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Fulvia con Adriana

Ti voglio ora raccontare la prima volta in cui ho avuto l’insperata fortuna di fottere con il mio durissimo manganello la splendida fragolona sia della signora Fulvia (una bella femminona più anziana di me) che – udite udite ! – della propria figlia Adriana; ti devo però preavvisare che le mie varie chiavate non avvenivano contemporaneamente, bensì separatamente in quanto una non sapeva della fottuta dell’altra, e viceversa: ma andiamo per ordine ..

Io risiedo alla periferia della mia città, a circa 200 metri dalla riva, quindi non ho la benchè minima preoccupazione di andarmene altrove, in quanto il mare è proprio sotto casa; venendo al dunque, nella scorsa estate avevo conosciuto la mamma di una compagna di mia figlia, che era un poco più anziana di me, ma aveva un seno veramente spettacolare, che mi faceva pensare non alle normali tette, bensì a due cocomeri naturali, in quanto aveva una discreta lunghezza, ma era parimenti mollacchio e slavato: naturalmente ho conosciuto le sue prorompenti biglie in tutta la loro estensione (però soltanto in fugace visione), perché avevo avuto modo di osservarla quando lei si era tuffata in acqua da un trampolino alto un metro, con il risultato che la parte superiore del costume (non ancorato dalla relativa
cordicella al girocollo) con la forza dell’acqua ero sceso in direzione dello stomaco, mettendo così in mostra agli occhi altrui i suoi meloni naturali, pendenti e cascanti come pere mature.

Ritornando al racconto, me ne stavo sdraiato sulla spiaggia parlando del più e del meno con questa signora, quando la mia attenzione venne distratta da un coro di saluti indirizzati a chi mi stava accanto; naturalmente mi voltai e mi apparvero due femmine veramente imponenti, con le spalle bene impostate, che avevano un po’ di ciccia sia sullo stomaco che sui fianchi (in particolar modo la madre), ma anche due belle poppe grosse ed abbondanti (soprattutto la figlia .. ) che sembravano dirmi
“.. dài .. vieni quà, porcone .. e scoprici tutte .. non vedi come siamo invitanti per una bella fottuta ? .. “.
Ovviamente la signora fece le dovute presentazioni e, mentre le stavo ascoltando, le osservai facendo le mie dovute considerazioni: la madre (la suddetta Fulvia) aveva i capelli rossoscuri (originali, come me ne accorsi qualche giorno più tardi quando mi venne dato il grande onore di osservarla completamente nuda, andando così anche a controllare il colore del suo pelo intimo), come volto non era bruttina (anche in considerazione con l’età) ed aveva gli occhi che emanavamo una specie di fascino tenebroso; aveva la bocca larghissima, i denti perfetti e teneva in particolare cura le mani ed i piedi, le cui unghie erano laccate di un colore rosso fuoco: lei ovviamente aveva indosso un costume da bagno tutto intero, che lasciava però scoperte alla luce del sole una buona parte dei suoi ciucciatoi naturali al seno .. per quanto riguardava invece Adriana (la figlia), aveva i capelli di colore biondo-platino (ma – come ho appurato in seguito – se li era tinti, in quanto il suo cespuglio intimo era nero come la notte), come volto era veramente carina ed aveva anch’essa una bocca grandissima (adattissima quindi pensai io a fare dei magnifici pompini); ma ciò, che più di ogni altra cosa mi colpì, era il suo bikini (di colore rosso-fragola), dove il seno era trattenuto a stento da due minuscoli lembi di stoffa lasciando così alla visione gratuita di chi la stava guardando la massima parte delle sue magnifiche sisone; inoltre aveva – come slip – un ridotto perizoma con il relativo cordoncino che passa in mezzo alle grosse natiche, lasciando così completamente scoperte alla luce del sole le sue chiappe sode e tornite .. insomma, se la vedete, pensate immediatamente a come dev’essere meraviglioso fotterla tutta nuda “commè faccètte mammètta”, anche perchè – vista dall’esterno – aveva la cosiddetta troia veramente imponente, che si affacciava in mezzo alle sue grosse coscione; oltre a loro due, erano presenti i rispettivi mariti e la figlia di Adriana, che ha otto anni.

