Fottuti bastardi

Capitolo 2

Antefatto:

Quella calda sera d’estate ho immaginato (perlomeno così pensavo) di essere succhiato da una bella donna voluttuosa con meravigliose morbide labbra scivolose ed un’esperta lingua calda. Avevo visto la sua immagine in TV quella sera, ed il sogno sembrava non finire mai. Mi sbagliavo. Mi sono svegliato sorpreso quando ho scoperto che il sogno era realtà!
Era la ragazza del mio migliore amico (il mio compagno di stanza) che mi stava spompinando.
Si chiamava Gianna e quella sera era venuta a passare la notte da noi aderendo alla richiesta del mio amico.
Li ho sentiti fottere quella notte, potevo solo immaginare i loro movimenti mentre ascoltavo i loro gemiti e lamenti di estasi.
Lui su di lei pompava il suo cazzo il più profondamente possibile, lei gli aveva avvolto le gambe intorno alla vita e le mani afferravano la sua schiena.
Ho tentato di non sentire e mi sono messo a guardare la TV.
Ora, comunque, le cose sono cambiate, mi sono svegliato con Gianna che mi masturbava e mi succhiava la cappella… ha ingoiato la mia sborra e mi ha dato un piacere dolce e doloroso.

Dopo essermi ripreso ho guardato Gianna diritto negli occhi, non sapendo cosa dire o come cominciare, mi sono seduto davanti a lei a cui gocciolava sperma dalla fronte, sentivo il suo fiato caldo sulle mie labbra e l’odore di sperma. Con una mano ho spostato i suoi capelli rossastri dal suo viso.
Gianna era una bella ragazza, a 19 anni aveva un corpo per il quale ogni uomo sarebbe pronto ad uccidere, aveva un sorriso che toccava il cuore e ricordava un’innocente ragazza tropicale, ma l’immagine innocente nascondeva un’altra donna, dietro la facciata innocente era affamata di passione e desiderio. Era una ragazza di poche parole e mi parlava raramente.
Era amichevole nei miei confronti ma non mi era mai passato per la testa il pensiero che potesse accadere qualcosa tra di noi; era la ragazza del mio migliore amico, io la volevo, e l’avevo fatto.
“Gianna… perché? ” Le ho bisbigliato. “Shhhh. ” ha fatto mettendo un dito sulle mie labbra. “Io… l’ho fatto per te… ” Mi ha guardato negli occhi, aveva uno sguardo di pena segreta coperta da un leggero sorriso. Mi sono avvicinato ulteriormente, ho aperto la bocca e l’ho baciata sulle labbra; la sua lingua ha sondato la mia bocca e la mia la sua. Sentivo il sapore del mio sperma nella sua bocca, non mi sono preoccupato, era il nostro vino d’amore. Ci siamo baciati appassionatamente e alla fine mi ha spinto indietro e lentamente si è alzata dal mio letto. Sono rimasto seduto e l’ho guardata allontanarsi, si è voltata un’ultima volta prima di uscire dalla mia stanza. Alla debole luce ho potuto ammirare il suo corpo ben fatto, le sue natiche sode, le mammelle rotonde e delicate.
Mi sono sdraiato sul letto e ho fissato il soffitto, non ero in grado di tornare a dormire; ho pensato a lei e me, avrei voluto che tornasse nella mia stanza, il desiderio era così forte che ero adirato, gridavo dentro di me ragionando sul da farsi. Perché avevo fatto questo al mio migliore amico? Dovevo dirglielo? Dovevo lasciarla. Dovevo lasciare il mio amico. “Cazzo, la desidero! ”
