La vita era stata dura con Beatrice, a soli 45 anni le aveva rubato l’unico amore della sua vita, l’uomo con il quale aveva condiviso tutto, non solo il letto coniugale.
Beatrice non poteva definirsi una bella donna, ma per oltre trent’anni si era sentita la più bella donna del mondo, lui l’aveva fatta sentire così. Aveva un viso carino, ma nulla di più, non era alta, ed aveva un corpo minuto si vestiva spesso in modo normale e senza fronzoli, pochi la notavano mentre passava per strada.
Eppure Giacomo l’aveva fatta sentire speciale sin dal primo incontro, quando lei non aveva che quindici anni ed era una ragazzina timida ed insicura. Poi vi erano stati anni di sogno appena scalfiti dalla scoperta della sua sterilità. Sulle prime era stato un dramma, lei aveva pianto e si era disperata, aveva persino deciso di lasciarlo, ma lui non si era allontanato, nemmeno quando lei gli aveva gridato in faccia tutta la sua disperazione, la sua frustrazione.
Incurante Giacomo le era rimasto a fianco e lentamente tutto aveva ripreso a scorrere come prima e la serenità era tornata nella vita di Beatrice sino al giorno del tragico incidente.
Il mondo le era crollato addosso, e si era sentita incapace di affrontare l’inesorabile scorrere dei giorni senza di lui. Ma si sa la vita continua, e Beatrice non aveva fatto eccezione, anche se la sua era una vita solo in apparenza, avvelenata ogni giorno dalla solitudine, il veleno più terribile di tutti, un veleno inesorabile soprattutto per coloro che nella vita anche solo per un attimo hanno provato la felicità.
Più volte era stata sul punto di gettare la spugna, aveva abbandonato la grande casa per trasferirsi nella piccola villetta che un tempo era stata la residenza dei domestici. Non che avesse problemi di denaro, solo quella grande casa che avevano costruito assieme per cullare il loro amore ora le dava angoscia. Ma la sua vita non era cambiata molto, ed i suoi giorni si trascinavano un dopo l’altro in un dolore irrefrenabile.
Poi all’improvviso la sua vita era cambiata, si erano presentati all’improvviso, non invitati, Beatrice era subito rimasta colpita da Antonella. Era stupenda, i suoi vent’anni sprigionavano voglia i vivere da ogni poro, il suo viso leggero, ma leggermente rotondeggiante ispirava una istintiva simpatia. Carlo era più vecchio di lei, una decina di anni si sarebbe detto, ma anche lui le apparì giovane per l’entusiasmo con il quale la assalì.
Avevano saputo che la casa era vuota, volevano affittarla, era il loro sogno e la implorarono di realizzarlo. Sulle prime Beatrice non voleva saperne, non voleva nessuno attorno, voleva vivere sola con il suo dolore, ma alla fine cedette di fronte a tanto entusiasmo ed a tanta giovanile fiducia.
I mesi passarono, e la presenza di Antonella, ridiede luce alla sua vita. Era la figlia che non aveva mai avuto, una piccole sottile ragione di vivere alla quale si aggrappò disperatamente.. Sembrava che la gioia di vivere della ragazza venisse in soccorso della più anziana Beatrice che ritrovava forza al solo vederla. Ben presto, si abituò alla loro presenza e divenne quasi una seconda mamma per Antonella.
La vita di Beatrice prese una svolta decisiva alcuni mesi dopo, quando Antonella le annunciò di essere incinta. Abbandonò ogni residua remora e sin dal primo mese Beatrice incominciò a comprare i regali per il futuro nato . I mesi passavano, il ventre di Antonella si gonfiava e Beatrice ritrovava la gioia di vivere Aveva persino ripreso ad uscire di casa, a curare i suoi affari. Ogni tanto le capitava di guardare dalla finestra di casa e notare le tenerezze che i due giovani si scambiavano, e talvolta provava un pizzico di rimorso per quanto le era stato negato dal destino, ma durava un breve attimo.
Quando accadeva però, la notte stentava ad addormentarsi e le sembrava di tornare a sentire le abili mani di Giacomo sul suo corpo….. e per un giorno la vecchia malinconia tornava ad assalirla.
Un giorno fu costretta a partire per sistemare alcuni affari, , avrebbe dovuto rimanere lontana da casa alcuni giorni, ma il destino dispose diversamente. Uno sciopero improvviso la tenne bloccata molte ore in aeroporto prima che si decidesse a tentare un’altra strada facendosi portare da un taxi alla stazione. Ma anche li le cose non andarono meglio.
Alla fine stanca ed irritata si vide costretta a ritornare a casa .
Quando il taxi la scaricò davanti alla villa era quasi mezzanotte. S’incamminò stancamente verso casa, e notò che a casa di Antonella e Carlo le luci erano ancora accese, e vide una macchina posteggiata davanti all’ingresso. La riconobbe, era quella di Matteo e Maria Grazia, una coppia di amici di Antonella e Carlo.
Era una notte calda, ed in lontananza si sentiva rumoreggiare il tuono che annunciava il possibile effimero refrigerio di un temporale. Le porte del salone della villa erano aperte per rubare un poco al fresco della notte, anche le tende erano tirate e passando Beatrice gettò un’occhiata dentro e vide Maria Grazia. Di solito sobria ed elegante nel vestire, quella sera indossava una minigonna vertiginosa, dalla quale spuntava quasi il bordo della calze auto reggenti. La gonna aderiva strettamente ai fianchi della bruna esaltandone la mediterranea flessuosità.
La donna sembrava intenta a preparare un drink, Poco dopo nel campo visivo di Beatrice comparve anche Carlo. Lo vide avvicinarsi alla bruna trasalì e si bloccò quando vide le mani dell’uomo posarsi sul sedere d Maria Grazia, accarezzandolo apertamente, sollevando ulteriormente la già corta gonna. Sentì distintamente il risolino complice della donna. Vide la donna spingere oscenamente indietro i glutei sodi e rotondi facilitando il compito del maschio che prese con maggior decisione a sollevare la gonna scoprendo che Maria Grazia non portava le mutandine.
Il cuore di Beatrice si riempì improvvisamente di odio per Carlo. Una moglie giovane, angelica, in attesa di loro figlio e lui era pronto a buttarsi sulla prima puttana tutta curve, si trattenne a stento dal precipitarsi nella stanza, inorridita vide Carlo voltare Maria Grazia, baciarla mentre le mani scodellavano i grossi seni dal minuscolo vestito. Le loro labbra si staccarono e la bocca di Carlo scese sui seni.. Malgrado la rabbia Beatrice non potè trattenere un brivido nel fissare il viso di Maria Grazia che con gli occhi chiusi gemeva sommessamente al piacevole contatto con le labbra di Carlo.