Ritornando al dunque, abbiamo passato una bella giornata discorrendo del più e del meno e siamo andati avanti così per circa una settimana, anche perchè avevo trovato – da un lato – delle persone veramente squisitissime e dall’altro volevo ingraziarmi i favori della figlia od – al massimo – della madre, per essere pronto ad ogni loro esigenza (sia spirituale sia – non si sa mai ! – anche fisica); in effetti col passare dei giorni notai che lentamente avevo fatto breccia nel cuore delle due donne, tanto è vero che ero divenuto in pratica uno di casa e che non si decideva niente se anch’io non ero d’accordo; addirittura una sera ce ne siamo andati in una sala da ballo ed ho fatto coppia fissa con Adriana (mentre il marito era rimasto a casa con la bambina, perchè quest’ultima non si sentiva granchè bene) .. è logico che ballai quasi sempre balli lentissimi, guancia a guancia, con le mie mani che si erano ovviamente posizionate sulle sue chiappe grosse e sode e stringevano il suo corpo contro il mio facendo risaltare la durezza della mia asta .. naturalmente anche lei – da quella gran zoccolona che è – si era accorta che qualcosa era cambiato (in senso positivo) riguardo al mio uccello, finchè in un momento di abbandono offerse la sua bocca alla mia lingua per un bacio interminabile; “due più due fanno quattro” pensai io “per cui batti il ferro finchè è caldo”, pertanto ripresi a ballare sussurrandole contemporaneamente in un orecchio se c’era la possibilità di incontrarla finalmente sola .. è logico che dovevo aver fatto colpo su di lei, in quanto lei – mentre ritornavamo al tavolino – mi mormorò che l’indomani mattina sarebbe stata a casa completamente sola, in quanto il marito (che di professione fa il rappresentante farmaceutico) sarebbe partito prestissimo con l’aereo per Milano per un corso di aggiornamento della durata di sei giorni, mentre i genitori erano impegnati in città con la bambina fino all’ora di pranzo: ovviamente era un chiaro invito rivolto alla mia persona, per cui risposi parimenti con un sussurro che avrei contato i minuti che ci separavano dal nostro incontro, stringendole inequivocabilmente la mano.

Naturalmente il mattino dopo verso le dieci suonai a lungo alla sua porta, ma – non ricevendo alcuna risposta – stavo già per andarmene, quando udii una voce assonnata chiedermi chi era alla porta .. una volta riconosciuta la mia voce, si aprì uno spiraglio di porta e mi fece entrare: tutto mi sarei immaginato, meno che Adriana era davanti a me non solo con “un occhio guardillo ed un altro dormillo”, ma anche con un baby-doll semitrasparente di colore azzurro-pallido, dove facevano bella mostra – prive naturalmente del reggiseno – le sue terrazze naturali abbondanti e piene con – ovviamente – i suoi capezzoli morbidi morbidi al centro delle rispettive aureole; poi, avanzando verso il centro della stanza, notai che aveva uno slip trasparentissimo (in pratica era come se non ce l’avesse), dove si poteva osservare con comodità il suo folto cespuglio di peli neri.
È ovvio che rimasi come imbambolato di fronte a questa visione stupenda e lei – avendo notato che ero rimasto quasi senza fiato – mi disse
“.. che c’è da guardarmi così ? .. beh, lo so che non sono presentabile .. ma quando hai suonato, stavo ancora dormendo il sonno dei giusti .. in quanto all’alba ho dovuto alzarmi per sistemare la valigia di mio marito .. e! mi son potuta nuovamente coricare soltanto poco fa .. e poi .. non mi dirai che non hai mai visto una donna in baby-doll ? .. ” a questa domanda le risposi che non avevo mai osservato una femmina così .. bona .. , accompagnando le mie parole con un gesto inequivocabile sulla gran massa di biglie, al chè lei continuò
” .. ah, dici le mie sise ? .. beh, ti ringrazio del complimento .. in effetti sono un poco grosse .. però anche prosperose, non ti sembra ? .. ”
contemporaneamente aveva soppesato la gran massa di carne pendula che aveva al seno
” .. ma fra qualche mese lo saranno ancora di più .. e lo sai perchè ? .. ” alla mia risposta negativa, lei proseguì
” .. beh, sono di nuovo incinta .. eh, sì, proprio così ! .. io l’avevo detto a mio marito che secondo me ero fertile in quel giorno .. ma lui ha voluto provare lo stesso con il suo stupido uccello .. e così fra sei mesi sono di nuovo mamma .. ma lo sai come divento ? .. una botte ! .. ho già avuto la prima esperienza con mia figlia .. pensa un po’ che mi ero ingrassata di oltre 10 kg… non mi stava più niente e così mi sono dovuta andare a comprare tutto nuovo .. non ti dico poi con il reggiseno .. avevo le tette così prosperose che non riuscivo a trovarne uno che mi stava bene .. ed allora mi sono dovuta farmeli confezionare a mano dalla sarta e mi è costato un occhio della testa ! .. ah, non ci credi ? .. beh, purtroppo non ho quì le foto susseguenti al parto, altrimenti ti avrei fatto vedere quant’era enorme il mio seno quando allattavo .. ah, scusami, non ti ho offerto niente .. che sbadata ! .. ti faccio un caffè ? .. ” avuta la mia risposta affermativa, lei se ne andò in cucina e – mentre l’osservavo con la coda dell’occhio come ancheggiava – notai che la mia ciolla era diventata in un attimo dura (forse perchè avevo visto il suo cespuglio di peli intimi), quindi avrei dato la qualsiasi cosa pur di tuffarmi in mezzo all’enorme massa di lardo erotico e leccare tutto quel ben di Dio: naturalmente una volta ripresomi da questa visione angelica, cominciai a parlare del più e del meno, fintantoché lei ritornò con un vassoio in mano e si chinò verso di me offrendomi la tazzina: io però ero di nuovo abbagliato alla vista dei suoi due paracarri naturali (soprattutto adesso che se ne stava chinata verso di me con le poppe in posizione perfettamente verticale, a brevissima distanza dalla mia bocca), per cui non feci un’adeguata presa sulla tazzina e conseguentemente essa si rovesciò sia sulla maglietta che sul pantaloncino; lei ovviamente non sapeva darsi pace di quello che era successo e dopo che ebbe pulito per terra con il suo culo a ponte (tra parentesi, così facendo ebbi l’opportunità di osservare con malcelata libidine il suo popò poderoso) venne presso di me ed insisté tanto di pulirmi quello che aveva sporcato, che alla fine l’accontentai rimanendo soltanto con lo slip.