I giorni seguenti ero torturato; ero imbronciato ed azzannavo chiunque mi capitasse a tiro, ero irritabile, non riuscivo a concentrarmi alle lezioni, mi imponevo di studiare, ma la mia mente tornava a quella notte con Gianna. La vedevo col mio amico quasi tutti i giorni, ma naturalmente non davo a vedere che c’era qualcosa di diverso, comunque potete immaginare come mi potevo sentire a vederla insieme a lui. Conoscevo bene il mio amico e lui conosceva bene me; Beppe era un bel tipo, aveva un anno più di me, eravamo amici da tre anni, da quando l’avevo incontrato quando ero matricola, era ben fatto e piaceva alle donne per il suo corpo. Aveva un fisico sportivo mescolato ad un’apparenza di ragazzo innocente. I miei commenti arguti e le mie reazioni rapide, combinati con le qualità di Beppe erano una trappola per le donne degne della nostra squadra. A ciascuno piaceva la compagnia dell’altro e la nostra relazione si è evoluta in una aperta, fiduciosa e fedele amicizia a cui davo molta importanza, le sue richieste di favori erano sempre state una priorità per me, come le mie per lui. Avevamo gli stessi gusti in tema di ragazze così come la strada per arrivare a fottere, questo ci aveva resi inseparabili nei rapporti sociali.
Queste cose hanno cominciato a cambiare dopo che una sera abbiamo incontrato Gianna in un locale.
Un venerdì Beppe mi ha invitato a pranzo, era una cosa fuori dall’ordinario perché non andavamo a pranzo insieme da molto tempo. Ci siamo incontrati al nostro ristorante coreano preferito.
Mi sono seduto di fronte a lui, , abbiamo ordinato ed abbiamo centellinato il nostro tè; abbiamo fissato tutti e due il culo della cameriera che si allontanava, poi lui mi ha guardato sogghignando di un ghigno stupido.
“Allora… ti hanno fatto dei pompini ultimamente? ” è sbottato. Sono rimasto dannatamente scioccato, non sapevo cosa dire, immagini del fine settimana passato mi sono balenate davanti. L’ho guardato diritto negli occhi e ho taciuto.
“Allora? … Non mi vuoi dire quello che è accaduto? Pensavo fossimo amici”
Io non ho detto nulla.
“Se sei preoccupato per come mi sento… ”
“Va tutto bene, sono solo deluso che tu non me l’abbia detto. Abbiamo fatto una quantità di cose insieme, non è vero? , ci siamo sempre detti tutto, non è vero? ”
Ho accennato col capo, ho bevuto il mio tè tremando.
“Come fai a saperlo? . ” Ho risposto imbarazzato “Te l’ha detto lei”? .
“Non me l’ha detto lei, lo so. ”
“Allora cosa vuoi che faccia? “.
“Fa quello che credi meglio… fottila. ” ha detto fingendosi un po’ timido.
“Cosa? ! . ”
“Lo so cosa senti per lei, ho visto come la guardi, le sue occhiate, le tue reazioni… Avanti, dammi credito… Sono il tuo migliore amico. ” ha affermato.
“Sono confuso Beppe… Cosa vuoi che faccia? ”
“OK… Io… voglio… che… tu… chiavi la mia ragazza… e se non ti dispiace… mi piacerebbe che lo facessimo tutti e tre insieme. ”
In qualche modo l’idea ha fatto scattare qualcosa dentro di me, mi piaceva l’idea di fottere una ragazza col mio migliore amico. Alcune immagini sono balenate nella mia mente. I lamenti ed i gemiti che, solo, avevo sentito quella sera, ora sarebbero stati i nostri gemiti ed i nostri lamenti. “Fottuto bastardo” ho pensato con un ghigno.
L’ho guardato diritto negli occhi ghignando.
“OK sporco cane. ” Ho detto.
“Grande… è venerdì e stasera celebreremo… ”
“Mangiamo. ”