Il cuore di Beatrice parve spezzarsi in due mentre nella stanza risuonava l’inconfondibile voce di Antonella. “Brutto bastardo figlio di puttana…… anche con la mia migliore amica…. ” A Beatrice parve di vedere il volto stravolto dalla sorpresa e dall’orrore di Antonella, per un attimo la vista le si annebbiò e fu sul punto di svenire vinta dall’emozione.
“e tu brutta ninfomane dovevi venire proprio in casa mia a farti scopare… ” continuava la voce di Antonella.
Beatrice incominciò, suo malgrado a notare qualche cosa di strano. Si era aspettata di vedere Maria Grazia scattare piena di vergogna, cercare di coprirsi frettolosamente, biascicare penose scuse, ma nulla accadeva. Carlo continuava a palpare i grossi seni della bruna, la quale pur essendosi voltata continuava a sorridere. Ma vi era anche qualcosa di strano nella voce di Antonella, si rese conto che il tono non era adirato, ma anzi canzonatorio.
Stupefatta sentì Maria Grazia rispondere “Tu sembravi tanto impegnata con Roger… non potevo abbandonare Carlo… che amica sarei ? ? ? ? ” ridacchiò la bruna. Sempre più stupefatta Beatrice vide la Bruna spostare la mano ed accarezzare apertamente Carlo tra le cosce. Improvvisamente Antonella comparve nel suo campo visivo ed a Beatrice quasi vennero meno le gambe e vacillò come ubriaca.
Camminava sicura verso il marito e l’amica, aveva un sorriso strano sul volto ed era nuda, completamente nuda, con il giovane ventre ormai apertamente ed oscenamente proteso per l’avanzata gravidanza. Ma ancor più che da quel giovane corpo di madre oscenamente offerto allo sguardo, Beatrice fu sconvolta dal sorriso di Antonella. Un sorriso fanciullesco ed allo stesso tempo perverso. La giovane si avvicinò lentamente Carlo e Maria Grazia. L’uomo fissava la moglie con tranquillità mentre la bruna aveva continuato ad armeggiare con i pantaloni e con le abili mani aveva ormai raggiunto il membro eretto estraendolo ed iniziando ad accarezzarlo.
Giunta a fianco dei due Antonella allungò la mano e la unì a quella di Maria grazia nell’accarezzare il sesso del marito. “Piccola ingorda !!!! ” esclamò la bruna e subito dopo si spostò verso Antonella e la baciò, la giovane rispose con calore a quel bacio contro natura sotto gli occhi del marito.
Quando le loro labbra si staccarono Maria Grazia tornò a fissare Carlo leccandosi perversamente le labbra “Come hai fatto a sposare una simile puttanella ? ? ? ? Lo sai che ha ancora la bocca piena dello sperma di Roger ? ? ? ” ridacchiò la mano di Carlo si posò sul viso di Antonella e lo sollevò costringendola a guardarlo “è vero ? ? ? ” con finta voce burbera
Antonella annuì con fine fare contrito, la mano di Carlo le afferrò i corti capelli biondi “Pulisciti la bocca puttana… ” esclamò e con decisione la spinse in basso, Maria Grazia capì le sue intenzioni e dischiuse le gambe con un gemito sollevandosi freneticamente la gonna ben sopra i fianchi.
Con orrore Beatrice vide la piccola testa bionda della “Sua” Antonella sfiorare il pube della bruna, sentì il prolungato gemito di piacere, e rabbrividì vedendo che Antonella non si sollevava nemmeno quando Carlo abbandonò la testa per portare le mani sui seni grandi e sodissimi che Maria grazia aveva scodellato dal vestito.
Antonella non si mosse nemmeno quando Carlo spinse il cazzo tra le sue labbra scorrendo l’asta ed avvicinandola al ventre della bruna. Il glande sfiorò le grandi labbra v’indugiò alcuni istanti strofinandosi leggermente poi la penetrò..
Carlo scopava con foga la bruna ed Antonella leccava i loro sessi uniti. Per Beatrice fu troppo fuggì di corsa tenendosi le mani sulla bocca per soffocare l’urlo d’orrore che le sfuggiva dalla gola, ma riuscì a fare solo pochi passi perché una nuova voce maschile richiamò irresistibilmente la sua attenzione era Matteo il marito di Maria Grazia. Improvvisamente si rese conto del rumore che i suoi passi precipitosi avevano provocato sulla ghiaia del vialetto. Rabbrividì all’idea di essere scoperta.
“Carlo per essere una futura mammina la tua mogliettina è una vera troia, ha spompato me e Roger meno di dieci minuti fa ed eccola già pronta a ricominciare … ” disse la voce alle sue spalle. Lentamente Beatrice si voltò , non era preparata alla scena che gli si presentò davanti. Ora altri due uomini, completamente nudi si erano aggiunti al terzetto, Matteo si era avvicinato ad Antonella sempre china sui sessi uniti di Carlo e Maria Grazia. La sua mano accarezzava le natiche sode e lucenti della biondina. Ma la cena era dominata dalla presenza di Roger e del suo nerissimo ed immenso corpo. Doveva essere alto almeno due metri e pesare non meno di cento chili, ogni millimetro del suo corpo era muscolo teso e trasudante energia.
E lo sguardo di Beatrice era fisso sul suo muscolo più sorprendente. Il membro semi eretto ondeggiava pesantemente, nerissimo immenso “Roger tesoro vieni a farti baciare….. “gemette la bruna stendendosi scossa dai colpi poderosi di Carlo. Il nero si mosse con eleganza ed andò ad appoggiare mollemente il membro sulle labbra di Maria Grazia che lo avvolsero con un gemito. Beatrice stregata fissava il membro avvolto dalle rosse labbra diventare sempre più grosso tanto che Maria Grazia era costretta a lasciarne andare sempre di più. Ora riusciva ad accogliere solo l’immenso glande ed anche così le sue labbra dovevano dilatarsi oscenamente. Le mani del nero giocavano con si seni burrosi della bruna.
