Delia è una ragazza da tutti considerata molto bella. Il suo viso da bambina spesso illude chi la conosce per la prima volta: ha 22 anni, ma molti non gliene darebbero più di 15 o 16 .
I lunghi capelli biondi le arrivano quasi fino ai fianchi, spesso nascondendo due profondi occhi azzurri e un viso d’angelo che farebbe innamorare chiunque.
Vive in una famiglia modesta: il padre è un meccanico, la madre è casalinga; non ha fratelli o sorelle.
Timida di natura, faticosamente ha vinto questa sua timidezza al fine di cercare un lavoro che le permettesse d’aiutare i propri genitori, date le ristrettezze economiche in cui la sua famiglia versa.
Ha, quindi, trovato lavoro come domestica presso un’agiata coppia di giovani coniugi che vive dall’altra parte della città.
Il suo lavoro consiste nel recarsi il lunedì ed il martedì presso la coppia ed occuparsi del giardino circostante la casa.
è un lavoro duro perché deve occuparsi di un grosso appezzamento di terra, nonché delle piante che, grazie al lavoro del precedente giardiniere, sono ben curate in una piccola serra ad un centinaio di metri dalla casa.
L’autobus che la porta a lavoro ha una fermata un po distante dalla casa, così Delia è costretta a percorrere circa un chilometro a piedi e lungo questo tragitto non può fare a meno di notare le villette che si affacciano sul viale che la porta alla casa dove lavora.
Quest’ultima è decisamente meno sfarzosa delle altre, ma la cura del prato che la circonda la rende sicuramente la più bella.
Il cancello che separa il giardino dal viale è molto pesante e Delia fa sempre un grande sforzo per aprirlo.
Una mattina, Delia arrivò in anticipo presso il cancello della villa e, non volendo disturbare i due coniugi, decise di aspettare un po prima di entrare. Ma il tempo passava lentamente e il cielo, scuro già dall’alba, minacciava pioggia da un momento all’altro.
Così fu, infatti, dopo qualche istante e Delia, per cercare riparo, aprì il cancello e corse verso la casa.
Di solito, al suo arrivo, si recava direttamente nella piccola serra, dove più tardi, l’avrebbe raggiunta la padrona di casa per salutarla, prima di andare col marito al teatro.
I due coniugi, infatti, erano due ballerini professionisti che stavano preparando uno spettacolo insieme alla loro compagnia.
Delia trovò riparo sotto il porticato e pensò che, giacché si trovava là, poteva avvertire i padroni di casa che era arrivata.
Bussò col pugno alla porta e aspettò che qualcuno le aprisse, ma ciò non accadde.
La porta non era chiusa a chiave, quindi Delia entrò e timidamente chiese: “C’è qualcuno? “.
Non ci fu risposta, ma udì delle voci provenienti dal piano di sopra.
Vincendo la propria timidezza, decise di salire al piano di sopra, facendo attenzione che i gradini in legno della scala non facessero rumore.
Giunta al secondo piano non udì più le voci, ma si accorse di un rumore d’acqua che scorreva, proveniente dal bagno.
In silenzio accostò l’orecchio alla porta e quest’ultima si aprì quel tanto da permettere a Delia di vedere l’interno del bagno.
Fuori non pioveva più già da qualche minuto, anzi, il cielo, prima completamente coperto, si era aperto in più punti e la luce del sole ne passava attraverso.
Un raggio di sole investì la finestra del bagno ed, entrando al suo interno, illuminò tutta la stanza proprio mentre Delia scostava la porta socchiusa.
Ne rimase accecata perché le mattonelle bianche del bagno fecero da specchio, così, per qualche secondo, Delia non riuscì a vedere nulla.
Quando i suoi occhi si furono abituati, mise a fuoco la figura di un uomo seduto sul bordo della vasca con le gambe un po divaricate ed i piedi sul fondo della vasca.
L’uomo, completamente nudo, le dava le spalle, ma aveva
la testa leggermente in dietro, così Delia riconobbe il padrone di casa, Luca.
