La sostituta

Quando la Signorina Cristina ci lasciò per andare in pensione, nell’ufficio regnava grande commozione ed autentico rammarico, sarebbe stato difficile sostituirla e tutti noi ne avremmo presto sentito la mancanza.
Ma tra i più giovani e meno esperti vi era anche la speranza che al suo posto arrivasse qualche ragazza più carina e meno austera di lei a ravvivare l’ambiente.

Io conoscendo molto bene il nostro Boss, non cullavo certe illusioni, il signor Ringhetti è sempre stato un uomo tutto d’un pezzo, tutto casa e lavoro e la ragazza che avrebbe sostituito Cristina sarebbe stata solo più giovane, ma ugualmente austera ed asessuata.

Ed infatti quello che avevo previsto accadde puntualmente ed in ufficio giunse Katia una giovane appena diplomata, 19 anni, decisamente alta, con un fisico imponente.
Katia si dimostrò subito degna erede di Cristina, efficiente, ma di poche parole, sobria se non addirittura castigata nel vestire.
Mai un abito troppo aderente o una gonna che fosse al di sopra del ginocchio.

Ben presto anche la fantasia dei più giovani si spense e Katia s’integrò perfettamente nell’ufficio senza destare alcun disturbo al ritmo regolare del lavoro.
Eppure vi era qualche cosa di strano in quella ragazza, qualche cosa di molto simile ad una maschera, che nascondeva…… non sapevo nemmeno io dire che cosa, ma lo sentivo, lo intuivo.

All’inizio non feci molto caso a quella sensazione anzi cercai di scacciarla dalla mia mente ed apparentemente ci riuscii.
Tra le mansioni che svolgo in ufficio, vi è anche quella di gestire la rete informatica ed un giorno facendo delle normali analisi statistiche mi accorsi che negli ultimi tempi era cresciuto il numero dei collegamenti ai siti erotici Internet.

Pensai subito che fosse stata la delusione per la sostituzione della signorina Cristina con Katia a spingere i più giovani alla ricerca di uno sfogo che avevano sperato di trovare nella nuova assunta.
Sono sempre stato accondiscendente verso le evasioni dei giovani dell’ufficio a patto che il lavoro non ne risenta, ma decisi comunque d’indagare con discrezione per individuare i responsabili dir loro qualche parola paterna ed evitare che la situazione degenerasse.
Se la cosa fosse giunta alle orecchie di Ringhetti, le conseguenze per i malcapitati avrebbero potuto essere pesanti…..

La legge impedisce controlli diretti, ma con un minimo d’esperienza, è comunque possibile individuare con un ragionevole margine d’incertezza che utilizza i terminali per collegarsi ai siti internet.
Occorre solo un poco di pazienza e di spirito d’osservazione. Incominciai subito ad indagare.

Due giorni dopo me ne stavo alla mia scrivania guardando incredulo il risultato delle mie indagini.
Nessuno dei ragazzi aveva minimamente mutato le proprie abitudini, vi erano collegamenti, ma episodici, e comunque limitati per frequenza e durata, ma vi era un nuovo utente che usava molto Internet e quasi sempre per collegarsi a siti erotici.
La mia incredulità era legata al fatto che quell’utente era Katia.

Vi doveva essere un’errore, dovevo svolgere ulteriori indagini, scoprire se qualcuno usava il suo terminale in sua assenza.
Era l’unica spiegazione possibile.
Mi misi nuovamente all’opera, sorvegliando i collegamenti in rete e girovagando nell’ufficio con aria indifferente quando si verificavano collegamenti a siti proibiti.

Ma dopo altri due giorni d’incredula osservazione, dovetti arrendermi, il segreto frequentatore di siti erotici, era proprio lei, l’irreprensibile ed austera Katia.
Arrendermi all’evidenza e ritrovarmi eccitato fu praticamente la stessa cosa.
Allo stesso tempo mi ricordai di quell’iniziale insistita sensazione che aveva caratterizzato i primi giorni dopo l’arrivo di Katia, ora sapevo che era vero,
Katia nascondeva qualche cosa, e la sua era veramente una maschera e la sua aria da signorina a modo nascondeva un sangue bollente.

