Questa volta vi racconterò di Tania, una ragazza con cui passai insieme circa 3mesi di 8 o 9 anni fa, con la quale i rapporti erano prevalentemente orali o anali anzi il più delle volte soprattutto anali.
Era un sabato pomeriggio cominciava già a far scuro e stavamo intrattenendoci in spinte effusioni in una località amena fuori dal paese, dopo i soliti baci le strizzate di capezzoli e leccate di fica è cominciata la prima sodomizzazione lei non riusciva neanche ad urlare , apriva la bocca e riusciva a malapena a gemere, dopo averglielo spaccato ben bene e sborato su un fazzolettino, si prese la decisione di andare a cena fuori.
Io pizza lei ‘pescè la cena fu per lei un po’ imbarazzante in quanto non riusciva a capare i crostacei, poi siamo scesi in bagno al piano inferiore me la volevo quasi inculare li ma ci siamo limitati ad una sditalinata spinta sotto la gonna.
Vi devo dire che portava spesso calze reggenti cosa che mi farebbe calzare anche un divano, siamo risaliti e lei ha pagato il conto poiché io ero un giovane studentello e lei già lavorava come ragioniera presso un importante negozio in centro.
La voglia era tanta e ci appartammo di nuovo una prima slinguata tanto per lubrificarlo un po’ poi l’ho messa alla pecorina ed è cominciata una delle più grandi inculate che lei possa aver subito poiché avendo sborrato almeno un paio di volte nel pomeriggio ero riposato e ritemprato dalla cena e la mia mazza aveva assunto dimensioni e soprattutto rigidità spettacolare.
Dopo un po’ che la inculavo ad un ritmo sempre più frenetico non è riuscita più a star zitta, ha perso totalmente il controllo ed ha cominciato ad urlare come una pazza furiosa, oramai il su budello non faceva più resistenza e per venire dopo circa una mezzora che la stavo letteralmente sfondando ho dovuto aumentare ancor di più il ritmo fino a scaricare quel poco sperma che avevo ancora in corpo e il guaio era che la vogliosa si era talmente disinibita che ha finito masturbandosi in quanto io non potevo poiché sfilando il preservativo mi ero sporcato le mani di sperma.
L’indomani mattina salgo in macchina e trovo le foderine bianche di paglia tutte rosse di sangue secco, con un certo orgoglio maschilista ho pensato:
‘Stavolta gli ho proprio rotto il culò. FINE
