Capodanno… Finalmente!

31 dicembre, ore 13. 00. Scappo dall’ufficio e corro a casa col mio mitico Zip avevo più fretta del solito… dovevo partire x la montagna. Loro erano già tutti su, io invece mi potevo permettere solo 72 luridissime, stringatissime ore di ferie. Sono arrivata a casa in 5 minuti gridando a destra e a manca quanti più Frocio & Testa di Cazzo riuscivo a dire. Mangio di corsa la polenta con il gorgonzola (mi dispiace non potermelo gustare come si deve perchè è il mio piatto preferito), guardo l’orologio il tempo scanna, faccio la borsa: calzettoni pesanti, due bei maglioni a dolcevita (io adoro i maglioni a dolcevita), i miei affezionatissimi jeans lisi, scarpe da tennis (immancabili), stivale nero da figa, mutande (tante che non si sa mai), trucchi, spazzolino & Co. , cellulare, carica batterie, documenti, cappellino, guanti… e voi mi direte: ma il pigiama? ? .. aaahhh… io dormo nuda anche a 1400 metri di altitudine a -15° … sono troppo avanti! … Vabbè mi faccio la doccia, mi profumo, mi vesto: saluto Fufy il mio cane di pelouche. Rimango 10 nanosecondi a fissare il mio letto, pensando che quando tornerò a dormirci e a sognarci potrebbe essere cambiato qualcosa, che quei tre giorni che sto per andare a “vivere”, rivoluzionino un po’ la mia esistenza sentimentale, o almeno questo era ciò che speravo accadesse. Do un bacio al papà, alla mamma e alla nonna, sorrido sono felice e un po’ speranzosa, ho un ghigno che mia madre riconosce subito. Mi dà lei un altro bacio e mi dice: ‘Dai speriamo! ‘. Aveva già capito tutto come al solito. Non riuscirò mai a nasconderle niente. Sì perchè in quella casa ci sarebbe dovuto essere anche il ragazzo a cui faccio il filo (di bava) da sei mesi.. Questa era una di quelle poche volte che mi toccava prendere i mezzi pubblici per arrivare alla stazione. Li odio in maniera quasi viscerale: pensateci bene i ragazzini con gli zaini più grandi di loro, a gente che spinge, che puzza, si lamenta e ogni tanto senti: aahh… quel Berlusconi lì.. aahh queste tasse… aahh questo governo che al posto di andare avanti va indietro.
Il massimo poi se piove.. tutti con gli ombrelli bagnati che inevitabilmente si asciugano addosso al tuo piumino.
Gli anziani poi sono i peggiori pretendono il rispetto a ogni costo solo perchè hanno qualche ruga in più e i capelli grigio topo, tu sei lì seduto comodo, e la vecchietta che è difronte a te in piedi ti guarda, ti riguarda, si avvicina a 20 cm dalla tua faccia e dice : “signorina lei che è così giovane, mi lasci sedere”. Tu a quel punto ti alzi di scatto, non perchè ubbidisci alla richiesta, ma perchè la cara vecchietta t’ha tirato un’alitata carica di gas nervino, un fetore che sembrava avesse mangiato un intero mercatino dell’usato.
Arrivo in Centrale, sul treno mi cimento nella lettura di un libro, non tanto alto, provo a interessarmene, mi concentro, tengo spalancati gli occhi quanto più mi è possibile, maniente come si fa a leggere un libro intitolato “IO E IL NONNO”? così appoggio la testolina alla finestra, comincio a pensare….. Sul treno c’è sempre lo scemo che deve provare tutte le suonerie che ha in memoria e va avanti per quasi tutto il viaggio, quello con problemi alla prostata che ti fa alzare ogni quarto d’ora perchè piscia come un cammello… e tu gli chiedi : “preferisce stare lei vicino al corridoio? così è più vicino al bagno.. ” e lui:
“No, no, voglio guardare fuori dal finestrino”.
Il posto vicino al corridoio è anche più sfigato perchè quando scendi dal treno ti accorgi di essere piena di lividi, tutte le valigiate che ti hanno tirato in testa e sulle spalle… , il gomito sfasciato per il carrello del bar che passa alla velocità di 80 Km/h.
Però questa volta mi era andata di culo e il finestrino era mio! ..
Arrivata! A prendermi c’era la mia amica e due ragazzi mai visti.. Uno mi dice: ‘Dormito? ‘.
Io: Sì, ecco … forse mi sono un po’ assopita…. ‘No è che hai la riga del finestrino sulla guancià.
In macchina facciamo 6/7 tornanti: io ero color latte scremato perchè soffro terribilmente la macchina). Era ora, arriviamo alla casa, da non credere. Quasi come me la immaginavo: era una casetta, stile baita, con tanto di fumo denso che usciva dalla camino… una distesa di neve bianca ricopriva i lati la casa… una bella porta di legno bordò lucido, una lanterna gialla, bellissima sembrava un boccale pieno di birra, le finestre grandi quadrate con le tendine rosse.. Ci puliamo tutti e quattro le scarpe piene di neve… entro e vedo circa una dozzina di persone… un po’ vicino al camino un po’ in cucina.. un po’ probabilmente stavano sperimentando alcune posizioni ortogonali nelle camere da letto.
Saluto tutti… e vedo Mirko (il ragazzo al quale sbavo come la scia della lumaca).. però… nooooo…. una cosa orribile… ai piedi aveva i Moon Boot color canarino! … era come aver visto Danny de Vito nel ruolo di Brad Pitt in Fight Club… come Mr. Been nel ruolo di Richard Gere in Pretty Woman! … daiiii! .. però era figo… davvero figo… me ne sbattevo dei Moon Boot come me ne sbattevo che come sottofondo musicale c’era “Vengo anch’io, no tu no! ” di Jannacci… me ne strabattevo perchè finalmente ero lì… Gli do due baci.. (mi sento mancare).
