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Viva la prima

Ero li, in quella stanza illuminata da un fascio di sole pomeridiano che filtrava attraverso le persiane accostate. L’aria secca e ferma cominciava a darmi fastidio, ma forse, più di tutto, era la situazione in cui mi ero andato a cacciare che mi dava fastidio.
Ero seduto sul letto con le mani che affondavano nelle lenzuola stringendole quasi volessero strapparle.
Ero teso.
Non avevo ancora mai fatto sesso con una ragazza, eppure ora che si avvicinava il momento quasi non volevo più perchè tutto sarebbe successo come non mi sarei mai aspettato.
Più volte la tentazione di alzarmi ed andar via mi attraversò il corpo e la mente, ma ormai ero li vittima dei miei stessi giochi.
Davanti a me Claudia, una ragazza, una donna di 32 anni, bella, sensuale come certe donne che attirano la mia attenzione, quasi fossero calamite, quando le intravedo fugacemente nelle vie del centro.
Sapeva che per me era la prima volta e per l’occasione aveva preparato una sorpresa; così mi disse quando ci incontrammo.
Venne sola all’appuntamento.
Ci incontrammo nel primo pomeriggio ad un bar. Mi riconobbe immediatamente, anche perchè a quell’ora il bar era semideserto. Si comportò subito come se mi conoscesse da tempo: un ciao, un abbraccio poi un bacio.
Appena la vidi rimasi estasiato da tale visione, non immaginavo di incontrare una donna così bella. Bionda, alta, bellissima. Aveva un tailleur nero con sotto una maglietta rossa un po’ ampia, che lasciava intravedere benissimo il suo bel seno sorretto da un reggiseno bianco di cui intuivo il disegno.
La maglietta aveva una scollatura generosa che lasciava scoperto il suo collo e si spingeva fin quasi alla congiunzione dei due seni dove poggiava un bellissimo ciondolo dorato.
Dalla gonna corta sfilavano giù due gambe bellissime coperte da un paio di calze che le rendevano ancora più belle e sensuali. Lei sembrava volare su quelle gambe tanto erano agili e perfette, sfinate inoltre da un paio tacchi alti che la elevano ancora di più.
< Come stai? ? > mi disse.
< Insomma> risposi.
Capì subito che un po’ mi vergognavo e che la mia timidezza, fino a quel momento celata, ora emergeva.
Mi invitò a prendere qualcosa da bere, e sebbene non volessi nulla mi lasciai
convincere. Seduti al tavolo cercava chiacchierando di farmi sentire a mio agio, ma era una situazione fuori dal comune per me. Mi teneva dolcemente la mano e ogni tanto mi passava l’altra tra i capelli, quasi per pettinarli.
Mi diceva che le piacevo molto e che quella giornata non me la sarei dimenticata facilmente, soprattutto perchè aveva organizzato un bella sorpresa per la mia “prima volta”.
Io sorridevo, chiedendomi cosa avesse organizzato, ma non osando chiederlo a lei. Pian piano mi adattavo alla situazione del momento, finchè stavamo seduti lì al bar nulla poteva accadere.
Mi disse che Carlo, suo marito, era rimasto a casa ad aspettarci, del resto il suo giudizio su di me non contava, dovevo piacere a lei e basta, e le piacevo.
Per me era la prima volta che una donna mi diceva che le piacevo molto, che
la eccitavo, la cosa mi dava piacere e mi faceva inevitabilmente sentire sicuro.
Mi disse che non era mai andata con un ragazzo vergine e questo la eccitava
ancora di più.
Passò poco più di mezz’ora quando mi disse che dovevamo andar via. Mi chiese di aspettare un attimo, che andava a pagare e a fare una telefonata.
Il cuore mi batteva a mille, ero sempre incerto se fuggire via o restare al gioco, ma lei tornò in un attimo, o almeno così mi sembrò.
Mi prese sottobraccio e mi portò verso casa sua.
E…. eccomi qui, nella stanza.
Lei era davanti a me, ancora vestita, si era tolta solo la giacca.
La maglietta che aveva lasciava scoperte le sue braccia bianche e morbide.
Mi disse che per la sorpresa dovevo aspettare ancora un poco.
