La squadra di calcio giovanile in cui militavo

Diversi anni fa la squadra di calcio giovanile in cui militavo fu invitata a partecipare ad un torneo nel sud della Francia.
Alla trasferta, in qualità di accompagnatori, la società invitò a partecipare anche i genitori dei calciatori.
Molti accolsero l’invito sfruttando l’occasione per un week-end di relax.
Io venni accompagnato da entrambi i genitori.
Altri ragazzi erano con il padre oppure, come nel caso di Osvaldo, il quale aveva perso il padre in un incidente stradale alcuni anni prima, con la sola madre.

Praticamente occupammo un intero albergo.
Noi ragazzi in camere da due letti.
I genitori in camere matrimoniali o singole a seconda dei casi.
Io ovviamente dormivo con Osvaldo, di cui da tempo ero fraterno amico, e sullo stesso piano, l’ultimo, avevano la loro camera altri due ragazzi; i miei genitori e la madre di Osvaldo.
Per l’agitazione e l’emozione la prima sera, sia io che Osvaldo, stentavamo a prendere sonno e, tenendo la TV accesa, parlammo del più e del meno.
Era ormai abbondantemente passata la mezzanotte quando decidemmo di dormire ma, nell’ultima carrellata dei programmi TV, finimmo su di un canale che trasmetteva un film porno.
Si trattava di un vero e proprio film hard senza alcun tipo di censura come solo in alcune videocassette, che giravano tra i compagni di classe, mi era capitato di vedere.
Ovviamente restammo svegli ancora a lungo a guardare la TV.

Il mattino seguente, parlando con i compagni di squadra, scoprimmo che non eravamo stati i soli a rimanere svegli sino a tardi ed inevitabilmente finimmo col perdere il primo incontro.
La sera a letto, nell’attesa dell’inizio di un nuovo film hard, io ed Osvaldo parlammo molto di sesso e ragazze ma, alla fine, il discorso finì su sua madre.

Io gli confidai che provavo una certa attrazione, d’altronde era una bella donna poco più che quarantenne che spesso vestiva in modo provocante.

Osvaldo mi confidò che, dalla morte del padre, per quanto ne sapeva lui, la madre aveva avuto rapporti con un solo uomo che, in alcune occasioni si era fermato a dormire a casa loro.
In paese giravano voci che la signora si dava un gran d’affare ma tenni la cosa per me.

Nei tre giorni che seguirono le cose non cambiarono e giunsi all’ultima notte in preda ad uno stato di eccitazione che non avevo mai raggiunto.
Il problema era che con Osvaldo ero si amico ma non tanto in confidenza da potermi masturbare e quindi sfogare.

Per festeggiare e distrarmi dai soliti pensieri di sesso, con Osvaldo, saccheggiammo il frigobar dedicandoci in particolare agli alcolici.

A metà dell’ennesimo film hard non ce la facevo più e confidai ad Osvaldo che mi sarei volentieri fottuto suo madre che, sola soletta, dormiva nella camera di fronte alla nostra.
Osvaldo, evidentemente ancora più alticcio di me, mi incoraggio prima e poi cominciò a sfottermi perché non ne avevo il coraggio.

Mi decisi e, con in dosso solo gli slip, mi alzai per raggiungere la madre di Osvaldo.
Lentamente aprii la porta proprio mentre mio padre entrava nella camera di fronte.
Ringraziai la mia buona sorte dato che ero convinto che quella fosse la camera della madre di Osvaldo e non quella dei miei genitori.

Non rimaneva che una porta dato che quella a fianco alla nostra dava sicuramente nella camera occupata da altri ragazzi.

Provai ad aprire la porta che fortunatamente era aperta.
Nel buio più completo avanzai lentamente e mi infilai sotto le lenzuola.
C’era abbastanza spazio, evidentemente si trattava del classico letto alla francese da una piazza e mezzo.
Per alcuni minuti rimasi immobile ed indeciso poi la mia mano avanzò sino a toccare il fianco della madre di Osvaldo.

Risalii sul ventre nudo e poi cominciai a scendere verso il pube.
Le dita incontrarono l’elastico degli slip che sollevai per proseguire oltre.

Raggiunsi i primi peli e prosegui sino al punto dove si aprivano le labbra della fica.
Cominciai a giocare con il clitoride per poi scendere ancora con le dita e trovare la fica già abbondantemente umida.

Non sapevo se la madre di Osvaldo era sveglia o meno ma ho continuato ad esplorare le sue intimità sino a quando il suo respiro si è fatto pesante ed una serie di mugolii soffocati mi hanno dato la conferma, non solo che era sveglia, ma che aveva anche raggiunto l’orgasmo.

A quel punto scesi con la testa tirando giù le lenzuola per posizionarmi in mezzo alle gambe che lei aveva già allargato.

Senza togliere gli slip li scostai da un lato e con la lingua assaporai quella fica ora fradicia di umori.

La leccai a lungo mentre con un dito le profanavo anche il buco posteriore e, finalmente, riuscii a portarla ad un nuovo orgasmo, non più soffocato come in precedenza, ma sfrenato tanto che, spingendomi la testa contro la passera, quasi mi soffocava.

Non potevo aspettare oltre e mi rialzai pronto per infilare il mio cazzo tesissimo in quella calda ed accogliente fessura.

Mentre mi rialzavo ho sentito che la madre di Osvaldo si girava su se stessa. Nel buio, con le mani, ho cercato di capire dove avrei dovuto dirigere il mio uccello e così mi sono reso conto che mi stava offrendo il culo che teneva leggermente sollevato e, con le mani, ben divaricato.

Un mio dito ha raggiunto l’ano che già avevo visitato in precedenza trovandolo gonfio e ben lubrificato dagli umori e dalla saliva che, nel corso della precedente lappata, erano colati verso il basso.

Mi sono sporto in avanti ed ho posizionato la cappella.
Poi ho cominciato a spingere e con facilità sono penetrato in quel culo ospitale.
Senza mai fermarmi ero finito completamente dentro il suo posteriore e lei stessa dava frequenti colpi in dietro per aumentare la penetrazione.

Era troppo per me.

Ho cominciato a muovermi come un forsennato con una frequenza inaudita sino a che non ho scaricato nel suo intestino tutto lo sperma che avevo accumulato in quei giorni per continuare a muovermi sino a che, anche lei, con più dita che potevo sentire giocherellare nella fregna, ha nuovamente
goduto.

Dopo pochi istanti di completo silenzio mi sono rialzato, ho tirato su gli slip e senza aver mai pronunciato una parola sono uscito per fare ritorno nella mia camera.

Il pomeriggio seguente, uscendo dalla camera con le valige per iniziare il viaggio di ritorno, ho visto uscire dalla camera di fronte la madre di Osvaldo che mi sorrideva.

Da allora mi è sempre rimasto il dubbio.

Mi sono chiavato lei, oppure mia madre mentre mio padre la tradiva con la mamma del mio amico?

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2 Commenti

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  2. La madre di Osvaldo

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