Sicilia, primo lunedì’ d’Agosto.
Come tutte le estati Paola, una splendida biondina 18enne di Milano, un corpo perfetto ed abbronzato,
una splendida chioma bionda, due luminosissimi occhi azzurri, raggiunse dopo un’interminabile viaggio in auto, la casa che la famiglia possedeva in una piccola località’ balneare.
Come tutte le estati attendeva questo momento con ansia.
Finalmente poteva lasciare la triste e grigia Milano per il caldo sole e per il meraviglioso mare siciliano.
Nel paesino conosceva tutti, un po’ perché i suoi genitori erano originari della località’ e un po’ perché’ dalla sua nascita tutte le estati erano trascorse qui.
Tantissimi amici, tanto divertimento ed il ricordo di un paio di innamoramenti molto casti, e corteggiamenti molto diversi da quelli che era solita ricevere dai suoi coetanei milanesi.
Tutti i ragazzi del posto, pescatori in testa impazzivano per lei ma nessuno, per il rispetto di quelle regole non scritte che ancora oggi vengono tacitamente rispettate in queste località’ si spingeva oltre un corteggiamento molto discreto.
Le prime giornate di mare trascorsero in rilassanti giornate passate sulla spiaggia e gite in barca con amici.
Il venerdì’ aveva progettato una cena in Pizzeria con gli amici ma i genitori le chiesero di andare con loro a cena, dovevano incontrare dei conoscenti, in un ristorante vicino.
Suo malgrado, l’idea di passare la serata con i genitori e qualche loro noioso amico non la stimolava moltissimo ma acconsentì di buon grado al fine di accontentare i genitori che erano sempre molto gentili con lei.
Verso le 21. 00 arrivarono al Ristorante “Mare nostrum” (chissà perché c’è sempre un ristorante con questo nome) e incontrarono una coppia di mezza età di Palermo e il loro figlio,
Rocco, una ragazzo anche lui 18enne.
Dopo le presentazioni di rito si sedettero al tavolo e Paolo notò subito che Rocco, che non le staccava mai gli occhi di dosso fece di tutto per potersi sedere vicino a lei.
Le fu subito antipatico per quella sua aria di superiorità’, aveva un fisico robusto, atletico ma non certo un bel ragazzo.
Appena si furono seduti Rocco non perse tempo ed immediatamente allungò una mano sulla coscia di Paola.
Lei cerco di scostare la sua mano infastidita ma non disse nulla per non rovinare la cena ai genitori.
Sapeva inoltre che questi amici erano molto importanti per il lavoro di suo padre e quindi, suo malgrado dovette sorbirsi, continuando a cercare di rintuzzarli continui ed insistenti palpeggiamenti da parte di Rocco.
Paola e Rocco erano seduti con la schiena al muro e Rocco, che si faceva sempre più’ intraprendente le infilò, vista la posizione nessuno poteva vedere, una mano nella gonna e le palpò intensamente le chiappe.
La cena fu breve e i genitori si diedero appuntamento per giorno successivo per discutere di affari.
Arrivati a casa Paola si fece una doccia, si spoglio nuda come sempre e si infilò a letto.
Si addormento pensando con rabbia alle avance che aveva dovuto subire da Rocco.
Si risvegliò all’improvviso e si accorse, non senza imbarazzo di essere tutta bagnata.
Si ricordò che stava sognando Rocco che chissà come era entrato nella sua stanza, nudo con un cazzo enorme. Il pensiero spinse le sue mani verso la figa e per la prima volta Paola, che non era una santerellina ma non era interessata al sesso in modo particolare iniziò a masturbarsi.
Si immaginava che Rocco la stesse leccando tutta, ora la figa ora i capezzoli, ora il culetto.
Iniziò a muoversi sempre più’ velocemente finche non ebbe un orgasmo e immediatamente si addormentò.
Il mattino seguente si sveglio turbata e si vergognò di quanto successo durante la notte non riuscendo a comprendere come si fosse potuta eccitare pensando all’odiato Rocco.