A questo punto ti devo dire che la mia banana si era nuovamente fatta dura, tutta di un pezzo, e tendeva ad uscire dalle mie mutandine da bagno: lei naturalmente si accorse che il mio cazzo aveva abbandonato la posizione di riposo e mi sussurrò ridendo
” .. ehi, ma come ce l’hai duro questo tuo uccelletto ! .. sembra quasi che stia per saltare fuori dagli slip ! .. ma non ti ho eccitato, vero ? .. o forse sì ? .. ” arrivato a questo punto, me ne fregai di che cosa poteva pensare lei, allargai le mie gambe, presi una sua mano e la portai sulla patta, mentre la mia bocca si era già lanciata – con la lingua di fuori – sulla sua bocca; dopo un attimo di sbandamento, lei rispose languidamente al mio bacio, mentre la sua mano si era impossessata del mio bastone duro a più non posso, cosicché continuai a baciarla sulla bocca, mentre la mia mano destra era sparita sotto il baby-doll arrivando in un attimo alle sue sporgenze naturali, dove mi misi ad accarezzare vicendevolmente ora l’una ora l’altra tetta, per poi fermarmi sui suoi bottoncini; dopo un paio di minuti, avendo visto che lei sedendosi aveva allargato le sue grosse cosce mettendo così in risalto il suo fitto cespuglio di peli, andai ad intrufularmi fra le sue mutandine e giunsi al suo grilletto, accarezzando quest’ultimo dolcemente con la punta delle dita: dopo un po’ lei – tutta eccitata e con l’evidente voglia di farsi sbattere da me – mi fece cenno di seguirla nella camera da letto, dove – toltisi gli slip ed il baby-doll e sdraiatasi sul letto – allargò le proprie gambe e mi guidò sulla sua troiona dicendo contemporaneamente
” .. adesso mi devi far vedere che sei un uomo tutto di un pezzo .. insomma, un maschio ! .. vedi il buchino ? .. sì ? .. per ora non entrare .. ma succhiami il grillettone, hai capito ? .. hmm .. sìììì ! .. leccami tutta ! .. hmm .. la fregna .. ed il buco del culo .. hmm .. sììì ! .. continua ! .. chè fra poco vengo .. alla faccia del cornuto di mio marito ! .. quello non vuole più fottermi .. in quanto pensa che lui possa dare fastidio al bambino .. che grossa cazzata ! .. ed a me non pensa neppure un pochino ! .. lo sai che sono diversi mesi che non scopo più ! .. no, coglione .. non per fare le pulizie .. bensì per fottermi, chiavarmi, incularmi, infilarmi dentro la ficona .. e chi più ne ha .. più ne metta .. hmm .. porca troia, adesso sto arrivando .. arrivo .. sto venendo .. hmm .. forza ! .. continua a leccare la fica .. in quanto arrivo .. hmm .. godo .. godooooooo ! .. vengooooo .. ” era veramente una cosa meravigliosa osservare tutto quel corpo mastodontico, che si muoveva a ritmo frenetico, per raggiungere a livello fisico il settimo cielo, quasi avesse nel suo corpo una ciolla reale e non soltanto la mia lingua sapiente dei desideri di una femmina eccitata al punto giusto.