Nella stanza non eravamo soli. Lì, in un angolo, vicino alla porta,
c’era Carlo seduto su una poltrona. Vestito. Era un uomo sulla quarantina nè bello, nè
interessante, cosa ci trovava mai quella bella donna in quell’uomo così “normale” mi venne da pensare.
Lui ci guardava, mi salutò con un gesto quando mi accorsi di lui, ma rimase li a guardarci senza muoversi.
Lei cominciò a tranquillizzarmi chinandosi su di me e sussurrandomi parole dolci all’orecchio. Sentivo il suo alito caldo posarsi sul miei lobi, sempre più vicino, sempre più caldo, le orecchie ora mi stavano andando a fuoco, ma le sue labbra umide arrivarono a placare il calore. Poi la sua lingua mi carezzò un lobo, poi l’altro e un dolce refrigerio percorse il mio corpo.
Fino a quel momento ero rimasto fermo, quasi immobile, ma chiusi gli occhi e lasciai fare a lei, mentre provavo un piacere bellissimo.
La sua lingua e le sue labbra percorrevano il mio collo, soffermandosi a mordicchiare una volta un orecchio una volta l’altro.
Sentii le sue mani scendere sul mio corpo, penetrare nella mia camicia per toglierla. Le sue mani fresche ora toccavano il mio corpo, la mia schiena,
che si inarcava in brevi brividi. Intanto cominciavo ad eccitarmi, ormai avevo abbandonato ogni freno, ogni idea di fuga lasciando posto al solo piacere che stavo provando e che avrei provato di li a poco.
La sua bocca ora scendeva sul mio petto baciandolo tutto, soffermandosi sui miei capezzoli per morderli, quasi per mangiarli.
Cominciai anche io a farmi coraggio e posai le mie mani su quel seno sodo che aveva, le sollevai la maglietta accarezzandole i fianchi salendo su fino a quel reggiseno bianco che mi eccitava da morire.
Sorrise, le facevo un po’ di solletico in quel modo.
Claudia ora mi stava baciano li, sul pube, ma ancora indossavo i miei jeans e non sembrava affatto intenzionata a togliermeli, si divertiva a vedere, a stuzzicare e a mordicchiare il mio pene duro sotto la stoffa, quasi a farlo soffrire.
Ci voleva poco a capire che ormai ero abbastanza eccitato, e lei fermò il gioco improvvisamente.
Mi disse che tra poco la sorpresa sarebbe arrivata e che dovevo prepararmi.
Cominciò a spogliarmi a levarmi quel poco che mi era rimasto in dosso, solo
I jeans, facendomi rimanere in boxer. Mi vergognavo un po’ della mia erezione che non riuscivo a nascondere.
Mi fece di nuovo sedere sul letto e mi legò le mani dietro la schiena.
Non volevo, ma ormai avevo fatto 30 e potevo e dovevo fare 31!
Poi lei prese a spogliarsi davanti a me in un modo così eccitante che solo perchè avevo le mani legate non potei masturbarmi.
Cominciò lentamente a togliersi quella maglietta rossa che le avevo stropicciato poco prima venendomi vicino e facendo dondolare il suo seno a pochissima distanza dal mio viso, non esitai troppo ad avvicinarmi per leccarglielo, ma lei si ritrasse volendo aumentare la mia eccitazione che ormai quei boxer non nascondevano più. Poi, lentamente si abbassò la lampo della gonna, e mettendomi il suo bel culo in faccia mi disse “tiramela giu con i denti! ”
Non fu facile perchè era abbastanza stretta, e perchè mentre cercavo di farla scendere il mio naso strusciava contro le sue natiche d’oro, il suo odore mi riempiva le narici e gli occhi non vedevano altro che la sua carne.
Le mie labbra strusciando sulla sua pelle percepivano la sua eccitazione che andava aumentando sempre più. Passate le anche la gonna cadde a terra da sola. Ora davanti a me si apriva uno spettacolo eccezionale, avevo il suo culo e la sua fica a pochi centimetri di distanza. Infatti era rimasta con le sole
calze autoreggenti le scarpe, niente slip. Avevo tutto a pochi centimetri e mi sentivo irrimediabilmente attratto da quello spettacolo, e mentre lei metteva a disposizione il suo posteriore mi invitò a baciarla dove più mi piaceva.
