimando mi diede un bacio. Istintivamente infilai le mani tra le sue cosce, che allargò per bene.
Sentì la pelle morbida ed arrivai a sfiorarle il pube.
Il respiro di tutti e due si fece più intenso ed ansimante.
Gabriella mi sussurrò:
-Ti prego prendimi, mettimi incinta ! – ed io:
-Non posso, Monica che cosa penserà ? –
Lei rispose:
-Non lo saprà mai, stai tranquillo ! –
Senza darmi tempo estrasse dai pantaloni il mio uccello già duro. Iniziò a baciarlo ed a leccarlo.
Poi dopo essersi tolta la camicetta ed il reggiseno, lo sfregò contro le sue belle grosse tette, tette da latte.
Si infilò il cazzo in bocca ed iniziò un pompino dolce e lento, facendosi arrivare la cappella sino in gola.
Intanto le avevo infilato le dita nella sua passera bagnatissima.
La guardai e vidi la sua pancia ancora bella e piatta, senza smagliature.
Sfilò l’uccello dalla bocca e così la bacia, l’accarezzai tutta e le succhiai quelle enormi tette.
Poi tuffai la mia testa tra le cosce aperte per leccarla.
Lei mugolava e tremava tutta poi disse:
-Ti prego adesso entrami dentro, .. .. . sono pronta, lo sento. Montami, fammi piena ! –
Si mise a cosce larghe, vidi la sua splendida figa con le piccole labbra rose, turgide ed umide.
Il mio arnese era pronto e durissimo.
Appoggiai la cappella alla sua dolce fessura e spinsi dentro tutti i mie venti centimetri.
Lei emise un grido di piacere e sollevò le gambe sulle cosce per farsi penetrare meglio.
La montavo e desideravo veramente fecondarla.
In quel momento prevaleva l’istinto animale teso alla riproduzione.
Infatti, mi sentivo un cane che pompava la sua cagna con lo scopo di preservare la specie.
L’idea di trasformare quel ventre teso e liscio in un pancione e di gonfiare di latte quelle tette mi eccitava.
L’uccello entrava ed usciva in una figa se si bagnava sempre di più con Gabriella che mugolava:
-Si, ancora, ancora .. .. Ahh, Ahh, Ahh, è bellissimo ! Sborrami dentro, fammi piena ! Sono in calore ! –
Ed io sull’orlo dell’orgasmo più bello della mia vita:
-Si, si Gabriella, ti schizzo dentro tutta la mia sborra ! Ti metto incinta ! Allarga di più le cosce ! –
Mentre gridavo entrò Monica.
Ebbi un attimo di smarrimento, ma lei avvicinandosi a passi veloci disse:
-Vai avanti, stai tranquillo, riempi mia sorella, sono d’accordo con lei ! –
Detto ciò appoggiò le mani sulle mie natiche e spingendo ritmicamente, mi aiutò a stantuffare Gabriella.
Ormai non ne potevo e gridando schizzai tutto la mia sbroda calda ed appiccicosa nella donna, dandole colpi sempre più profondi. Il seme copioso, fuoriuscendo, imbrattò anche l’interno delle cosce ed il buchetto.
Esausto sfilai l’arnese e mi misi seduto tra le due donne.
Monica mi accarezzò e con la bocca ripulì la sborra residua sulla cappella e diede un bacio bene augurante sulla pancia della sorella.
Gabriella rimase stesa e rannicchiata, nella speranza che lo sperma incontrasse nell’utero l’ovulo, ingravidandola.
E fu così.
Nei mesi successivi Gabriella girava con il suo bel pancione e le tette le erano cresciute.
Montare una donna per metterla incinta è una bella sensazione, dà un senso di potenza e di forza, provare per credere ! FINE

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