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Al club med

Il mare era molto bello e faceva un caldo tremendo, l’atmosfera, grazie al caldo e ai tanti giovani ospiti che amoreggiavano, era piuttosto sensuale.
Noi facevamo il bagno, prendevamo il sole, alla sera andavamo a ballare, … facevamo l’amore.
Ma qualcosa, infine, successe: avevamo conosciuto altre coppie con cui si stava insieme in spiaggia, a cena o a ballare, ma, in particolare avevamo stretto un rapporto più confidenziale con Giovanni, un ragazzo italiano della nostra età (31 anni) che era in vacanza al Club da solo.
Era da solo perché si era separato da poco da sua moglie e, probabilmente proprio per questa ragione, aveva bisogno di compagnia e si era attaccato a noi. Fra l’altro Giovanni mi aveva confessato che Francesca, bionda, carina, occhi verdi, non altissima (circa 1, 60), ma ben proporzionata, con una terza di seno e un bellissimo culetto, gli ricordava molto la sua ex moglie.
D’altra parte Giovanni era un bel ragazzo, era simpatico e anche noi trovavamo piacevole la sua compagnia,
anche se, sinceramente, questa volta non avevo in mente nessun secondo fine.
Spesso si cenava allo stesso tavolo, ci si trovava in spiaggia a prendere il sole, e a volte si andava a ballare insieme nella discoteca del villaggio.
Giovanni, guardando Francesca in spiaggia, quasi sempre in topless e microslip, più volte aveva fatto degli apprezzamenti lusinghieri sul suo fisico, ma sempre con stile, senza alcuna volgarità, e anche mia moglie li aveva apprezzati.
La cosa successe, inaspettatamente, l’ultima sera di permanenza al Club: forse proprio perché era l’ultima sera c’era un’atmosfera particolare… carica di voglia di divertirsi e di trasgressione.
Andammo a cenare insieme con Giovanni, e già a cena bevemmo più del solito, poi andammo nei nostri bungalows a cambiarci, accordandoci per rivederci più tardi ai tavolini del bar ai bordi della pista di ballo.
Mia moglie, ormai abbronzantissima, si vestì con un minivestitino di un tessuto che sembrava seta, azzurro, molto corto, senza reggiseno e con un minislip trasparente.
Come d’accordo ci trovammo al bar verso le 22, 30, e cominciammo a parlare, a scherzare e a bere, faceva tanto caldo, c’era buona musica e, a forza di bere, si creò presto un’atmosfera un po’ euforica, bevemmo diversi gin tonic e l’atmosfera si faceva sempre più calda e disinibita.
Ogni tanto andavo a ballare con Francesca e, un po’ per il gin, un po’ perché trovavo stimolante accarezzarla attraverso il vestito leggerissimo, molto sexy al tatto, ero sempre più eccitato.
Era già oltre mezzanotte quando, ritornando a sederci dopo un ballo, evidentemente con il gin che cominciava a fare effetto, mi rivolsi a Giovanni… “ma tu non balli mai, così ti annoi, dai balla un po’ con Francesca e poi aggiunsi ammiccando… lo sai che con questo vestitino Francesca è proprio sexy ed è veramente piacevole ballare con lei”…
Giovanni accennò appena al fatto che se n’era accorto di quanto Francesca fosse eccitante quella sera, ma che forse non era il caso… ma Francesca, ormai un po’ brilla e molto allegra, lo incoraggiò, prendendolo per mano e trascinandolo lei stessa sulla pista.
Ci fu una serie di lenti, e vidi che Giovanni le faceva scorrere le mani sulla schiena fino ai fianchi, sempre con una certa correttezza, senza esagerare, ma Francesca, che si vedeva che era un po’ “partita”, gli si appoggiava contro, e Giovanni non poteva fare a meno di stringerla e di sentire il suo seno nudo, sotto il leggerissimo vestitino, contro il suo petto, anzi vidi che, a poco a poco, anche lui si controllava sempre meno e ogni tanto allungava una mano, per un attimo, sulla parte alta del culo.
Tornarono al tavolo, e ormai eravamo tutti e tre visibilmente alticci ed eccitati, ma prendemmo ancora da bere e infine, ormai erano già oltre le due, mia moglie disse che non ce la faceva più e che si stava per addormentare, così concordammo che forse era meglio andare a dormire.
Ci alzammo per andare via ma, appena Francesca si alzò in piedi, cominciò a ridere e a barcollare, dicendo con voce impastata… oddio mi gira la testa… ho bevuto troppo… mi sento svenire… ho bisogno di sdraiarmi… Anche Giovanni ed io non eravamo molto lucidi, ma ci sentivamo euforici ed eccitati e subito ci precipitammo a sostenerla, dai resisti, dissi, che ti porto a letto… poi, guardando Giovanni, aggiunsi … però darmi una mano, perché da solo non so se ce la faccio.