Avrei voluto abbracciarla, toccare quelle parti con le mie mani, ma erano legate dietro di me e potevo solo avanzare con le mie labbra e la mia lingua.
Leccai da dietro le cosce fino a salire verso il suo buchetto per baciarlo dolcemente, inumidirlo con la mia saliva, tentando di penetrarlo con la lingua, ma non era cosa facile.
Il suo odore era fortissimo ora, sentivo che si stava eccitando molto, anche perchè cominciava a muovere molto il suo bacino accompagnando i movimenti della mia bocca.
D’improvviso Carlo si alzò per uscire dalla stanza.
Cavolo! mi ero completamente dimenticato di lui, non immaginavo affatto che
sarei riuscito a fare tutto quello con uno spettatore, eppure lui era stato li a guardarci.
Perchè era uscito? ? ?
Dove era andato? ?
Cominciai ad avere qualche timore, la sorpresa doveva essere vicina.
Claudia intanto si era girata sedendosi a cavalcioni su di me mi guardò negli occhi avvertendomi che la sorpresa era arrivata.
Mentre aspettavamo, sentivo il calore della sua fica sul mio cazzo dove si era seduta e dove si stava strofinando ora.
Avvolgendomi in un abbraccio portò il mio viso tra i suoi seni, ora liberi dal reggiseno, lasciando che glieli baciassi a non finire.
Sentivo benissimo i suoi peli ispidi strusciarmi sulla cappella ormai di fuoco e ciò stava per provocare il primo orgasmo, ma lei era talmente brava da intuire quando era necessario fermarsi per darmi riposo. Aveva la fica bagnatissima e lo capii da quell’umido che in un istante attraversò i miei boxer quando lei si poggiò su di me.
Mi stringeva forte a sè.
Poi d’un tratto mi spinse giù sul letto, e cominciò ad avanzare verso di me rimanendo sempre a cavalcioni, per impedirmi di muovermi.
Del resto potevo fare ben poco con le mani legate e con lei sopra di me! Avanzava e man mano che saliva verso il mio viso sentivo la sua fica calda bagnarmi prima l’inguine, poi la pancia poi il petto. Ora era ferma su di me, leggermente poggiata sul mio petto, sentivo scendere sul mio collo tutti i suoi umori, vedevo i suoi peli chiari a pochi centimetri dalla mia bocca e la mia lingua già cercava di assaporarli.
Mi diceva che avevo un corpo stupendo e che quel pomeriggio non lo avrebbe mai dimenticato, ma nemmeno io lo avrei mai dimenticato.
Troppo preso nell’osservare la sua fica, non mi accorsi di chi era entrato nella stanza, vidi solo due ombre, di cui una era Carlo che aveva ripreso posto sulla sua poltrona.
E l’altra chi era? ? Avevo un leggero timore, ma…..
Sentii delle mani togliermi i boxer, ormai ero rimasto completamente nudo e nell’impossibilità di muovermi, vittima di quel “gioco”.
Claudia si voltò un attimo indietro, poi di nuovo verso di me e avvicinò la sua fica alla mia bocca. Contemporaneamente sentii il mio cazzo inumidirsi d’improvviso, un calore invaderlo in modo strano, poi un bacio e una lingua cominciava ad assaporarlo.
Qualcuno o qualcuna mi stava succhiando il cazzo ormai duro.
Me ne fregai di sapere chi fosse, uomo o donna in quel momento non mi poteva importare, avevo in faccia la fica di una bellissima donna. Io ero solo la mia lingua e le mie labbra, il resto del mio corpo non contava nulla,
attratto solo dal piacere di assaporare Claudia, che mi inondava di piacere.
Stupendooo!!!
Venni quasi subito, inondando del mio sperma la bocca che mi succhiava.
Sentivo che tutto quello che veniva fuori era risucchiato da quella bocca che non lasciava andar via nemmeno una goccia del mio sperma. Leccava il mio pene come un gelato pulendolo dei miei umori e lasciando uno strato di saliva calda.
Sentivo le mani di Claudia e altre due mani toccare il mio corpo, era una sensazione fantastica!!!
