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Non CESSO d’amarti

Da qualche notte, aspetto. Aspetto che l’amico di mia madre si alzi a far pipì. Casa è piccola e quindi basta stare attenti ai rumori, alle porta a vetri del bagno che cigola, al passo pesante di un trentenne. Sogno di fargli la sorpresa. Ma è un sogno…

Così credevo, fino a quando una notte non mi sono fatta trovare dentro il bagno, a luce spenta. Saranno state le tre del mattino e non riuscivo a prendere sonno. Avevo litigato col mio ragazzo, un fesso con la macchina sportiva. Figlio di commercianti, si sarebbe rifatto subito con un’altra giovane commessa. Nè potevo fiatare: avrei pure perso il posto.

Avvicinarsi in silenzio a un uomo di schiena non è difficile se si sta a piedi nudi, figuriamoci se quello sta pensando solo a pisciare. Ma non ha fatto a tempo: quando ho posato le palme delle mie mani sulla sua schiena e ho appoggiato la mia guancia sulla sua spina dorsale, il cazzo gli si è subito indurito e addio pisciata. Mi avevano detto che l’erezione blocca il canale dell’uretra, ma la scena era comica. Ricordo ancora la faccia tra l’imbarazzato e il paonazzo di quell’uomo: non ha avuto il coraggio di fiatare per evitare un casino, ma non credo che ci siano trentenni capaci di tirarsi indietro quando vedono una ragazza giovane e mezza nuda che li guarda negli occhi senza mai abbassare lo sguardo. Neanche ero vestita in modo sexy: un pigiamino completo, al massimo un po’ scollato. Trucco niente – stavo a nanna – ma la bocca parlava da sola.

La parte sopra del pigiama è stata la prima cosa a volare via: ho continuato a fissarlo, ma nuda dall’ombelico in su, bella, pronta a baciarlo sulla bocca e a sentire le sue braccia chiudersi dietro la mia schiena. Dentro i pantaloni del suo pigiama il cazzo stava quasi scoppiando.

Le nostre lingue si sono fuse in un lungo, sensuale umido bacio. Ho chiuso gli occhi mentre lui con la mano mi carezzava e mi metteva due dita dentro la passerotta. Nel profondo lo amavo, anche se era l’amante di mia madre, forse anche per quello. Colpa sua che si portava a casa un trentenne quando io ne avevo venti. Ancora giovane e troia, mia madre. Ma imprudente.

La cosa è andata avanti per qualche mese, senza troppi casini. è vero che siamo stati bravi a non farci scoprire, ma è anche vero che mia madre quel bel giovane se lo è marcato stretto. Forse ha intuito la tresca e da quel momento se lo è scopato ogni notte fino a lasciarlo uno straccio; forse lui si è rinvigorito al solo pensiero di far l’amore con me: fatto sta che ad aspettarlo tutta la notte al bagno una volta mi son presa pure la bronchite, senza che quella porta si aprisse. Ma peggio ancora se ad aprirla fosse stata proprio la persona sbagliata. Che invece mi sfidava proprio scopandoselo di continuo e non facendolo uscire mai da quella stanza, a costo di farsi pisciare dentro la fica. Alla fine mia madre si è stufata del giovane ganzo senza una lira e si è fatta sposare da un ricco commerciante. Risultato: la casa (due camere e cucina in affitto) rimasta a me… e al mio amante, ora marito.

Non siamo cambiati: ora mi si presenta col cazzo in mano mentre faccio la doccia, ora mi alzo di notte solo per precederlo al bagno, a luce spenta. Entra, fa per pisciare e io lo prendo di schiena. Prima una dolce strizzata alle palle, poi con l’alluce e la prima falange del piede gli serro le caviglie, per aderire infine con tutto il corpo al suo, dalle gambe fino alla sua nuca, stringendogli e carezzandogli le spalle. Ma se stende le braccia appoggiandosi al muro, lo prendo per i polsi e formiamo una specie di “X” – preludio della penetrazione, che poi avviene magari al bordo della vasca da bagno o vicino al water. Tanto il bidè poi me lo fa lui. Con la lingua.

Ultimamente abbiamo invitato da noi una giovane coppia conosciuta d’estate al campeggio. Sappiamo benissimo che vorrebbero fare una bella esperienza erotica con noi: l’avevano fatto capire parlando in privato e per questo l’abbiamo ospitati anche se lo spazio è poco.

In questo momento io e mio marito stiamo facendo finta di dormire ed entrambi pensiamo una cosa sola: abbiamo sentito cigolare la porta del bagno e ci chiediamo chi dei due è entrato a far pipì. Vediamo chi di noi due decide di alzarsi per primo…

Pensiamo infatti la stessa cosa: in questo momento ognuno di noi ha davanti a sè due combinazioni da sfruttare: un rapporto etero o uno omosessuale. Ma a scatola chiusa. Coraggio, chi si alzerà per primo? FINE

About A luci rosse

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