Maria Grazia emise un gemito gutturale che ruppe il silenzio della notte e diede a Beatrice ebbe un fremito dimenticato “Brutta puttana” esclamò Matteo “Godere così di fronte a tuo marito…. fammi largo Carlo che le faccio vedere io chi comanda” rise avvicinandosi a a Carlo che gli lasciò il posto. Pochi istanti dopo Matteo affondava l’eccitatissimo membro nel ventre della moglie. Solo pochi colpi ed il membro ne uscì lucido e lubrificato dagli umori della donna
“Perfetto…. Ora sono pronto per il tuo dolce culetto, mogliettina mia…. ” Rise Matteo rigirò un poco la moglie sempre intenta a succhiare il nero, poi spinse il membro tra le sode natiche.
Una nuova spinta ed un gemito di Maria Grazia, quindi un’altra spinta ed un nuovo gemito più prolungato mentre l’asta scompariva sempre più. Lo sguardo di Beatrice non resse a quella scena selvaggia, ma spostandosi incontrò nuovamente il delicato corpo di Antonella. Era a cavallo di Carlo, che stava seduto sul divano. La mani dell’uomo palpavano e divaricavano le giovani natiche mentre la biondina danzava frenetica sul maschio chinandosi ad offrire i piccoli seni all’avida bocca di Carlo.
“Roger guarda che splendore Antonella… hai avuto la sua bocca, la sua deliziosa fichetta , ….. chissà se riesci a farti anche il suo culo… ” il nero rispose immediatamente allo sfottò di Matteo si staccò dalle labbra di Maria Grazia che protestò subito zittita dai poderosi colpi del marito . Con pochi passi il gigantesco nero fu alle spalle di Antonella si chinò su di lei prendendo a leccarla tra le natiche “No il culo no… non voglio… ” gemette la biondina che però non fece nulla per sottrarsi. Poi Roger si alzò, si sputò ostentatamente sulla mano e lubrificò il gigantesco membro. Con forza devastante l’enorme glande nero spinse contro il roseo Ano di Antonella. Incurante dei gemiti della ragazza si fece largo inesorabile ed affondò sempre più. I suoi colpi scuotevano la biondina ed ad un tratto il membro di Carlo, le sfuggì dal ventre, sussultò nell’aria e poi, mentre i gemiti di Carlo si univano a quelli della moglie, lo sperma eruttò copioso spargendosi sulle cosce e sulla rosea vagina giungendo ad imbrattare il nerissimo scroto di Roger.
Il membro d’ebano scorreva veloce strettamente fasciato dai muscoli anali di Antonella , il ritmo divenne frenetico sino a che il nero non prese a muoversi a strappi gemendo e grugnendo. Rimase immobile pochi istanti poi arretrò sfilandosi. Lo sfintere rimase oscenamente dilatato qualche istante poi ai contrasse espellendo un caldo fiotto di bianchissimo sperma con un rumorino osceno. Sulla scena irruppe Maria Grazia, leccando freneticamente il bianco liquido che imperlava il corpo di Antonella, i membri di Carlo e Roger e subito dopo la raggiunse Matteo, masturbandosi sino a godere cospargendo il volto ed i capelli della moglie con il suo sperma .
Solo allora Beatrice sentì rompersi l’incantesimo che l’aveva tenuta bloccata e riuscì ad allontanarsi nascondendosi in casa.
Seduta sulla seggiola fissava il buio della stanza, il corpo le fremeva convulsamente per la tempesta d’emozioni che ancora la sconvolgeva, il viso di Antonella stravolto dal piacere e dal dolore ancora la tormentava ma anche l’enorme membro nero di Roger di tanto in tanto si riaffacciava alla sua mente.
Non si rendeva nemmeno conto del trascorrere del tempo, solo molto dopo riuscì ad imporsi di alzarsi ed incominciare a spogliarsi, Nuda, si avvicinò al cassettone e lo aprì con l’intenzione di prendere la camicia da notte, ma le mani autonomamente frugarono nel cassetto sino a trovare l’oggetto che cercavano. Con gesti tremanti aprì la raffinata scatola e il candido avorio finemente cesellato brillò alla luce della luna che filtrava dalla finestra.
Li dita sfiorarono la superficie levigata seguendone i contorni, Beatrice rabbrividì a contatto con la fredda consistenza del fallo d’avorio. La sua mente iniziò a vagare ne passato, ricordando come si era scandalizzata quando lui glielo aveva portato al ritorno da un viaggio in Africa poi la tensione si era smorzata ed avevano riso assieme delle enormi dimensioni di quel “Coso”, Giacomo aveva cercato di convincerla che in realtà era solo una copia fedele del membro tipico di quelle lontane popolazioni, ma lei si era sempre rifiutata di crederlo… sino a quella sera.
Nella sua mente iniziarono a ripassare le immagini di Antonella in totale balia del membro spropositato di Roger, il lungo e pesante membro d’avorio prese a scorre sulla delicata pelle del ventre, mentre Beatrice rabbrividiva per il freddo contatto e per l’eccitazione. Si sedette sul letto, la grossa punta rigonfia del fallo prese a strusciare sulle grandi labbra, a premere sul clitoride mentre un gemito le sfuggiva dalle labbra. L’eccitazione l’assalì inarrestabile, le dita frenetiche, spinsero il fallo d’avorio a penetrarla. Si stese sul letto, mentre l’avorio penetrava il lei. Ora immaginava il possente corpo scuro di Roger su di lei, i suoi lombi spingere con decisione affondando sempre più in lei il durissimo membro.
L’orgasmo la travolse si morse le labbra per non urlare di piacere mentre il suo corpo vibrava impazzito e le mani si muovevano convulsamente muovendo il fallo d’avorio con violenza quasi dolorosa. Stremata fisicamente ed emotivamente, si addormentò senza quasi accorgersene.
Il risveglio fu doloroso, la sua mente si rifiutava di abbandonare il piacevole oblio del sonno, ma mani ansiose la scuotevano, una voce allarmata continuava a chiamarla
“Bea… svegliati. Dio ma cosa ti è successo… da Bea per favore svegliati… “. Alla fine Beatrice cedette e gli occhi si dischiusero..
Il sorriso comparve finalmente sul volto sino ad allora preoccupato di Antonella. La giovane stava china su Beatrice e la scuoteva tentando di risvegliarla.
“Finalmente… mi hai fatto prendere uno spavento. Come ti senti ? ? ? ” esclamo frenetica dando sfogo alla tensione accumulata.
“Sto bene… stavo solo dormendo” rispose Beatrice cercando di risvegliarsi completamente e di scacciare il torpore che ancora l’attanagliava.