Anche se ero già venuto provavo un piacere incredibile nel vedere Claudia che si muoveva sempre più su di me e il suo viso esprimere il piacere stava provando godendo moltissimo.
La sentivo mugolare, si muoveva sempre più, stava per arrivare all’orgasmo, e questo mi eccitò nuovamente. Il mio cazzo si stava di nuovo indurendo tra quelle labbra che mi stavano sconvolgendo di piacere.
Quando lo sentii nuovamente dritto dissi < Dai Claudia, scopami> ,
lei si alzò per avvicinarsi al mio membro ormai duro, dritto e bagnatissimo di saliva.
Quando Claudia si scostò vidi una ragazza mora, che era li, in mezzo alle mie gambe mentre continuava a succhiare il mio pene che ora era dritto come un palo, era nuda, magra, sembrava bella, aveva delle lunghe mani che mi accarezzavano le gambe, il ventre e massaggiavano il mio pene. Mi sembrava un sogno, non capivo più nulla.
Io due donne, e uno spettatore!!! Assurdo!!!
Girai uno sguardo a Carlo che nel frattempo si era eccitato e si stava masturbando velocemente guardando la scena, sembrava non avere alcuna intenzione di partecipare (meno male!! )
Ero in totale balia di quelle due donne che mi toccavano e baciavano ovunque senza lasciarmi capire chi delle due fosse, Claudia si alzò sul mio cazzo, pronta a riceverlo dentro di lei. Vidi e sentii le mani dell’altra che dirigevano il mio membro all’interno della fica di Claudia. Calda, umida, bellissima. Il mio cazzo scivolò in un istante dentro di lei, con un suo gemito improvviso.
L’altra, che si chiamava Antonella, leccava proprio li, dove la sua fica avvolgeva il mio pene, mentre con le mani accarezzava le mie palle.
Grattava con quelle sue mani lunghe il mio scroto procurandomi un piacere incredibile, e mentre Claudia si muoveva sempre più velocemente su e giu su di me, sentii che Antonella si avvicinava al mio buchetto. Cominciava a girarci intorno finchè … non provò a penetrarmi leggermente.
Provai una breve contrazione, poi cedetti al piacere, lasciai che mi penetrasse un altro poco, poi la vidi estrarre il dito e leccarlo con immenso piacere.
Antonella si avvicinò a me, e mi mise il suo culo in faccia.
Era piccolo e sodo, e mi invitò a leccarglielo mentre lei si legava a Claudia in un amplesso stupendo baciandola.
Non ce la facevo più, stavo scoppiando, non capivo più nulla.
Avevo le mani legate, Claudia (che non vedevo) mi stava scopando mentre si
baciava con Antonella, ed io baciavo e leccavo il buchetto di Antonella.
La stanza si riempi di mugolii, non distinguevo i miei dai loro, si sentiva distinta solo la voce di Carlo che apprezzava lo spettacolo con dei < Bravi! Bravissimi!! Claudia sei stupenda!!! Godo da morire! >
Non resistetti a lungo in quel triangolo tremendo, venni dentro Claudia che accolse tutto il mio sperma con gemiti di piacere incredibili, mentre anche Antonella mugolava baciando freneticamente Claudia.
Quel che successe dopo non lo ricordo bene, perchè ero tanto spossato che
caddi in un breve ma intenso sonno. Quando mi risvegliai nudo in quel letto avevo un lenzuolo che mi copriva, vicino a me c’era il cordone che mi aveva tenuto legate le mani. Mi voltai verso la finestra, ormai era pomeriggio inoltrato ed io dovevo andar via.
Tentai di alzarmi, ma ero veramente distrutto. Rimasi seduto sul bordo del letto per un poco, ma poi raccolsi le ultime forze e mi alzai per rivestirmi, raccogliendo i miei vestiti sparsi per la stanza.
Una volta pronto uscii dalla stanza per andare, in casa era rimasta solo Claudia, appena uscita dalla doccia.
Aveva un aspetto anche lei un po’ provato, ma sembrava soddisfatta e felice.
La salutai, e lei strizzandomi l’occhio si avvicinò a me e dopo avermi sussurrato all’orecchio < sei stato bravissimo!! > , mi diede un lungo bacio nel quale la sua lingua mi invase totalmente.
Poi andai via. FINE

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