Per alcuni giorni rimasi inerte, senza sapere che cosa fare, ma limitandomi a spiarla nella speranza che cambiasse atteggiamento, ma nulla accadde se non il crescere della mia eccitazione.
Continuando a spiarla, scoprii che aveva un recapito Email anonimo, ed presone uno anch’io incominciai ad inviarle messaggi.

All’inizio cercai di trattenermi, di essere molto velato nei miei messaggi, ma le sue risposte furono talmente eccitanti che ben presto mi ritrovai ad abbandonare ogni inibizione.
Le chiesi d’inviarmi una sua foto, e di nascosto la spiai mentre usava lo scanner dell’ufficio per digitalizzarla ed inviarla.

Quando finalmente la vidi comparire sullo schermo del computer, stentai a riconoscerla, sembrava un’altra donna, senza gli occhiali, con un vestitino aderente che metteva in risalto insospettabili curve, una minigonna generosissima che lasciava quasi interamente scoperte le lunghe e ben tornite gambe.

Continua ad insistere sino a che lei non m’inviò delle foto nude e poi mi spinsi ancora più in la e la convinsi a riprendersi mentre si masturbava con gli oggetti più disparati.
Ormai Katia costellava i miei sogni, impazzivo per lei e non pensavo ad altro che a possederla.
Decisi che l’avrei ricattata e costretta a sottostare nella realtà a tutte le voglie sulle quali avevamo fantasticato via Email.

Una sera la attesi al parcheggio, e quando lei giunse per prendere la sua macchina, scesi e mi parai davanti a lei.
Katia ebbe un sussulto
“Mario, mi ha spaventata” disse ricomponendosi e riassumendo la maschera impassibile e distaccata
“Smettila di recitare Katia, so benissimo che fingi…. ” le dissi, e per un attimo Katia parve perdere il controllo, ma si riprese e ribattè
“E` impazzito, non so di che cosa stia parlando….. ” assumendo un’aria indignata.

“Davvero, vediamo se queste ti rinfrescheranno la memoria….. ” sogghignai io, e le sciorinai davanti agli occhi alcune delle sue foto più audaci. Katia sbiancò in volto
“Ma io…….. non capisco, …. come ha fatto” farfugliò continuando a fissare le foto
“Semplice, queste foto me le hai inviate tu, ho meglio le hai inviate a Roberto, che è la stessa cosa…… ” le spiegai, continuando a sorridere maliziosamente.

Finalmente Katia sollevò gli occhi fissandomi inorridita
“Cosa vuole, cosa vuole da me ….. ” disse smarrita
“Voglio tutte le cose che mi hai promesso telematicamente, altrimenti…… ” dissi io iniziando a riporre le foto.
Lei con un gesto disperato me le strappò di mano e sibilò
“Bastardo…. ” io non mi scomposi e continuai a sorridere
“Tienile pure io posso stamparne altre, e domattina Ringhetti potrebbe scoprire quanto si sia sbagliato nel giudicarti la naturale erede di Cristina….. ”

Katia abbassò gli occhi, incapace di fissarmi
“La prego, non lo faccia, farò tutto quello che vuole….. ” disse con un filo di voce.
“Prendi la tua macchina e seguimi” le intimai e senza restare a controllare salii in macchina e l’avviai.
Un quarto d’ora dopo fermavo la macchina davanti a casa mia e poco dopo anche Katia faceva lo stesso.

Salimmo con l’ascensore, senza pronunciare parola, eravamo soli, ed io approfittai per baciarla e palparle golosamente i seni grandi e sodi.
Lei rimase immobile come un pezzo di ghiaccio, ma non si sottrasse.

Entrati nell’appartamento, andai a sedermi sulla poltrona, mentre lei rimaneva in piedi
“Ora spogliati, voglio vedere quanto sei troia nella realtà” le dissi, e dopo un lungo e rassegnato sospiro, Katia iniziò a spogliarsi, ed era ancora più bella che nelle foto.
Come facesse a nascondere quei seni prorompenti, o le natiche impertinenti sotto i vestiti da ufficio non lo capirò mai, ma la donna di fronte a me era veramente stupenda.
La mia erezione divenne incontenibile quando realizzai che, seguendo quanto le avevo chiesto con la mia ultima email, si era depilata il pube.