Quella sera abbiamo preparato la nostra festa privata, eravamo tutti e tre nel nostro piccolo appartamento vicino all’università. La luce era bassa ed in sottofondo c’era un lento suono ritmico. Il profumo di liquore forte aleggiava per l’aria, eravamo nel soggiorno seduti sul sofà, vicini l’uno all’altro, Gianna in mezzo. Ridevamo al pensiero che avremmo dormito insieme, era il tema della notte, nessuno aveva fatto obiezioni. Ad un tratto non c’è stato null’altro da dire, eravamo tranquilli, Beppe l’ha circondata con un braccio e ha cominciato a baciarla appassionatamente sulle belle labbra; la mano di Gianna è strisciata sul mio ginocchio e ha cominciato a carezzarmi le cosce. La mano libera di Beppe è salita sotto la minigonna di Gianna penetrando nella sua morbida fica bagnata. Mi è cominciato a diventare duro a vedere lo spettacolo, respiravo pesantemente.
La mia mano destra è andata a sentire sotto la camicia i morbidi seni abbronzati di Gianna; ho sentito la sua mano andare ai miei pantaloni e stringere e carezzare il mio inguine, mi sono avvicinato al suo collo e ho cominciato a leccarle la pelle dolce. Le mie labbra erano calde sul suo collo mentre le mie dita lavoravano per sbottonarle la camicia, ho sentito la sua mano che accarezzava la mia durezza attraverso la stoffa dei jeans. Hhhhhh… hhh… ho borbottato. Ho sentito il respiro di Beppe ed i flebili lamenti d’estasi di Gianna in mezzo ai baci. La camicia di Gianna si è aperta sul suo bel corpo ed io ansiosamente l’ho gettata da parte con la mano libera.
Non portava reggiseno e tutta la sua bellezza era esposta davanti ai miei occhi.
Un istinto animale mi ha preso e ho seppellito il viso tra le mammelle dipingendo i bei tumuli con la calda saliva della mia lingua. Ho sentito il suo gemito per l’esperienza di avere due uomini intorno a lei; la mano di Beppe vibrava sotto la sua gonna torturandola con sensazioni selvagge.
In qualche modo Gianna è riuscita a sbottonarmi i pantaloni con la mano libera ed a liberare il cazzo indurito dalla sua gabbia; l’ha afferrato con padronanza e l’ha accarezzato e schiacciato, immediatamente della pre eiaculazione è gocciolata dalla testa. Io giocavo con i suoi capezzoli duri eccitandoli con la lingua. Ho sentito Beppe fare del suo meglio per sbottonarsi i pantaloni, Gianna gli ha dato una mano e finalmente è riuscita a rimuoverli completamente rivelando il suo apprezzato attributo.
Beppe ha cominciato ad accarezzarsi con la mano libera che ora era bagnata e scivolosa per gli umori della fica.
Era troppo per Gianna che si è contorta sul sofà di pelle ed alla fine si è ritrovata sdraiata sulla schiena con Beppe ad un capo ed io all’altro. Tutti ci agitavamo per migliorare la nostra posizione, Gianna ha preso il cazzo di Beppe e con grande appetito l’ha inserito in bocca succhiando dalla testa alle palle e viceversa. “Cazzo” ho pensato, avevo l’opportunità di provare la micia bagnata che Gianna mi offriva. Mi sono inginocchiato su un capo del divano e delicatamente sono è entrato nella dolce offerta con il mio cazzo palpitante. Era stretta, “Gesù”, era stretta e bagnata. Ohhhh… Gianna… “Fotto”… L’ho cavalcata dentro e fuori assaporando le sensazioni di ogni nervo sulla mia verga, i suoi muscoli interni si contraevano ad ogni spinta; piegandomi su di lei ho visto all’altro lato Beppe che sembrava stesse ricevendo un pompino paradisiaco, il suo viso era contorto per il piacere, mi ha guardato e ha ghignato con un ghigno diabolico di dolce pena. Si è lamentato ed io mi sono lamentato, Gianna ha gridato un po’ mentre la penetravo profondamente.
Sembravamo lupi che ululavano nella notte, la saliva che gocciolava dalla bocca di Gianna era una visione incredibile; l’ha ingoiato più e più volte.
I nostri movimenti ed il vederci fottere l’un l’altro era troppo eccitante, ho aumentato la velocità, sentivo la mia verga formicolare. “Uugghh… unghhh… Gianna… Sto venendo… uhhh. ” “Non sborrargli nella micia, ragazzo! ” Ha gridato tra i grugniti Beppe. “Aspetta che venga anch’io! … ungghhh… uhh… ” “Fai in fretta… uhhhh… ” Ho detto.
Nella mia mente sapevo che lui voleva che accadesse così, ne avevamo parlato mentre guardavamo film porno, che un giorno o l’altro dovevamo farlo. Gianna ha accarezzato e succhiato Beppe così velocemente che il suo cazzo era rosso e dolorante; era pronto a scoppiare. Gianna ha raggiunto l’orgasmo prima di tutti, ha urlato piccoli gridi di piacere mentre continuava a succhiare la verga di Beppe. “Mmmmhhhm… mhhhhh… ” borbottava.
Sto venendo! uhhh… ”
“Ohhh ragazzo! Anch’io sto venendo! Ahhh… uhh” ho risposto.
Gianna si è alzata e si è messa tra le nostre verghe pulsanti, succhiandole ambedue alternativamente. Sono venuto per primo e ho versato la mia bianca sborra calda sul suo viso, “Geesu… uhhhh, ” subito dopo anche Beppe ha sparato il suo sperma sulla sua faccia, “Ahhh… Gianna! … ” I nostri colpi erano così forti e violenti che Beppe ha schizzato sul mio corpo un po’ della sua sborra che ha cominciato a gocciolare calda e io ne ho spruzzata un po’ della mia sul suo torace. Gianna ha leccato lo sperma dalle pelli macchiate ai suoi lati, ha ingoiato ogni goccia di bianca sborra dal mio ombelico e dalla verga di Beppe.
Respiravamo pesantemente; esausti, stanchi e sollevati siamo crollati sul sofà viscido, le nostre gambe e le nostre braccia erano impigliate con quelle degli altri.
Prima di addormentarmi ricordo di aver pensato quale sarebbe stato il nostro futuro… Fottere così era eccezionale per me… mi piaceva veramente, ne volevo di più, quanto sarebbe durata questa relazione? Domani è un altro giorno, si vedrà.

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