“Mi sono presa uno spavento…. Ho visto la tua valigetta abbandonata nel vialetto, sono corsa qui ed ho trovato la porta aperta e poi te qui in questo stato. Ho pensato che ti fossi sentita male…. ” Raccontò Antonella.
Lentamente il ricordo della notte precedente assalì Beatrice, che si rese conto di essere completamente nuda. Le mani di Antonella la accarezzavano ancora per rassicurarla e farsi rassicurare, ma Beatrice rabbrividì al ricordo delle carezze che Antonella e Maria Grazia si erano scambiate la notte prima. Con mosse nervose raccolse il lenzuolo cercando di coprirsi. “Non è successo nulla solo il viaggio è stato un disastro e quando sono arrivata ero stanchissima…. ” Farfugliò Beatrice.
Quando tornò a guardare Antonella vide che sorrideva maliziosamente per un attimo non capì il perché, poi la giovane stessa le spiegò tutto
“Be forse dopo tutto non eri proprio così stanca se hai trovato il tempo per questo signorino… ” ridacchiò mentre le sue dita accarezzavano l’enorme dildo d’avorio che Beatrice aveva scoperto raccogliendo le lenzuola per ripararsi.
Beatrice si sentì morire di vergogna mentre arrossiva violentemente. Coprendosi il volto con le lenzuola ed iniziando a singhiozzare. Antonella prese ad accarezzarle dolcemente i capelli “Dai Bea, non fare così non c’è nulla da vergognarsi, anch’io ne ho per quando Carlo non è a casa… “Cercò di tranquillizzarsi.
Beatrice era turbata, sconvolta dalla vergogna e dal tocco delle dita di Antonella che evocava nella sua mente le immagini della sera prima. Reagì con furia
“Non dire cazzate tu sei solo una puttanellla…. Ti ho visto sai fare quelle porcherie con i vostri amici….. ” urlo in faccia alla povera Antonella.
La giovane per un attimo ritirò la mano guardandola stupita, e spaventata, ma ben presto il sorriso tornò sul volto falsamente angelico
“Povera Bea quelle scene ti hanno tanto eccitata che sei corsa qui in camera a masturbarti…. ” Disse e riprese ad accarezzarle i capelli. Aveva ragione e Beatrice lo sapeva, la vergogna ebbe nuovamente il sopravvento sulla rabbia. Tornò a coprirsi il viso ed a singhiozzare senza più proferire parola.
Ma Antonella non si fermò “Dimmi cosa ti ha turbato di più … Che lo facessimo tutti assieme ? ? ? Oppure Roger… Dio quell’uomo ha un fisico….. ” sospirò la biondina. “Sai io gli piaccio molto pensa che ieri sera ha scopato solo me….. non ha toccato Maria Grazia nemmeno con un dito…. Quell’uomo non è umano lo ha fatto 2.. 3.. 4. non so più quante volte ed in tutti i modi possibili … ed anche in quelli impossibile….. ” dopo quelle ultime parole la giovane ridacchiò roca e la sua mano scivolò sulle spalle di Beatrice.
“Tu gli piaceresti sai !!! Mi assomigli molto… una ragazzina di quarant’anni… la tua pelle è liscia come la mia… i tuoi seni sono piccoli e sodi come i mei… ” la mano aveva continuato a scendere ed ora sfiorava i seni di Beatrice. I capezzoli reagirono al delicato ed esperto tocco della giovane inturgidendosi e donando a Beatrice una fitta di piacere che l fece inorridire e genere allo stesso tempo.
Beatrice sentì un rumore di stoffa ma non ebbe il coraggio di guardare, ma le mani di Antonella ora non la accarezzavano più. Sentì che Antonella si agitava sul letto accanto a lei, poi nuovamente le mani della giovane furono sul suo corpo.
Antonella si chinò su di lei, ancora rannicchiata sul letto con il viso nascosto nel cuscino
“Se mi hai vista allora saprai che mi piacciono anche le donne…. sai che sin dalla prima volta che ti ho visto ho desiderato accarezzare i tuoi deliziosi seni ? ? ? ? ” la mano di Antonella raggiunse i seni di Beatrice ed incominciò a giocare con i capezzoli
“Ti prego: : : ” riuscì solo a gemere Beatrice ma la mano non si fermò e scese lungo il ventre facendola sussultare quando le dita sfiorarono il clitoride ed una fitta di piacere dilaniò il suo corpo corrdendo9 veloce verso il cervello.
Cercò di ribellarsi, ma pareva che il suo corpo fosse svuotato di ogni energia, Antonella non ebbe difficoltà a trattenerla e la mano della biondina continuò la sua opera. Beatrice si accorse con orrore che incominciava a bagnarsi. Antonella la costrinse a girarsi sulla schiena, e Beatrice pianse mentre fissava il bel volto sorridente della ragazza. Oscenamente Antonella si portò alla bocca le dita che sino a poco prima l’avevano accarezzata
“UHMMMM dolcissima … voglio proprio assaggiarti”. Disse la giovane e poco dopo era china con il volto affondato tra le cosce di Beatrice e la sua lingua diabolica iniziava a tormentare il suo punto più sensibile.
Beatrice si coprì il viso con le mani, scossa da singhiozzi disperati. Il suo corpo pareva staccato dalla sua mente che osservava inorridita quanto stava accadendo. Aveva voglia di urlare, di fuggire a quel tormento ma il suo corpo si ribellava, e le sue cosce si erano persino aperte per facilitare il lavoro di Antonella.
Mai era stata leccata con tanta abilità, il piacere che le regalava quella giovane lingua pareva inarrestabile e quando all’improvviso si accorse di desiderare che il gioco abbandonasse la patinata delicatezza che aveva avuto dall’inizio per diventare più deciso e concreto, la giovane percepì immediatamente il cambiamento e le sue dita si unirono alla lingua ed iniziarono a penetrarla. Un gemito di piacere sfuggi irrefrenabile dalla gola di Beatrice.
Esausta smise di lottare e si abbandonò al piacere, ancora una volta Antonella percepì quel cambiamento e rapida le impose un nuovo cambiamento. Si mosse agilmente cavalcando il corpo di Beatrice e quando la donna aprì gli occhi si ritrovò di fronte agli occhi il sesso roseo e profumato della ragazzo. Antonella non disse nella, la fissò solo con un sorriso prima di tornare a chinarsi ed a leccarla con ritrovato slancio.