Dopo che si fu calmata da questo suo primo orgasmo, lei – mantenendo bene in vista ai miei occhi la sue cosce allargate – prese una sua tettona con entrambe le mani stringendola un poco, in modo che la sua aureola stava finalmente diritta di fronte ai miei occhi (grossa quanto un’albicocca) con il suo capezzolo finalmente duro (simile al nocciolo di ciliegia) e mi sussurrò
” .. ora ti voglio dire un piccolo segreto .. ma mi devi prima promettere che non lo dirai a nessuno .. promesso ? .. beh, a me piace tanto, anzi tantissimo che qualcuno giochi con la mia sisuccia .. anche se effettivamente è un po’ troppo grossa, non è vero ? .. ma mi piace che qualcuno la prenda in mano per accarezzarla e baciarla .. e magari anche morderla dolcemente sul capezzolo .. sul mio cecione, che adesso ha proprio voglia di essere leccato .. dài, ciucciamelo .. ma, mi raccomando, delicatamente ! .. ” avuto questo suo permesso, mi lanciai come un falco sulla sua zinna leccando e slinguettando tutto ciò che veniva offerto alla mia lingua famelica, mordendo di tanto in tanto con delicata fermezza il suo bottoncino ormai duro, pronto (idealmente) a secernere latte
” .. aha .. così .. continua .. continua .. hmm .. sai che sei un bel porcellino ? .. hmm .. ha ragione mia madre a definirti così ! .. un delicato ma esaltante porcone ! .. peccato che non ce lo posso dire che cosa stiamo facendo noi due adesso .. altrimenti me lo vieterebbe, soprattutto per rispetto a mio marito .. ma una sua vecchia amica mi ha rivelato che lei era denominata in gioventù la battona del quartiere .. immaginati un po’ quanti cazzi ha visto nella sua vita, no ? .. ehi, porcellino, non stai mica pensando di farti una scopata anche con lei ? .. sì o no ? .. ” di fronte alla mia faccia meravigliata, lei continuò
” .. beh, dovrei dirti che mi fa dispiacere, ma invece sono contenta e felice che stiamo insieme .. hmm .. ma sai che con la lingua sei meraviglioso ? .. hmm .. aspetta un po’, chè ti faccio cambiare tetta .. anzi, che ne dici se ti faccio assaggiare i miei due cecioni contemporaneamente ? .. ” così dicendo, aveva stretto entrambe le poppe una contro l’altra facendo toccare i rispettivi capezzoli ed aspettando che venisse la mia lingua per accarezzarle e succhiarle; ma io – di fronte ad una tale visione – optai per una spagnola, per cui mi misi a cavalcioni sul suo petto ed entrai nell’incavo fra le sue tette dicendole nel contempo che volevo avere fatto una spagnola con i suoi davanzali fenomenali; di fronte alla sua aria interrogativa, le spiegai che la mia ciolla – prima di sborrare – aveva bisogno di una sega sparata non con le mani, bensì con le sisone e così dicendo avevo iniziato ad andare avanti ed indietro con il mio pistone stretto fra il suo malloppo naturale; purtroppo però non avuto tenuto conto anche della mia nerchia ormai prossima a sborrare, così mi sdraiai sul letto, la feci venire su di me tipo spegnicandela e cominciai
a chiavarla di gusto, mentre lei mi mormorava sommessamente
” .. ah, che bel pisellone che c’hai ! .. tutto duro e diritto ! .. e come ti trovi nella mia troietta ? .. bene ? .. hmm .. quando sei pronto, dimmelo .. hmm .. sììì .. prendi una mia sisuccia .. il capezzolo .. aha .. vieni adesso .. in quanto sto per sborrare di nuovo .. e dimmi le cose che stai pensando in questo preciso momento .. avanti, dài .. ti piace fottere la mia figa ? .. sìììì .. la figa di una cagna in calore .. mi piace sentirmi ora come una puttanella da strada .. che se ne va in giro senza slip e senza reggiseno .. pronta ad essere fottuta ad ogni angolo di strada, no ? .. hmm .. continua a montarmi nella mia figona sbrodolosa .. come un porcone che monta la sua troia aha .. sborro .. arrivoooo .. vengooooo .. ” sentendo queste parole, sborrai anch’io dentro la sua grotta libidinosa, mentre la sua bocca era incollata alla mia e le mie mani stavano triturando dolcemente i suoi grossi davanzali naturali.
Ovviamente ci siamo dopo ricomposti e – mentre aspettavamo che tornavano i suoi genitori – ci siamo seduti uno di fianco all’altra ed abbiamo fatto di nuovo la cosiddetta pomiciatina, in quanto lei dopo la doccia aveva indossato quel famoso bikini di colore rosso-fragola e mi aveva concesso di stuzzicare con le mani o con la bocca ora l’una ora l’altra poppa all’interno del reggipetto, mentre dal canto suo aveva il suo daffare nel farmi una lentissima sega, intervallata di tanto in tanto da un pompino sulla mia cappella.

Naturalmente abbiamo trascorso il resto della giornata insieme ai suoi genitori scherzando e ridendo di ogni piccola sciocchezza ed all’atto del mio congedo le mormorai a bassissima voce che avevo voglia l’indomani di mostrare i miei rarissimi francobolli a casa mia (naturalmente è la solita scusa), al chè lei con un sorriso accattivante accondiscese di buon grado; siamo andati avanti così per alcuni giorni, fottendo a tutto spiano (con il mio cazzo che faceva faville non appena entrava in contatto con uno dei suoi magnifici forellini intimi), fintantoché ahimè .. suo marito ritornò da Milano, costringendoci così ad una stasi forzata della nostra relazione ed accontentandoci di una sveltina quando non c’era nessuno nei paraggi ..