Vado al piano di sopra e metto giù la borsa, chiamo i miei dico che sono arrivata, tutto ok… (se non li chiamavo entro 5 minuti avvertivano la Polizia di S tato).
Qualcuno va a fare la spesa per il cenone e altri rimangono a casa… io sono una di quelle che rimane a casa (1 – mi rompe fare la spesa, 2 – era rimasto anche Mirko).. chiacchieriamo del più e del meno.. noto che però c’era una certa complicità, anche nel semplice parlare di stronzate.. (lì do il meglio di me.. )
Quando sono seduta solitamente ho una postura abbastanza maschile.. schiena inarcata in avanti.. gambe leggermente divaricate e gomiti sulle ginocchia… ma questa volta “dovevo” essere un po’ più femminile.. quindi accavallo la gamba sull’altra, un po’ da figa… lui comincia a ridere.. (ero così impacciata? ).. no, purtroppo ero forse l’unica ad aver pestato una merda a una quota di 1900m… avrei sparato volentieri a quello stambecco stercoraro! … gli stambecchi cagano sodo a forma di hamburger e ricoprono in modo quasi perfetto la suola della scarpa… (poi magari era stato un chiu aua)..
Arrivano con la spesa… una ventina di sacchetti… tanta roba buona.. le ragazze cominciano a cucinare.. che brave.. davvero in gamba. Era bello guardarle. Sì, io mi limitavo a guardare… sono una pessima donna di casa.. (e qua mi sputtano alla grande) non so cucinare, non so stirare, far funzionare la lavatrice, forno e lavastoviglie, non mi rifaccio il letto, e se lo faccio assomiglia a un panettone, non apparecchio, non sparecchio, non lavo i piatti… mi sento un po’ una merda a dire così… forse il motivo per il quale sono ancora single sono proprio tutte queste cose…. in compenso so fare il caffè in modo spettacolare. C’è da dire però che sono sempre stata molto chiara e sincera (e viziata.. ma non ditelo a nessuno). Prima di partire per qualsiasi vacanza con amici e amiche ricordo : .. “da me aspettatevi solo una gran compagnia.. ” .. (quest’anno mi sa che mi ritrovo ad andare a l mare solo col mio pesce rosso).. Sono le 23. 00 e siamo tutti a tavola… candele al centro tavolo… fiocchi, fiocchetti, stelline.. avevo una fame straziante… era davvero tutto buono… faccio un applauso alle ragazze (che bastarda.. ).. è quasi mezzanotte… era il momento del brindisi.. tutti innalzano i calici pieni di spumante (il mio pieno d’acqua per fare scena, sono super astemia).. 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1… 0!! .. Baci, abbracci… chi si tirava pezzi di arrosto… chi si spruzzava la panna montata… un macello, c’erano patate arrosto nei bicchieri.. Vado in cucina a togliermi un pezzo di pandoro dall’orecchino… Mirko mi segue… mi abbraccia da dietro…. (eravamo tutti e due con i maglioni a dolcevita, per me una libidine.. ).. mi gira e mi dà un dolcissimo bacio…. ero in paradiso vedevo le colombe.. le bolle di sapone.. le farfalle colorate….. non ero più in un casa in montagna ero come in quella di marzapane di Hansel & Gr etel… ci baciamo … ci baciamo… era un bacio che io chiamo “a spatola”, (da bocciare la lingua a “frullatore” o peggio ancora la lingua “parcheggiata”).. la sua era morbida… che entrava e usciva lentamente, a volte affondava a volta si ritirava… ci voleva il brevetto per un bacio così… intanto mi teneva la testa e mi accarezzava i capelli (io vado fuori quando mi toccano i capelli)… è stato il massimo.. mi abbraccia ancora un po’… io avevo il naso nel collo del suo maglione… un profumo fantastico, da farti crescere le unghie dei piedi.. Torniamo di là… la sala era una carneficina… artisticamente notevole… vado su in camera… apro la porta, credevo non ci fosse nessuno.. (ma se bussavo non avrei potuto raccontarvi questo.. ).. e vedo lei.. la mia amica… colei che mi aveva suggerito all’esame di maturità, colei che mi pettinava sempre i capelli, colei che mi fregava la merendina a scuola … lei… A PECORA sul letto… nuda.. con un’espressione pressochè soddisfatta.. di una che sta godendo come una bestiaaa! .. il ragazzo con la marcia inserita, mi guarda e invece di fermarsi… si eccita ancora di più! (per un momento mi era balenata l’idea di buttarmici nel mezzo).. vabbè.. esco facendo finta di niente… e vado giù… Mirko mi guarda … mi fa cenno di uscire fuori… comincia a prendermi a pallonate … (era sempre stato il mio sogno.. ).. andiamo avanti un bel po’ e mi chiedevo: ‘ma com’è che non ci prova? ! ‘… Ma forse non mi importava più di tanto … mi stavo divertendo da morire…. era proprio quello che cercavo… ridere di brutto col ragazzo che ti piace… eravamo sporchi… bagnati…. (forse anche con qualche cappero ghiacciato nel naso).. ma poco importava .. adesso ero lì.. ricoperta di neve, dalla testa ai piedi… con una sciarpa al collo, … due olive negli occhi e… una carota nel culo… FINE

About Hard stories

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