Ancora una volta, non ci volle molto perché le ondate di piacere travolgessero anche l’ultima disperata resistenza di Beatrice. A quarantadue anni per la prima volta la sua lingua sfiorò il sesso di una donna, dapprima timidamente, poi sempre più decisa e partecipe e ben presto i gemiti delle due donne si fusero in una dolce melodia di piacere.
Il profumo dell’eccitazione di Antonella le penetrò le nari con forza sconvolgente, ben presto gli umori della giovane le colarono sulle labbra, sul mento, Beatrice non sapeva su cosa concentrarsi, se sul proprio piacere o su quello di Antonella ma ben presto il dubbio svanì mentre le due donne fremevano e gemevano in preda all’orgasmo.
Rimasero così, continuando a scambiarsi languide carezze e baci proibiti mentre le ondate di piacere andavano lentamente scemando. Poi Antonella trovò la forza di muoversi per andare a baciare oscenamente Beatrice mescolando i loro umori. “Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto….. ” ridacchiò mentre Beatrice arrossiva e distoglieva lo sguardo “e sono
Convinta che questa sera ti piacerà anche assaggiare il cazzo di Roger e quello di mio marito e di Matteo…. ” Continuò Antonella e Beatrice sussultò cercando di ribellarsi “Nooo!!!! Sei pazza… ” gemette ma bastò il dolce tocco delle dita di Antonella per impedirle di fuggire.
La biondina la baciò un ‘ultima volta, poi si alzò e rapidamente si rivestì. “Non farti vedere da nessuno… voglio che sia una sorpresa per tutti. Dio… Carlo impazzirà… non sai quante volte mi ha scopata fingendo che fossi tu… ” poi con una di quelle risatine argentine che una volta riempivano di gioia il cuore di Beatrice Antonella fuggì via.
Era quasi mezzanotte e Beatrice se ne stava seduta davanti allo specchio guardando l’immagine riflessa senza riconoscersi. Subito dopo che Antonella l’aveva lasciata quella mattina avrebbe voluto fuggire senza nemmeno sapere dove. Fuggire lontano, tanto lontano da sfuggire anche da se stessa, da quella donna che non riusciva più a riconoscere, da quella donna che aveva giaciuto nel letto accanto a lei lesbicando con una ragazzina. Il solo pensiero le dava la nausea.
Non era fuggita nemmeno quando poco prima delle sette Antonella era ritornata per portarle il vestito che voleva che indossasse quella sera. “Abbiamo più o meno la stessa taglia e poi è elasticizzato…. tu lo riempirai persino meglio di me, quando ti vedranno gli scoppierà il cazzo…. ” Aveva cinguettato Antonella con la vocina angelica che usava anche quando pronunciava le più terribili oscenità.
Non solo non era fuggita ma, seguendo le istruzioni di Antonella si era spogliata, privata di ogni indumento, ed aveva indossato il vestito blù di lamè che la ragazza le aveva portato, con calma aveva indossato le calze a rete autoreggenti e si era truccata cosa che no faceva mai. Nel guardarsi allo specchio era rabbrividita d’orrore nel vedere i piccoli seni praticamente nudi, coperti solo dalla leggerissima stoffa trasparente. E con altrettanto orrore aveva visto i capezzoli ergersi eccitati premendo prepotentemente contro la stoffa.
Non poteva presentarsi così, corse all’armadio e apertolo scelse una leggera giacca che poteva adattarsi al vestito e la indossò, coprendo i seni. Antonella giunse subito dopo “Vieni è arrivato il momento. è tutta sera che io e Maria li stuzzichiamo senza concedere nulla… stanno scoppiando… ” disse entrando con voce rotta dall’eccitazione. Si accorse della giacca “Non dovevi metterla. I tuoi seni sono deliziosi… ma forse è meglio così. Immagina l’effetto quando la toglierai… ” ridacchiò. Poi la prese per mano e la condusse via.
Maria Grazia aveva il suo da fare a tenere a bada i tre uomini, la cortissima gonna di pelle nera e la T-shirt che a stento conteneva i seni prepotenti non la aiutavano di certo. Non poteva stare ferma senza che uno dei tre la raggiungesse allungando le mani. Trasse un sospiro di sollievo quando Antonella e Beatrice entrarono nella stanza.
“Una sorpresa… guardate chi ci è venuta a trovare … ” esclamò la biondina entrando Carlo ed Amedeo parvero contrariati di quella visita, ma salutarono con cortesia. Roger si mise seduto sul divano salutando con un cenno del capo, ma fissando Beatrice con uno sguardo che la imbarazzo moltissimo “Scusate il disturbo… ” farfuglio “Nessun disturbo… accomodati che ti verso qualche cosa da bere.. ” rispose Antonella e condusse Beatrice a fianco del mobile bar, indicandole di sedersi su si un alto sgabello.
Beatrice lo fece, ma se ne pentì subito. Non vi era modo di sedervi senza offrire a tutti i presenti un’ampia visuale delle sue gambe. Non poteva stare seduta come avrebbe fatto un uomo, era costretta ad accavallare le gambe della corta gonna risaliva ben oltre il bordo delle calze auto reggenti. Distolse lo sguardo augurandosi di non essere arrossita. Antonella le porse il bicchiere, le lo afferrò nervosamente e vi puntò lo sguardo cerc< ano di non pensare che tutti la stavano guardando.
“Fa tanto caldo, questa giacca non serve… “la incalzò Antonella e senza attendere risposta iniziò a sfilargliela, e nel farlo la costrinse a voltarsi verso gli uomini che ormai fissavano incuriositi la scena. Beatrice sentì i loro sguardi sul suo corpo e non potè trattenere un brivido d’eccitazione, mentre pensava “Chissà cosa accadrebbe se sapessero con non porto nemmeno le mutandine.. “, il nervosismo la fece agitare sullo scranno e la corta gonna risalì ulteriormente.
Carlo non resistette più e si avvicinò a Beatrice
“Signora Beatrice, perdoni l’ardire, ma questa sera lei è veramente irresistibilmente fica… “le disse e la sua mano si posò sulle cosce risalendo rapidamente verso la soda piega delle natiche .
“Scommetto che sei già tutta bagnata, anche quella troietta di mia moglie si bagnava sempre indossando questo vestito. ” Proseguì mentre la mano piegava decisamente sul davanti delle cosce raggiungendo il sottile vello pubico. Beatrice strinse istintivamente le cosce con l’unico risultato di imprigionare la mano di Carlo che ormai le sfiorava la vagina madida d’umori.
