Una sera con la scusa che la vicina di casa è in ospedale per essere operata d’appendicite io e mia moglie decidiamo d’invitare a cena il vicino col figlio 18 enne.
Marina, mia moglie, agghingata come una vera troia, minigonna di pelle e camicetta di seta scollatissima e trasparente.
La cena prosegue tra un bicchiere e l’altro e per forza di cose si finisce parlando di sesso.
A mezzanotte l’atmosfera è orami surriscaldata, in parte dal vino in parte dai nostri discorsi e si finisce per proporre a Marina uno streep tipo 9 1/2settimane.
Quando comincia a spogliarsi fà proprio un bell’effetto.
Alla fine, completamente nuda, si sedie sul divano, al centro tra Sergio (padre) e Marco (il figlio). Dai loro calzoni emerge un rigonfiamneto niente male come dimensioni.
Li prende in mano tutti e due mentre loro le stringono le tette e le infilano le mani tra le cosce.
“Senti come è bagnata, la porca. ”
“Ditemi cosa volete che vi faccia… ” chiede già bella arrapata.
“Fai un pompino a mio figlio” gli ordina il padre.
Si piega subito di lato e mentre prende in bocca il cazzone ormai duro come un sasso, l’altro gli tocca la fica fradicia dal dietro. Porta la mano dietro la schiena e gli fà una sega.
“Che figona che sei (gli dice Marco), sei proprio una gran troiona, succhiami il cazzo. ”
Queste parole la fanno impazzire, si infila il bastone in gola fino quasi a soffocare, lo succhia forte mentre una mano che gli scava la fica.
Si gira, prendo bene in bocca il cazzo di Sergio leccandogli la cappellona.
Ora è Marco a toccargli la fica da dietro.
“Lo sai che questa troia ha il culo sfondato? Esclama Marco guardando il padre, è largo e bagnato quanto la figa”
“Facci vedere” replica il padre Marina si mette in ginocchio sul divano col culo verso l’esterno e con le mani si allarga il culo: loro da dietro ammirano i suoi due buchi fradici e oscenamente aperti.
“Cazzo, sei meravigliosa, ti fai inculare? ” dice il padre
Non attendono risposta, che già in cazzo di Marco si appoggia allo sfintere, il padre sale in piedi sul divano e automaticamente Marina prende il cazzone più grosso in bocca. In quel momento quello che la sta inculando dà un colpo secco e la impala fino ai coglioni.
“Parlatemi, vi prego, fatemi godere, ditemi che sono una porca…” “Sì, tieni puttanona prendi il cazzo nel culo, te lo sto sbattendo fino alle palle. Sei una troia sfondata, nel tuo culo ci passerebbe un treno”, mentre il padre a cui stà facendo un pompino dice con voce roca “E a me fai un bel pompino, vaccona. Fammi godere che ti voglio riempire la gola di sborra. ”
“Mi fate morire! Siiiii, sto godendo col culo, sbattimi, riempimi! E tu sborrami in bocca, voglio berti tutto. ” In quel momento Marco gli riempie l’intestino di sperma.
“Non ti muovere, un attimo solo, allargati il culo con le mani. ” Sta ancora godendo, è alla pecorina con un cazzo in bocca e le mani che allargano le chiappe e rivoli di sborra che colano sul culo.
“Ecco, adesso fai godere mio padre, troia! ” Anche lui non ne può più e con due colpi su e giù con la testa gode nella sua bocca.
Marina tiene il cazzo in bocca per un po’ per non sprecare le ultime gocce, massaggiandogli le palle molto grosse. “Sono stata brava? ” chiede maliziosamente, “Non brava, unica, quando un’altra cena? ” “Quando volete e se portate anche Maria (moglie di Sergio) faremo godere anche lei. FINE