Pioveva, quindi niente mare.
Decise di rimanere in casa.
I suoi genitori uscirono per l’appuntamento con quelli di Rocco.
Paola si fece una doccia, indossò un paio di pantaloncini ed una camicetta provocante allacciata sul seno.
Non aspettava nessuno, faceva caldo e voleva rimanere più’ comoda possibile.
Improvvisamente suono il campanello.
Corse ad aprire pensando che i suoi avessero dimenticato qualcosa e fossero tornati ma sulla porta cera Rocco.
Senza neppure chiedere entro in casa e chiuse la porta alle sue spalle.
Paola era spaventata , invitò Rocco ad uscire.
Lui, per tutta risposta le si butto addosso baciandola in bocca selvaggiamente e iniziando a palparla.
Lei cerco di divincolarsi ma lui le diede un ceffone e Paola spaventata si blocco.
Rocco le disse che lei lo faceva impazzire, di non fare scene perché’ sapeva che le piaceva e che quelle di Milano erano tutte puttane, che quindi smettesse di rompere altrimenti si sarebbe arrabbiato.
Paola era spaventata ma una strana sensazione di eccitazione iniziò ad impadronirsi di lei.
Odiava Rocco con tutte le sue forze ma questa situazione la stava eccitando da impazzire, non sapeva cosa fare.
Nel frattempo Rocco la palpava dappertutto, le aveva slacciato la camicetta e le leccava le tette, continuando ad insultarla con frasi tipo
Dai che sei una porca, sono sicuro che mi farai godere e che anche tu godrai come non mai.
Paola era sempre più’ eccitata ma un po’ per non dare soddisfazione a Rocco, un po’ perché’ così si eccitava di più decise di rendergli la cosa difficile e resistergli almeno apparentemente.
Rocco per nulla intimorito la spinse sul divano e con forza le sbottonò gli shorts infilandole una mano nelle mutande.
Lei cercò di divincolarsi ma la cose pare eccitare di più’ Rocco che le immobilizzo le braccia legandoglie dietro la schiena con camicetta, le strappò il reggiseno e le mutande ed iniziò a leccargliela furiosamente.
L’eccitazione travolse Paola che voleva trattenersi, ma i suoi mugolii di piacere non sfuggirono a Rocco.
Le disse che dal primo momento che l’aveva vista aveva capito che era una puttana.
Le slegò le braccia e Paola, ormai eccitatissima non oppose più resistenza e anzi, memore del sogno della notte precedente allungò le mani verso il sesso di Rocco.
Lui si alzo, si abbassò i pantaloni e davanti a Paola comparve un grosso e lungo cazzo che le venne infilato in bocca.
La scopò in bocca per alcuni minuti dicendole un sacco di oscenità’ incredibili finche stufo la girò alla pecorina e senza la minima precauzione glielo infilò nel culo.
Era un cazzo enorme e Paola, che pure non era vergine, l’aveva fatto con il suo ragazzo una volta, provò un intenso dolore.
Chiese a Rocco di fermarsi ma lui scatenato continuò a scoparla con sempre maggior forza.
Anche Paola iniziò ad eccitarsi ma prima di poter raggiungere l’orgasmo ricevette nel culo una strepitosa sborrata.
Rocco estrasse il suo uccello, era ancora lungo anche se non più così duro e glielo mise in bocca per alcuni minuti.
Poi si alzò e le disse che doveva andare ma che si sarebbero rivisti quella sera, sarebbe passato a prenderla alle nove, la voleva sexy.
Non disse altro e prima che Paola potesse dire qualsiasi cosa se ne andò’.
Paola era combattuta fra la vergogna, la rabbia e l’eccitazione che Rocco le aveva provocato.
Si vergognava di quel che era successo ma soprattutto del fatto che desiderava rivedere Rocco e scopare un’altra volta con lui.