Intervenne Maria Grazia, spingendo via Carlo
“Sempre irruenti e volgari voi uomini… non vedi che è tesa e nervosa… lascia che prima io la metta a suo agio. ” Si chinò verso Beatrice e le sue labbra carnose sfiorarono il volto della donna, poi proseguì lungo il collo e con la lingua stuzzicò i capezzoli attraverso la sottile stoffa trasparente, e la carne di Beatrice rispose prontamente. Le rose punte divennero durissime e premettero con decisione contro la stoffa facilitando il compito delle bruna.
Maria Grazia si alzò e d’impeto la baciò, mentre le mani si portavano dietro alla schiena e slacciavano il vestito facendolo scendere dalle spalla. Le mani della bruna s’impossessarono dei piccoli seni di Beatrice che emise un gemito soffocato dalla lingua della bruna che la esplorava profondamente.
La bruna interruppe il bacio e le sorrise , la prese per le mani e la costrinse ad alzarsi mentre le diceva “Mostra a tutti quanto sei bella.. ” il vestito scivolò a terra lasciandola nuda ad eccezione delle calze autoreggenti. Quando Maria Grazia la tirò leggermente Beatrice quasi inciampò nel vestito che le cingeva le caviglie.
La condusse davanti a suo marito Matteo e le pose le mani sulle spalle, la leggera ma costante pressione costrinse Beatrice a rispondere meccanicamente inginocchiandosi davanti all’uomo con il viso all’altezza della prepotente erezione che si stagliava evidente sotto ai pantaloni.
“Cara Beatrice questo è mio marito Matteo che muore dalla voglia di conoscerti… ” disse la bruna mentre le sue mani armeggiavano con i pantaloni del marito. Di fronte agli occhi di Beatrice comparve il membro turgido, le lunghe ed affusolate dita della bruna liberarono dal prepuzio il glande che si gonfiò ulteriormente e divenne lucido e pulsante.
La pressione della mano di Maria Grazia spinse in avanti la testa di Beatrice il glande premette sulle labbra che si dischiusero
Beatrice non riusciva nemmeno a credere a quanto le stava accadendo, era nuda, offerta agli sguardi di tutti i presenti, oscenamente inginocchiata davanti a Matteo intenta a succhiargli il cazzo mentre la moglie la guidava .
“Ragazzi è una vera delizia, sentiste come lavora di lingua… ” ridacchiò oscenamente Matteo “Non prenderci troppo gusto, è nostra ospite ed ha diritto di scegliere lei chi più le aggrada, ma per farlo deve prima assaggiarvi tutti… ” gli fece eco Maria Grazia.
Ancora una volta la bruna guidò il gioco fermando Beatrice, facendola alzare e portandola da Carlo. Questa volta non ebbe bisogno d’intervenire, Beatrice s’inginocchiò spontaneamente mentre Carlo da parte sua armeggiava freneticamente con i pantaloni estraendo il cazzo che porse oscenamente alla bocca della donna.
“Fammi assaggiare la tua favolosa lingua….. ” la incitò Carlo ondeggiando l’asta di fronte al suo viso e Beatrice non si trattenne e lo accontentò. La lingua salivosa incominciò a scorrere lentamente lungo tutta la lunghezza dell’asta, per fermarsi un poco più a lungo sulla punta e poi riprendere il moto in direzione opposta saettando veloce. Gli occhi di Beatrice incontrarono quelli di Antonella che le sorrideva in segno di approvazione mentre con la piccola mano manteneva viva l’erezione di Matteo.
Carlo le spinse in basso la testa
“Lavorami bene anche le palle… ” le disse con voce roca ed eccitata e Beatrice eseguì prontamente, ma con lo sguardo andò a cercare l’erculeo nero e fremette quando lo vide fissarla mentre con la mano si accarezzava l’immenso e già eccitato membro.
Maria Grazia se ne accorse e la fece rialzare
“Ti manca solo Roger… vai non vedi che ti aspetta ? ”
Beatrice si alzò e con passo esitante raggiunse il nero che se ne stava seduto sul divano, non appena gli giunse accanto, le enormi mani scure iniziarono a sfiorare la sua delicata e pallida pelle con incredibile leggerezza. Beatrice quasi si sentì mancare mentre un brivido di piacere le percorreva il corpo. Roger si spostò e le sue grossa labbra si posarono sul ventre di Beatrice che si contrasse spasmodicamente. La donna emise un gemito.
Maria Grazia accarezzò i capelli di Carlo
“Secondo me ha già scelto… ti dovrai accontentare di me o di tua moglie… ” si voltò a guardare Antonella che si era piegata ed ora succhiava con foga il membro di Matteo.
“Io sono un po’ più in carne di quelle due… ti vado bene lo stesso ? ? ? ” domandò ironica scodellando i grossi seni dalla T-shirt per poi voltarsi e sollevare la già corta gonna e mostrare oscenamente le giunoniche natiche al maschio.
Carlo si chinò a baciargliele mentre la mano s’infilava tra le cosce della bruna e raggiungeva con decisione il sesso della donna.
Era eccitato e non perse molto tempo, spinse Maria Grazia verso il tavolo, la stese sul piano scosciandola oscenamente. Poche leccate quindi si rialzò e spinse con decisione il membro nel ventre della donna, incominciando a muoversi con colpi secchi e con tanta decisione da far sobbalzare i grossi seni. Ad ogni affondo Maria Grazia lo incitava con un gemito di approvazione.
Roger intanto si stava dedicando a Beatrice, le aveva fatto appoggiare un piede sul divano e la sua lingua non smetteva un istante di scorrere sul sesso della bionda, di penetrarla come un piccolo membro mentre le mani vagavano sul corpo della donna, sfiorando i sensibilissimi capezzoli, palpando le sode natiche. Poi improvvisamente smise, si fece aiutare a spogliarsi e quando fu nudo, la prese per mano e la condusse vicino al tavolo dove Carlo stava scopando Maria Grazia.
Con decisione afferrò le spalle della bruna e la spostò con la testa vicino al bordo del tavolo ed accanto al suo enorme membro, poi spinse Beatrice ad inginocchiarsi e la agendo da dietro la nuca le guidò la testa in modo che le due bocche imprigionassero la lucida asta nera.