È logico che continuai a comportarmi come se nulla fosse successo, in quanto non avevo naturalmente in animo di spiattellare a chicchessia le meravigliose sensazioni che provava il mio uccello quando si trovava di fronte alla gnocca di Adriana; a questo punto arrivato, però notai che avevo fatto breccia nell’animo non solo della figlia, ma anche della madre: anzi, proprio con il ritorno di suo genero, lei si sentiva sollevata dall’incarico di mamma e nonna affettuosa e si immedesimò nel ruolo che più le piaceva, cioè quello di femmina che – nonostante il fatto che non fosse più una diciottenne – era ancora piacente e desiderabile da tutti i maschi che si reputano tali; insomma, vi era un suo malcelato interesse nei miei confronti, tanto è vero che – pur di nascondere la relazione intima con sua figlia – mi premurai di farle il cosiddetto cavalier servente, pronto ad accontentarla in ogni suo desiderio.
Passarono così due giorni veramente magnifici, il cui apice raggiunse il massimo quando all’inizio del pomeriggio lei mi propose di prenderci un pattino per andarsene a zonzo in alto mare, facendomi presagire una naturale conseguenza intima, in quanto mi aveva sussurrato all’orecchio il suo desiderio di prendere il sole tutta nuda: ovviamente accettai dichiarando contemporaneamente – ma solo per scherzo ! – che sarei andato fino in capo al mondo pur di farla contenta e di acconsentire ai suoi desideri; però questo suo stuzzicante invito non ebbe più alcun seguito, in quanto dopo un quarto d’ora si levò il vento Scirocco, costringendo tutte le barche a far ritorno a riva.

L’indomani pomeriggio spuntai a casa loro verso le tre (con il segreto intento di farmi una deliziosa pomiciatina con Adriana), però purtroppo non vi era nessuno in casa, eccezion fatta per la gran pompinara di Fulvia, che stava prendendo il sole nel giardino indossando unicamente il costume da bagno: naturalmente accettai l’invito ad accomodarmi e ci sedemmo in giardino discorrendo del più e del meno; ad un dato punto lei – fra il serio ed il faceto – mi chiese
“.. come mai non ti sei fatto vivo ieri sera ? .. ti abbiamo aspettato fino alle dieci, ma poi visto che non venivi .. siamo andati ad ascoltare la musica in quel locale con il pianobar .. è stato bello .. tanto è vero che avrei voluto che ci fosse qualcuno per ballare dolcemente con me, guancia a guancia .. però quel qualcuno non si è fatto vedere .. ” punto sul vivo, obiettai che – se quel qualcuno si dovesse riferire alla mia persona – non ero stato invitato, al chè lei riprese
“.. ma che cazzo stai dicendo ! .. tu sei ormai uno di casa .. quindi dovresti saperlo che ogni sera si aspetta te per decidere dove passare il resto della serata .. o non è vero ? .. eppoi non mi avevi detto che tu assecondavi tutti i miei desideri ? .. se questo è vero, non hai stupidamente pensato che potevi confidarti con me .. per trovare una soluzione ottimale per tutti e due, vero ? .. beh, probabilmente avrai trovato una ragazza ben più giovane di me .. ” a voce bassissima
“.. ma con minore esperienza, no ? .. ” contemporaneamente lei si accomodò meglio sulla sdraio, aprì ulteriormente le proprie morbide coscione (in modo tale che soltanto un cieco non avrebbe visto che la sua florida fregna era – in pratica – spalancata di fronte agli occhi miei e che la sua visione era occultata dalla mia vista unicamente da un pezzettino di stoffa del costume), con un rapido gesto delle mani si tolse le spalline (lasciando così le coppe in bilico sul proprio petto), si mise le braccia dietro il capo (con l’evidente risultato che le coppe abbandonate a se stesse senza l’ausilio delle spalline si erano tanto abbassate che le sue grandiose terrazze naturali erano in pratica visibili quasi fino ai bottoncini marrognoli) e mi sussurrò languidamente
“.. beh, con il sole che c’è oggi, sarebbe ottimale prendersi il sole tutta nuda, cioè senza niente addosso .. in modo che avrei finalmente l’abbronzatura integrale su tutto il corpo .. e non soltanto sulla braccia e sulle gambe .. non sei anche tu di questa opinione ? .. ” ad un mio cenno affermativo, lei continuò
” .. oh, finalmente trovo una persona che la pensa come me ! .. in effetti, in questo periodo rifuggo dall’osservarmi tutta nuda allo specchio .. perchè l’abbronzatura delle mie spalle è in netto contrasto con il colorito biancastro del mio stomaco o delle mie tette .. e poi è sempre la solita storia ! .. le solite differenze fra uomo e donna .. per esempio, tu indossi solo gli slip che ti servono evidentemente per coprire l’arnese .. mentre io sono costretta ad indossare questa specie di carro armato per far contenta la gente .. cioè, i vicini che guardano di soppiatto, ma che poi giudicano .. senza tenere in nessun conto le opinioni degli altri .. figurati un po’ se mi abbronzassi tutta nuda .. apriti cielo ! .. ma ti pare giusto ? .. ” saltando di palo in frasca, le risposi che durante lo scorso anno ero stato per due settimane in un campo per nudisti, al chè lei riprese