Si fece una doccia, i genitori rientrarono e lei gli disse che la sera sarebbe uscita con amici per andare a ballare e sarebbe rientrata tardi.
Alle nove in punto Rocco arrivò e Paola lo aspettava sotto casa. Come lui aveva chiesto camicetta trasparente, gonna cortissima, un’incredibile completino di pizzo.
Rocco la salutò con un bacio, partirono e lui le mise immediatamente
la mano in mezzo alle gambe.
Fecero pochi km e Rocco si fermò in una radura. Paola fu sorpresa dal fatto che non le saltasse subito addosso.
Le disse con tono perentorio di spogliarsi e rimanere solo in mutandine e reggiseno.
Senza discutere Paola obbedì’.
Rocco rise , le disse che quella sera le avrebbe dimostrato quanto era puttana. Nei suoi occhi c’era una luce strana.
Paola si spavento ma prima che potesse dire qualsiasi cosa qualcuno aprì la porta della macchina.
Tre ragazzi, amici di Rocco la aspettavano con intenzioni tutt’altro che tranquillizzanti.
Le furono subito addosso, la palparono, baciarono. In un attimo fu nuda e si ritrovò quattro cazzi davanti a lei.
Le sembrò di impazzire di desiderio, era bagnata in modo incredibile.
Rocco le chiese se sentiva abbastanza puttana per far godere quattro maschi e lei sorprese sentendo la sua voce dire
“Si voglio che mi scopiate tutta, vi voglio a turno in fica e culo, riempitemi di sborra”.
Se la scoparono per due ore, ognuno venne almeno tre volte, quando l’ultimo arrivo Paola era distrutta, completamente piena di sborra ed incapace ormai di qualsiasi cosa.
Rocco allora le si avvicinò e le disse .
“Vedi, avevo ragione, sei una puttanella perversa, come tutte quelle di Milano, spero che queste quattro minchie siciliane ti abbiano insegnato qualcosa, stronza”
Paola si risentì per queste inutile cattiveria , si rialzò e schiaffeggiò’ Rocco.
Lui si arrabbio in modo incredibile, le restituì lo schiaffo mandandola per terra.
Estrasse nuovamente il suo cazzo ed iniziò a pisciarle addosso seguito anche dagli altri tre.
Paola si eccitò nuovamente , si fece pisciare in faccia, in fica. Era completamente sconvolta.
Si ripulì alla meglio, salirono nella macchina di Rocco e se ne andarono verso casa.
Pregò Rocco e gli altri di non dire a nessuno quanto era successo, lei li avrebbe accontentati in tutto e per tutto ma non voleva essere considerata da tutti una puttana.
Rocco le rispose che faceva quel che voleva e che le avrebbe fatto provare anche altri suoi amici.
Paola entrò in casa senza far rumore, si fece una doccia di un’ora, decise che il mattino dopo avrebbe trovato il modo di porre fine a questa assurda storia, d’accordo aveva sbagliato anche lei, ma il tutto doveva finire.
Dormi poco e male, si addormentò solo verso l’alba.
La svegliò sua madre e prima che potesse dire qualsiasi cosa capì che qualcosa di terribile era successo.
La macchina con Rocco ed i suoi amici era sbandata, uscita di strada ed i quattro erano morti precipitando in una scarpata.
Paola immediatamente pianse, era sinceramente dispiaciuta per quanto successo ma al contempo si senti sollevata era uscita da una situazione difficile.
Aveva trascorso una giornata di follia.
Aveva fatto sesso in modo incredibile, le piaceva da impazzire scopare con più’ uomini, però lo aveva fatto nel modo sbagliato.
Non c’era stato da parte di Rocco il rispetto per la sua persona , questo era inaccettabile.
Per tutta la vita mantenne il segreto su questa avventura.
Da quel giorno visse il sesso in maniera diversa, senza inibizioni di sorta ma imparò a non lasciare che nessuno la prevaricasse in alcun modo. FINE