Freneticamente mi slacciai i pantaloni e ne estrassi il cazzo terribilmente eretto
“Ora vedremo se sei veramente la brava pompinara che dici di essere, vieni qui e succhiamelo” le dissi, e Katia lentamente, si avvicinò ed inginocchiatasi tra le mie gambe, si chinò avvolgendo le morbide labbra intorno alla mia cappella.
I suoi lunghi capelli lisci iniziarono a solleticarmi il ventre, mentre la sua testa iniziava a muoversi e la sua lingua prendeva a vellicarmi l’asta.

Non ero certo in grado di controllarmi e godermi il superbo pompino che mi stava regalando come avrebbe meritato, volevo godere, il mio cazzo già sussultava incontrollato tra le sue labbra.
La mia mano si posò sulla sua nuca e la costrinsi ad ingoiare completamente l’asta, mentre dal glande iniziavano a sgorgare i primi copiosi getti di sperma.

La trattenni e Katia per non soffocare dovette ingoiare sino all’ultima goccia, le concessi respiro, poi la feci alzare mentre a mia volta mi alzavo ed allungavo la mano sulla rosea a depilata vagina, le era piaciuto ed era tutta bagnata.
Il membro tornò immediatamente ad ergersi eccitato e la condussi i camera da letto gettandola oscenamente scosciata sul letto.

Mi spoglia e nudo la raggiunsi gettandomi avidamente a leccarle la rosea vagina, e scoprii che Katia era terribilmente eccitata, un pensiero perverso mi attraversò la mente, ed alzatomi di scatto, andai a recuperare le calze e gliele legai saldamente ai polsi e con esse la immobilizzai poi alla spalliera del letto.

Mi gettai nuovamente tra le sue cosce, gliele sollevai in modo da poter avere libero accesso al suo tenero forellino anale ed iniziai a leccarlo perversamente
“Che stai facendo ? ? ? Cosa vuoi fare ? ” la sentii dire spaventata, mi sollevai masturbandomi lentamente, avendo cura di cospargermi di saliva il glande
“Mi preparo a trattarti da troia quale sei” le dissi e spinsi il glande a contatto con lo sfintere che si contrasse in un disperato tentativo di difesa.

Iniziai a spingere con decisione, sentendo la resistenza dei suoi giovani muscoli e godendone selvaggiamente, la lotta si protrasse a lungo sino a che Katia non si arrese ed io affondai nel suo culo.
Lei gemette ed io scambiai il suo gemito per dolore e mi gettai a succhiarle e mordicchiarle i grossi capezzoli mentre iniziavo a stantuffare strettamente fasciato dai suoi muscoli, poi sentì le sue mani scorrere tra di noi e mi accorsi che aveva preso ad accarezzarsi freneticamente il clitoride.

Quando la vidi contorcersi sotto in me in preda a gli spasmi dell’orgasmo a mia volta venni iniziando a scaricarle nuove bordate di sperma nell’intestino, sino ad accasciarmi su di lei.

Fu Katia a scuotermi dal torpore che mi aveva attanagliato
“Che cosa aspetti a slegarmi” mi disse con voce sicura, io la slegai, lei mi prese il viso e mi baciò teneramente
“Quando ho deciso che sarei venuta a letto con te non avevo programmato di darti il culo al primo incontro….. comunque sei stato fantastico” disse ed io rimasi inebetito a fissarla.

Era ancora più troia di quanto avessi immaginato, era stato tutto un suo piano per incastrarmi ed io ci ero cascato come un pollo.
Ma in fondo ero felice che fosse accaduto, anzi il pensiero tornò a farmi eccitare e con decisione le afferrai la testa e le dissi
“Non credere di cavartela così, non ti ho ancora scopata” le dissi e con decisioni spinsi la sua testa verso il mio pube
“Puliscimelo per bene” le ordinai, e lei con un risolino, estrasse la lingua ed iniziò a leccarmi il cazzo appena uscito dal suo stupendo culetto………. FINE

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