” .. e tu che ci facevi in un campo per nudisti ? .. mah, ho il sospetto che ormai conoscendoti facevi il porcellino con tutte quelle donne, no ? .. non è vero ! .. mah, chissà ! .. in ogni caso, dal momento che sei stato in quel campo, avrai certamente visto le femmine con tutte le cose di fuori, no ? .. ” assumendo io un’aria interrogativa, lei continuò
” .. non sai di che sto parlando ? .. ma tu dimmi un po’ .. sei un maschio o no ? .. sì ? .. ed allora lo dovresti sapere quando parlo degli attributi femminili .. per esempio .. la figa, le tette o il culo, no ? .. o preferisci che mi esprima con termini più espliciti, rendendo in modo chiaro ed inequivocabile il mio pensiero ? .. ” nel frattempo – guarda un po’ – aveva poggiato una mano sull’inguine ed aveva leggermente scostato il costume di fronte alla sua polposa gnocca dandomi così modo di osservare con tutta evidenza qualche suo peletto intimo, mentre con l’altra aveva raggiunto il suo petto, si era intrufolata fra una coppa ed aveva iniziato a massaggiare una sua poppa, guardandomi contemporaneamente diritto negli occhi ed invitandomi con lo sguardo a fare la mia prima mossa: ma io di fronte a tale visione rimasi come
imbambolato e senza parole, per cui lei dopo pochi istanti si alzò (con i davanzali che sembravano traboccare dal costume, tanto erano grossi e rigogliosi), si scusò per una decina di minuti (in quanto doveva farsi una doccia rinfrescante) e si eclissò in casa.

Trascorso un quarto d’ora, la vidi tornare con indosso un accappatoio (ma con la cintura lenta lenta) ed in testa un asciugamano .. una volta che giunse a due metri da me, alzò le mani e si massaggiò fortemente il cuoio capelluto, non accorgendosi (o – per meglio dire – facendo finta di non accorgersene .. ) che l’accappatoio – non essendo strettamente legato in vita – si era aperto in mezzo, dando così modo di fare capolino alla sua magnifica bernardona o per meglio dire al suo bellissimo cespuglio di peli rossi-scuri, ultimo baluardo prima di accedere finalmente alla sua fragolona pelosa: poi lei – abbandonando l’asciugamano sulla testa – si chiuse l’accappatoio (ahimè) ed iniziò ad asciugarsi con questo le sue zone erotiche per eccellenza (cioè l’inguine, le chiappe e le tette) .. naturalmente dovevo avere fatto una faccia veramente eccitata e per di più molto interessata al proseguio della vicenda, in quanto lei mi disse a bassissima voce
” .. cosa hai da guardare, mio piccolo porcone ? .. qualcosa non va o non ti è di tuo gradimento ? .. beh, reputo di essere una femmina come tutte le altre .. con la figa e le tette al punto giusto .. e soprattutto nella giusta proporzione per un maschio come te, non è vero ? .. ” di fronte a tale domanda, abbandonai ogni cautela e le risposi che nella mia vita avevo incontrato pochissime donne con delle poppe così voluminose (accompagnando le mie parole con un gesto inequivocabile), al chè lei proseguì
” .. oh, cazzo, grazie del complimento ! .. ” ed una volta constatato che non c’era nessuno in giro che la potesse guardare in quel momento, riaprì parzialmente l’accappatoio mostrando così in tutto il suo splendore la sisona destra con il suo grandioso bottoncino marrognolo
” .. mi fai venire in mente a quando avevo vent’anni .. ti ricordi com’erano la Loren e la Lollo prima maniera ? .. beh, a quel tempo avevo le tette così grosse che loro in pratica scomparivano al mio confronto .. non ti dico poi le occhiate libidinose che mi lanciavano tutti i maschi che incontravo ! .. sembrava che mi fottessero con lo sguardo ! .. bei tempi ! …. purtroppo ciò che è stato, è stato .. ed adesso hanno perso in solidità .. ma hanno acquistato in volume, non è vero ? ” ad un mio cenno affermativo lei continuò
” .. ma ci sono altre cose che meriterebbero la tua particolare attenzione .. ” contemporaneamente si asciugò lentamente l’inguine ed i fianchi
” .. tra l’altro ho saputo che Adriana nutre una forte simpatia per te .. insomma, è proprio cotta di te .. ma che c’hai fatto ? .. ” avevo fatto finta di ignorare questa domanda, al chè lei mi sussurrò
” .. beh, di sicuro sei un uomo interessante ! .. e soprattutto molto dolce .. come non se ne incontrano più ! .. ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, vero ? .. ehi, intendiamoci bene, non è che vuoi fottere Adriana ? .. o forse l’hai già fatto ? .. ” di fronte alla mia faccia stupita, lei si rassenerò ..