Senza alcun ritegno Maria Grazia prese a leccare e succhiare, mentre Beatrice rimaneva come pietrificata di fronte a quello spettacolo, poi lentamente, timidamente s’unì al gioco sempre più attivamente. Quando per la prima volta l’enorme glande violò le morbide labbra e si spinse sempre più profondamente nella sua bocca le parve di morire soffocata anche perché il suo corpo venne scosso dai fremiti incontrollabili dell’orgasmo ed il suo petto iniziò a muoversi affannosamente alla ricerca d’ossigeno.
La sua mente non riusciva a pensare ad altro che all’istante in cui Roger l’avrebbe penetrata, e lei era docile tra le loro mani. Carlo si staccò da Maria Grazia, spinse Roger a penetrare la bruna mentre lui prendeva il suo posto tra i volti delle due donne. Beatrice continuò a leccare e succhiare mentre i suoi occhi si puntavano sull’enorme fallo scorreva veloce nel ventre di Maria Grazia oscenamente abbracciato dalle grandi labbra della donna, reso sempre più lucido dagli umori che lo bagnavano copiosi.
Carlo notò lo sguardo di Beatrice e ne approfittò, la fece sollevare, e la spinse in modo che con il volto venisse a trovarsi a pochi centimetri dl membro di Roger che stantuffava nel ventre di Maria Grazia, poi si portò alle spalle della bionda e le fece allargare leggermente le cosce. Il membro sussultante strusciò un poco sul sesso di Beatrice e poi la penetrò . La grossa mano di Roger attirò la testa della donna e la invitò a leccare l’asta ed il clitoride di Maria Grazia.
Matteo non aveva perso tempo, si era comodamente seduto su di una poltrona ed aveva fatto sedere Antonella sulle sue cosce, ora la Biondina danzava dolcemente affondandosi il fallo sino alla radice, strisciando le piccole e sode natiche sul ventre del maschio che da parte sua l’avvolgeva con le sue braccia e stropicciava i piccoli e rosei capezzoli inturgiditi dal piacere.
La vista eccitò Roger che si spostò, abbandonando Maria Grazia raggiunse Antonella, e con un gesto imperioso la fece chinare in avanti affondandole il fallo in gola sin quasi a soffocarla. Carlo continuava a scopare Beatrice, e Maria Grazia rimasta inattiva, si spostò e stendendosi ai suoi piedi spinse la testa tra le gambe del maschio e con la lingua prese a solleticare ora l’asta ora il sesso di Beatrice.
A Beatrice parve d’impazzire di piacere. Da troppo tempo non provava più la fantastica sensazione di un membro maschile che scorreva dentro di lei, la sua vagina si contraeva spontaneamente cercando di avvolgere il più possibile l’asta che la penetrava, di assaporarne sino in fondo la durezza e la potenza. Ed a quella sublime sensazione ora si univa l’abilità della lingua di Maria Grazia che la stuzzicava nei punti più sensibili.
Non si accorse nemmeno del cambio che avvenne alle sue spalle, Matteo aveva lasciato Antonella in balia di Roger che l’aveva subito posta carponi sul divano e l’aveva penetrata scuotendola con colpi poderosi che facevano risuonare le sode chiappette della giovane. Si era avvicinato a Carlo reclamando la sua parte e Carlo aveva raggiunto Antonella stendendosi davanti a lei, offrendo oscenamente il membro alla bocca della moglie.
Matteo aveva subito penetrato Beatrice e tutto era ripreso come prima poi, stanca di dispensare piacere senza riceverne, Maria Grazia raggiunse Antonella e gli altri due maschi e si calò prepotentemente sul membro di Carlo . Beatrice con la vista annebbiata dalle ondate di piacere che ormai la sommergevano, vide le due donne iniziare a baciarsi ed accarezzarsi mentre i due maschi le scopavano con vigore.
L’enorme membro di Roger entrava ne ventre di Antonella sino a scomparirvi completamente ed il viso della biondina esprimeva chiaramente l’enorme piacere che ogni affondo le donava.
Il desiderio di Beatrice per quel membro crebbe sino a diventare insopportabile. Sino a quel momento aveva potuto solo toccarlo o leccarlo decise che lo voleva dentro di se e senza riflettere sfuggì alle braccia di Matteo e raggiunse Roger. Le sue labbra si unirono a quelle del nero, le sue mani sfiorarono i poderosi muscoli. Lui capì e la accontentò. Le poderose braccia la sollevarono da terra senza apparente sforzo, la depose sulla schiena di Antonella senza smettere di scopare la biondina. La sistemò scosciandola oscenamente in modo che il sesso di Beatrice venisse a trovarsi pochi centimetri sopra le natiche di Antonella. Poi si sfilò dal ventre della biondina. L’enorme glande si appoggio tra le grandi labbra quindi iniziò a penetrarvi.
Beatrice sentì i muscoli dilatarsi senza sforzo alcuno, serrare il membro in una morbida morsa, contrarsi e pulsare invitandolo ad affondare ancora di più. Lentamente ma inesorabilmente il pube di Roger avanzò mentre centimetri e centimetri di nerissima asta le scomparivano nel ventre.
Beatrice chiuse gli occhi concentrandosi sulle sensazioni che le devastavano il corpo, credette che non dovesse mai finire ed ancor prima che lui fosse penetrato completamente esplose in un travolgente orgasmo. I gemiti le sfuggirono incontrollati dalla bocca. Il piacere tornò a riacutizzarsi non appena Roger incominciò a muoversi con ritmo lento e profondo ripetendo all’infinito la prima fantastica penetrazione.
Maria Grazia la costrinse a reclinare la testa e la baciò furiosamente mentre le mani afferravano le deliziose tettine e stropicciavano, quasi con ferocia, i dolenti capezzoli. Matteo raggiunse il gruppo ed acrobaticamente si portò ad offrire il membro alle bocche delle due. Ben presto caldissimi e densi fiotti di sperma sfuggirono dal glande riempendo i visi e le bocche delle due. Come impazzita e seguendo l’esempio di Maria Grazia, Beatrice bevve avidamente il caldo liquido, rincorse le piccole gocce bianche sull’asta. Poco dopo sentì Roger esplodere dentro di lei mentre anche Carlo veniva a sua volta nel ventre di Maria Grazia gemendo di piacere.