Pensò che se la moglie, Anna, l’avesse sorpresa mentre spiava suo marito, sicuramente si sarebbe infuriata.
Fece per andarsene, ma, con la coda dell’occhio, si accorse di uno specchio nel bagno che era di fronte, o quasi, a
Luca.
Anna, per quel che Delia poteva vedere nello specchio, era inginocchiata nella vasca, di fronte a suo marito, e aveva la testa fra le gambe di lui.
Nascosta da Luca, Anna era invisibile agli occhi di Delia, che però poteva osservare cosa stesse facendo grazie allo specchio.
Con i capelli tirati in su, Anna teneva il pene di suo marito in bocca e lentamente lo estraeva, per poi tornare ad avvolgerlo con le labbra.
Con una mano sollevò il pene e con la lingua cominciò a leccargli lo scroto. Le gambe
e il corpo di Luca tremavano di piacere, mentre le mani si aggrappavano al bordo della vasca e la schiena si inarcava, come a offrire meglio il pene alla bocca di Anna.
Luca sembrava che stesse per scoppiare, ma Anna si fermò e si alzò in piedi davanti a lui.
Delia capì all’istante che, una volta in piedi, Anna l’avrebbe potuta scorgere, così socchiuse la porta per non farsi vedere.
Ora era appoggiata con le spalle al muro che separava il corridoio dal bagno.
Pensò che era meglio andare subito nella piccola serra, ma era troppo eccitata, così si inginocchiò e continuò ad osservare ciò che avveniva nel bagno attraverso il buco della serratura.
Anna era ancora in piedi di fronte a Luca, che ora la stava baciando sul ventre.
Delia non poté fare a meno di notare la bellezza del corpo di Anna: era decisamente alta, quasi quanto il marito, che sfiorava il metro e 85, ed aveva un seno prosperoso, ma soprattutto straordinario per quanto era sodo.
I capezzoli erano circondati da piccole aureole, che Luca cominciò a leccare dolcemente, mentre Anna gli teneva la testa con le mani.
Le gambe meravigliosamente affusolate terminavano verso un triangolo di peli neri che nascondevano la vagina.
Luca abbandonò il seno e girò quel corpo statuario per godersi la vista di quella che Delia pensò essere le più belle natiche che avesse mai visto.
Anna si piegò in avanti offrendo una visione migliore a Delia e anche a Luca, che cominciò a mordere dolcemente la carne che aveva di fronte.
Con la lingua si insinuò fra le labbra della vagina e Anna, che, come Luca, fino ad ora era rimasta quasi in rispettoso silenzio, cominciò a gemere dal piacere, muovendosi lentamente in avanti e in dietro.
Luca cominciò a leccare con più foga e Anna, presa anche lei dall’aumentare del ritmo con cui suo marito la faceva godere, si aggrappò con le mani al bordo della vasca per non cadere.
Ad un certo punto Anna non resistette più e staccò la sua vagina da quella lingua che la penetrava così incessantemente, forse temendo di raggiungere troppo in fretta l’orgasmo.
Si girò vero Luca e Delia poté notare che il suo viso si era fatto quasi paonazzo.
Forse perché accaldata, Anna si immerse nell’acqua della vasca e ne riuscì immediatamente, tornando in piedi davanti a Luca.
Egli le cinse i fianchi con le mani, aiutandola a sedersi sopra di lui, mentre Anna con una mano prese il pene per condurlo al suo interno.
Il membro toccò con la punta la morbida e rosea carne che sua moglie gli offriva e scivolò dentro la vagina lentamente, mentre i due amanti cominciavano a gemere.
Rimasero immobili per qualche secondo, con il pene di lui completamente all’interno di lei, tanto che Luca sentì il contatto fra le natiche di Anna ed il suo scroto.
Entrambi non si mossero, riuscendo a percepire le contrazioni dell’uno e dell’altra, poi Anna cominciò a sollevarsi sul membro di Luca, tornando ad avvolgerlo interamente. Il suo movimento, dapprima semplicemente verticale, divenne circolare.