“beh, devi sapere che lei diventa fra poco nuovamente mamma .. ah, non lo sapevi ? .. all’incirca fra sei mesi lei darà di nuovo alla luce .. naturalmente mi auguro che sia un maschio .. a sentire lei, è suo marito la colpa di tutto questo .. ma non ci credo molto .. in quanto secondo me lei aveva di nuovo voglia di sentirsi coccolata, viziata, accontentata, eccetera eccetera .. ma – ritornando a noi – che hai nei tuoi occhi languidi, da pesce morto ? .. secondo me, hai voglia di chiavarmi, vero ? .. bene, anch’io ne ho ! .. ma non ho ancora visto la tua mazza .. che fai, te la tieni nascosta ? .. in ogni caso, se ho visto giusto, ci sono quà io .. con la mia fichetta e le mie tettine .. e mi pare che ce n’è in abbondanza, non è vero ? .. ” così dicendo, aveva aperto completamente l’accappatoio donandomi alla vista i suoi splendidi balconi naturali (cascanti come pere mature ma contemporaneamente grossi come una casa), poi si era messa a gambe divaricate e con le mani aveva allargato il suo cespuglio intimo facendomi così vedere sia la sua ficona sia il grilletto
” .. guarda che tette che ho ! .. beh, in effetti non sono più sode come una volta .. ma faccio la spagnola come poche altre .. ti piace adesso, eh, mio bel maialone ? .. e poi vedi .. che bella passerotta che ho ! .. non vuoi leccarmi sul grillettone ? .. oppure preferisci il culo ? .. ” arrivati a questo punto, tentai di lanciarmi sul suo corpo, ma lei fu più svelta di me e se ne andò in casa, raggiunse la camera da letto togliendosi l’accappatoio, si sdraiò sul letto ed a gambe larghe esclamò
” .. per una bella fottuta non c’è di meglio che un vero e proprio letto ! .. avanti, Marco .. vieni quà .. e mostrami il tuo bell’uccellone .. anzi, aspetta un attimo .. ti voglio fare prima un pompino come Dio comanda ! .. ” ovviamente mi tolsi gli slip (da cui uscì il mio arnese ormai tutto duro) e la lasciai fare con la sua bocca sulla mia capocchia, mentre il mio sguardo era come calamitato dai suoi paracarri naturali; lei dopo avermi succhiato il mio bastone per una buona decina di minuti si allargò ulteriormente le proprie coscione mormorandomi
” .. ehi, mi sembra il caso che devo smettere .. altrimenti sborri nella mia bocca ! .. invece devi venire nella mia bernarduccia .. guarda com’è bella ! .. ed adesso fammi vedere che cosa sai fare con le femmine come me ! .. in primo luogo, vai e leccami la fichetta .. ” in un attimo me ne andai sul suo nido peloso ed iniziai a leccarlo partendo dal grilletto ed arrivando fino al culo e viceversa, mordendo di tanto in tanto
” .. forza, bello, forza ! .. ed ora succhiami il grillettone .. aha .. cosìììì .. succhia la gnocca .. sììì .. anche le cosce .. ed il culo .. forza Marco .. chè tra poco sborro .. hmm .. quel coglione di mio marito ormai non ce la fa più .. hmm .. in pratica, mi sembra che è diventato impotente .. mentre la mia troia ha ancora voglia di sborrare con tutta l’anima .. ti piaccio, vero ? .. sì ? .. ed allora infilami .. infilzami nella mia figona .. e cavalcami a tutto spiano .. chè sto arrivando .. hmm .. dài, presto .. sto sborrando .. hmm .. arrivooo .. vengooo .. sborrooooo .. ” dopo che ebbe fatto la sua prima sborrata, mi lanciai all’assalto delle sue angurie naturali, che erano grosse ed abbondanti come quelle di sua figlia, ma rispetto a quest’ultima avevano perso in solidità e si presentavano lisce e cadenti verso l’esterno, mentre quella gran puttanona mi sussurrò
“.. oh, finalmente ho sborrato con tutta l’anima ! .. infatti erano secoli che non venivo più con un cazzo nella mia figa ! .. ” di fronte alla mia aria interrogativa, lei continuò