Mettemmo Francesca in mezzo a noi, tenendola abbracciata dai due lati, attorno alle spalle e ai fianchi, e ci avviammo lentamente verso il bungalow.
Francesca era ormai definitivamente “partita”, rideva per niente e continuava a dire che voleva dormire, ma anche io e Giovanni eravamo piuttosto “in là” e, mentre camminavamo, scherzavamo e, con la scusa di sostenerla, ogni tanto allungavamo le mani… e ridevamo… ed eravamo sempre più eccitati.
Arrivammo infine al bungalow ed entrammo, io accesi l’abat jour e Francesca si buttò immediatamente sul letto a pancia in giù. Ma io e Giovanni, ormai su di giri, non avevamo ancora voglia di concludere la serata e così ci sedemmo su due poltroncine non lontane dal letto a bere ancora qualcosa e fumarci una sigaretta.
Commentando la serata e, avendo ormai allentato i freni inibitori, Giovanni mi confessò che prima si era eccitato mentre ballava con Francesca, ed io gli risposi che lo capivo perché quella sera era particolarmente sexy… , al che Giovanni disse… sì, ma adesso lo è ancora di più…
Sul momento non capii, poi seguii il suo sguardo, mi girai e vidi che Francesca, che si era addormentata immediatamente e profondamente, era sdraiata supina in maniera scomposta ed il vestitino, già corto, si era arrotolato fin sotto le natiche e si intravedevano gli slip.
Era effettivamente una visione eccitante, così, anche se non l’avevo programmato, decisi di approfittare della situazione… , mi avvicinai e le accarezzai le gambe e il culo sopra il vestito, ma questa volta, come avevo previsto, anche Giovanni non potè resistere e si avvicinò, guardando Francesca visibilmente eccitato, e guardando me con aria interrogativa… hai voglia di toccarla? gli chiesi, ti capisco… ma tanto ho visto che l’hai già toccata mentre ballavate… non sono geloso… e non mi è dispiaciuto, anzi… se vuoi, toccala pure anche tu…
A Giovanni non sembrò vero di sentire quelle parole… , allungò le mani e cominciò anche lui ad accarezzarla, prima le gambe e poi il culo sopra il vestito, poi mentre entrambi le accarezzavamo le coscie e il culo, lentamente le sollevammo ancora di più il vestito, scoprendo il culo coperto solo dalle minuscole mutandine trasparenti.
Giovanni, a cui ormai l’alcool e l’eccitazione aveva fatto superare la timidezza, la guardò con desiderio e mormorò… ma sta dormendo, non dormirà mica tutta la notte vestita… ci guardammo sorridendo e lentamente cominciammo a sfilarle il vestitino, poi, dopo aver tolto il vestito, con delicatezza le accostammo le gambe, prendemmo uno per lato i bordi delle mutandine e cominciammo ad abbassarle, scoprendo a poco a poco il culo nudo, finchè non le togliemmo del tutto.
Adesso Francesca era completamente nuda… , lei era ubriaca e dormiva, noi eravamo eccitatissimi… la guardammo per qualche minuto e poi, quando stavamo per ricominciare… io mi scostai leggermente e dissi con atteggiamento complice: sai.. , ho notato che mi eccita molto vedere che tocchi mia moglie… penso che sia un’occasione unica per approfittarne, fai come se io non ci fossi… fai pure tutto quello che vuoi… e, spostandomi un po’ indietro, gli lasciai campo libero e, a conferma della mia eccitazione, mi spogliai nudo.
Giovanni, allora, si spogliò anche lui e… non si fermò più… cominciò ad accarezzare Francesca sulla schiena, poi passò al culo e alle coscie, poi le aprì le gambe e le toccò l’interno delle coscie fino alla fica, cominciò a toccarle la fica, gliela aprì con due dita, gliela baciò, la leccò per un po’ e poi le infilò un dito, muovendolo avanti indietro, quindi si piegò e la baciò sulle natiche, poi gliele aprì e le guardò il buco del culo, si piegò ancora e cominciò a baciarle il buco del culo, leccandoglielo e infilandole un po’ la lingua, poi le appoggiò sul buco un dito bagnato e cominciò a infilarglielo dentro.
Io intanto mi toccavo il cazzo dritto e ogni tanto lo incoraggiavo a continuare.
A questo punto Giovanni disse che gli sarebbe piaciuto girarla… e delicatamente, insieme, pian piano la girammo sul dorso, mantenendole le gambe spalancate, e adesso avevamo una visione completa, di fronte di Francesca nuda, con la fica aperta e visibilmente bagnata.