Subito dopo il gruppo si sciolse, Maria Grazia e Matteo, si appartarono scambiandosi tenerezze come pure fecero Carlo ed Antonella. Beatrice incominciò a sentirsi a disagio, sola con Roger. Il nero se ne stava steso sul divano con il membro ancora perfettamente in erezione come se nulla fosse accaduto. Il disagio svanì come per incanto mentre incredula Beatrice si accorse di desiderare ancora quel favoloso cazzo. Scivolò lungo il corpo di Roger e riprese a succhiare e leccare il membro del nero, ricoperto ancora di un miscuglio del proprio sperma e degli umori delle donne che aveva penetrato.
Roger dimostrò di apprezzare spingendole la testa in basso in modo che la lingua iniziasse a scorrere sullo scroto perfettamente depilato, ma non passò molto tempo prima che Antonella li raggiungesse ed unisse la sua lingua impertinente a quella di Beatrice. Mentre Beatrice era intenta a succhiare l’enorme glande che da solo le riempiva la bocca, Antonella spinse la sua lingua sempre più in basso, la insinuò tra le natiche del nero e prese a stuzzicargli l’ano. Roger rispose con un grugnito di piacere e prese a spingere con maggior decisione sulla nuca di Beatrice che ad ogni affondo quasi soffocava per la pressione del glande sulla gola.
Per un po’ si godette il perverso gioco, poi riprese l’iniziativa, mise Antonella carponi sul divano e spinse Beatrice con il viso sulle giovani e sode natiche
“Leccaglielo e lubrificalo… ” le intimo mentre con le grosse dita dilatava le natiche della biondina.
Antonella non fece una piega e rimase in attesa, Beatrice iniziò a leccare il piccolo e roseo forellino mentre fissava l’enorme glande nero e la mano di Roger che lo cospargeva di saliva. Le pareva incredibile che un simile arnese potesse penetrare in quel culetto. Era inorridita ed allo stesso tempo affascinata dal pensiero. Roger la spostò e con decisione appuntò il glande allo sfintere e spinse. Antonella gemette mentre i muscoli si tendevano opponendosi inutilmente al passaggio di quel mostro. Poi finalmente riuscì a rilassarsi e lentamente il glande dilatò lo sfintere tra i gemiti della giovane e vi si immerse. Roger si fermò e spinse Beatrice a leccargli l’asta per lubrificarla. La donna fissò incredula la nera carne saldamente conficcata dentro ad Antonella. Poi Roger spinse nuovamente ed altri centimetri scomparvero alla sua vista ed il gioco si ripeté più volte prima che il nero prendesse tranquillamente ad inculare Antonella scorrendo con decisione avanti ed indietro.
L’attenzione di Beatrice venne attirata da gemiti lontani ed il suo sguardo incrociò il groviglio di corpi in cui si erano allacciati Carlo, Matteo e Maria Grazia. La giononica Bruna stava stretta tra i due maschi, con Carlo sotto di lei e Matteo sopra di lei che la inculava con foga selvaggia. Venne riscossa solo dalle erculee braccia di Roger che la sollevavano ed orientavano a suo piacimento
“Ora tocca a te voglio sfondare anche il tuo meraviglioso culetto… ” ringhiò eccitato il nero.
Beatrice avrebbe voluto fuggire, . Gridare tutto il suo terrore, ma non si mosse, non si oppose mentre le dita del nero violavano la sua intimità posteriore lubrificandola. Chiuse solo gli occhi ed attese che la potenza devastante del maschio la travolgesse.
Quasi perse i sensi ed urlo con quanto fiato aveva in gola… ma nemmeno lei avrebbe saputo dire se per il dolore o se per il perverso piacere, l’eccitazione travolgente di essere penetrata contro natura da un simile mostro. Era sola tra le braccia di Roger, Antonella si era allontanata ed ora subiva davanti ai suoi occhi lo stesso trattamento subito in precedenza da Maria Grazia. I due uomini consapevoli del suo stato la trattavano con maggio delicatezza ma i due cazzi scorrevano veloci e decisi nella vagina e nel culetto della giovane. A differenza di Maria Grazia, Antonella stava seduta sul cazzo di Matteo che le sfondava il culetto, mentre Carlo la teneva scosciata e la penetrava davanti. Quando i due uomini incominciarono a fissarla con insistenza, Beatrice seppe che ben presto sarebbe toccato anche a lei.
Ormai le sembrava che il mondo dovesse terminare quella notte stessa, il suo corpo, la sua mente bramavano di cogliere tutto il possibile ed anche l’impossibile, sentì la sua voce invitare oscenamente i due maschi a raggiungerla
“Lasciatela perdere… venite da me… voglio anche voi… voglio tutti e due… ”
Carlo e Matteo non se lo fecero ripetere Carlo veloce la raggiunse e si stese sotto di lei scivolando come un serpente. Beatrice sentì il membro strusciare sulla vagina, cercare e trovare la piccola apertura e tentare di penetrare. Ma l’enorme membro di Roger ostruiva ogni passaggio e gli sforzi si ripeterono senza risultato se non le fitte di perverso piacere che scossero la donna. Poi magnanimo Roger arretrò un poco concedendo a Carlo la possibilità di penetrarla ed a Beatrice un attimo di respiro.
Durò solo il tempo necessario alla penetrazione poi il membro di Roger tornò ad affondare nuovamente e Beatrice spalancò la bocca urlando. Subito l’urlo venne soffocato dal cazzo di Matteo che le affondò in gola e poi prese a chiavarla anche li mentre gli altri due cazzi scorrevano in lei. Continuarono così, muovendosi all’unisono e spingendo Beatrice oltre ogni limite del piacere sino a che in rapida sequenza prima Roger e poi gli altri due vennero riempendole ogni buco con un torrente di caldissimo e bruciante sperma. I maschi lentamente si ritrassero e si stesero esausti mentre Antonella e Maria Grazia la raggiungevano per lenire le pene del corpo con baci e carezze e ripulire il suo corpo dallo sperma che le colava da ogni buco.
La mattina dopo Beatrice si sveglio ed andò ad affacciarsi alla finestra. La macchina di Maria Grazia e Matteo non c’era più. Era una mattina fresca e meravigliosa, vide Antonella intenta a curare il giardino. Anche lei se ne accorse e la salutò con la mano. Carlo a sua volta uscì e la saluto, come aveva sempre fatto, come non fosse mai successo nulla.
Ma era veramente successo o era solo stato un sogno ? ? ? Beatrice sorrise per l’indolenzimento che attanagliava ogni parte del suo corpo
“Per essere un sogno è stato molto realistico… ” rise mentalmente mentre andava in bagno per farsi un tiepido bagno ristoratore…. FINE