Luca aveva la testa immersa fra i seni di Anna: cominciò a leccarli avidamente, mentre Anna gli teneva la testa.
Il ritmo si fece incessante, tanto che le gambe di Luca, scosse dai colpi di sua moglie, muovendosi all’interno della vasca, ne fecero cadere fuori dell’acqua, mista a schiuma.
I due ansimavano violentemente e quando Anna, improvvisamente, si fermò, i loro gemiti cominciarono a calmarsi e i due si ritrovarono abbracciati, quasi stravolti.
Delia pensò che tutto fosse finito, che era il caso di staccarsi dalla porta per andare nella serra, prima che i due uscissero dal bagno e la sorprendessero; ma la visione di quei magnifici corpi aggrappati l’uno all’altro l’aveva immobilizzata.
Dopo poco, notò che Anna stava parlando nell’orecchio di Luca: si guardarono negli occhi e si fecero un cenno d’intesa. Anna si sfilò da sopra Luca ed entrò carponi nella vasca.
Accentuò talmente l’incurvatura della schiena, che dalla superficie della vasca, completamente coperta di schiuma, ne uscirono fuori solo la testa e le natiche.
Luca si inginocchiò dietro di lei e con una spugna cominciò a massaggiarle la schiena; poi abbandonò la spugna e con una mano prese il pene e cominciò a strofinarlo su Anna, sulle sue morbide natiche e sulla vagina, quasi sommersa dalla schiuma.
Con l’altra mano carezzò lo sfintere, lo massaggiò, lo insaponò e, infine, ci spinse dentro un dito.
Anna cominciò a muoversi su quel dito e contemporaneamente Luca la penetrò col pene che aveva raggiunto nuovamente la piena erezione.
Si muoveva lentamente, cercando di percepire le contrazioni della moglie e, quando sentì che queste si facevano più frequenti, tolse il dito dalla stretta apertura e con entrambe le mani afferrò i fianchi di Anna muovendosi più velocemente e penetrandola con più vigore.
I loro gemiti tornarono a farsi sentire, disturbati solo dal rumore dell’acqua che muovevano nella vasca.
Delia notò che si stava eccitando e, sollevatasi la gonna fino ai fianchi, si infilò una mano nelle mutandine, cercando con le dita di massaggiarsi il clitoride.
Nel frattempo Luca continuava a penetrare Anna da dietro, eccitato anche dal contatto che le natiche di lei avevano con il suo inguine.
Mentre Delia continuava a masturbarsi, Luca sfilò il suo membro da Anna, che si alzò in piedi assieme a lui.
Restarono nella vasca e si misero l’uno di fronte all’altra: Anna lo abbracciò e si aggrappò a lui, sollevando le gambe e circondando il suo corpo.
Luca con una mano la aiutò, sostenendola da sotto, con l’altra indirizzò in pene dentro di lei, che lo accolse con un piccolo grido.
Delia era vicina all’orgasmo, ma decise che sarebbe venuta contemporaneamente la coppia.
Con la schiena appoggiata alla parete ed il peso di Luca sul suo corpo, Anna aveva il respiro affannoso.
Il suo amante la stava battendo con forza e lei ne era ancor più eccitata. Incitato dai gemiti di lei, Luca osservava con libidine il movimento del suo membro che entrava e usciva e che, ad ogni movimento, strappava un grido strozzato alla sua compagna.
Luca incrementò ancor più il ritmo, anche il suo respiro divenne più affannoso; Anna aveva, invece, cominciato ad urlare ad ogni colpo infertole.
Il tutto sembrò non dover finire mai, ma ad un certo punto Luca rallentò e cercò di penetrare Anna più di quanto gli fosse possibile; lei gli si aggrappò addosso con più forza e poi entrambi vennero.
Scivolarono nella vasca esausti, mentre Delia, al di là della porta, raggiungeva anche lei l’orgasmo e si sentì stravolta come se anche lei fosse stata in quel bagno. FINE