Giovanni, che aveva il cazzo drittissimo, cominciò a toccarle le tette e a stringerle delicatamente i capezzoli, baciandoglieli e succhiandoli, poi tornò sulla fica, gliela aprì con le mani e ricominciò a leccarla e a infilarle prima un dito, poi due e poi tre, muovendo le dita avanti e indietro e girandole, poi le accarezzò il clitoride e Francesca, sempre a occhi chiusi, cominciò a dare qualche segno di partecipazione.
Allora mi venne un’idea… aspetta, dissi, a volte quando dorme utilizzo un metodo efficace per svegliarla… e così dicendo aprii un cassetto in un mobile vicino al letto e ne estrassi un vibratore, era un vibratore di lattice di media grandezza che a volte usavamo nei nostri giochi, di solito senza pila.
Giovanni mi guardò arrapatissimo ed io avvicinai il vibro alla fica di mia moglie, cominciai a stimolarla, strusciandoglielo sul clitoride, poi pian piano glielo infilai, cominciandolo a muoverlo lentamente.
Come previsto, Francesca cominciò a reagire con qualche movimento e mormorando qualche parola incomprensibile, ma aveva sempre gli occhi chiusi, ed io invitai Giovanni a prendere il mio posto, e Giovanni, mentre con una mano si toccava il cazzo, con l’altra continuò a masturbare (o scopare) mia moglie con il cazzo di gomma.
L’eccitazione era a livelli altissimi ed io, quando vidi che Francesca stava quasi per svegliarsi, feci segno a Giovanni di scostarsi e di nascondersi nella penombra della stanza, poi mi sdraiai vicino a Francesca, l’accarezzai e cominciai a chiavarla.
Francesca non era molto lucida, ma partecipava e allora, come spesso era nostra abitudine, cominciai a farla parlare… ho visto che questa sera eri eccitata … ti piaceva ballare con Giovanni? … ho visto che allungava le mani… ti piaceva farti toccare il culo da Giovanni? … lei, eccitata perché la stavo chiavando, rispondeva di sì… ed io continuavo… questa sera hai bevuto troppo… ti ricordi che ti abbiamo portato in camera io e Giovanni? e poi ti abbiamo messo a letto? … sai che, visto che tu dormivi e noi eravamo eccitati, ti abbiamo spogliato nuda? … lei, pensando che fosse una delle mie solite fantasie… figurati… , diceva, ma si eccitava sempre più e stava al gioco… sul serio, dicevo io, Giovanni ti ha visto nuda e ti ha anche toccata tutta… , le tette, il culo, la fica… anche il buco del culo… sei un porco diceva lei, non ci credo… ma ti sarebbe piaciuto farti vedere e toccare da Giovanni? insistevo io nei momenti che la sentivo più coinvolta, finchè lei non diceva sìììì…
Quando sentii che era “pronta”… la feci venire a cavalcioni sopra di me sdraiato, la chiavai per qualche minuto, poi estraendo il cazzo, le abbassai la testa verso di me e cominciai a baciarla, intanto con le mani le spalancai le natiche e le aprij il buco del culo, infilandole un dito dentro… Giovanni da dietro sentiva e vedeva tutto ed io continuavo… ti piacerebbe che adesso ci fosse Giovanni dietro a guardarti tutta nuda? con la fica spalancata e il buco del culo aperto? … sììì, … ma Giovanni c’è, e ti sta guardando… ma daiii… ti piacerebbe avere adesso due cazzi e farti chiavare anche dal cazzo di Giovanni? … sììì, … pensa adesso se un altro cazzo ti si appoggiasse sulla fica… e così dicendo le aprii la fica con le mani e feci segno a Giovanni di avvicinarsi… non sto scherzando, le dissi… rilassati… e, mentre la baciavo, Giovanni si avvicinò, e le appoggiò il suo cazzo contro la fica, che io continuavo a tenere spalancata… Francesca si irrigidì immediatamente, ma io la tenni stretta per i fianchi, sussurrandole… rilassati… tanto te l’ho detto… ti ha già visto nuda e toccata tutta… e poi… siamo tutti ubriachi… contemporaneamente Giovanni le infilò il cazzo e la chiavò con foga… e Francesca non reagì più, ma urlò solo di piacere… Giovanni la scopò a lungo e le sborrò sulla schiena e sul culo, poi, senza una parola, si rivestì in fretta e scomparve, mentre io rigirai mia moglie, sdraiandola sotto di me e la chiavai a lungo, fino a che entrambi non raggiungemmo l’orgasmo.
Restammo abbracciati e ci addormentammo.
Forse perché tutto era successo a notte fonda, certamente per tutto l’alcool bevuto, probabilmente per il fatto che era più addormentata che sveglia, ma quando l’indomani con Francesca accennammo alla notte passata, lei confessò che aveva goduto molto, ma me ne parlò (non so se in buona fede o fingendo) non come una cosa realmente accaduta, ma quasi come se fosse stato un sogno, un sogno strano, ma molto, molto eccitante. FINE

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