“.. in effetti – nonostante il fatto che faccio di tutto per farlo rizzare a mio marito – mi ritrovo sempre con il cazzo molle .. e quindi del tutto insufficiente ad affondarmi nella mia grossa topa, no ? .. mah, così è la vita ! .. a chi tanto, a chi niente, vero ? .. ma ti piacciono le mie tettine ? .. sì ? .. non ti spaventi osservando questa gran massa di carne che ho spenzolante al petto ? .. no ? .. e allora che cosa vuoi farne ? .. ok, anche a me piace quando mi accarezzi con la lingua, mi baci le sisuccie e ciucci i capezzoli .. ma potrei farti anche la spagnola .. sai cos’è ? .. sì ? .. ma sai proprio tutto dell’amore ! .. beh, allora infilami il tuo bigolo fra le mie poppe, chè al resto ci penso io .. ” detto e fatto, in un attimo salii sul suo stomaco e le porsi la mia ciolla in direzione della sua bocca ed esattamente al centro dei suoi respingenti naturali; nel frattempo lei aveva preso i suoi enormi pompelmi, aveva incastrato – si fa naturalmente per dire ! – la mia minchia fra i suoi palloni ed aveva cominciato a farmi una lentissima sega con le sue poppe succhiando parimenti la mia cappella quando essa si trovava in prossimità della sua bocca
” .. come ci si trova ? .. vero che sono brava ? .. ed anche tu non sei male, anzi ! .. con il biscotto tutto teso e durissimo .. ma ti prego non schizzare di fuori ! .. in quanto la voglio dentro di me la tua sborra .. dentro la passerotta .. quando sei pronto a godere, infilami .. sguarrami tutta .. anzi, sborrami anche dentro il culo .. in quanto è una vita che non ci entra più un cazzo .. e per me è la stessa cosa .. anche se in effetti la fregna è abbastanza grande, mentre il pertugio è un poco più stretto .. ” a dire il vero, anch’io ero arrivato al limite estremo di sopportazione, per cui levai il mio pisello dalle sue sporgenze naturali, la voltai facendola mettere alla pecorina e la penetrai nel suo nido incorniciato di peli, accorgendomi però che la sua figona era – più che una grotta – una vera e propria caverna (tra l’altro lei mi disse poi che la sua fica era ormai abituata a ricevere l’hand-fucking, cioè la penetrazione di tutta la mano fino al polso da parte del marito), per cui lo tolsi subito, sputai leggermente sul suo bottone del culo, appoggiai la cappella e la spinsi delicatamente, venendo in pratica assorbito dal suo sfintere; mi poggiai poi sul suo dorso per andare a pescare una delle sue rigogliose terrazze, che pendevano perpendicolarmente al pavimento, e cominciai a fottere, mentre lei aveva portato una mano sul suo grilletto masturbandolo con forza
” .. ah, sì .. nel culo .. forza, Marco .. chè tra poco sborro anch’io .. vai in fondo .. più in fondo ! .. aha .. che goduria ! .. adesso vengo .. sìììì .. arrivooo .. vai più in fondo, coglione ! .. sguarrami tutta .. ci penso io al grillettone .. hmm .. peccato che non lo puoi vedere come lo sto sditalinando .. ah, che goduriaaaaa ! .. vengoooo .. hmm .. sbrigati anche tu con il tuo cazzo .. quando sborri ? .. adesso ? .. ed allora vieni, chè anch’io sto arrivando .. e stringimi le tette, come se fossero quelle di una vacca .. sborro .. sììì .. sììì .. sborrooooo .. “; sentendo le sue parole me ne venni anch’io come un fiume in piena, inondando con la mia sborra il suo culo tremante di piacere e strizzando violentemente le sue due tettone come quelle di una vera e propria vacca da latte.

Naturalmente ci siamo poco dopo ricomposti ed abbiamo atteso – come se nulla fosse successo – il ritorno degli altri; ovviamente siamo andati avanti così per cinque giorni, con il mio cazzo che fotteva ripetutamente nello stesso giorno ora la madre ora la figlia (e mi auguro che una non sapesse alcunchè dell’altra in una faccenda tanto delicata ed intima … ), e quando ieri se ne sono andati ho tirato veramente un sospiro di sollievo, in quanto ero giunto ormai allo stremo di forze (naturalmente, fisiche): eh, sì, di tanto in tanto anche il mio cazzo ha bisogno di un meritato riposo, altrimenti non ce la fà più a rizzarsi, non è vero ?

Nel salutarle, siamo rimasti che avrei continuato questo piacevole rapporto (soprattutto con Adriana, che mi aveva promesso di farmi assaggiare e gustare il suo dolciastro latte naturale) non a casa loro, bensì a casa mia, in modo che potevo poi dedicarmi ad una bella chiavata in santa pace, senza avere il timore che mi spuntasse una mentre stavo infilando la mia durissima banana nella figa dell’altra .. FINE

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